Capitolo 24: La sentenza di Odino

Pov Lyanna

Non appena l'ologramma di Loki svanisce davanti ai miei occhi sento dei passi pesanti avvicinarsi e porto lo sguardo verso la vetrata color oro della cella.

Un gruppo di guardie si mette sull'attenti e il più grosso mi fa segno di avvicinarmi.

Faccio come dice, lentamente mi alzo e anche se zoppicando raggiungo la barriera che mi separa da loro.

Non oso toccarla, la mia pelle si scioglierebbe come un ghiacciolo al sole e abbasso lo sguardo.

La prigione mi ha indebolita, ho paura, freddo, fame e ogni muscolo del mio corpo è indolenzito.

Mi stringo i palmi delle mani sulle braccia e rimango in silenzio.

«Lyanna, figlia di Kaleal, nata a e cresciuta Midgard, addestrata dall'esercito di Asgard e sotto la protezione di Odino. Sei richiamata per il tuo processo» dice la guardia battendo la lancia a terra.

In quell'istante la barriera color oro si sgretola e altre due guardie si avvicinano amanettandomi.

Mi stringono i polsi e le catene scivolano a terra creando un suono inquietante.

Non sono manette di ferro, bensì in pietra, sento la superficie rugosa strofinare contro la mia pelle e stringo le labbra cercando di non emettere neanche un suono.

La guardia più grossa, che prima di tutto questo mi aveva anche allenato durante il mio addestramento, mi prende per un braccio e mi tira verso i gradini per uscire dai sotterranei.

«Fiar...non sarai d'accordo con questa pazzia vero?» sussurro senza guardarlo.

Lui abbassa lo sguardo verso di me, è molto più alto e muscoloso, con gli occhi azzurri scintillanti.

«Sto eseguendo gli ordini del Padre di tutti gli Dei, non c'è nulla di personale lo sai» risponde Fiar accelerando il passo.

Probabilmente non vuole fare sentire alle altre guardie la nostra conversazione.

«Loki come sta?» chiedo a bassa voce.

«Lo siamo andati a chiamare prima, è turbato, ma devi fidarti» risponde accennando un piccolo sorriso.

Alzo il capo fissandolo e lo riabbasso subito sentendo la testa girarmi.

«Lui è Loki, ricordalo»

Ci fermiamo davanti ad un enorme portone in oro, lo riconosco subito, è quello che porta alla sala del Trono.

La stessa che Odino utilizza per i processi, o le condanne a morte.

Sento un brivido attraversarmi la schiena e chiudo gli occhi mentre Fiar apre il portone con una spinta.

Mi trascina dentro stringendo il più possibile la mano sul mio braccio, sente anche lui che sono debole e probabilmente le gambe avrebbero retto per poco.

Riapro gli occhi, la sala del Trono è vuota, posso solo notare in lontananza seduto sul trono d'oro Odino.

Vicino ai gradini invece, ci sono Frigga, Thor e Loki, seduti anche loro su dei troni, ma molto più piccoli e meno sfarzosi.

Loki mi guarda e incollo il mio sguardo al suo cercando di trattenere le lacrime.

Mi sento così umiliata, così fragile, talmente tanto da non importarmi ormai di risultare debole davanti agli altri.

Noto che anche Thor mi osserva, sembra dispiaciuto e la madre posa le dita sulla sua mano guardando il figlio.

Il biondo fa un piccolo sorriso che però gli muore subito sulle labbra.

«Lyanna di Midgard, avvicinati» grida Odino battendo la sua lancia dorata sul marmo.

Quella lancia, quella maledetta lancia.

Io e Loki l'abbiamo presa rischiando più di una volta la nostra vita e ora lui la tiene tra le sue mani come un trofeo che si è guadagnato da solo.

Fiar mi lascia andare e io cado a terra sentendo le ginocchia improvvisamente molli.

Appoggio i palmi delle mani sul pavimento e noto Loki sporgersi in avanti ma la madre lo ferma.

So che mi aiuterebbe se potesse, ma Odino non glielo permette, è evidente.

Caccio indietro le lacrime e con tutte le forze che ho mi rialzo in piedi cercando di mantenere l'equilibrio.

