Capitolo 7: Incomprensioni
Pov Lyanna
Una volta entrata nel castello mi dirigo insieme a Loki all'interno di un enorme salone.
Lì, ci sta aspettando Freyr che con sguardo serio cammina avanti e indietro, la cosa non mi piace.
Ormai ho imparato a capire l'umore delle persone anche solo dai gesti e dalle azioni che compiono.
«Benvenuta Lyanna. Ti ho fatta chiamare da Loki perché credo che ciò che ho da dire riguardi entrambi» dice l'elfo fermandosi davanti a noi.
Faccio un piccolo sorriso come per ringraziarlo e Loki mi osserva rimanendo impassibile.
A volte mi chiedo come fa a nascondere così bene le sue emozioni.
«Ho sentito che state cercando la lancia dorata forgiata per Odino secoli fa. E sono sicuro di potervi aiutare, almeno in parte» continua Freyr facendoci segno di seguirlo.
Sta camminando verso due enormi colonne con passo lento ma deciso.
Io e Loki facciamo lo stesso senza dire una parola e mi blocco quando noto che Freyr con alcuni gesti delle mani sta formando tra le due colonne un enorme specchio d'acqua.
«Bello non è vero? Noi Elfi chiari siamo un tutt'uno con la natura e dato che la tecnologia non ci piace molto, alcune cose preferiamo mantenerle... naturali» conclude lui rivolgendomi un sorriso.
«Sarebbe uno schermo? Solo che è fatto di acqua» dico quasi con tono ovvio.
«Esattamente. Ora osserva»
Freyr fa un altro gesto con la mano e sullo specchio d'acqua appare una mappa con sopra tutti i nove regni.
Le lettere dei nomi dei luoghi sono formati da piccole lucciole e l'elfo si posiziona al mio fianco.
«Questi sono i nove regni, da quella parte potete vedere quelli che ancora non avete avuto il piacere di visitare, o dispiacere» ammette Freyr ridacchiando leggermente «Non tutti i regni sono come questo, ma penso voi lo abbiate già notato»
Annuisco sorpresa ancora da ciò che sta accedendo poi indico con il dito uno dei regni che più temo.
«Perché Múspell è più illuminato degli altri?» domando incuriosita.
Loki si mette a ridere facendo qualche passo in avanti poi porta le mani dietro la schiena assumendo una postura rilassata.
«Múspellheimr, la terra delle fiamme. È più illuminata perché Freyr vuole farci andare lì, non è vero?» chiede lui volgendo lo sguardo verso l'elfo.
Osservo entrambi posando gli occhi prima su uno poi sull'altro, non so perché ma percepisco una leggera tensione.
«Le vostre risposte sono tutte lì. Il regno del fuoco è sotto il comando di Surtur, il gigante di fuoco e lui è stato l'ultimo a vedere la lancia dorata. Inoltre lui potrà dirti la verità, Lyanna» dice Freyr posando una mano sulla mia spalla.
Alzo un sopracciglio poi mi allontano leggermente.
«Prima cosa, questa è davvero una missione suicida, hai idea di quanto sia forte Surtur? Non ce la faremo mai noi due da soli. E seconda cosa, quale verità?» domando con tono freddo.
Freyr sospira poi inizia a camminare verso lo specchio d'acqua.
«La verità su chi sia Kaleal, immagino tu abbia capito che è tua madre. Ma Surtur potrà spiegarti le tue origini e tutto ciò che riguarda la tua famiglia» conclude facendo sparire la mappa ai lati delle colonne.
Sento il cuore battermi a mille nel petto, l'idea di sapere chi è davvero mia madre mi sta tormentando da un po' di tempo.
Mi si mozza il fiato in gola, tanto che non riesco a dire neanche una parola e Loki mi guarda prima di camminare verso Freyr.
«Cosa stai facendo Freyr? Non è Surtur la soluzione. Una volta finita la missione possiamo indagare sulle sue origini. Ma affrontare quel gigante è come condannarci a morte certa»
Loki sta quasi gridando, cosa molto strana per lui.
«Ecco perché avrete bisogno di un piccolo aiuto. Ma non ti allarmare, Surtur avrà tutte le risposte che cercate, ve lo posso assicurare» ammette Freyr incrociando le braccia al petto.
Loki scoppia a ridere poi punta un dito contro l'elfo osservandolo con sguardo gelido.
