Capitolo 30
I ricordi riaffiorano nella mia mente velocemente. Penso d'aver fatto bene a venire qui, volevo pensare liberamente, volevo ripensare alle emozioni che Charles mi ha fatto provare. Quindi, quale posto migliore della biblioteca? Il primo posto in cui c'è stato un contatto tra le nostre anime, il posto dove tutto è realmente iniziato.
Speravo, in fondo, che venire qui potesse risvegliare in me le emozioni di quel giorno, tornare alle origini, capire se quello che sentivo per lui era realmente amore, oppure davvero semplice sorpresa, gratitudine e rispetto per essere riuscito ad abbassare le mie mura.
Purtroppo, in me, cresce sempre di più l'idea che io abbia frainteso tutto, che quello che provo, e ho provato, per Charles non sia mai stato amore, semplice gratitudine per essersi interessato a me. Ma devo farmene una colpa? Dopo vent'anni passati a cercare qualcuno che potesse dimostrarsi interessato realmente a me, forse, è anche normale confondersi. Non ho mai avuto nessuno che potesse darmi affetto, così, quando ho trovato qualcuno che sembrava farlo, sono andata in fibrillazione e mi sono confusa, troppo presa dalla felicità di aver trovato finalmente qualcuno.
Dall'altra parte, c'è Jordan con i suoi capelli rossi e i suoi occhi azzurri, i suoi modi scherzosi, il fatto che possa capire i miei traumi e che io possa capire i suoi, perché condividiamo l'essere incasinati. Questo potrebbe portarci all'autodistruzione? Due incasinati possono stare insieme senza farsi male? Non lo so, ma non voglio fare lo stesso errore.
Per Jordan io sento una forte attrazione, ma non è altro, o almeno non credo. Mi sento capita in un modo diverso rispetto Charles, perché il mio futuro marito ci prova a capirmi, ma di fatto non riuscirà mai del tutto, lui non è incasinato. Jordan, dal canto suo, mi capisce come nessun'altro, perché è il primo ad essere rotto dentro. Eppure, questo non è abbastanza per potermi dire innamorata.
Non dimenticandosi, poi, che neanche Jordan è innamorato di me. È ancora troppo legato alla sua ex per potersi innamorare di un'altra. È come se stessimo funzionando da distrazione l'uno per l'altra, come test. Eppure, allo stesso tempo, c'è questa attrazione tra di noi che si fa sempre più ingombrante.
Cosa siamo io e Jordan?
Ragionando, molti direbbero che ci stiamo usando ognuno per i propri scopi, ma sarebbe così strano se io lo definissi un mio amico? Lui come mi vede? Cosa mi considera?
Cosa dovremmo fare con Charles? Perché sembriamo non essere in grado di rimanere separati io e Jordan, le nostre labbra paiono essere dipendenti dalle altre, però tra di noi non c'è nulla di consistente. Non mi sento di amarlo. Non mi sento infatuata di lui.
Eppure, non riesco a stargli lontano. Neppure adesso, che sono venuta qui in biblioteca per pensare a Charles, sono riuscita a tenere il fratello fuori dai miei pensieri. Mi sento dannatamente attratta da lui, ma non sento che potrebbe essere la mia felicità. Magari, siamo davvero troppo incasinati per poter star insieme. Probabilmente, io ho bisogno di qualcuno che mi possa dare certezze, sicurezze, affetto e stabilità. Invece, lui ha bisogno di un amore travolgente, stabilizzante e completo per potersi dimenticare della sua ex, qualcuno che sia totalmente diverso da lei, non qualcuno che gliela ricorda sempre.
Lui non ha bisogno di me e io non ho bisogno di lui.
Poi, come un fulmine a ciel sereno, mi tornano in mente le parole di mia madre e tutto, nella mia testa, si fa un po' più chiaro. Ora, capisco quel discorso.
"Non amare qualcuno di cui senti il bisogno, quello non è amore, porterà solo sofferenza."
Questo voleva essere il suo messaggio tra le righe? Voleva dirmi di stare attenta. Sentire il bisogno di qualcuno non vuol dire amare quella persona.