«Ti piace vedermi così?» chiedo ad Odino facendo una risata.

«Non avrei mai voluto vederti così, figliola. Se solo non avessi scoperto la verità, ora sono obbligato a processarti» risponde lui scuotendo la testa.

«Obbligato? Sarai anche il Padre di tutti gli Dei, ma di certo non sei il più intelligente» sbotto assottigliando gli occhi.

Vedo un paio di guardie avvicinarsi minacciose e Odino alza la mano fermandoli.

«Tu sei una Valchiria, non avresti mai dovuto saperlo, così ti avrei tenuto allo sicuro. Ma ora devo rispettare le leggi di Asgard, e vai punita per esserti innamorata di mio figlio Loki» dice alzandosi in piedi e mostrando tutta la sua potenza.

Guardo Loki e noto che ha gli occhi lucidi, probabilmente si sente in colpa.

«Tu...tu hai permesso che questo accadesse. Sapevi che per trovare la lancia dovevamo innamorarci e creare quel legame. È tutta colpa tua...tua!» scatto in avanti urlando l'ultima parola e corro con le minime forze che ho verso il trono di Odino ma Fiar mi blocca tirandomi per le catene.

Si avvicina a me e prendendomi il braccio mi spinge indietro portandomi dove ero prima.

«Non fare così, ti ho detto di mantenere la calma, fidati» sussurra lui al mio orecchio nascondendo il viso nel miglior modo possibile.

Fisso Odino negli occhi, sento l'odio crescere in me e aumentare come una fiamma ardente.

Fiar rimane al mio fianco tenendomi stretta e Odino si porta la lancia vicino al petto.

«Io, Odino, Re di Asgard, dei nove mondi e Padre di tutti gli Dei, emano la mia sentenza» dice Odino battendo per tre volte la lancia a terra.

Noto Loki, Frigga e Thor alzarsi in piedi con una espressione terrorizzata.

«Io, a causa dei crimini compiuti, condanno te, Lyanna di Midgard, a morte»

Il mio sguardo rimane su Loki e vedo una lacrima rigargli la guancia mentre cerca di rimanere impassibile.

Al contrario, io cado nuovamente a terra senza più forze e speranza.

Inizio a piangere battendo i pugni e gridando come una forsennata.

«Non sei degno di quel trono! Tu non lo sei!» urlo mentre le guardie mi tirano per alzarmi in piedi.

Odino si volta di spalle e scende dai gradini laterali allontanandosi dal trono.

Continuo a gridare e vedo Loki scattare in avanti sorpassando con agilità due guardie e affettandomi poi la vita con le braccia.

Lo guardo negli occhi, per un breve istante è come se ci fossimo solo io e lui.

Porto il viso in avanti e lui mi bacia stringendo saldamente la mia vita.

Ricambio il bacio e inalo il suo profumo per l'ultima volta mentre le mie lacrime calde si mescolano alle sue a causa della nostra vicinanza.

Due guardie prendono Loki da dietro e lo tirano via mentre invece lui cerca in tutti i modi di non allontanarsi.

«Ti salverò, te lo prometto, sia l'ultima cosa che faccio, hai capito?» sussurra vicino le mie labbra.

Non rispondo e semplicemente lo guardo godendomi la vista di quel pallido e perfetto viso davanti al mio.

Le guardie riescono ad allontanarlo da me e mentre ci separano trascinandoci l'uno lontano dall'altra continuo ad osservarlo.

Sento il mio cuore rompersi in mille pezzi e improvvisamente un vuoto enorme.

Come se mi fosse stata recisa una parte di me, come se io e Loki fossimo attaccati l'uno all'altra e ci avessero letteralmente strappato via.

«Loki...»

Lui porta una mano nella mia direzione mentre grida e Thor spinge via le guardie prendendo il fratello.

Mi guardano entrambi e io ormai senza forze abbasso la testa svenendo tra le braccia delle guardie.

Spazio autrice:

Salve!

Ecco il nuovo capitolo, cosa ne pensate?

Spero vi sia piaciuto e fatemi sapere nei commenti cosa ne pensate.

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