13. Ingiustizie sul Campo
Novembre era sempre stato un mese impegnativo.
Non vi erano festività che potessero fungere da intervallo tra una sessione di studio e l'altra, il che, sommato alla quantità non indifferente di compiti in classe che i professori si ostinavano a fissare, risultava una situazione estremamente pesante per gli studenti di Hogwarts.
Sulla base di ciò, non era poi così difficile immaginare quanto i weekend fossero attesi dagli studenti durante la settimana.
Se poi si fosse tenuto in considerazione il fatto che quella mattina domenicale ci sarebbe stata la seconda partita di Quidditch della stagione, intuire il clima che si era stanziato in Sala Grande non avrebbe richiesto il minimo sforzo.
Shyla, seduta al solito posto, osservava con attenzione la gente che la circondava.
«La maggior parte di loro non segue il Quidditch» decretò infine, «Ma la convenzione sociale impone loro di mostrarsi entusiasti a riguardo, in quanto è un evento che piace alla massa.»
«O, magari, sono tutti semplicemente felici di potersi svagare dopo una settimana di studio» osservò Tyler, sorridendo.
Quel giorno indossava il cappello di Tassorosso e la sciarpa di Grifondoro (rigorosamente prestatagli da Michelle) per dimostrare il suo totale appoggio per entrambe le squadre che, quella mattina, si sarebbero scontrate.
Ad ogni modo, per analizzare l'entusiasmo degli studenti, a Shyla sarebbe bastato guardare Michelle, la cui frenesia sembrava racchiudere quella di tutti.
«Giocherò io, capite?!» esclamò per l'ennesima volta, aggiustandosi gli occhiali sul naso, «Sono così emozionata! Non avete idea di quanto sia importante per me. Sogno di giocare una partita da quando ho... »
«... undici anni» conclusero gli altri tre, all'unisono.
Michelle annuì in conferma. Aveva già addosso l'uniforme di Ashley, la ragazza che avrebbe sostituito quel giorno.
Le andava più corta di quanto avrebbe dovuto, lasciandole scoperte buona parte delle caviglie e dei polsi e, invece che riportare il suo cognome, aveva quello di "Scott" dietro la schiena.
A Michelle, comunque, sembrava una delle cose più belle che avesse mai indossato.
«Perché non hai fatto le selezioni prima, allora?» domandò Ethan, sfogliando la Gazzetta del Profeta, «Avresti potuto ottenere un ruolo da giocatrice, invece che da sostituta.»
«Non ho mai trovato il tempo» si limitò a rispondere la Grifondoro, poi, sorridendo, aggiunse: «Comunque, mi dispiace che Ashley si sia presa il Vaiolo da Drago, eh. Non vorrei che si pensasse il contrario. Il fatto è che non riesco a non sorridere del fatto che, finalmente, è arrivata la mia occasione!»
«Non sono mai stata ad una partita di Quidditch» commentò Shyla, senza un apparente nesso logico con quanto detto dall'amico, «Ma ieri notte ho imparato a memoria Il Quidditch Attraverso I Secoli, così posso seguire la partita nel modo migliore. Sarà interessante.»
«Tu sai che ci sarà molta gente, vero?» chiese Tyler, all'improvviso preoccupato, ricordandosi dell'agitazione che la ragazza aveva mostrato alla festa di Halloween.
La Corvonero annuì e mostrò loro un paio di paraorecchie, «Ho questi.»
«Ma sono i paraorecchie che si usano per le Mandragole?» domandò Michelle, osservandoli.
«Esattamente» confermò la bionda, «Sono perfetti per me. In questo modo, non mi innervosirò a causa del chiasso.»
«Ma non sentirai il cronista!» esclamò Tyler.
«E allora?» ribatté lei, «Non ho bisogno di sapere l'opinione del cronista: ho la mia.»
«Shyla, Shyla, Shyla» fece Ethan, scuotendo il capo con disapprovazione, «Ora ti metti anche a rubare dalle Serre?»
Le guance di Shyla si tinsero di rosso, «Non ho rubato. Ho preso in prestito. È materiale della scuola, in realtà.»
Il corvino fece per ribattere, ma la voce di Michelle glielo impedì.
«Hey, David!» esclamò, in direzione di un ragazzo che aveva appena fatto il suo ingresso in Sala.
