Capitolo 22: In trappola
Pov Lyanna
Finalmente sto meglio, nonostante la ferita è ancora fresca e mi fa male, riesco ad alzarmi in piedi.
Questo significa che io e Loki possiamo incontrare Odino insieme, e la cosa mi spaventa un po'.
Non perché ho paura di lui, anzi, ho solo timore delle decisioni che prenderà.
Ancora ho un sacco di domande in testa, ad esempio perché inizialmente voleva farmi sposare Thor quando le Valchirie non possono innamorarsi.
O perché lui sapendo della mia vera natura non ha mai detto nulla a nessuno.
Io sono sicura che lui sa, o non mi avrebbe mai accettata nell'esercito di Asgard.
Odino a volte è un folle, ma non di certo uno sprovveduto.
Cerco di calmarmi e batto le dita sulle ginocchia mentre sono seduta all'enorme tavolo che il Padre di tutti gli Dei ha fatto mettere al centro della sala del trono.
Loki è davanti a me, ha i gomiti appoggiati sulla superficie e osserva Thor che invece cammina avanti e indietro.
«Quando arriva?» chiede al fratello.
Il biondo si ferma e si rigira il martello tra le dita.
«Ora»
Guardo l'enorme portone d'oro aprirsi infondo alla sala e Odino entra dentro scortato da tre guardie.
Una volta che si è seduto a capotavola quest'ultime si mettono dietro di lui e io lo fisso dritto negli occhi.
«Bene, i miei due figli riuniti insieme ad una delle mie migliori guerriere oltre Sif» dice il vecchio sorridendo.
Il rimango impassibile e noto Loki assottigliare gli occhi.
«So che probabilmente avete mille domande, ma lasciate che vi spieghi ogni cosa»
Mi appoggio con la schiena alla sedia di legno e incrocio le braccia al petto attendendo il suo racconto.
Odino ci raccontò della maledizione della Lancia Dorata, del vero amore che Loki avrebbe dovuto trovare e del nostro legame.
In quell'istante il mio cuore prende a battere velocissimo, e i nostri occhi si incontrano.
Lui sembra imbarazzato, anche se posso notare che è arrabbiato con Odino.
«E questo è quanto» conclude fiero del proprio discorso.
In quell'istante scatto in avanti sbattendo i palmi delle mani sul tavolo e sento la superficie di legno tremare leggermente.
«Questo è quanto? Oh no, non lo è invece. Tu mi hai mentito, sapevi che ero una Valchiria, eppure volevi che sposassi Thor, ma alla fine no, vero? Hai usato questa scusa per far si che Thor ci aiutasse» ammetto furiosa.
Odino mi scruta con i suoi occhietti poi inizia a battere le mani applaudendo.
Che diavolo fa?
«Hai ragione. Le Valchirie non possono innamorarsi di nessuno. Ma ero al corrente del fatto che mio figlio, sapendo che saresti stata la sua sposa, ti avrebbe aiutato. Mentire per una buona causa non è un reato Lyanna» risponde Odino.
Stringo i pugni fino a far diventare le nocche bianche e trattengo me stessa dal non colpirlo in piena faccia.
«Tu non dici nulla? Ti ha manipolato come un burattino!» grido guardando Thor.
Il biondo abbassa lo sguardo e stringe il manico del martello senza dire una parola.
«Sai padre» Loki si alza in piedi e drizza la schiena rimanendo composto «Me lo aspettavo. Peccato che non hai tenuto in considerazione una cosa»
Lo osservo con sguardo interrogativo, non so cosa vuole fare Loki e Odino stesso sembra confuso.
«Che cosa Loki?» domanda il vecchio sporgendosi leggermente in avanti come per ascoltare meglio.
«Lo hai detto tu stesso. Io dovevo trovare il vero amore per sbloccare la Lancia. E l'ho trovato. Eppure le leggi di Asgard non permettono ad una Valchiria di innamorarsi»
Sento il cuore esplodermi dal petto, Loki sta ammettendo che mi ama, cosa che in realtà non ha mai detto esplicitamente.
Io sono il suo vero amore, ma che senso ha se poi non possiamo stare insieme?