Quindi, a rigor di logica, ora dovrei prepararmi e lasciarmi sistemare il cervello da Charles per poi essere pronta ad amare Jordan, ma voglio davvero fare così?
Voglio davvero sfruttare e ferire Charles fino a questo punto? Sapendo poi che lui prova qualcosa per me e che spera nel matrimonio. Non voglio comportarmi così. Preferisco soffrire un attimo in più, piuttosto che usare una persona, soprattutto se si parla di Charles. Non se lo merita.
Per chi voglio lottare?
Per colui che potrebbe rendermi felice e darmi un futuro stabile, oppure per chi mi fa sentire capita e attratta, ma che non sarebbe pronto a intraprendere qualcosa di serio.
Voglio scommettere sul probabile o sul certo? Voglio far affidamento sulla possibilità di innamorarmi di qualcuno, oppure voglio contare su dei sentimenti già presenti?
Jordan o Charles? Chi ne vale la pena?
****
«Ti vedo pensierosa.»
I miei pensieri vengono interrotti così da una presenza che non so se definire gradita.
«Vorrei rimanere sola.» ribatto io. Non sono pronta a darmi una risposta. Non voglio più agire senza aver ben in mente cosa voglio e con chi.
Non voglio più sbagliare, ci sono in ballo già troppe persone.
«So a cosa stai pensando, lo sai?» dice il mio interlocutore seriamente.
«Per favore, Jordan...»
«Non lo fare Ilary.» dice lui, mettendosi accovacciato davanti a me e prendendomi le mani, poi continua: «Non pensare di scegliere me.»
«Jordan, io non posso ignorare ciò che provo.»
«Ilary, ascoltami, so cosa provi per me, sono le stesse cose che io provo per te, ma questi sono solo i nostri casini a parlare. Noi due stiamo bene insieme, ci capiamo e ci attraiamo perché sappiamo cosa proviamo. Io so che, se adesso parlassi con te dei miei traumi, tu sapresti cosa fare, cosa dirmi, me l'hai già dimostrato.
Ma tu devi scegliere Charles. è lui che ti può rendere felice.
Questa cosa tra di noi...non può funzionare. Siamo troppo incasinati per poter stare realmente insieme.
Non fare questo a mio fratello. Non se lo merita, non se l'altra scelta sono io.
Non scegliere me, perché io non sceglierei mai te. Tu sei destinata a mio fratello, lui può farti felice, può provare a capirti, può amarti e darti ciò che hai sempre desiderato. Io no. Io sono rotto, non è importante quante volte potrai dirmi che sono recuperabile. Io e te abbiamo iniziato questa cosa perché cerchiamo di colmare mancanze e problemi.
Io che colmo la mancanza della mia ex con qualcuno che le assomiglia terribilmente e te che usi me, perché io in qualche modo ti ricordo mio fratello, ma ti faccio sentire anche più capita.
Va bene così. Ci stiamo usando a vicenda.
Ma non scegliere me. Io non saprei amarti come hai sempre sognato.»
Prende fiato e mi guarda negli occhi, ci leggo onestà e fa male.
La consapevolezza che lui non mi sceglierebbe.
La dura realtà è che ci stiamo solo usando.
Lui che dice che non saprebbe amarmi. Ma io voglio davvero essere amata da qualcun altro? Io voglio davvero suo fratello?
Ormai sull'orlo delle lacrime, rispondo singhiozzando: «Sono pronta a non essere amata...so che siamo due incasinati-» mi fermo perché i singhiozzi mi percuotono troppo per riuscire a parlare. Lui mi vede in difficoltà e corre ad abbracciarmi. Il mio cuore, martoriato dalle troppe ferite, trova comunque il modo di accelerare per questo contatto.
«-ma se per stare con te, io devo rinunciare al sentirmi sempre amata-» prendo un profondo respiro, perché so che, se pronuncio queste parole, non si torna indietro.
