Capitolo 5: Rivelazioni

Pov Lyanna

Dopo ciò che è accaduto Loki non ha più detto una parola e io ne ho approfittato per farmi una doccia.

La nostra navicella è impostata per i lunghi viaggi, solo per questo abbiamo il lusso di avere dei letti o il bagno.

Non appena finisco di lavarmi, dopo essermi vestita, decido di tornare da Loki dato che i miei dubbi e sensi di colpa non mi permettono di aspettare oltre.

Lui si trova dove vi sono i nostri letti, ognuno sporge da un lato della navicella.

So che dovrei essere in parte contenta per ciò che ha subito, infondo provo rimorso nei suoi confronti.

Lui ha causato la morte della mia famiglia e nonostante ciò non riesco ad odiarlo, o meglio, non ci riesco più.

Prima di incontrarlo credevo di poterlo trattare come una nullità, ma ora che sto imparando a conoscerlo mi rendo conto che è impossibile.

È vero, è irritante, testardo, a volte impulsivo ma comunque calcolatore.

Però non mi ha abbandonata, poteva scappare da Nidavellir lasciandomi in balia degli Elfi oscuri, invece no.

Ha chiamato Thor sapendo che glielo avrebbe fatto pesare, e tutto ciò per salvarmi.

Scuoto il capo lasciandomi alle spalle quei pensieri e mi siedo sopra al mio letto, Loki è proprio davanti a me ma ha lo sguardo rivolto verso i suoi piedi.

I gomiti sono appoggiati sopra le ginocchia mentre le dita delle mani intrecciate tra loro.

«Loki» lo chiamo per attirare la sua attenzione, ma non ottengo nessuna risposta.

Sospiro e mi avvicino lentamente sedendomi poi vicino a lui ma mantenendo comunque una certa distanza.

Ho imparato a rispettare i suoi spazi, soprattutto quando è arrabbiato o nervoso.

«Loki, possiamo parlare?» chiedo spostandomi i capelli su una spalla.

Finalmente Loki alza lo sguardo e raddrizza la schiena quando nota che sono affianco a lui.

«Di cosa dobbiamo parlare? Non c'è nulla di cui parlare» sbotta con tono ironico.

«Non fare così...voglio parlare per chiarire ciò che è successo. È colpa mia se hai dovuto...rivedere tutti quei ricordi e non era mia intenzione» ammetto cercando di guardarlo negli occhi.

Il suo sguardo è sfuggente e non si sofferma mai su di me.

«Non è stata colpa tua. Nymir sapeva che torturare me sarebbe stato più divertente. Io reggo molto bene il dolore fisico, dopotutto sono un Dio. Ecco perché ha voluto mostrarmi il passato nascosto nella mia mente. Lo avrebbe fatto comunque, perciò non darti la colpa» risponde posando l'indice e il pollice sul mento.

Sembra pensieroso, forse quelle immagini continuano a tormentarlo.

«Io non sapevo tutta la tua storia, non sono felice di averlo scoperto così...avrei preferito saperlo da te e...»

Lui non mi fa finire perché scoppia in una grossa risata.

«Adesso ti faccio pietà? Fino a un po' di tempo fa volevi uccidermi e ora cos'è cambiato? Solo per quelle ridicole immagini? Voi midgardiani siete tutti uguali, deboli» ribatte indicandomi con il dito.

Alzo un sopracciglio e sento il sangue ribollirmi nelle vene, vorrei urlargli contro ma mantengo il controllo.

Si comporta in questo modo solo perché vuole allontanarmi, perché attraverso quei ricordi si è messo a nudo e non vuole avvicinarsi a me.

Da ciò che mi ha detto Thor ho capito fin da subito che Loki è un lupo solitario.

Quei ricordi inoltre erano suoi e suoi soltanto, probabilmente desiderava mantenerli tali.

«Sai, in effetti stavo iniziando ad avere un po' pietà per te. Stavo iniziando a capire che forse le tue azioni sono scaturite da ferite ancora aperte. Forse però la mia voglia di ucciderti c'è ancora, ma almeno hai guadagnato un po' del mio rispetto. Vedo comunque che non te ne importa nulla, perché come sempre vuoi stare solo, con te stesso e basta» rispondo alzandomi in piedi e posizionandomi davanti a lui.

