Capitolo 13: Verità

Pov Lyanna

Apro gli occhi di scatto e mi metto seduta ritrovandomi davanti al viso Loki.

Rimango ferma per un istante trattenendo il respiro poi mi stringo le mani sulle braccia.

I suoi occhi vitrei mi fissano, sento le mie guance scaldarsi leggermente e ho timore che lui se ne accorga.

«Che diavolo sta succedendo?!» chiedo a denti stretti per rompere il ghiaccio.

Loki fa un piccolo sorrisetto e dopo essersi alzato in piedi allunga la mano verso di me.

Osservo le sue dita, sottili e delicate, solo ora mi rendo conto che quel gesto mi rende ancora più a disagio.

Forse perché dentro di me so che può crearmi sensazioni che fino a poco tempo fa credevo di non poter mai provare.

Sentendomi comunque ancora stordita la afferro appoggiando una mano sul suo petto una volta completamente in piedi.

«Sicura che ce la fai?» domanda in un sussurro.

Il suo tono è strano, quasi come se fosse preoccupato.

Ultimamente Loki mi fa provare strane emozioni, e la cosa mi spaventa, ma allo stesso tempo mi fa sentire bene.

Sì...bene.

Scuoto la testa e mi allontano leggermente da lui guardandomi intorno.

«Siamo a Hel?!» domando confusa.

Loki annuisce e una voce femminile attira la mia attenzione.

Dal suo vestiario e dal suo viso per metà putrefatto capisco che è Hela, la Dea della morte e la figli di Loki.

«Benvenuta nel mio Regno. Io sono Hela, la Dea della morte. Ho parlato con mio padre e ho una proposta da farti» dice avvicinandosi a me.

Punto per un secondo lo sguardo su Thor e in quel momento mi viene in mente il perché non abbiamo più una navicella.

Ma soprattutto il perché io ero svenuta fino a poco fa.

Assottiglio gli occhi e faccio intendere al biondo che avremo parlato una volta finita questa assurda situazione.

Guardo di nuovo Hela e abbasso le braccia lungo i fianchi.

«Io sono Lyanna. Di quale proposta stai parlando?» domando a mia volta curiosa.

Hela è a pochi passi da me, la sua espressione sembra compiaciuta ma allo stesso tempo dispiaciuta.

«Io posso aiutarti a scoprire chi sei, perché posso farti parlare con tua madre. Ma sappi che lei non è dove pensi tu, lei è qui» risponde socchiudendo le labbra.

Rimango perplessa per qualche secondo e sbatto le palpebre un paio di volte cercando di elaborare tutte quelle informazioni.

«C-cosa? Davvero? Io...» sto per piangere di gioia, ma improvvisamente mi blocco «Perchè dovrebbe essere qui? Perché dovrebbe essere un'anima dannata?»

Hela mi gira intorno, ha le mani dietro la schiena e per un secondo mi sembra di vedere camminare Loki ma in versione femminile.

È proprio sua figlia...

Sospiro e stringo i pugni per cercare di mantenere il controllo.

Mia madre non può essere qui, non deve.

È sempre stata buona con tutti e non ha mai recato danno a nessuno.

«So cosa stai pensando. Ma le regole qui non funzionano in questo modo. Ormai penso che tu hai capito che tua madre non era umana, proprio come te. E lei è l'unica a poterti spiegare tutto, anche perché si trova qui» conclude porgendomi la mano.

Alzo un sopracciglio e osservo le sue dita coperte da un guanto nero.

«Cosa succede se prendo la tua mano?»

Lei sorride e con la mano libera sposta leggermente il cappuccio mostrando il suo occhio vitreo, come quello di Loki.

«Vedrai tua madre»

Prendo un profondo respiro cercando di mandare via tutta l'ansia e la paura.

È il momento della verità.

Allungo la mano e la appoggio sulla sua stringendo poi la presa.

In quell'istante sento come una scossa pervadermi tutto il corpo e chiudo gli occhi.

Hela lascia la mia mano improvvisamente e solo adesso mi rendo conto che ho trattenuto il respiro tutto il tempo.

«Lyanna?»

Mi volto sentendo quella voce alle mie spalle e la vedo.

Mia madre.

È davvero lì, è davvero davanti a me.

«Mamma...» sussurro correndo da lei.

La abbraccio con tutte le mie forze ma mi ritrovo oltre la sua figura, le sono passata attraverso.

Non posso toccarla ovviamente, è un'anima.

«Tesoro mio, devi ascoltarmi e con attenzione» dice lei con gli occhi pieni di lacrime.

