Capitolo 11: Indovina indovinello
NB: I riferimenti a Jotunehim sono ripresi in parte dalla visione ghiacciata della Marvel e dalla visione rocciosa della mitologia norrena. Hela non è la sorella di Thor e Loki ma la figlia di Loki. Come narrato nella mitologia, buona lettura.
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Pov Loki
«Era questo che avevi in mente?! Guarda cosa abbiamo dovuto fare!» grida Lyanna dimenando le braccia.
Abbiamo fermato la navicella nello spazio, fluttua a causa della inesistente gravità e intorno a noi vedo solo le stelle.
Piccoli puntini che circondano un universo impercettibile.
Thor sbuffa e lascia cadere il martello che con un tonfo ricade sul metallo.
«Avevo tutto sotto controllo» dice incrociando le braccia al petto.
Lyanna si volta con uno scatto e stringe i pugni.
È arrabbiata, anzi mi correggo, molto arrabbiata.
«Ci hai messo tutti in pericolo! Mi hanno quasi pugnalato nel combattimento se non fosse stato per Loki. Lui era al mio fianco mentre tu no» sbraita lei furiosa.
Li guardo passando gli occhi da uno all'altro e mi soffermo su Lyanna quando parla di me.
Modestamente, almeno un complimento me lo merito.
«Lyanna. Quelle creature andavano uccise. Ci avrebbero attaccati per primi e sarebbe stato peggio» si giustifica Thor cercando di avvicinarsi a lei.
Lyanna fa un passo indietro mentre gli fa un chiaro segno di stare fermo al suo posto.
«Surtur conosceva mia madre. Mia madre, Thor. Mi avrebbe aiutata. È già tanto che ci ha lasciato andare via dopo il pandemonio che hai scatenato» risponde lei stringendo la mascella.
Non so come, ma riesco sempre a percepirla.
È come se fossi dentro la sua testa ma senza volerlo.
Ora sento che il suo cuore batte all'impazzata, per la rabbia.
Sento il suo sangue scorrere veloce nelle vene rendendo i muscoli in perenne tensione, così da essere sempre pronta all'azione.
Non so né come né perché, so solo che succede e succede con lei.
Nessun'altra prima d'ora mi aveva dato questa sensazione, e mi chiedo se lei prova lo stesso.
«Volevo proteggerti, non posso rischiare che ti accada qualcosa, tu sei...» Thor prova a parlare ma Lyanna con una mossa veloce lo spintona catapultandolo dall'altra parte della navicella.
Rimango con gli occhi e le labbra spalancate.
So che è forte, ma non così forte da riuscire a spostare mio fratello.
«Certo. Perché sono la tua futura Regina non è così? Beh, puoi scordartelo» risponde con un ghigno.
Mi spunta senza volerlo un sorriso sulle labbra e porto le mani dietro la schiena.
«Io avevo detto che non avrebbe reagito bene...» sussurro dondolando con i piedi avanti e indietro.
«Come hai fatto a...mi hai spiato?» domanda Thor alzandosi in piedi.
Non si chiede neanche come è riuscita a catapultarlo, a lui importa solo che lei sia la sua regina.
Cosa che non sarà mai, preciso.
«No. L'ho capito da sola. Non sarò mai la tua Regina Thor, mi dispiace»
Mio fratello inclina il capo di lato con sguardo sconcertato.
«Perchè no? Sono forte, simpatico e sono un futuro Re. Forse non mi ami?» domanda interrogativo.
A volte mi sembra più stupido di quanto effettivamente è.
«Thor. Sono nata sulla Terra e lì i sentimenti non funzionano così. Puoi avere tutti i palazzi d'oro che vuoi, i mantelli più setosi dell'universo e la forza di un tuono stesso. Ma il mio cuore non è tuo e credo non lo sarà mai. Tu sarai sempre e solo il mio Re» risponde Lyanna dispiaciuta.
