5⚜️
Il lupo sedeva sul letto composto, le zampe anteriori incrociate l'una sull'altra, mentre con sguardo attento guardava passeggiare la sua padroncina per la stanza.
Bisognerebbe poter entrare nella mente dell'animale, per capire davvero quanto lui tenesse alla piccola Blaze.
La sua amata umana non era l'unica presente in quella stanza, ma Buck sentiva che lei si fidasse delle altre figure e per questo rimaneva seduto tranquillo sul letto, ma sempre con occhi vispi e pronto a scattare.
-Ho bisogno di voi due.- sentenzió Amaya, mentre con fare saccente si appoggió all'armadio con la schiena, le braccia incrociate al petto.
La minuta manager della Raimon la fissava con la bocca aperta e le sopracciglia aggrottate, quasi basita e incuriosita dai modi di fare e dal portamento della Principessa del Quinto Settore.
D'altronde, l'argomento non poteva esserle indifferente, dato che si parlava proprio di lei.
-Dovete coprirmi.-
-Coprirti?- Skie Blue sentiva parlare per la prima volta Bailong da quando erano arrivati in quella stanza. O meglio, appartamento.
Quello dove viveva la figlia dell'Imperatore era un luogo al di sopra della concezione di agiatezza per la ragazzina.
In quel momento si trovavano presumibilmente nella sua stanza, arredata con mobili di legno chiaro, che grazie alla luce che filtrava dalle finestre che davano sul mare, sembravano quasi bianchi.
La porta socchiusa di fianco ad un comò lasciava intravedere il bagno privato, altrettanto grande.
La blu si sentiva quasi in soggezione a rimanere seduta sul materasso dove dormiva l'altra ragazza, di fianco ai due amici di lei; in quel momento peró i suoi pensieri furono destati da un dubbio: la piccola Principessa viveva li' da sola? Separata dai suoi genitori? La manager giallo-azzurra non poteva che pensare a quanta solitudine si celasse dietro gli occhi castani di lei.
-Si, coprirmi. Dovró tenere sotto controllo lei.- la indicó, mentre si voltó a prendere qualcosa dal cassetto.
Un pacchetto di sigarette.
-Amaya.- l'ammonii Fourseason, che nel mentre aveva iniziato ad accarezzare il folto pelo del lupo. In risposta ottenne soltanto uno sguardo fulminante, mentre Amaya poneva le mani a coppa davanti a sé nel tentativo di azionare l'accendino.
Bailong si alzó non appena i modi di lei iniziarono a diventare rigidi e nervosi dopo che all'ennesima volta non riuscii ad accendere.
Le tolse l'accendino dalle mani, senza staccarle gli occhi di dosso.
-Cos'hai intenzione di fare, Amy?- srolló la mano con l'accendino velocemente, per poi portarlo vicino alla bocca della Principessa e riuscendo ad accendere la sigaretta.
Diede un lungo tiro, per poi sbuffare sul viso di lui con un'espressione di scherno.
-Grazie, caro.- il tono viscido di lei non celava molto la sua falsa cordialità. -E comunque staró con lei fino a che non si presenterà l'occasione per farla scappare. Non ho altra scelta.-
-Altrimenti l'unica soluzione sarebbe consegnarla alle tue guardie del corpo...- pensó Fourseason a voce alta.
Skie si voltó di scatto verso di lui con letteralmente il terrore negli occhi.
-Oh, tranquilla.- le rivolse un sorriso il giocatore. -Non succederà. Amaya non lo farebbe mai. Vero?- aggiunse, quasi a chiedere una vera risposta dalla bruna.
Ella si limitó soltanto a roteare gli occhi in un'espressione sorprendente di disgusto, mentre si dirigeva ad aprire la finestra più vicina, proprio accanto alla scrivania.
Bailong la fissava costantemente, ma più che uno sguardo malizioso, sembrava uno sguardo protettivo e preoccupato, pur mantenendo quel suo comportamento serio e autoritario.
Anche se l'aveva conosciuta personalmente da poco, Skie sapeva per certo che i contatti e la socialitá non erano il punto forte della Principessa.
Eppure, non aveva affatto problemi a rimanere vicino al suo amico, tantè che le loro mani quasi si toccavano e la blu giuró di averle viste sfiorarsi.
-Mi daró malata qualche giorno e...- la castana si bloccó immediatamente. Si raddrizzó e lanció la sigaretta fuori dalla finestra.
-Amy?- il platinato se ne accorse subito e si mise dritto anche lui, mentre Fourseason saltava giù dal letto.
-Che succede?- sibiló la manager, preoccupata bel vedere gli altri tre scattare sull'attenti.