«Se le accade qualcosa sarà solo per colpa tua. E stai pur certo che la tua testa rotolerà sotto i miei occhi nella piazza principale di Asgard»
Per un secondo noto timore negli occhi di Freyr, forse sa quanto pericoloso può essere Loki.
Mi avvicino mettendomi in mezzo e guardo entrambi cercando di placare la situazione.
«Nessuno uccide nessuno. Noi andremo da Surtur con l'aiuto di Thor, così otterremo le informazioni che cerchiamo sulla lancia e su mia madre» ammetto con tono pacato.
Loki ha ancora gli occhi puntati su Freyr, posso notare le sue pupille colorarsi di un leggero rossore che però svanisce quando incrocia il mio sguardo.
«Lyanna, è troppo pericoloso. Potremmo davvero morire» puntualizza il Dio degli inganni.
«Thor ci darà una mano, lo sai che il suo martello può distruggere qualsiasi cosa. Ho bisogno di sapere la verità, ho bisogno di capire perché sono sempre stata diversa dagli altri. E voglio scoprire se tutta la mia vita è stata una bugia oppure no» dico senza interrompere il nostro contatto visivo.
Lui fa lo stesso, le sue labbra socchiuse mi fanno capire che sta ragionando e abbasso lo sguardo proprio su quest'ultime.
Ma che diavolo sto facendo?!
Mi concentro di nuovo sui suoi occhi e dopo qualche secondo di silenzio Loki sospira.
«Sei proprio sicura di quello che vuoi fare?» domanda incerto.
«Dovresti capirmi meglio di chiunque altro, o mi sbaglio?» chiedo a mia volta usando un tono dolce.
Loki sembra turbato dalla mia affermazione, devo avere risvegliato brutti ricordi riguardo al suo passato, ma so che solo dicendo quelle parole lui avrebbe capito.
«Okay. Ma non resterò dentro questo palazzo un minuto di più. La mia minaccia Freyr è ancora valida, sappilo» sbotta Loki riferendosi all'elfo.
«Secondo te manderei a morire una tale bellezza? Sarei proprio un folle non credi?» domanda Freyr rivolgendomi uno sguardo.
Sbatto un paio di volte le palpebre e sento le guance scaldarsi leggermente.
Non mi aspettavo un commento tale nei miei confronti.
«Questa "bellezza", come dici tu» Loki fa le virgolette con le dita mentre parla «è il migliore soldato di Asgard, quindi ti conviene startene al tuo posto, inoltre è già stata promessa» conclude con tono fiero.
«Cosa?» chiedo scioccata.
«Come cosa? Lo sai anche tu Lyanna. Ora andiamo, ti ringrazio Freyr per la tua ospitalità, ma domattina partiamo presto e preferiamo riposare sulla nostra navicella» conclude Loki prendendomi per il polso e trascinandomi fuori dalla salone.
Cerco di liberarmi ma lui è un Dio e la sua forza in confronto alla mia è maggiore.
Una volta giunti nel bosco mi lascia andare e lo guardo scioccata.
«Ma sei impazzito? Che cosa ti prende tutto in una volta Loki?!» domando irritata.
«Se fossimo rimasti lì probabilmente ti avrebbe fatto qualche malia e ti saresti innamorata di lui. Non conosci tutti i poteri degli Elfi, possono farti cadere ai loro piedi con un gesto della mano. Poi pensi che non ho notato quanto eri affascinata da lui?» chiede a sua volta divertito.
«Non è vero! E poi cos'è questa storia che sono stata promessa? Io non so proprio un bel niente. Sono un soldato di Asgard. Non una principessa dalle buone maniere» ammetto sempre più scioccata.
«Era solo una scusa per portarti via, io so che non sarai mai promessa a nessuno» dice con tono ovvio.
«Certamente, solo perché non sono la solita dama carina da compagnia allora non potrò mai avere nessuno? Ma che discorsi fai Loki?» sbraito muovendo le braccia da una parte all'altra.
«Volevi delle spiegazioni? Bene, io te le ho date. Tu sei un soldato e Freyr in ogni caso come ti ho detto ti avrebbe fatto qualche malia e tu saresti caduta ai suoi piedi, quindi non lamentarti»
«Cosa stai dicendo? Non sarebbe mai successo! Io proprio non ti capisco. Mi hai trascinata via usando una scusa banale, con ancora indosso questi vestiti e senza un'arma per attraversare il bosco. Vuoi morire davvero?»