«-allora sono pronta a farlo. Perché con te mi sento capita, al sicuro, spensierata e mi dimentico di tutti i problemi che ho quando sono con te. Forse, sto facendo la cazzata più grande del pianeta a dire queste parole, ma per favore, non togliermi la possibilità di sceglierti.»
«Lo dici solo perché sei in crisi.» Mi dice con un pizzico di rimprovero negli occhi.
«No Jordan, l'ho capito poco fa, mentre pensavo.» Dico scuotendo poi velocemente la testa, come a riconfermare il concetto. Intanto, le lacrime continuano a scorrere.
La sua espressione cambia totalmente, come se avesse capito adesso la gravità della cosa.
Jordan mi guarda con le lacrime agli occhi, mi coccola tra le sue braccia, provando a far calmare i miei singhiozzi.
«Non voglio toglierti la possibilità di realizzare i tuoi sogni...»
Un nuovo singhiozzo mi percuote l'anima.
«Sono abbastanza grande da saper scegliere. Non so ancora cosa provo, ma so che, se dovessi scegliere te, sarei disposta ad aspettarti, sperare che tu mi possa amare e godermi quello che mi potrai dare. Poi, se non funzionerà, sarò comunque in pace con la consapevolezza d'averci provato.»
Alla fine, Jordan cede, perché siamo deboli nei confronti l'uno dell'altra.
«Sei bella anche mentre piangi, tesoro, ma non voglio più vederti così, soprattutto se la causa potrei essere io.»
Sorrido sul suo petto. Alla fine, ritorniamo a sbagliare sempre, ma ci va bene così.
«Abbracciami, stupido.» Dico notando quanto lui mi stia poco stringendo, come se avesse paura.
Nonostante questo, mi ascolta e stringe la presa. Affonda la bocca nei miei capelli e mi bacia la testa.
«Promettimi di pensarci a fondo prima di scegliere.»
«Jordan...io sono venuta in questa biblioteca per provare a risvegliare un po' di sentimento nei confronti di tuo fratello, questo è il primo luogo in cui la nostra relazione ha iniziato a prendere forma, e invece di pensare a lui e a quanto potesse stare male in questo momento, riuscivo a pensare solo a te, a quanto fossi vicino nella mia stanza a dormire nel mio letto e a quanto il mio cuore batta vicino a te.
Adesso, tra le tue braccia, sono in pace. Mi sento bene.
Ciò che provo per tuo fratello è molto diverso da quello che provo per te.
La consapevolezza che ho appreso poco prima che arrivassi è pesante. Sono venuta a patti con la consapevolezza che, se dovessi essere te la mia scelta finale, sarei disposta a mettere da parte il mio sogno di un amore stabile, di sentirmi amata dal primo momento all'ultimo, di non sentirmi più così incasinata.
Non me la sento, adesso che sono un più lucida, di parlare di rinuncia, perché so che, se dovessi accettare, un giorno potresti essere in grado d'amarmi in modo tutto tuo. Oppure, davvero ci dimostreremo di fatto incompatibili e sarò pronta a lasciarti andare per cercare qualcun altro.
Ho capito che non bisogna amare qualcuno di cui si sente il bisogno, non sarebbe amore ma dipendenza. Io non sento il bisogno di te al mio fianco, ma quando ci sei sono più felice.
Se questo può essere un inizio d'amore non lo so, ma so sicuramente di provare una forte attrazione nei tuoi confronti.» concludo, senza fiato, il mio monologo. Credo davvero in ciò che ho detto e, ad essere onesta, ciò mi spaventa un po'.
«Mio fratello...»
«Troverò il modo di gestire questa situazione. Prima, voglio capire se posso amarlo. Poi, ci parlerò.»
Mi guarda negli occhi e ci vedo qualcosa di nuovo, una scintilla.
«Chiunque sceglierai, sarà l'uomo più fortunato del mondo. Sei perfetta.»
Mi bacia e io mi gusto ogni secondo per la prima volta, senza aver paura delle conseguenze.
Voglio fare chiarezza su quello che provo per entrambi, ma mi sono fatta un'idea piuttosto precisa.
Finalmente, nonostante la situazione complicata, sono in pace con me stessa.
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