26°parte

Erika

Alla fine riacquisisco lucidità.

Scivolo via dalle braccia di Luis.

Dalle sue gambe.

Ma non riesco a scivolare via dai suoi occhi, dal suo sguardo deluso e penetrante allo stesso tempo.

Mi sembra di perdere il controllo quando sto con lui.

E non posso permettere che accada.

Non fin quando non capirò a quale gioco sta giocando.

Mi volto dandogli le spalle, perché è l'unico modo che mi permette di dimenticare che è proprio qui... vicino a me.

Non posso scappare.

E per un momento mi sembrava di poter prendere il controllo di me, della situazione, mi sembrava di poter prendere consapevolezza del fatto che Luis è un uomo come tutti gli altri.

Ma lui non è come tutti gli altri...

Tutto svanisce quando lo sento dietro di me, sento il calore che emanano le sue dita che mi sfiorano i fianchi. Il calore del suo respiro regolare.

Posso sentire la sua sicurezza, posso sentire la mia vulnerabilità nel sentirlo così vicino.

Posso sentire il piacere che scoppia dentro la mia pancia quando mi tocca.

Posso sentirlo senza che in realtà mi tocchi.

«Che succede, piccolina?» Lo dice in un sussurro, ma io lo sento come se lo stesse urlando dal punto più alto di una montagna, e l'eco delle sue parole mi fanno rabbrividire.

«Ho forse detto qualcosa di sbagliato?» Ma Luis non vuole che io gli risponda, vuole solo trovare un pretesto per continuare a sussurrarmi cos'ha da dire.

E infatti non appena provo a dire qualcosa... con velocità assoluta mi tappa la bocca con la sua mano.

Ecco trovato il pretesto.

«Sai cosa? Penso di non aver detto niente di errato!»

Mi bacia il collo, sale sul mio orecchio, rabbrividisco per la seconda volta.

Anzi credo di non aver mai smesso di provare brividi.

Mi sto di nuovo perdendo in lui...

«E lo sai perché...» Finisce per abbracciarmi, per intrufolare la sua testa nell'incavo del mio collo.

Sento il suo mento appoggiarsi sulla mia spalla destra, e non mi serve guardarlo in faccia per sapere quanto si stia sentendo appagato in questo momento. Non mi serve guardarlo per percepire il suo sorriso che mi fa venire voglia di prenderlo a schiaffi.

Il sorriso che per quanto mi faccia andare in bestia non posso fare a meno di apprezzare.

«Perché ti ho sempre detto la verità. Non c'è mai stata una volta in cui io ti abbia mentito. E sai un'altra cosa?»

Mi bacia la guancia.

«Guardami, piccolina!»

Mi volto lentamente prendendo un grosso respiro.

E lui sta davvero sorridendo, ma non è il sorriso che mi aspettavo di trovare.

Sorride dolcemente, proprio come quando mi guardava da sotto la mia finestra.

Come se fossi l'ottava meraviglia del mondo.

«Sono sempre stato vero con te. A ogni sguardo, ogni parola, sono sempre stato vero, che tu ci creda o no è così, ed è importante che tu lo sappia, piccolina!»

Che poi ci speri, no? Speri sempre che qualcuno che ti attrae sia sempre se stesso con te.

E io penso che Luis dica il vero, perché lui è raro che menta.

Anzi, se non vuole dirti qualcosa non lo fa e basta, non inventa storie.

A volte esagera con la verità, ma è solo il suo modo distruttivo di essere.

Però non penso che lui sia stato al cento per cento vero, solo perché ci sono tante cose che non mi dice.

Tante cose che io non chiedo, ma il chiedere non mi appartiene.

Se vuoi dirmi qualcosa lo devi fare secondo il tuo volere.

«Darei la caccia a chiunque per te!» Continua. Ma stavolta non sta sussurrando, Luis adesso parla nel suo modo deciso di farti percepire le sue parole.

«A chiunque!» Continua ancora.

A chiunque...

«Perché» Chiedo di botto, nemmeno mi sono resa conto di aver aperto la bocca per parlare.

Mi volta verso di lui, e per qualche secondo i nostri corpi si dividono, e poi Luis torna ad avvinghiarsi a me.

«Non so il perché, ma so che lo farei.»

Non so perché, ma so che lo farei.

Forse Luis non sa quanto mi rivedo in quelle sue parole.

Perché racchiude il sentimento che provo per lui.

Non dovrei stargli vicino, eppure...

So che non dovrei farlo, ma so che lo farei.

«Luis...» Supplico il suo nome, ma non riesco a capire perché io lo stia facendo.

«Erika...»

E anche il suo tono è supplichevole e racchiude: ti voglio, ma non so se posso.

Racchiude: ti strapperei i vestiti, ma non so se posso essere così sfacciato.

Racchiude: vorrei gridare il tuo nome, ma il mondo non è degno di sentirlo.

Racchiude: vorrei amarti, ma non posso farlo, non so farlo.

Racchiude: dammi la mano e insegnami.

E quindi sì, anche io non so perché sto qui a lasciarmi abbracciare. A farmi convincere dalle sue parole, ma sono qui e lo faccio perché è solo quello che so.

Luis finisce per affondare nel mio corpo, mi stringe forte, e io percepisco dolore, bisogno in quell'abbraccio disperato.

«Perché sei venuto qui?»

Sospira, come se non gli andasse di parlare ancora, ma poi lui...

«Non so perché, ma ho sentito il bisogno di farlo.»

La risposta che arriva è simile a quella di prima.

Ho sentito il bisogno di farlo...

Come io sento il bisogno di ricambiare l'abbraccio, perché è proprio quello che mi serviva, e lui arriva sempre quando sono nei miei momenti di sconforto totale, un po' come se lo sapesse.

Ma più che per me, penso che Luis sia venuto per se stesso.

Mi solleva, attorciglio le mie gambe sui suoi fianchi, e improvvisamente Luis si mette a girare su se stesso, come se stesse danzando con me.

Come se si sentisse più sereno. Al sicuro.

Mi afferra il viso con una mano, mentre con l'altra mi regge, e poi mi lascia un bacio tenero sulle labbra.

I suoi occhi trovano i miei, e adesso trovo il suo sorriso beffardo sul suo volto.

«Mi perdoni sempre!»

Stronzo.

«Non ti ho perdonato!» A chi voglio prendere in giro? Sono un po' sottona se si tratta di Luis Williams...

«Ah, no?»

«Non darmi per scontata, Luis!»

«Mai.» Lo dice sempre con quel sorriso stampato in faccia.

«Parlo sul serio. Arriverà un momento in cui non ti perdonerò più!»

Torna serio.

«Anche io faccio sul serio quando ti dico che non ti ho mai data per scontata.»

Torna a baciarmi, a volteggiare, a danzare, e a non sapere che cosa sta facendo, ma sa che deve farlo.

Spazio autrice:

Anche se non sapete perché state facendo una cosa, fatela... perché se la state facendo è perché sapete che dovete farla.

Non tutto ha sempre un senso in questa vita.

❤️

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