7. Potter e Malfoy sotto un unico tetto

Per me non era un grande problema cenare con i Malfoy, anzi ci sarebbe stato anche il mio migliore amico. Solo che i miei mi raccontavano sempre dei litigi tra Harry e Draco e che quest'ultimo prendeva sempre in giro i miei genitori per il loro stato di sangue. Erano la loro preda preferita dopo il Golden e Silver Trio. Non sapevo cosa aspettarmi da quella cena. 

Rimasi in silenzio per tutto il viaggio. I Potter abitavano a Godric's Hollow, vicino al cimitero dove erano sepolti i genitori di Harry e anche i miei. In auto ero in mezzo a James e Albus con Lily in braccio a suo padre nel sedile anteriore, mentre Ginny guidava. Arrivati a casa mi dissero di andare a mettere i miei effetti personali in camera di Lily. La ragazza mi precedette, con le sue cose, per accompagnarmi verso la stanza.

La camera era spaziosa, luminosa e accogliente. C'erano molte finestre e la cosa mi piacque molto. Le pareti erano di un bellissimo color lilla con i brillantini viola, mentre le tende alle finestre erano di un fresco verde Tiffany. I signori Potter avevano aggiunto un piccolo letto anche per me di fronte a quello di Lily. Subito dopo aver posato il mio baule e la mia borsa, andai ad aiutare Ginny ad apparecchiare la tavola. A cucinare ci avrebbe pensato Harry, mentre Lily e Albus sistemavano un po' la casa. James, invece, non era più sceso.

Alle sette precise arrivarono il signore e la signora Malfoy, il mio migliore amico e... E sua sorella. Quella serpe non mi aveva detto di avere una sorella minore. La signora Malfoy era una donna dolcissima ed elegante. Il signor Malfoy era più un tipo austero, anche lui molto elegante, ma dalla battuta sempre pronta. La più piccola dei Malfoy, Maia, era una bambina molto espansiva ma all'inizio parlava appena. Ci sedemmo e iniziammo a mangiare la torta salata preparata da Harry.

Ginny e Astoria parlavano di gossip, Harry e Draco di lavoro, andando inspiegabilmente d'accordo nonostante un po' di imbarazzo, mentre io parlavo con Al, Lily e Scorp che ogni tanto parlava con sua sorella. In tutto ciò, il primogenito di casa Potter non si era ancora palesato.

«Cara, dicci un po' di te.» Mi disse cortesemente la padrona di casa, mentre mi accomodavo in mezzo ad Albus e Scorpius dopo che io e Lily portammo in tavola i secondi. Quelle poche parole bastarono ad attirare su di me l'attenzione di tutti i commensali.

«Oh beh non c'è molto da sapere su di me. Sono una Corvonero del quinto anno. Nel senso, devo fare il quinto anno. Poi sono una Speciale, sapete chi sono gli Speciali?» Tranne Albus e Scorpius, nessuno di loro sapeva di cosa stavo parlando. Fu Harry, a capotavola, a prendere parola per tutti, chiedendomi di spiegare che cosa fossero gli Speciali.

«Sono dei maghi che sviluppano poteri più potenti alla nascita. Per esempio io posso controllare l'acqua e un paio di settimane fa ho scoperto di poter controllare anche i terremoti. Mentre, per esempio, mia sorella sa controllare la natura e l'onda cinetica.»

«Come Luna!» Esclamò Scorpius, alla mia sinistra.

«Sì Scorpius, proprio come Luna. Inoltre noi la magia fuori da Hogwarts la possiamo usare a tutte le età, perché non viene considerata nella Traccia. Poi sono una Legilimens. Mi ha insegnato mia madre dato che anche lei lo era e pensava di farmi un favore. A detta della Professoressa Cooman ho anche la vista più potente di tutta Hogwarts e ogni tanto spavento la gente con questa cosa quindi non ho neanche tanti amici.» Mentre parlavo, realizzai che forse non c'era così poco da sapere su di me. In quel momento scese James Sirius che si sedette nell'unico posto ancora libero, di fronte a me e in mezzo a Maia e Astoria. 

