Capitolo 8: Io, te e lui
Pov Lyanna
Guardo Loki poi sbatto le palpebre un paio di volte e sento la mano formicolarmi sotto la sua presa.
Le sue dita sono ancora intorno al mio polso e per qualche motivo i suoi occhi glaciali mi mettono a disagio.
«Noi? Che cosa intendi?» domando ancora scioccata dalla sua affermazione.
Lui rimane impassibile, il suo viso sembra statuario ma posso notare un angolo delle sue labbra inclinarsi leggermente verso l'alto.
«Vuoi dirmi che se ti sto così vicino per te va bene?» chiede a sua volta.
Le sue domande sono a trabocchetto e non posso di certo cascarci.
«Certo che no, perché dovrebbe?»
Lui si avvicina ancora di più, riesco a sentire il suo respiro vicino al mio viso e mi si mozza il fiato in gola.
Vorrei non provare queste sensazioni, ma è più forte di me.
«E così?» sussurra lievemente.
Sento il cuore battermi a mille nel petto e i miei occhi si spostano sulle sue labbra che ora non sono più così lontane.
«Loki...che stai facendo?»
Lui mi guarda senza dire una parola poi dopo qualche secondo si alza in piedi portando le mani dietro le schiena.
Fa qualche passo verso il centro della navicella e osserva il cielo stellato dall'enorme vetrata.
«Non mi hai ucciso. Reagisci in questo modo, eppure sento che provi un certo odio per me» ammette voltando il capo nella mia direzione.
Mi alzo in piedi anche io e incrocio le braccia al petto.
«Io non ti odio Loki. Sto solo...cercando di capire»
Lui scoppia a ridere poi fa un passo verso di me.
«Capire? Capire cosa? Se sono davvero un mostro o no?» domanda con tono freddo.
Sospiro e alzo le braccia verso l'alto con fare sconsolato.
«Cosa dovrei dirti? Che ti voglio bene come ad un fratello? Mi dispiace ma non è così. Ho dovuto accettare che tu abbia causato in parte la morte dei miei genitori. Poi ho dovuto realizzare tutti i tuoi problemi e il tuo passato. Ti sembra così semplice? Perché fidati, non lo è»
«Forse vuoi dire che non provi per me quello che provi per Thor» ammette seriamente.
Alzo un sopracciglio e questa volta sono io a scoppiare in una calorosa risata.
«Cosa? Thor è come un fratello maggiore per me. Questa è l'unica cosa che provo per lui. Ma si può sapere che ti prende? Per caso Freyr ti ha fatto bere qualcosa? Una pozione o che so io?» chiedo ironica.
Loki non si scompone minimamente, al contrario sembra molto serio.
Quando noto che non accenna neanche un sorriso mi passo la mano sul viso e sospiro.
«Ascolta Loki. So che non è tutta colpa tua per la morte dei miei genitori. Non hai distrutto tu la mia casa, hai solo provocato le condizioni per farlo. E sono stanca di prendermela con te per questo. Lo ammetto. Non voglio ostilità tra di noi. Perché ora siamo uno parte dell'altra, insieme in questo viaggio» ammetto sorridendo lievemente.
Ho attirato la sua attenzione e ora i suoi occhi mi scrutano con un bagliore di dolcezza.
Il suo sguardo non mi trasmette più quella sensazione glaciale e lentamente mi avvicino facendo un altro passo.
Loki è davanti a me e inclino il capo di lato cercando di capire se vuole rispondermi o no.
Dopo qualche secondo noto che non sembra intenzionato a parlare così continuo il mio discorso.
«Non penso che tu sia un mostro. Se così fosse allora direi una bugia. Hai strabilianti poteri, tua madre ti ha insegnato l'arte della magia. Sai comportarti, non ti scomponi quasi mai, in qualsiasi momento sembri sempre calmo e pronto ad ogni evenienza. Mi hai salvato la vita, ci siamo salvati la vita. Credi che lo farei per un mostro? Dimmi Loki»
Un silenzio tombale cala su di noi e quando sto per perdere la pazienza lui posa la mano sopra la mia spalla.
Un piccolo gesto che però mi fa capire che ho ottenuto il suo rispetto.
Loki è molto particolare, non dimostra ciò che prova almeno che non vuole provocare la persona che ha affianco.
Cosa che aveva fatto poco prima con me.
I suoi gesti e i suoi occhi parlano per lui, non ha bisogno di altro.
Fatico a capirlo a volte, ma in questo momento sento che le sue iridi glaciali mi stanno parlando più di quanto la sua voce potrebbe mai fare.
Noto un leggero luccichio rendere più chiari gli occhi di Loki e con lentezza poso la mia mano sulla sua.
«Mi credi, vero?» domando senza distogliere lo sguardo.
«Vorrei poterlo fare. Ma non posso»
Socchiudo le labbra, voglio urlargli contro che si sbaglia ma mi trattengo dal rovinare quel momento.
Devo convincerlo, o almeno provarci.
«Loki ascoltami. Credi che un mostro avrebbe minacciato il capo degli Elfi chiari per salvarmi? Credi che un mostro avrebbe rischiato di rinunciare al ritrovamento della Lancia dorata solo perché preoccupato delle mia sicurezza? Scusa ma credi davvero che non me ne sono accorta prima? Se tu avessi rinunciato ad andare su Múspell allora avresti rinunciato anche alla lancia e questo significa il carcere a vita nelle segrete per te»
Noto Loki sgranare leggermente gli occhi mentre la presa della sua mano sulla mia spalla si fa più salda.
