Capitolo 6
La madre torna a casa e, pensando che Nuvola volesse uscire, da alla figlia un guinzaglio rosa.
Ehy, piccola! Vuoi andare a passeggiare? Dai vieni! -dice Diana.
Nuvola si fa mettere il guinzaglio ed esce con la padrona.
Camminando per le affollate strade di Torino, indovinate un po' chi incontra?
Susan e le sue ochette, accompagnata da Tyler e Ryan.
Mia cara Diana, ancora bene stai? Pensavo che, dopo la lezione che ti ho dato, saresti stata male per molto... -dice Tyler con un ghigno perfido stampato in volto.
Non hai ancora capito che non ti vuole più nessuno? E' meglio se te ne vai! -afferma Susan, per poi mettersi a ridere insieme alle sue schiave.
La ragazza abbassa lo sguardo e osserva il pavimento, che, in quel momento, le sembra più interessante.
Nuvola, capendo al volo la situazione, abbaia contro i nemici, minacciando di morderli, ma, purtroppo, è attaccata al guinzaglio della sua padrona, la quale non si vuole abbassare a certi livelli.
Il gruppo di ragazzi se ne va, lasciando Diana e Nuvola da soli.
La ragazza alza lo sguardo. Ha gli occhi rossi.
Si vede che ha pianto, anche se non si è fatta notare da nessuno.
Ma perchè ha fatto ciò? Non lo sa nemmeno lei...o forse si.
Si è semplicemente resa conto della verità che hanno detto i suoi aggressori.
Ormai non la vuole più nessuno.
Si avvia verso il parco, sempre seguita dal suo cane, dove lo libera per un po'.
Sono le 20:00 e la ragazza richiama Nuvola, perchè è arrivata l'ora di ritornare a casa.
Dopo un paio di tentativi, non vede tornare l'animale, perciò si comincia a preoccupare e lo va a cercare.
Finisce davanti a una staccionata, presente in un vicolo cieco, quando sente abbaiare. Capisce che Nuvola si trova lì.
Si arrampica e va dall'altro lato, dove vede Tyler che la sta riempiendo di calci.
Cosa stai facendo al mio cane? -dice Diana, più stupita che mai.
Ma niente...mi sto solo divertendo! -risponde il ragazzo con indifferenza, come se questa sia una cosa normale.
Se ne va.
La ragazza si avvicina al cane. Perde molto sangue ed è pieno di lividi.
Purtroppo il veterinario, a quell'ora, non c'è, perciò Diana può solo portarlo a casa sua, sperando che non muoia durante la notte, per poi andare nella clinica veterinaria il giorno dopo.
Nonostante Nuvola pesasse tanto, la ragazza riesce a prenderla in braccio.
Appena è davanti la porta di casa, suona il campanello e sua madre le va ad aprire.
Cosa è successo a Nuvola? -domanda con un tono preoccupato.
E' stato Tyler. Lui e gli altri non fanno altro che importunarmi! -afferma Diana.
Vuoi che intervenga? -dice la madre.
NO! Sarebbe peggio. Piuttosto, portala dal veterinario. -enuncia la ragazza.
OK, lo farò. -conclude la donna.
Diana va in camera sua e prende il diario, dove scrive della pessima giornata di oggi.
Dopodichè, dato che non ha fame, avvisa la madre di non cucinare per lei, imposta la sveglia e si addormenta.
NO!NO!NOOOOO! .
La ragazza si sveglia nel cuore della notte. Di nuovo quell'incubo -dice tra sè e sè.
Ci sarà sicuramente qualcosa che mi collega ad esso! Ma...cosa?
Diana riprende il suo diario, cercando di ricordare tutte le scene che si sono svolte nella sua testa. Ne fa un disegno.
E' già un primo passo per cercare di capirlo! -esclama sottovoce.
Poi, lentamente, cade ancora tra le braccia di Morfeo.
Driiiiiin....Driiiiin...
La ragazza si sveglia e si mette davanti all'armadio.
Prende una maglietta a maniche lunghe azzurra, un paio di jeans neri e le All Star blu.
Va in cucina, fa colazione con pane e nutella ed esce di casa.
Arriva alla fermata dell'autobus, facendosi, mentalmente, un riepilogo delle giornate trascorse. Un inferno, che, purtroppo, non è ancora finito.
Infatti, sia oggi che i giorni successivi, come di consuetudine, viene maltrattata da Susan e da Tyler, per poi venir derisa da tutti gli altri.
Ogni giorno la ragazza, per sfogarsi, si mette a parlare con Nuvola, la quale intanto è guarita, e a scrivere i testi delle canzoni che, in quel momento, rappresentano il suo stato d'animo.
"Tell them all I know now
Shout it from the roof tops
Write it on the sky line
All we had is gone now
Tell them I was happy
And my heart is broken
All my scars are open
Tell them what I hoped would be
Impossible, impossible
Impossible, impossible"
Ormai è diventata aggressiva, acida e apatica davanti a tutti, quando dentro muore.
Chi guarda i suoi occhi, sempre se c'è qualcuno che lo fa, nota subito che non brillano.
Sono diventati due voragini nere e profonde, perchè alimentati dalle ingiustizie che ha avuto.
Non è più felice e non riesce a fare un sorriso vero. Tutti falsi, messi come scudo, al fine di far pensare agli altri che sta bene, ma lei sa che non è così.
Sua madre, vedendo lo stato in cui si è ridotta la figlia, decide di chiamare degli psicologi e di non farla uscire più di casa, per paura che possa vendicarsi su chi l'ha resa così, anche se sarebbe giusto farlo.
Signorina, lei ha bisogno di calmarsi, perciò vi invito a prendere queste cinque pillole ogni giorno. -dice uno psicologo.
Non ne ho bisogno! Sono calmissima. Voglio solo la mia vendetta! -risponde la ragazza in modo aggressivo.
No, signorina. Tu non avrai la tua vendetta. Non voglio avere problemi per causa tua. -interviene la mamma con un tono arrabbiato.
Uff! Non è giusto però! -conclude la ragazza sbuffando.
Poi, con estrema delicatezza, strappa le pillole dalle mani dello psicologo e si dirige verso il bagno.
Le mette, con calma, in ordine vicino al lavandino.
Ma perchè devo fare ciò? Sto benissimo! Sono loro che non capiscono! -pensa Diana tra sè e sè.
Si mette una mano sul volto, cercando di bloccare le lacrime che minacciano di scendere lungo il suo viso. Ormai è stata delusa troppe volte, perfino dalla madre.
Si guarda negli occhi tramite lo specchio e nota qualcosa, simile all'ombra di una persona, passeggiare avanti ed indietro nelle sue pupille.
Ad un tratto non riesce più a controllare i suoi movimenti, perciò colpisce le pillole, scaraventandole tutte insieme per terra.
Dopodichè, cade sul pavimento e sviene.
Dianaaaaa! Hai preso le pillole? -domanda la madre con un tono di voce alto, perchè si trova in cucina.
..........................
Dianaaaa! -riprova la donna, ma senza avere successo.
Preoccupata, si dirige verso la porta del bagno e la apre.
Nota subito la figlia a terra, perciò decide di chiamare il pronto soccorso.
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