Era un ragazzo robusto, piuttosto bassino, e aveva l'aria di essere a disagio.
Anche lui indossava l'uniforme da Quidditch di Grifondoro e anche lui, a giudicare dal fatto che gli stesse decisamente stretta, avrebbe sostituito qualcuno nella partita.
Nel sentire la voce di Michelle, sembrò combattuto se avvicinarsi o no. Non perché non volesse parlare con lei: anzi, parve incerto se la ragazza si stesse rivolgendo a lui o qualcun altro alle sue spalle.
Notando che Michelle guardava proprio lui, si avvicinò al gruppo con fare insicuro.
«Ragazzi, questo è David» lo presentò la Grifondoro, «Sostituirà Roger, che a quanto pare è stato contagiato da Ashley.»
Il diretto interessato li guardò timidamente.
«Sono Tyler» disse il Tassorosso, porgendogli la mano con il solito calore e affetto.
David sembrò rilassarsi e gli sorrise.
«Ethan» anche il Serpeverde gli porse la mano.
«Shyla Dalton, piacere» fece la bionda.
David arrossì furiosamente quando le prese la mano, ma lei non sembrò farci caso.
«Come ti senti?» chiese Michelle a David, non appena le presentazioni furono finire.
«Nervoso da morire» rispose lui, «Sbaglierò tutto, me lo sento.»
«Dicevi così anche alle selezioni, e poi sei stato il migliore» ribatté la ragazza, posandogli la mano sulla spalla, «Devi solo credere in te stesso.»
«Sì, e noi faremo il tifo per te» aggiunse Tyler, così affettuosamente che, per un momento, i tre si chiesero se, in realtà, lui e David non fossero già amici.
Il Grifondoro sorrise, decisamente sollevato, «Grazie.»
Probabilmente non era abituato a gente che fosse così gentile nei suoi confronti, perché continuò a ringraziarli per una manciata di minuti.
Ad un certo punto, poi, si voltò verso Michelle, «Sarà meglio che andiamo.»
La Grifondoro annuì con energia, «Sì. Niente ritardo oggi. Niente ritardo.»
Subito dopo, il posto da lei occupato si liberò.
Gli altri tre preferirono finire la colazione prima di alzarsi, uscire dal castello e camminare in direzione del Campo da Quidditch.
Una volta arrivati, Shyla sbiancò leggermente nel constatare quanta gente ci fosse.
«Scusatemi, devo passare. Hey, bel cappello! Permesso. Oh, scusami tanto, non volevo. Ti sta bene quel taglio di capelli» facendosi largo tra la folla, Tyler trovò tre posti liberi nella zona del Campo occupata dai Corvonero e i Serpeverde che erano combattuti sulla squadra da tifare.
In poco tempo, le due squadre avversarie si fronteggiarono sul Campo.
«HEY, MICHELLE! DAVID!» urlò Tyler, agitando le braccia.
Michelle alzò lo sguardo sugli spalti nello stesso momento in cui Ethan tirò uno schiaffo sulla nuca del Tassorosso, che aveva attirato l'attenzione di tutti.
Quest'ultimo si limitò a sorridere amabilmente.
Shyla, invece, rimase impassibile, i paraorecchie al loro posto e lo sguardo attento sul Campo.
I Capitani si scambiarono una stretta di mano, come imponevano le regole e, in poco tempo, i giocatori si levarono alti nel cielo.
«Benvenuti alla seconda partita della stagione: Grifondro verso Tassorosso» dichiarò la voce della cronista.
Voltandosi verso di lei, Tyler ed Ethan videro che si trattava di una ragazzina più piccola di loro, di Serpeverde, con i capelli rossi e una manciata di lentiggini in volto.
«Cominciamo subito con Luther, di Tassorosso, che si impossessa della Pluffa e la passa a Harvey, che, nota per la sua velocità, si dirige verso le Porte dei Grifondoro e segna!»
Ci fu un'esplosione di applausi sul lato giallo-nero del Campo.
«Ma i Grifondoro recuperano subito: Allison afferra la Pluffa e la lancia ad Anderson, la sostituta di Scott, che vola in direzione del compagno ma, prima che possa passargli la palla, questa viene presa nuovamente da Luther, che corre e segna!»
