Capitolo 17
Purtroppo si sa: i momenti, anche i più belli, sono destinati a finire.
Infatti, Diana si stacca di malavoglia dalla stretta del ragazzo, per poi guardarlo intensamente negli occhi.
Mi sa che devo andare. Non so che strada prendere, ma devo farlo! -dice poi con un tono dispiaciuto.
Ora che ha trovato qualcuno che le vuole veramente bene, è un colpo al cuore lasciarlo.
Se poi si pensa che lo si vedrà pochissimo...
La ragazza abbassa lo sguardo. Sente che piangerà tra un momento all'altro.
Come avrebbe fatto a vivere per una persona così distante?
La distanza...è sempre questa che causa forti dolori alle coppie, anche se loro sono amici.
Ehi! Tranquilla, io ci sono e ci sarò sempre per te. Apparirò ogni notte nella tua mente, te lo prometto. -esclama Lorenzo con una voce premuroso, mentre si avvicina alla ragazza.
Diana si accascia per terra.
Lo so, Lore. Ma saremo lontani. Ho troppa paura! -cerca di dire Diana tra un singhiozzo e l'altro.
Si, alla fine i suoi occhi hanno ceduto.
Ora, le lacrime bagnano il suo viso arrossato e ognuna di esse scende lentamente verso le labbra o lì vicino, come se non volessero farla soffrire troppo in una sola volta.
La ragazza si mette una mano sul volto, facendo diversi cenni di no con la testa.
Lorenzo si inginocchia davanti a lei, che tiene ancora il capo chino verso il basso, a guardare il pavimento.
Il ragazzo le mette una mano sulla guancia, accarezzandola per darle conforto, per poi spostarla sotto il mento e, lentamente, rialzarle la testa.
La guarda attentamente negli occhi, mentre trasposta il suo arto di nuovo sulla gota di Diana, raccogliendo una piccola lacrima, che stava scendendo indisturbata.
Sembra si sia calmata. -pensa Lorenzo tra sè e sè.
O, almeno, ha finito di piangere. -continua nella sua mente.
La ragazza alza lo sguardo e lo punta verso le iridi castane del ragazzo.
I due si continuano ad osservare, senza aver il coraggio di proferir parola.
Per loro, il silenzio vale più di mille vocaboli.
Ma i ragazzi stanno bene anche così. Non è necessario parlare, quando ci si guarda intensamente negli occhi, gli specchi dell'anima, che esprimono tutto quello che si provi.
Sono vicinissimi. Entrambi possono sentire il respiro regolare dell'altro.
Eppure, non annullano le distanze, baciandosi, si limitano solo agli sguardi.
La ragazza, semplicemente, è intenzionata a leggere i pensieri del ragazzo e viceversa.
Per il momento, hanno bisogno solo di capirsi a vicenda, prima che Diana debba ritornare a vivere nel suo inferno.
Non sarà facile senza Lorenzo, ma gli ha fatto una promessa, che cercherà in tutti i modi di mantenere, sebbene sarà difficile.
Entrambi continuano a fissarsi e si godono questo momento per un tempo indefinito.
Ai due ragazzi, inoltre, brillano gli occhi.
Sono felici di stare così, immobili. Probabilmente, se fosse passato qualcuno di lì, li avrebbe presi per pazzi, ma a loro non sarebbe importato, perchè sanno che non lo sono.
Nessuno avrebbe mai capito il senso di questo gesto, ma ad entrambi va bene essere così incomprensibili.
Ciò li rende diversi da tutti. Ne sono consapevoli.
Del resto, se le persone fossero tutte uguali, che gusto ci sarebbe a vivere in un mondo monotono? Gli stessi interessi, i medesimi comportamenti, uguali abitudini...sarebbe un universo noioso! .
Ad un tratto, i ragazzi smettono di guardarsi.
E' il momento di andare. Questa volta, purtroppo, sul serio.-dice Diana con un tono triste.
Ok, allora...ci vediamo presto! -esclama Lorenzo con una voce molto simile a quella usata dalla ragazza poco prima.
Il ragazzo diventa un po' rosso sulle gote, ma si riprende subito.
Si avvicina alla ragazza e le dà un bacio sulla fronte.
Diana si sente avvampare e Lorenzo, vedendola, ridacchia per poco.
Per-ciò, ci in-con-tri-amo più tar-di. Ciao! -afferma la ragazza balbettando.
L'amico le sfoggia un sorriso e annuisce piano.
Comunque, il portale per uscire da questo mondo è laggiù -conclude il ragazzo, indicando un posto lontano, che si raggiunge andando sempre dritto.
Diana si volta lentamente e comincia a camminare verso quel luogo.
Fa un passo, due, tre, ma poi si sente un po'strana.
Non lo bada più di tanto, perciò non si ferma.
Dopo circa cinque minuti, pensa che sta per svenire e, quindi, si accascia un attimo a terra per riprendersi.
Ma cosa mi sta succedendo, ora ? -si chiede tra sè e sè.
Alla fine, il suo stato migliora. Si rialza in piedi e continua ad avanzare verso il portale.
Passano dieci minuti e lei si sente di nuovo come prima.
Ma...perchè mi succede ciò? Non riesco a capirlo! -pensa tra sè e sè.
Si guarda intorno. Ormai è lontanissima da Lorenzo e lui le manca già.
Si siede ancora a terra per riprendersi, per poi far aderire anche la testa al suolo.
Contempla il cielo. E' cupo e scuro, nonostante il demone sia morto.
Magari, qui tutte le giornate sono così, perciò non mi preoccupo! -esclama la ragazza nella sua mente.
Passa circa mezz'ora, quando lei si alza, pronta per camminare.
Manca pochissimo al portale.
Vi arriva subito e lo guarda attentamente.
E' enorme e da esso esce della luce viola, mentre il suo contorno è di colore nero.
Avrebbe preferito rimanere qui con Lorenzo, però, purtroppo, non può.
Si avvicina lentamente e sta per entrare, ma...
Spazio scrittrice
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