Capitolo 20
E' tornata in camera sua, sul letto, coricata nelle lenzuola azzurre.
Ma cosa? Ancora? -dice la ragazza ad alta voce, mentre si siede con le gambe accovacciate.
Perchè è successo di nuovo? E' tutto così strano! E pensare che, un momento fa, stavo per andare sul tetto della mia scuola ad ispezionare i cadaveri. -afferma Diana tra sè e sè.
Si alza dal giaciglio e si affretta a prendere il suo diario.
Segna tutto ciò che le è successo, soprattutto quella parte riguardante la morte di Lorenzo.
Ma è morto davvero? Ditemi che è uno scherzo! Come farò senza il mio migliore e unico amico? -si chiede la ragazza, mentre delle lacrime cominciano a scendere dalle sue voragini profonde.
Però, quella creatura, che ha promesso di portarlo al sicuro, non l'ha fatto...perchè? Era forse un complice del demone? Sicuramente, se no non avrei dovuto dire addio per sempre a Lorenzo! Maledetto! -esclama Diana con un tono più che arrabbiato.
Sente che qualcosa riguardante i suoi recenti ricordi le sfugge, ma non riesce a capire di che si tratta.
E' come se avesse un vuoto, provocato da qualcuno che non vuole assolutamente che si ricordi di quel particolare, il quale potrebbe cambiare i suoi pensieri.
Va beh, magari non è poi così importante, se no l'avrei già rammentato, o no? -si chiede la ragazza tra sè e sè.
Ahia! Ma cosa c'è sotto le mie lenzuola? -si domanda, sentendo qualcosa colpirla.
Diana si toglie le coperte di dosso e osserva attentamente il materasso sotto di lei.
E questa pietra? E' quella che ho trovato ispezionando il corpo della professoressa Douglas. Come è arrivata qui? -si chiede la ragazza, prendendola in mano.
Ma è diversa o è una mia impressione? -si domanda tra sè e sè.
Da un lato, le ali nere avvolte nell'oscurità dell'oggetto, si sono spezzate in tanti piccoli pezzettini.
Diana la tocca delicatamente.
Nonostante le diverse spaccature, sotto il tatto è liscia. Come è possibile? -si chiede lei, mentre la gira.
"You beat me ... for the moment."
La ragazza traduce la frase, anch'essa cambiata dall'ultima volta.
Mi hai battuto...per il momento. Ciò significa che non è finita qui? Il demone tornerà ancora?
Beh, in fondo ,me l'aspettavo. Senza Lorenzo, sarò ancora più triste e dato che il mostro si nutre di ciò... -afferma Diana a bassa voce.
Ma ok, va tutto bene. E' giunta l'ora di fare delle ricerche. Devo imparare a conviverci! -aggiunge poi.
Ad un tratto, come in un flashback, le vengono in mente gli ultimi momenti della vita del ragazzo, precisamente i dettagli mancanti.
Le iridi della ragazza scompaiono, lasciando spazio alla sclera e lei ha come una visione.
Una strana creatura con gli occhi rossi l'ha attaccata, per poi abbandonarla in un bagno di sangue, priva di sensi.
Diana, successivamente, si ritrova di nuovo nella stanza bianca, dove vede Lorenzo giacente a terra, prossimo per la morte.
Ma se lei era immersa nel lago colorato di rosso, come è possibile che sia rinvenuta lì?
No, quello che ha visto non era la realtà, magari una visione futura? Non crede, ma, in fondo, chi può dirlo.
Era un incubo, sicuramente. Lorenzo non è morto, anzi è più vivo che mai.
Probabilmente, quella figura amichevole che aveva incontrato l'ha portato in salvo.
La ragazza spera che sia così. Secondo la sua logica, è per forza in questa maniera.
Ma se quell'incubo preannunciasse veramente il futuro? Non vorrebbe vedere Lorenzo morire davanti ai suoi occhi, di nuovo.
Già non sa se sia esatto questo suo ragionamento...le tocca aspettare la notte per provarlo.
In caso sia sbagliato, dovrà vivere per se stessa, anche se la sua voglia di esistere è pari a zero.
Ma, per lei, non avrà mai senso quello che è successo in quel mondo...il fatto che Lorenzo è morto.
Diana sbatte diverse volte le palpebre e i suoi occhi ritornano normali.
Non si può dare una spiegazione logica al modo in cui il mio migliore amico ha perso la vita.
Spero solo non sia vero e che egli stia bene. -pensa la ragazza tra sè e sè.
Ma che ore sono? Ho scuola oggi? -si chiede, mentre afferra il cellulare dal comodino e legge le informazioni che le servono.
7 maggio, domenica.
Aspetta, però l'ultimo giorno che mi ricordo è il 6 aprile. Davvero è passato così tanto tempo?
Va beh, almeno siamo nel weekend, perciò non devo andare nell'istituto. Meno male! -dice Diana ad alta voce.
Beh, andrò a fare colazione! -aggiunge poi.
Si mette davanti al suo armadio e lo apre, cercando qualcosa da indossare.
Opta per una maglietta con scritto I'm the best, un paio di pantaloncini corti blu scuro e delle Converse nere.
Si veste e si avvia verso la cucina.
Buongiorno, mamma! -esclama Diana, sfoggiando un falso sorriso.
Buongiorno, tesoro! Oggi, potresti portare Nuvola a passeggio? -chiede la donna, ricambiandolo.
Certo, perchè no! Vado dopo aver fatto colazione! -afferma la ragazza, mentre afferra un piatto con un pancake sopra.
Dato che ha molta fame, lo finisce subito e si avvia verso il salotto, dove c'è la cuccia del cane.
Vede Nuvola coricata e si china per accarezzarla.
Buongiorno, piccola! Ci andiamo a fare una passeggiata? -chiede la ragazza, continuandola a coccolare sulla nuca.
Il cane ha capito immediatamente cosa ha detto la padrona, perciò si alza di scatto scodinzolando, come per dire: -Ho approvato la tua idea! .
Perfetto! -esclama Diana, mentre va a prendere il guinzaglio, appeso nell'attaccapanni vicino alla porta, seguita da Nuvola.
Glielo mette e, con un: -A dopo,mamma! , esce dalla porta di casa.
Scendono le scale e arrivano davanti il portone d'ingresso.
La ragazza sta per mettere mano nella maniglia, quando qualcuno dall'altro lato la precede.
Diana guarda chi ha di fronte. Possibile che sia così sfortunata?
Si ritrova davanti...
Spazio scrittrice
Io e i miei capitoli incomprensibili.
Si, mi diverto a concluderli così. :P
Se vi è piaciuto lo stesso, lasciate un commento o un voto.
Beatrice si dilegua. :3
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