Fourseason le intimó di tacere e così fece, accovacciandosi di fianco al letto.
Fu un secondo.
La castana scattó e aprì la porta, sorprendendo un uomo, dagli strani capelli color corallo e un vestito bianco come la neve dietro l'uscio.
-Signorina...- disse. -Stavo per bussare.- la Principessa si accorse subito dei due uomini subito dietro di lui e li riconobbe come gli scagnozzi che pochi minuti prima avevano catturato Skie.
-Lei stava origliando.- ammise. -Ma a cosa devo la sua visita, signor Cinquedea?-
-Mi risulta lei abbia degli ospiti non graditi dalla nostra associazione...- ammise lui, puntando le sue iridi verso Bailong e Fourseason. -E non sto parlando dei due Imperiali.-
-Mi dispiace doverla deludere, ma siamo solo...-
-Principessa.- quel soprannome le fece ribollire il sangue nelle vene e strinse con forza la maniglia della porta. -Lei non è nelle condizioni di prendermi in giro.- fece un passo avanti e la ragazza non poté fare altro che lasciarlo entrare, indietreggiando. Il lupo, che prima stava disteso sul letto, ora era in piedi sul materasso, le orecchie appiattite sulla nuca e i denti evidenti stretti in un ringhio.
Cinquedea fece un cenno con la mano agli uomini dietro di se che entrarono nella camera.
Individuarono subito la ragazzina dai capelli blu e l'alzarono di peso, mentre lei si dibatteva; la portarono fuori dalla stanza.
Amaya e gli altri suoi due compagni rimasero inermi.
Si sentiva impotente, non riusciva a dire niente e si morse il labbro inferiore mantenendo la testa china sul pavimento.
La mano ruvida del capo del Quinto Settore si posó sotto il suo mento e le fece alzare il viso di scatto. Fourseason bloccó con una mano Bailong, che stava per fare un passo avanti. Quest'ultimo gli rivolse uno sguardo gelido, ma al castano gli bastó mormorare un "no" sicuro che questi si fermó all'istante.
-Lei pensava di prendermi in giro, Signorina?- aggiunse. -Le ricordo che qui non comanda lei, nemmeno i suoi genitori. Qui le regole le decido io.-
Con grande sorpresa dei presenti, la castana cominció a ridere. Cinquedea si ammutolì, mentre guardava le labbra della ragazzina incurvarsi in un ghigno furbo.
-E io le ricordo, Signore...- con lentezza aggrappó il polso dell'adulto e fece così staccare la sua mano dal suo viso. -Che le regole sono fatte per essere infrante. E io...- si fermó un attimo, forse per pensare al modo giusto per dirlo. -...amo infrangere le regole.-
-
-Nel frattempo...
Midori continuava a scavare fra quelle scartoffie, il panico poteva leggerai benissimo in quelle sue iridi celesti.
L'avevano scoperto.
Ora avrebbero di sicuro aperto la caccia a tutti i possessori di quel potere.
Portó una mano sulla nuca e si tiró indietro i capelli.
Ogni cartella aveva un nome specifico:
Terra.
Acqua.
Aria.
Fuoco.
Sospiró.
Una di esse era completamente errata, ma tre elementi su quattro erano giusti e purtroppo anche quello di lei era presente.
Non riusciva a ragionare con discrezione e questo la urtava, non sapeva come calmarsi.
-Tesoro!- Axel la raggiunse nella stanza e nel vedere la moglie in quello stato lo fece immediatamente preoccupare. -Che succede?-
-Lo sanno...lo sanno!- continuava a ripetere lei, le mani ancora su quel centinaio di documenti.
-Cosa Midori? Cosa?!- non aveva mai visto la sua amata preoccuparsi a tal modo da non riuscire nemmeno a formulare una frase. -Tesoro, calmati.-
-Lo sanno...- disse per l'ennesima volta.
-Midori, spiegati ti prego!- aggiunse esasperato lui.
La donna prese in mano uno dei fogli di carta e lo porse con le mani tremolanti verso il marito.
-Sanno dell'esistenza dei Supremi...- sospiró, con gli occhi quasi lucidi dalla preoccupazione. -Se continueranno ad indagare...- lasció la frase in sospeso, quasi avesse paura di continuarla.
Sudava freddo, perchè il suo più grande tesoro, la persona a cui lei teneva di più al mondo sarebbe stata presto immischiata in un grande caos.
Guardó per l'ennesima volta Axel, che fissava il documento e leggeva, tutto ció che vi era scritto nero su bianco.
-Amaya sarà in pericolo.- sentenzió infine.
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