I suoi capelli corvini, il suo viso delicato e tutto il suo corpo sembra sbiadito, posso vedere oltre di lei Loki, Thor ed Hela che ci osservano.

«Mamma che succede? Io non ci capisco più nulla...» dico con le lacrime agli occhi.

Lei fa un piccolo sorriso ma posso notare il dispiacere dalla sua espressione.

«È tutta colpa mia...avrei dovuto dirti la verità, ma non l'ho fatto per proteggerti»

Scuoto la testa e mi avvicino ancora di più a mia madre, averla a pochi passi da me senza poterla toccare è un inferno.

«No mamma...no. Io voglio solo sapere la verità e perché tu sei qui ad Hel...non ha senso, nulla ha senso» rispondo quasi singhiozzando.

«Lyanna...ti sei mai chiesta perché ti trovassi così bene ad Asgard? O perché hai abilità che un umano non dovrebbe avere?» domanda mia madre stringendo le labbra.

Annuisco velocemente con il capo e la incito ad andare avanti, non riesco a proferire parola.

«C' è una spiegazione a tutto questo tesoro...io ho sempre vissuto ad Asgard, al fianco di Odino e delle mie compagne. Io facevo parte dell'esercito di Asgard, io ero una Valchiria. Ma poi ho conosciuto tuo padre sulla terra...mi sono innamorata di lui e sono scappata rinunciando alla mia gloria. E poi sei nata tu...»

Rimango immobile, ogni muscolo del mio corpo sembra come pietrificato.

Una lacrima calda scende lungo la mia guancia e il cuore mi batte a mille nel petto.

Tutta la mia vita fino ad ora è stata una bugia.

Odino sapeva, ecco perché mi ha fatta rimanere ad Asgard quando Thor mi ha preso con sé,  ma non mi ha mai detto nulla.

Tutti mi hanno mentito, tutti.

Tranne i miei due amici.

Thor e Loki non potevano saperlo o me lo avrebbero detto.

Giusto...?

Chiudo gli occhi e stringo i pugni facendo diventare le nocche bianche.

«Questo...questo non è possibile...» sussurro a denti stretti.

«So che è tutto assurdo tesoro, ma è la verità, io ero una Valchiria e tu...tu sei una Valchiria. Ecco perché hai i tuoi poteri e le tue abilità. Ed ecco perché io sono confinata qui, ho rinunciato a tutto e ho tradito Odino per tuo padre. Merito questo destino, ma tu devi ascoltarmi ora»

Apro gli occhi, sento le lacrime scorrere velocemente lungo le mie guance e trattengo a stento i singhiozzi.

«Devi andare sulla terra. La lancia, trova la lancia. Non ho molto tempo, ti prego Lyanna stai att

La figura di mia madre sparisce davanti a me e in quel momento tutta la mia tensione se ne va.

«Mamma? Mamma!»

La chiamo invano e mi giro per cercarla ma lei non c'è più, questa volta è sparita, è sparita per sempre.

«Mamma...»

Le gambe diventano molli e le ginocchia cedono facendomi cadere a terra.

Attututisco la botta con le mani e la neve sembra penetrarmi la pelle, ma il dolore fisico ora è nulla in confronto a quello che ho nel petto.

«Non è possibile...» dico a me stessa.

Io...io sono una Valchiria?

Sento dei passi vicino a me, so chi è ma non ho il coraggio di alzare il viso.

«Tu...tu lo sapevi?» domando debolmente.

La mano di Loki si posa sulla mia spalla, la riconosco, so che è lui.

«No...ho intuito non fossi umana ma non sapevo nulla...Lyanna...»

Lui si inginocchia al mio fianco e io spinta da un impulso lo abbraccio scoppiando a piangere.

Ho bisogno di sfogarmi, di buttare fuori tutta la rabbia e il dolore.

Lui è lì con me, è lì per me, e a me questo basta per affidarmi alle sue braccia.

Sento che mi stringe a sé, posa il mento sulla mia testa e io tengo gli occhi chiusi mentre le lacrime scendono quasi ininterrotte.

Per la prima volta sono indifesa, per la prima volta non so cosa fare o cosa dire.

So che Loki si sente in colpa, perché mia madre è morta a causa del suo attacco a New York.

Io stessa inizialmente lo accusai di tale crimine.

Ma ho compreso che la colpa non è stata sua, ma di quell'essere che gli manipolava la mente.

Loki non è ciò che tutti credono, e l'abbraccio che mi sta dedicando lo dimostra.

«Loki...» sussurro il suo nome e lui mi stringe ancora più forte.

«Non preoccuparti, sono qui, con te»

Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top