E, di nuovo, al lato dei Tassi si levò un'esultana. Neanche Tyler non poté nascondere l'entusiasmo e l'orgoglio verso la sua Casa.
«Ora passiamo ai Cercatori: David Murray, il sostituto di Roger Barker, segue il Boccino poco dietro rispetto alla Cercatrice di Tassorosso, Lea Dixon. Riesce a superare la ragazza ma... hey, che succede?!»
Anche Shyla aveva notato che c'era qualcosa che non andava. Attirò l'attenzione degli altri due e indicò loro David, il quale volava con una goffaggine e un'agitazione tali che rischiava di cadere ogni due secondi.
La sua scopa non era stata manomessa: era lui che sembrava non sapere come si usasse.
In poco tempo, il suo comportamento suscitò l'ilarità di tutti e perfino i giocatori, distratti dalle risate, fermarono il gioco per capire cosa stesse succedendo.
Sentendosi deriso, l'agitazione di David aumentò ancor di più, così che finì col cadere dalla scopa.
Fortunatamente, un incantesimo parò la sua caduta prima che si schiantasse e il Capitano di Grifondoro, Jonathan Sanders, richiese un time-out.
I giocatori di Grifondoro, scesi dalle scope, accerchiarono il loro Cercatore.
Ethan, sugli spalti, si voltò per dire qualcosa agli altri due, ma notò che si erano alzati.
Così, con un sospiro che parve voler dire "prevedo guai", si alzò e li seguì fino al Campo.
«Che succede, David?» domandò Michelle.
Il diretto interessato si coprì il volto, umiliato, e non rispose.
«Senti, Murray» fece Jonathan con fare pratico, «Alle selezioni sei andato bene. Sei bravo. Puoi farcela.»
Ma David non rispose.
Shyla si fece largo tra loro, «David, la tua è solo ansia da prestazione, niente di preoccupante. Otto soggetti su dieci ce l'hanno.»
«Ascolta, David» fece Tyler, «Fa' finta che ci sei solo tu e il Boccino. Gli altri non esistono, okay? Vali molto di più dei loro giudizi e lo sai.»
David alzò lo sguardo su di lui, «Ma non mi conosci nemmeno. Come fai a dirlo?»
«Tutti noi valiamo di più di quello che pensano gli altri» spiegò Ethan, «Devi giocare questa partita per te stesso e basta.»
David guardò negli occhi i tre e, più calmo, si rialzò, pronto a risalire in scopa.
«Ma che vi aspettavate?» fece la voce sprezzante di un Tassorosso, dietro di loro: era Greg, un tipo che aveva già insultato il gruppo senza farsi troppi problemi, «La scopa non regge il peso di un ciccione come lui.»
Michelle raddrizzò la schiena, gettò a terra la scopa, si voltò verso di lui e gli tirò un pugno in piena faccia.
Tyler sgranò gli occhi, Shyla sussultò e Etnan scoppiò a ridere.
«Signorina Anderson!» urlò l'arbitro, «Questo è contro le regole! Lei è squalificata.»
«Ma non è giusto!» esclamò Tyler.
«Ha solo difeso un suo amico!» si aggiunse Ethan.
«Scusi, ma anche insultare un giocatore è contro le regole. Squalifichi Greg!» concluse Shyla.
Ma Michelle li guardò, sorprendentemente calma, «Va tutto bene, ragazzi. Non voglio giocare in un Campo di Ingiustizie» poi guardò David, «Afferra quel Boccino. Dimostra quello che sei. Manda in fumo i loro pregiudizi.»
Così dicendo, i Lonely Hearts Club tornarono sugli spalti.
David si rimise in sella alla scopa, si levò in cielo, rincorse il Boccino. E vinse.
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☽ Angolo Moony:
Sono in ritardo con l'aggiornamento, un po' come Michelle.
Scusate, ho avuto tantissimo da fare nella settimana.
Ad ogni modo, spero che questo capitolo vi sia piaciuto, ho voluto parlare della Grassofobia, che approfondirò nel prossimo capitolo.
Spero che, a grandi linee, il messaggio che volevo dare sia arrivato.
Come sempre, grazie di aver letto, e vi mando del cioccolato!
Fatto il misfatto
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