«Ma io non te lo permetterò. Tu hai creato tutto questo spettacolo. Pensi di giocare con il mio cuore come con quello di Thor? Beh ti sbagli» dice Loki camminando verso Odino.
«Tu non puoi metterti contro il mio volere, io sono il Padre di tutti gli Dei, protettore di Asgard e dei nove mondi!» grida Odino alzandosi in piedi.
È furioso, noto i suoi occhi colmi d'ira a causa dell'affronto di Loki.
Le guardie dietro di lui drizzano la schiena, sono pronte ad agire per qualsiasi evenienza.
«Ora basta» dico puntando una mano verso di loro «Non c'è bisogno di usare la forza»
Invece voglio usarla eccome, ma mi rendo conto che non arriverei molto lontano con le guardie di Asgard alle calcagna, e Loki lo stesso.
«Tu siediti! Sei solo un soldato che ha diritto di parola quanto un servo» urla Odino riferendosi a me.
Noto l'espressione di Loki diventare cupa e balza in avanti verso il padre.
I suoi occhi sono rossi come il fuoco ma Thor lo prende da dietro e lo trattiene bloccandogli il petto con il martello.
«Loki!»
Grido il suo nome e faccio un balzo sul tavolo per raggiungerlo ma le guardie mi prendono da dietro.
Cerco di liberarmi ma non posso, hanno appena bloccato i miei polsi con delle manette incantate.
Odino ci sa fare con le rune, devo ammetterlo.
«Lasciatela stare!» grida Loki dimenandosi.
«Le Valchirie non possono innamorarsi. Voi due non potete stare insieme, Lyanna sa cos'è successo a sua madre, ma io sarò clemente con te, per ora» dice Odino avvicinandosi a me.
Stringo di denti e cerco di muovermi mentre le guardie stringono la presa sulle mie braccia.
«Resterai nei sotterranei in attesa di giudizio. È già tanto che non ti condanno a morte all'istante»
«Tu sei un folle! Hai cercato di uccidere mia madre vero? Ecco perché lei è scappata, ma sei solo riuscito a rubarle i poteri» grido fissando i suoi occhi neri.
«Se verrai condannata a morte prenderò anche i tuoi. Le Valchirie sono nate grazie a me, non erano nulla prima. Il vostro compito è proteggere Asgard, questo e nient'altro, ora portatela via» ordina Odino alle guardie.
«No! Lasciatela andare subito! Lyanna!»
Sento Loki gridare mentre le guardie mi trascinano via facendomi strisciare i piedi sul pavimento.
«Thor lasciami! Dobbiamo aiutarla! Lyanna!»
Il moro si dimena e mentre vengo trascinata via mi volto guardando la sua espressione.
Le mie gambe sono molli, il fiato mi si mozza in gola e ho gli occhi pieni di lacrime.
Morirò, ecco la mia sorte dopo i sacrifici per Asgard.
«Loki...»
Sussurro il suo nome mentre le mie guance si riempiono di lacrime.
Ma non ho la forza di urlare, né di dimenarmi.
Sento solo un enorme vuoto nel petto e il mio unico pensiero è la morte che mi attende.
«Lyanna!»
Loki grida di nuovo mentre minaccia il fratello di fargli le peggior cose se non lo lascia andare.
Ma ormai la sua voce è solo un sussurro, le guardie mi fanno uscire dalla sala aprendo il portone in oro e abbasso il capo notando che ora non sento nessun rumore.
Solo i passi dei soldati mentre mi trascinano nei sotterranei.
Quando arriviamo sotto il palazzo di Asgard i prigionieri mi osservano dalle loro celle, molti di quelli li avevo arrestati io, e mi fanno segno con il pollice di sgozzarmi.
Le guardie mi trascinano fino alla fine del lungo e buio corridoio poi mi buttando dentro una cella e fanno apparire la superficie giallastra che simula un vetro.
Non oso toccarla, sembra innocua ma in realtà è capace di fare sciogliere la pelle di chiunque voglia romperla per scappare.
Gattono verso un angolo della stanzetta e mi porto le ginocchia al petto.
È finita.
Spazio autrice:
Salve!
Ecco il nuovo capitolo, cosa ne pensate?
Spero vi sia piaciuto e fatemi sapere nei commenti cosa ne pensate.
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