Posso notare dalla sua espressione che ha paura di ferire mio fratello, dopotutto si conoscevano da tanto tempo.
In quella situazione mi sento il terzo incomodo, ma allo stesso tempo sono felice di assistere.
Le mie parole si sono rivelate realtà.
«Io...credevo...» Thor fa una pausa poi dopo essersi messo seduto su uno sgabello sospira «Forse è meglio pensare al piano»
Per qualche secondo un silenzio tombale governa sulla navicella.
Guardo Lyanna che ha ancora gli occhi puntati su Thor.
«Forse...è meglio» dice sedendosi anche lei e portando l'indice sul mento.
«È stato molto commovente tutto...» li indico e loro mi fissano sconcertati «Questo. Ma credo che la mia opinione sull'indovinello di Surtur sia più interessante»
Thor alza un sopracciglio, probabilmente vuole fulminarmi con un solo gesto ma l'unica cosa che fa è incitarmi con una occhiata a iniziare il mio discorso.
Come se ne avessi bisogno...
«Bene. La soluzione in realtà è molto semplice. Surtur ha detto: “Dove tutto è fermo e freddo. Dove la pena è infinita e dove vaga ciò che la pace non trova”. Vi è un unico posto, più ghiacciato di Jotunheim, dove il freddo ti perfora la carne fino ad entrare nelle ossa»
Cammino avanti e indietro mentre parlo e mi fermo davanti a Lyanna sicuro che lei ha già capito.
«L'unico posto dove le anime vagano in pena senza trovare la pace» concludo con un sorrisetto sulle labbra.
Lei si alza in piedi e si dirige verso uno dei suoi borsoni prendendo poi in mano un vecchio libro.
«Il regno di Hel» sussurra facendo scivolare il dito su una delle pagine.
«Hel? È dove c'è...»
Zittisco Thor con lo sguardo e Lyanna alza gli occhi al cielo.
«Loki, conosco la tua storia e di tutte le creature mitologiche. So che tua figlia si trova a Hel come regina»
Sbatto le palpebre un paio di volte e mi aspetto che mi urli contro ma ciò non succede.
«E la cosa non ti...innervosisce?» domando curioso.
Lei chiude il libro e fa un passo verso di me inclinando la testa di lato.
«Perchè? Dovrebbe?»
Stringo le labbra e un piccolo sorriso mi spunta in volto.
«Beh, questo devi dirmelo tu Lyanna» dico marcando il suo nome.
Lei rimane ferma, posso percepire il suo disagio e così poco dopo si allontana sistemando nuovamente il libro nel borsone da cui lo aveva preso.
«Quindi faremo un viaggetto a trovare la mia cara figliola...vi avverto, non è...socievole» ammetto scuotendo le spalle.
Thor ridacchia.
«È vero, ha metà faccia putrefatta, la prima volta che l'ho vista..»
Mi volto di scatto verso di lui e lo fisso assottigliando gli occhi.
«Ti ricordo che stai parlando di mia figlia, cioè tua nipote. O così per dire» sbotto scocciato.
«Mia nipote? Per carità»
«Thor ora basta. Hela avrà trecento anni ormai, ed è la Dea della morte. Inoltre è la figlia di tuo fratello, dovresti portare un po' più di rispetto» risponde Lyanna incrociando le braccia al petto.
Thor la guarda e si alza in piedi mostrando in modo evidentemente i suoi muscoli.
«Avevi ragione prima, io sono il tuo Re. Quindi vedi di portarmi rispetto tu, sei una guerriera e basta. Un cavaliere di Asgard come tutti gli altri»
Lyanna lo guarda, i suoi occhi sono quasi vuoti e noto il suo corpo immobile, come pietrificato.
Osservo mio fratello che con una espressione fiera si sistema il mantello sulle spalle.
Mi avvicino e lo prendo per il colletto trascinandomelo dietro a fatica.