Loki mi guarda per qualche secondo poi ripete il mio movimento, ora il suo viso è vicino al mio, le sue mani sono chiuse in un pugno e vedo il suo petto alzarsi ed abbassarsi lentamente.

I suoi occhi glaciali mi fissano, li ho sempre ammirati quegli occhi, gli donano uno sguardo freddo ma allo stesso tempo è come se ti scrutassero.

«Ora basta. Tu non sei nessuno per dirmi determinate cose. Io sono il Dio degli inganni e tu una semplice mortale» dice mantenendo un tono calmo.

Mi sfugge una piccola risata e incrocio le braccia al petto.

«Ne sei sicuro? Perché Brokk e Nymir non ne sembravano convinti» ammetto alzando leggermente le spalle.

«Io non so chi sia Kaleal come ti ho detto, ma lo scopriremo, prima però dobbiamo trovare la lancia dorata, è quella la nostra priorità»

Alzo gli occhi al cielo e poso l'indice sul mento osservandolo attentamente.

«Lo sai? Tutta questa storia della lancia, di me e te che combattiamo contro il male. Non ti sembra un po' assurda? Insomma, tu non ti fidi di me, io non mi fido di te. Tu sei ferito nel profondo ed io altrettanto. Siamo due incompresi. Inoltre abbiamo in comune anche l'affetto di Thor. Eppure siamo così diversi, e non sto parlando del fatto che tu sia un Dio e io, forse, una mortale. Sto parlando del fatto che forse potrei riuscire a perdonarti per ciò che hai fatto, forse, mentre tu, tu no. Tu non fai nulla per avvicinarti agli altri» trattengo il fiato per qualche secondo poi riprendo il mio discorso nonostante l'espressione di Loki sia impassibile.

«Ho visto il tuo passato, ho visto cose che probabilmente neanche Thor ha visto, e nonostante ciò tu non vuoi confidarti con me. Allora mi chiedo, perché mi hai salvato la vita mio caro Dio degli inganni? Eh? Perché non mi hai lasciato morire lì? Tanto non mi avrebbe cercata nessuno, forse Thor si, ma sarebbe stato troppo tardi. Quindi ora, rispondi a questo»

Ora Loki ha le labbra socchiuse, i suoi occhi sembrano brillare sotto le luci fievoli della navicella e continua a tenere lo sguardo puntato sul mio.

Forse le mie parole lo hanno stupito o forse non si aspettava un tale atteggiamento da me.

«Tu...tu non capisci» conclude sedendosi nuovamente sul letto.

Dopo tutto quel discorso l'unica cosa che sa dire è che non capisco?!

«Ti ho fatto una domanda, almeno rispondi» sbotto irritata.

«Io...io non lo so perché non ti ho lasciata lì okay? Non lo so. Forse perché sei la mia compagna di viaggio in questa ricerca. O forse perché nonostante le mille brutte cose che ho fatto non hai esitato a preoccuparti per me sotto tortura. Io veramente non lo so» dice quelle parole tutto di un fiato, cosa strana per lui visto che è sempre molto pacato.

Sbatto un paio di volte le palpebre e sospiro camminando avanti e indietro per ragionare.

Questi discorsi non stanno portando a nulla.

Sembra non interessargli il mio perdono e tanto meno tutte le cose che penso di lui.

Ma dopotutto è il Dio degli inganni, far credere una cosa per un'altra è quello che gli riesce meglio.

«Ascolta, io ho parlato di perdono, ma siamo molto lontani dall' ottenerlo. Perciò, io ti ho dato la possibilità di provarmi che posso perdonarti e fidarmi. Ma se ti dimostri così...non avrai nulla da me. E posso dirti un'altra cosa? Mi piacerebbe andare d'accordo con il mio compagno di viaggio invece che litigare, ma se proprio non puoi farne a meno allora okay. Hai vinto tu Loki» ammetto per poi sedermi sopra al mio letto.

Sono stufa, ho provato a dirgli qualsiasi cosa per smuoverlo eppure sembra sempre così indifferente.

Questo mi lascia perplessa e inquieta, vorrei un gesto da parte sua.

«Lyanna» mi chiama così lo guardo.

Mi sta osservando con i suoi occhi glaciali e mi fa segno con la mano di sedermi accanto a lui.

Rimango ferma per qualche secondo poi decido di mettermi al suo fianco.