Lui alza gli occhi al cielo poi sciocca le dita annoiato.
In quell'istante i nostri corpi vengono ricoperti da una luce verde e i vestiti che stavamo indossando si trasformano nelle nostre armature.
«Pensi che sono davvero così negligente? Mi sottovaluti» ammette con un piccolo sorriso sul viso.
Mi tocco i fianchi con le mani assicurandomi che la mia spada sia apparsa insieme al resto e faccio un sospiro di sollievo quando la vedo.
«Non penso tu sia negligente, penso solo che prima di comportarti in quel modo dovresti ragionare. Potevamo avere un alleato e con la tua arroganza ora probabilmente non vorrà mai più aiutarci. Desideri proprio morire» ammetto iniziando ad incamminarmi a passo svelto.
Con forza grazie alla spada elimino i rami che si presentano davanti a me.
Non ho minimamente voglia di parlare ma Loki sembra non voler stare in silenzio.
«Ti ho salvato la vita. Potresti essermi riconoscente almeno» dice con tono pacato.
Scoppio a ridere irritata e continuo a tagliare i rami degli alberi.
«Ah davvero? Beh salvarmi include portarmi via come una donzella indifesa? Cosa che non sono»
Lui ridacchia e noto con la coda dell'occhio che è molto divertito.
«So che non lo sei. Ma sinceramente è stato estremamente divertente vedere la tua espressione scioccata mentre con la mia forza ti trascinavo via» dice portando le mani dietro la schiena.
Mi fermo improvvisamente per poi voltarmi nella sua direzione.
Ora ho la spada puntata verso di lui e Loki nonostante la vicinanza della lama non smette di sorridere.
«Puoi stare un po' zitto? Sono un soldato, non una donzella in pericolo, potevo benissimo andarmene da sola. Ma tu no, hai dovuto fare il tuo solito teatrino» ammetto molto irritata.
Loki fa un passo in avanti, poi un altro e un altro ancora, fino a quando la lama non tocca la sua gola.
«Che stai facendo?» domando scioccata.
«Ti sto dando l'occasione di uccidermi. Non volevi vendicare i tuoi genitori? Beh eccomi qui. Siamo nel bosco di notte e da soli, ti sto dando la tua occasione» ammette assumendo una espressione seria.
Lo guardo dritto negli occhi mentre stringo la mano sull'elsa della spada.
Le dita mi formicolano e il respiro mi si mozza in gola.
«Allora?» insiste Loki facendo un altro passo in avanti.
Osservo il suo collo e vedo che la lama gli ha ferito la pelle.
Subito abbasso la spada e la lascio cadere a terra.
«Sei impazzito? Guarda che ti sei fatto male» dico avvicinandomi e osservando la ferita.
Lui rimane in silenzio e dopo quel momento di tensione torniamo sulla nostra navicella senza dire una parola.
Visto che la ferita gliel'ha provocata la mia spada mi propongo per sistemargliela.
Quando finalmente siamo seduti sul suo lettino prendo l'occorrente per curarlo e inizio a picchiettare con il cotone sulla ferita.
«Perche non mi hai ucciso?» domanda Loki tutto ad un tratto.
Alzo lo sguardo verso di lui, ho il viso vicino al suo ma non così tanto da sentirmi in imbarazzo.
«Perchè dovrei dirtelo?»
«E perché non dovresti farlo?» chiede Loki ribaltando la situazione.
Sospiro e continuo a picchiettare sopra la ferita, fortunatamente gli Dei guariscono più in fretta.
«I miei genitori sono morti in parte per colpa tua, è vero. Ma ora noi siamo una squadra, combattiamo insieme, ci aiutiamo a vicenda. Io... sinceramente non so perché non voglio più ucciderti»
Sto vagheggiando, so che nessuna delle mie parole ha senso, ma effettivamente non conosco il motivo per cui non voglio più ucciderlo.
«Perchè non dici la verità Lyanna?» domanda Loki prendendomi il polso con la mano.
La sua pelle è fredda come il ghiaccio e a contatto con la mia pelle mi creano i brividi lungo la schiena.
Trattengo il fiato e i suoi occhi si posano sui miei.
«Di cosa stai parlando?» domando cercando di non sembrare agitata.
«Sto parlando di noi due»
Spazio autrice:
Eccomi qua.
Spero che il nuovo capitolo vi sia piaciuto.
Fatemi sapere cosa ne pensate, baci 😘
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