Le mie dita sono ancora sopra le sue e faccio scorrere il pollice sul dorso.
Il cuore non smettere di esplodermi nel petto ma ciò ora non mi importa.
«Rispondimi Loki» insisto quasi impaziente di sapere cosa pensa.
Continua a guardarmi quasi come per analizzarmi poi fa scivolare la sua mano dalla mia spalla al mio braccio fino a portarla dietro la sua schiena.
«Non credevo di poterlo dire. Ma sto scoprendo cose che nessuno mi ha fatto mai provare. Crederai che sono diretto, ma io e la vergogna siamo come due rette parallele» risponde facendo un sorrisetto beffardo.
«Forse hai ragione, ma sei anche molto astuto. Sai come rispondere senza però c'entrare il punto, ci giri intorno finché non trovi una scappatoia per cambiare argomento. È notevole» ammetto alzando leggermente le spalle.
Lui sta per rispondere ma all'improvviso la sua espressione cambia e vedo che i suoi occhi si sono soffermati su qualcosa alle mie spalle.
Mi volto incuriosita e noto Thor osservarci mentre lancia il martello verso l'alto un paio di volte per poi riprenderlo.
«Fratello, stupito di vedermi?» domanda il biondo avvicinandosi.
«Ti ha chiamato Freyr?» chiede Loki a sua volta incrociando le braccia al petto.
Thor posa un braccio sulle mie spalle poi mi stringe a sé con un grande sorriso in volto.
«Esatto. Mi ha avvisato, ha detto che una mia cara amica necessitava di me e non potevo di certo tirarmi indietro, giusto?»
Volto lo sguardo verso di lui e ricambio il suo sorriso poi vedo Loki assumere una espressione glaciale.
Le sue dita nonostante sono nascoste sotto le braccia sono strette in un pugno.
«Non dovevi venire ora, partiamo domattina. Nostro padre non sarà contento della tua visita» ammette il moro assottigliando gli occhi.
«Sai com'è nostro padre. Ha capito anche lui che Surtur è troppo forte» ammette ridendo.
«Beh, quando torni ringrazia Odino da parte nostra. Il tuo martello è un'arma essenziale in questa missione» ammetto allontanandomi da Thor.
Inizio a camminare per la navicella fino a quando giungo davanti ai pulsanti che permettono l'accensione del motore.
«Non per cambiare discorso, ma non sarebbe meglio riposarci nello spazio? Freyr potrebbe trattenerci in qualche modo» guardo Loki e lui fa lo stesso sentendosi tirato in causa «Per precauzione»
«Okay, ci penso io allora»
Thor si fa avanti sedendosi a capo della navicella e inizia a premere bottoni a caso.
«Thor, non credo sia giusto» ammetto cercando di non ridere.
«Fratello, non stai spingendo quello giusto, prima devi cliccare quello rosso poi quello verde» dice Loki irritato.
«Ma lo sto facendo! Vedi? Sto premendo, sto premendo, ma non va»
Scoppio a ridere notando l'impazienza di Thor e lo faccio alzare dalla poltrona.
«Ci penso io, tu sei abituato a volare e ad usare il Bifrost»
Thor sbuffa sentendosi sconfitto da dei semplici pulsanti poi prendo suo posto.
I due fratelli si siedono preparandosi alla partenza e quando si sono sistemati accendo il motore.
In pochi secondi ci ritroviamo nello spazio, le stelle attirano la mia attenzione e le scie delle galassie mi fanno sorridere.
Ai tempi in cui abitavo sulla terra tutto questo non era possibile.
Forse qualcosa di positivo c'è nell'essere diventata una guardia di Asgard, oltre ai combattimenti ovviamente.
Mi alzo dalla poltrona e tramite alcune piccole leve sistemo la navicella in modo che non si sposti durante il nostro riposo.
Dopo aver finito mi volto verso i due fratelli e noto Loki con ancora quella espressione gelida in volto.
«Loki, possiamo parlare?»
Attiro la sua attenzione e lui si avvicina senza degnare di uno sguardo Thor.
Loki si ferma davanti a me e non dice una parola, semplicemente aspetta che io inizio a parlare.
«Perchè sei così irritato dall'arrivo di Thor?» domando alzando un sopracciglio.
«Io? Irritato? Assolutamente. Se a te va bene farti spiaccicare la testa contro al suo petto, non ho nulla da ridere Lyanna» dice con tono ironico.
Sospiro e alzo gli occhi al cielo per poi scuotere la testa.
Ma è geloso?
Nah, impossibile.
«Thor è come un fratello maggiore per me, perché dovrebbe darmi fastidio? Forse sei tu che hai qualche problema. Prima ti innervosisci con Freyr, ora con tuo fratello. Si, direi che sei tu quello con i problemi» rispondo spazientita.
«Apri gli occhi, solo un cieco non vedrebbe la verità» conclude allontanandosi da me.
Socchiudo le labbra e sbatto le palpebre un paio di volte prima di realizzare ciò che ha detto.
Loki, che stai cercando di dirmi?
Spazio autrice:
Eccomi qua.
Spero che il nuovo capitolo vi sia piaciuto.
Fatemi sapere cosa ne pensate, baci 😘
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