Capitolo 4
Quando tornai in salotto, Rose stava piangendo e sua madre cercava in tutti i modi di coccolarla. Le appoggiava la testa sulla spalla destra e con la mano le passava le dita fra i lunghi capelli biondi.
"Mi manca", ripeteva Rose.
"Mi manca davvero tanto".
"Lo so amore, lo so. Manca a tutti noi. Era come una figlia", rispose la madre, con gli occhi lucidi.
Appoggiai una mano sulla spalla della ragazza. "Andrà tutto bene, vedrai".
Quando uscimmo da quella casa che più una casa sembrava un labirinto, tirai fuori dai jeans il telefono e feci subito vedere la fotografia che avevo fatto, a Fred e a Robert.
"Che ha di strano?", chiese il novellino. Fred, invece, era rimasto a bocca aperta. Non disse una parola, ma aveva già capito.
"È una foto di diploma del 1975. Il fattore strano, sono le persone che ci sono all'interno".
Indicai la prima persona sulla destra nell'immagine.
"Lui è il padre di Russel, il ragazzo di Amanda".
"Continuo a non capire". Spostai il dito verso un'altra persona.
"Lui è il padre di Amanda. È Peter Wilson....mentre lui è", "William George Smith". Fred finì di completare la frase.
Erano tutti della stessa annata. Erano tutti collegati.
"Sicuramente c'entrano tutti con il caso di Amanda", dissi in modo convincente.
"Dobbiamo ancora andare più a fondo in questa storia". Il novellino allora qualcosa sta imparando.
Mentre salivamo in macchina, Fred mi fece un resoconto su ciò che Rose aveva detto.
Non vedeva Amanda da giovedì. Negli ultimi giorni le era sembrata un po' strana. Non riusciva più a concentrarsi sullo studio e sapeva che aveva saltato alcuni giorni a lavoro, cosa che di solito non faceva mai. In quei giorni non parlava molto con Rose, la vedeva sempre più distaccata e fredda. A volte si mostrava anche ansiosa e agitata, come se avesse paura di qualcosa. Rose pensava che nascondesse qualcosa, una sorta di diario dentro il suo armadietto a scuola, ma quando ha provato a chiedere spiegazioni ad Amanda, lei si è rifiutata di spiegarle qualsiasi cosa. Più volte l'aveva invitata a dormire a casa sua per fare il solito pigiama party, che era una tradizione per loro; ma rifiutò sempre. Diceva che aveva degli impegni importanti o che si era iscritta addirittura ad un corso di lettura.
"I corsi di lettura non li fanno il sabato sera. Almeno così credo. C'è qualcosa nel suo armadietto; Rose aveva parlato di un diario. Sappiamo se lo hanno già svuotato?", chiesi a Fred.
"No. Nessuno l'ha svuotato. Ho mandato un messaggio a mia moglie che lavora in quel liceo e fortunatamente mi ha risposto subito. Di solito ci impiega ore".
"Dovresti cercare di aggiustare le cose con lei. È pur sempre tua moglie", gli risposi ma lui rimase in silenzio.
Sembrava proprio che il suo matrimonio non andasse a gonfie vele. Quanto vorrei che il mio Ross fosse ancora qui. Mi aiuterebbe sicuramente a far passare questo maledetto mal di testa.
Quindi, sapevamo che il padre di Amanda, il padre di Jacob Russel e quel maledetto di Smith si conoscevano perché frequentavano la stessa classe al liceo. Hanno tutti e tre un collegamento. Il padre di Amanda aveva detto che non era mai riuscito a conoscere il suo ragazzo, ma allo stesso tempo suo padre era un amico di vecchia data. C'è proprio qualcosa di strano in questa storia.
Amanda, invece, nei giorni prima della sua scomparsa era più riservata e strana del solito; inoltre, nascondeva qualcosa nell'armadietto. Avevamo appena trovato la prima pista da cui partire.
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