«Ora ti mostrerò una cosa. Di solito sono bravo con le parole ma...per cercare di dimostrarti alcune mie ragioni non posso fare altro che mostrarti e farti sentire un mio ricordo»

Allunga una mano verso di me e la cosa mi stupisce.

«In che senso me lo mostrerai?» domando un po' scettica.

«Ricordati che ho dei poteri, posso trasmetterti i miei ricordi per mostrarteli o anche riportare a galla dei tuoi ricordi, magari ricordi che hai rimosso. A differenza di come fanno gli elfi oscuri, io posso mostrarteli sotto forma di visione. Cosa che mi giova quando voglio fare credere qualcosa a qualcuno che non è vera» ammette fiero dei propri poteri.

Alzo gli occhi al cielo poi dopo un attimo di esitazione poso la mia mano sulla sua mentre Loki appoggia la mano libera sulla mia fronte e chiude le palpebre.

Improvvisamente mi sembra di essere catapultata come in un sogno, riesco a vedere una nube grigia che lentamente si trasforma in ricordo.

Solo con il tempo individuo delle figure nitide e intravedo cosa sta succedendo.

Loki è in piedi, sta combattendo contro i giganti di ghiaccio insieme a Thor e uno di questi gli ha appena afferrato il braccio.

Quest'ultimo diventa subito di un colore bluastro e il viso del moro esprime un totale terrore.

Posso percepire la sua paura, la sua angoscia e anche il senso di tradimento quando capisce che tutto ciò in cui crede ora si è rivelato falso.

Con un semplice gesto ha ricollegato ogni tassello del suo passato, ha compreso il perché delle differenze con Thor, delle difficoltà con Odino e anche lo scherno degli altri soldati di Asgard nei suoi confronti.

Percepisco i suoi pensieri, percepisco la neve che gli cade sulla pelle, percepisco le sue emozioni e anche il battito del suo cuore.

Ha finalmente capito di essere diverso.

È come se riuscissi a sentire ciò che lui sta dicendo a sé stesso nella mente.

Si sta odiando, pensa di essere un mostro, ha sentito per anni Odino parlare male dei giganti di ghiaccio e ora sa di essere uno di loro.

L'immagine però svanisce e all'improvviso riapro gli occhi facendo un forte respiro.

Mi guardo intorno e vedo che mi ritrovo nella navicella, Loki è affianco a me e come al solito sembra impassibile.

Io al contrario ho il cuore che mi batte a mille nel petto e mi sembra di aver dei martelli che schiacciano il mio cranio.

«Loki...ma come...riuscivo a percepire ogni cosa, le tue emozioni e i tuoi pensieri...» dico puntando i miei occhi nei suoi.

Lui sposta la mano dalla mia fronte lasciando però l'altra sopra la mia.

«Era questo il mio obbiettivo, ora sai ciò che devi sapere» ammette facendo un piccolo sorriso.

Aspetta...ha appena sorriso?! Nah, sto sognando.

Sbatto un paio di volte le palpebre e realizzo solo successivamente che in realtà sta accedendo sul serio.

«Loki io...» cerco di trovare le parole giuste ma ancora devo metabolizzare ciò che ho visto «Mi dispiace...»

Sono le uniche cose che riesco a dire, mi sembra ancora di percepire il suo dolore e la sua frustrazione.

«Ora dobbiamo pensare alla prossima meta, se vuoi puoi riposarti, io cerco di analizzare l'indovinello creato dai nani per ricollegare in che ordine dobbiamo cercare all'intero dei regni rimasti» dice alzandosi in piedi e allontanandosi da me.

Per un attimo sento un strana sensazione alla mano, il calore del suo palmo sul mio se n'è andando fino ad affievolirsi.

Stranamente era una sensazione piacevole.

Lui nota che non mi sto muovendo così si volta verso di me.

«Lyanna, riposati. Parleremo domani»

Lo guardo per qualche secondo poi annuisco e torno sopra al mio letto sdraiandomi.

Mi volto di spalle e fisso il metallo della navicella.

Mille pensieri invadono la mia mente e nonostante ciò sento le palpebre calarmi per poi ritrovarmi in un sonno profondo.

Spazio autrice:

Eccomi qua.

Spero che il nuovo capitolo vi sia piaciuto, non mi convince molto.

Fatemi sapere cosa ne pensate, baci 😘.

Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top