«Perché non dici apertamente di essere un Animagus?» Disse mentre si serviva una porzione di patate. «Sirius. Sempre in ritardo vedo.» Feci notare io, mentre il mio cervello iniziò a lavorare. Io sapevo sempre tutto di tutti. Avevo delle informazioni su di lui che nemmeno immaginate. Una di queste era che lui arrivava sempre in ritardo in Sala Grande per la cena, ecco perché glielo avevo fatto notare.

«Non vuoi sapere come ho fatto a scoprirlo?» Mi stuzzicò mentre si sporgeva sopra il tavolo, per fissarmi con i suoi occhi marroni. «Perché già lo so?» Gli risposi, imitandolo e guardandolo con astio. Ci fissavano tutti ammutoliti curiosi di sapere come sarebbe andata a finire.

«Quindi, come fai a saperlo?» Chiese Draco, alla sinistra di Scorpius, interrompendo le nostre occhiatacce.

«Beh, quando sono arrivata al primo anno mia sorella Amelia l'ha detto subito alla McGrannit che ero un Animagus. I miei genitori mi hanno fatto diventare un Animagus illegalmente, perché se fosse stato scritto nel registro i Mangiamorte avrebbero potuto scoprirlo. Hanno provato a far diventare anche mia sorella un Animagus ma non ci è riuscita. Loro volevano che noi diventassimo Animagi perché se ci avessero attaccato, potevamo trasformarci e scappare-»

«Merlino quanto parli! Arriva al punto.» Commentò James, alzando gli occhi al cielo.

«Tranquillo Sirius, un attimo. La pazienta non è proprio il tuo forte. La McGrannit aveva preso un appuntamento con il Ministro della Magia per legalizzare la cosa, anche se ha chiesto di tenerlo segreto infatti non c'è scritto nei registri. Mi ha detto che teneva il foglietto con l'appuntamento sulla scrivania e che un giorno l'ha trovato spostato più a destra. Quindi, dato che tu vai sempre dalla preside per tutte le buffonate che fai a scuola deduco che tu l'abbia letto là. Ops, forse non avrei dovuto dirlo che vai sempre dalla McGrannit.» Finì di raccontare io con un sorrisetto. Si misero a ridere tutti tranne James e Ginny che era arrabbiata come una furia.

«Ma come-» Disse James mezzo stupito.

«James Sirius Potter!» Urlò Ginny, con le fiamme negli occhi.

«Ah, tipico atteggiamento da Serpeverde.» Commentò Draco con un ghigno.

«Beh sono testurbante Serpeverde. Sono anche testurbante Grifondoro e Tassorosso.»

«Sei piena di talenti!» Disse Astoria con un sorriso.

«Già, proprio un mix di tutto. Appena la McGrannit mi ha messo il cappello parlante in testa, lui ha decretato di voler andare in pensione. Ha impiegato quindici minuti per smistarmi. Va bene cinque ma quindici mi sembra esagerato! Ma alla fine ha vinto Corvonero.» Ripensai a qualche settimana prima, quando avevo rivissuto il momento con Tom. Improvvisamente sentì il mio cellulare vibrare nella tasca dei jeans. Tom mi stava chiamando.

«Scusatemi, devo proprio rispondere.» Disse mentre mi alzavo e andavo in cucina a rispondere. Chissà perché mi aveva chiamata.

«Sai quanto mi importa...» Borbottò James mentre chiudevo la porta della cucina. Sentì subito qualcuno che diceva a James che della sua opinione non importava nulla a nessuno.

«Tom? Perché mi hai chiamata, è tutto ok?» Chiesi al moro mentre appoggiavo il telefono all'orecchio.

«Sempre sull'attenti, eh Bonnie. Tranquilla è tutto ok. Come stai?» Tirai un sospiro di sollievo. «Io sto benissimo, tu?» Gli chiesi mentre sentivo che in sala c'era un po' di trambusto.

«Anche io sto bene. Ma chi è che fa tutto sto casino? I gemelli o qualche creatura dei tuoi zii?»

«No, in realtà non sono a casa Lovegood. Sono da un mio amico, quest'estate la passerò con lui e i suoi cugini.» Rivelai senza riuscire a trattenere un sorriso.