«Perchè la tratti così? Solo perché non vuole essere la tua Regina? Ti è sempre stata fedele, ha combattuto ogni impresa da quando è al tuo fianco nei cavalieri di Asgard. Non se lo merita» sussurro quelle parole così che Lyanna non possa sentirmi.
Noto che lei si è posizionata vicino ai comandi della navicella e questo mi permette di parlare più apertamente senza che lei ci interrompa.
«Ora ho capito» risponde lui ridendo.
«Di che diavolo parli?» domando incredulo.
Non credo di aver detto qualcosa che fa ridere al momento.
«Ora so perché il suo cuore non è mio, forse lo hai capito anche tu non è vero?» chiede guardandomi dall'alto al basso.
Rimango in silenzio, i miei occhi sono puntati nei suoi e noto la scintilla di ira che vi è in essi.
«Tu vorresti dire che...» mi porto una mano sul petto e stringo il pugno.
«Non sono affari tuoi Thor» concludo voltandomi di spalle.
«Invece lo sono!»
Improvvisamente si scaraventa su di me e a causa della sua forza veniamo catapultati contro l'enorme vetro centrale della navicella.
«Thor! Loki? Che state facendo?!»
Sento le urla di Lyanna ma l'unica cosa a cui penso ora sono i pugni di Thor che mi sfrecciano al lato del viso mentre li schivo.
«Forse pensavi che le cose sarebbero andate diversamente non è vero?» domando con in ghigno in volto.
«Smettila!» Thor grida di nuovo e mi scaraventa dall'altra parte della navicella.
Quest'ultima inizia a muoversi a causa della potenza di mio fratello e noto che una parte laterale del metallo si è crepato.
«Smettetela! Thor, così distruggerai la nave!» urla Lyanna cercando di gestire i comandi.
«È tutta colpa tua» dice Thor cercando di colpirmi.
Con uno scatto rotolo da un lato e lui così colpisce nuovamente il metallo ma questa volta con il martello.
La navicella si spezza in due parti e Lyanna viene risucchiata fuori nello spazio.
«Lyanna!» grido correndo e gettandomi fuori dalla navicella.
La vedo fluttuare ormai senza ossigeno, la sua pelle è pallida e dei segni violacei le circondano gli occhi.
Cerco di raggiungerla, ci provo in ogni modo.
Ma lo spazio è più forte della mia forza di volontà.
Sento Thor raggiungerci con un balzo e dopo aver afferrato sia me che Lyanna grazie allo slancio datogli dal martello veniamo avvolti da una luce incandescente.
Sento il mio corpo essere attirato verso il basso e con un tonfo rotoliamo tutti e tre su una superficie morbida ma allo stesso tempo così ghiacciata da pungermi la pelle.
Appoggio le mani sulla neve soffice, tralasciando ogni sensazione di dolore e mi guardo intorno.
«Che diavolo...»
Lyanna è svenuta a terra e strisciando mi avvicino.
«Lyanna? Lyanna mi senti?» le sposto un ciuffo di capelli che nella confusione le era andato sugli occhi e le appoggio la testa sulle me gambe dopo essermi seduto.
«Respira...per fortuna» dico osservando Thor.
«Heimdall ha ricevuto il mio messaggio, dato che la navicella è andata ci ha teletrasportato lui qui» ammette orgoglioso.
«È colpa tua, chi ha distrutto la navicella?! Chi ha permesso che Lyanna fosse quasi morta?!» grido furioso.
In quel momento noto che i miei occhi sono lucidi, una piccola lacrima mi riga il viso e incredulo la tocco con l'indice.
Lacrime?
«Siamo qui no? È questo l'importante» conclude lui sedendosi affianco a me.
«Non ti preoccupare, starà bene» sussurra dopo pochi secondi.
Non rispondo e poso di nuovo lo sguardo su Lyanna che ancora incosciente respira a malapena.
Sgancio i lacci del mio mantello verde smeraldo e con un gesto veloce lo poso sul suo corpo.
Non ti accadrà nulla, lo prometto.
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