Capitolo 10
Si guarda attentamente le pupille.
Non sembrano più tali, ma delle voragini nere senza fine.
Ma cosa mi sta succedendo? -chiede Diana, mentre cerca di capire che problemi hanno i suoi occhi.
Un rumore strano la fa sussultare e girare di scatto.
Non è caduto niente.
Rivolge di nuovo lo sguardo verso lo specchio.
Questa volta, è decisa ad andare fino in fondo a codesta faccenda.
La solita ombra passeggia dentro le sue voragini.
Immediatamente, la ragazza si ricorda della canzone Monster.
Cosa vuoi da me, demone? -chiede Diana, cominciando a prendersi di coraggio.
Il mostro, per risponderle, continua con il suo lavoro.
Le pupille della ragazza scompaiono, così come le sue iridi, lasciando spazio solo alla sclera e ai vasi sanguigni.
Passano 5 minuti, che, per Diana, sono ore e i suoi occhi tornano ad essere normali.
Esce dalla cabina del bagno e vede i suoi compagni giocare, facendo finta che alla ragazza non sia successo niente.
Professoressa, riguardo alla sua precedente domanda, le dico che mi sono ripresa e sono carica. -afferma Diana alla prof. , che sorride e annuisce, lasciandola andare nella sua squadra.
Appena entra in campo, tutti la guardano sorpresi. Evidentemente, non si sarebbero mi immaginati di vederla giocare, dopo l'incidente.
Ma che vi guardate tutti? Giochiamo piuttosto! -afferma la ragazza, più determinata che mai, mentre i suoi occhi vengono illuminati da una scintilla, che passa veloce ed indisturbata.
I compagni di squadra la notano, ma non ci fanno molto caso e le passano la palla, lasciandole l'onore di battere.
Diana si mette in posizione, lancia la palla in aria e, mentre scende lentamente verso terra, la prende con un bagher, facendola balzare dopo la rete e, di conseguenza, farla atterrare nel campo avversario, guadagnandosi un punto per la squadra.
Tutti la guardano stupiti, tranne Tyler e Susan.
Come fai ad avere tutta quella forza nella braccia? Sembri debole, ma non è così. -esclamano gli altri in coro.
Non lo so! Sarà talento! -esclama la ragazza soddisfatta, mentre abbozza un piccolo sorriso alla folla ammiratrice e una scintilla trapassa, di nuovo, attraverso i suoi occhi.
Ma come mai ti brillano gli occhi, di tanto in tanto? -chiede il gruppetto con un tono interrogativo.
Diana, o ti inventi qualcosa o ci penso io. -dice una voce nella testa della ragazza, che cerca di sopprimerla.
Perchè sono felice di essere di nuovo apprezzata da voi! -esclama lei, cercando di essere il più credibile possibile, ma, evidentemente, il suo tentativo fallisce.
Infatti, i ragazzi le chiedono: -Ma prima, quando ti sono brillati, non eri felice, perciò stai mentendo.
Diana abbassa lo sguardo, cercando di trattenere il mostro che vive dentro di lei, ma non ci riesce.
Chiude gli occhi con tutta la sua forza, impedendo al demone, che ormai ha preso il controllo del suo corpo, di vedere le sue vittime.
Nonostante i suoi sforzi, non riesce a mantenerli in questo stato, perchè si aprono quasi immediatamente.
Cara, è inutile che cerchi di ostacolarmi. Sono più forte di te! .
Ancora quella voce, così tetra e allo stesso tempo amica, si fa sentire nella sua testa.
La ragazza non si riesce in alcun modo a riprendere il suo controllo.
Si sente inutile. Ormai la guerriera, che vuole combattere contro il mostro che tiene nascosto al suo interno, si è addormentata, lasciando spazio al suo lato più temuto e cattivo, che è nato solo a causa delle sofferenze.
Può sembrare una cosa da niente, ma non è così.
Avrebbero dovuto pensare, prima di agire. -le ricorda il suo demone, leggendo i suoi pensieri.
Nel frattempo che lui svolge il suo lavoro con i compagni di squadra della ragazza, lei si trova seppellita e persa dentro di sè, attendendo con ansia di poter ritornare alla realtà e sperando che ci sia ancora qualcuno di vivo.
Ecco quello che vi meritate! -grida Diana, spedendo l'ennesimo corpo umano sul tetto della scuola.
Dunque, ho finito qui? -si chiede tra sè e sè, per poi guardarsi intorno.
Tutto è cambiato.
Il campo, ormai, è ridotto nello stesso stato di un deserto. Non c'è più un filo d'erba che spunta dal terreno.
Il tavolo e le sedie si trovano vicino alla fontana, dall'altro lato dell'istituto, ribaltati.
Del segnapunti, invece, restano solo 60 pagine sparse per tutto il deserto.
La cabina del bagno si è spostata di 1 metro.
Si sente un rumore.
Chi è rimasto vivo? -domanda il mostro, mentre si gira di scatto.
Tyler e Susan si guardano negli occhi, spaventati.
Ah! Bene bene... a voi vi risparmierò, ma solo perchè, a differenza degli altri, vi siete stati zitti! -afferma il demone, per poi concludere con: -Ora andate, prima che cambi idea.
I ragazzi non se lo fanno ripetere due volte, che scappano a gambe levate.
Perfetto! Diana, puoi tornare! -dice il mostro, per poi rigirare gli occhi, lasciando in vista solo la sclera e i vasi sanguigni.
Passa qualche minuto e ritornano le solite iridi verde smeraldo.
Spazio scrittrice
Avviso
Domani, purtroppo, non potrò pubblicare il capitolo perché non avrò il tempo di scriverlo.
Scusate.
Comunque, se questo vi è piaciuto, lasciate un commento o un voto.
E noi ci rivediamo in un prossimo capitolo.
Bella ragazzi! <3
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