Lacrime e miele
Era successo di nuovo: l'alba sul Mediterraneo aveva incendiato il mare, e Hossein aveva indossato i suoi occhiali piu' scuri, per far fronte a quel balenio primordiale.
A volte quelle luci avevano dato inizio alle crisi convulsive che avevano funestato la sua giovinezza.
I suoi evoluti e coltissimi genitori lo avevano trattato come un lebbroso, e, quando erano cominciate le visioni, da lui imprudentemente comunicate, ci fu il fuggi fuggi, era diventato un paria nella sua stessa famiglia.
Solo, aveva trovato conforto tra le persone piu' modeste, del Cairo.
Sua moglie, una fruttivendola, lungi dallo spaventarsi , lo rispettava moltissimo per quelle visioni divinatorie.
Ora lo aveva inviato ad Alessandria d'Egitto per trovare un improbabile elisir che sarebbe stato composto da Ipazia medico e filosofo al tempo di Teodosio.
Mille e cinquecento anni fa.
Hossein non sapeva assolutamente come fare.
Fermo, immobile, sulla sua Jeep fissava le periferie di Alessandria.
A un tratto, si ripresentò il noto scintillio: Hossein cercò i suoi farmaci, ma non fece in tempo, lo scintillio, era diventato fosforescenza, e quel lucore rivestiva strade e palazzi, come una traccia.
Una traccia da seguire.
Hossein scese dalla macchina
I suoi piedi sparivano dentro una nebbiolina fosforescente, color ottinio.
Avanzò con cautela, poi seguì speditamente la strada che lo portava ad Alessandria d'Egitto.
In lontananza sempre coperta da una nebbiolina fosforescente, riuscì a vedere l'antico faro: la statua di Helios, ricoperta d'oro brillava in modo insostenibile.
Camminò Hossein, verso il faro, poi raggiunse le mura di cinta e si trovò davanti al piu' grande colonnato che avesse mai visto: lo riconobbe perché lo aveva studiato: era il Brucheum, di Alessandria d'Egitto, portici, colonnati con sessanta metri di profondità.
La strada fosforescente continuava verso alcuni palazzi sontuosi, tolemaici, Hossein, senza averla mai vista, riconobbe la casa di Ipazia, coperta da maioliche glauche, all'interno della casa si stendeva la Stoa dove , Ipazia teneva le lezioni di medicina e filosofia.
Piu' lontano, modesta e oscura la casa di Cirillo.
Hossein entrò nel portico, ignorò le antiche tracce di sangue, la dove Ipazia era stata straziata.
Nella stanza piena di maioliche c'era un unico cofanetto.
Come in trance, Hossein aprì il cofano: all'interno c'erano due fiale, due fiale color ottinio.
Le conservò in un astuccio. Uscì dalla casa. La nebbia fosforescente era sparita.
Il faro di Alessandria brillava nella notte.
Hossein raggiunse di nuovo la sua jeep.
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