«E questo tuo amico lo conosco?»

«Di persona non credo, ma di nome e fama forse sì: Albus Severus Potter.» Sentì la sua risata.

«E così la mia allieva prediletta si è innamorata di un Potter. Scelta rischiosa.» Mi disse scherzando. Io arrossì comunque. «Ehy non ho mai detto di essere innamorata!»

«Si sente dalla tua voce, piccola. Ti è arrivata una lettera dal Ministero?»

«No. Dovrei aver ricevuto una lettera?» Chiesi preoccupata. «No no, anzi. Oggi mi hanno confermato che hanno ufficializzato il tuo secondo potere. Magari ti avevano mandato una lettera per ricordarti che devi trovare il secondo potere, ma meglio così. Ti lascio, fai buone vacanze ci sentiamo al ritorno.»

«Ok grazie, anche a te.» Dissi con un sorriso. «Fa la brava piccola.»

«Certo paparino.» Risposi, prendendolo in giro. Tornai in sala. I Malfoy erano in piedi davanti alla porta, pronti ad andarsene.

«Chi era?» Mi chiese Albus. «Tom.» Lo vidi intristirsi un pochino, cercando di non farlo notare.

Salutai gli ospiti, poi io e Albus portammo via i piatti e le posate sporche per metterle nel lavandino in cucina. Mentre io lavavo le stoviglie e Albus continuava a sparecchiare, Ginny e Harry salutarono i Malfoy.

Quando tutti si ritirarono nelle loro stanze, io stavo finendo di lavare i piatti. La cucina era moderna, con molti attrezzi babbani. Avevo acceso la piccola luce della cappa sopra i fornelli e avevo lasciato quella principale spenta, così da consumare poco. Si era creata una calda atmosfera rilassante.

«Ehy ancora qui stai? Dai è tardi, vieni a letto.» Mi disse Albus entrando in cucina. Mi voltai verso di lui. Si era messo una maglia a maniche corte bianca e dei pantaloncini verdi. Profumava di menta, evidentemente si era lavato i denti. 

«Tu inizia ad andare, io ho quasi finito. Mi manca qualche bicchiere.» Risposi sorridendo per poi rimettermi a lavare i bicchieri rimasi. 

Albus si avvicinò a me, abbracciandomi per la vita da dietro e appoggiando la sua testa sulla mi spalla. Avvampai ma, per fortuna, nella penombra non lo notò. Continuò a fissarmi mentre lavavo e posavo i bicchieri ad asciugare. 

«Ecco, visto? Ho già finito.» Dissi mentre mi asciugavo le mani su uno strofinaccio. Sbadigliai. Ero davvero stanca. Il corvino dovette intuirlo, perché prontamente mi prese in braccio a mo' di sposa e mi portò fuori dalla cucina.

«Albus. Albus abbiamo lasciato la luce accesa.» Gli feci notare. Lui tornò indietro, spense la luce e salì le scale per portarmi in camera. 

Lily stava già dormendo nel suo letto. Il Potter mi lasciò sul mio per poi notare che mancavano i cuscini. Uscì per prenderli ed io ne approfittai per cambiarmi con una maglia bianca e dei pantaloncini blu. Mentre Albus rientrava con due cuscini, io gli dissi che andavo in bagno a lavarmi i denti. Oltre a quello, mi sciolsi la coda che avevo fin da quella mattina per lasciare i capelli liberi. Tornata in camera vidi che Al mi stava aspettando, seduto sul letto. 

«Chi è Tom?» Mi chiese sussurrando. Sembrava geloso. «È il mio coach all'Istituto. Mi ha chiamato per dirmi che hanno registrato il mio secondo potere.» Dissi ridacchiando leggermente. 

Sollevato mi fece infilare sotto le coperte, chiedendomi se stessi comoda. Io, più addormentata che sveglia, biascicai un flebile sì. E mentre scivolavo nel mondo dei sogni, senti le sue labbra posarsi sulla mia fronte.

***

Il venerdì sera chiamai Camille dalla Tana per raccontarle quello che avevo fatto in quei meravigliosi tre giorni. Mi avevano messo nella ex stanza di Ginny ed ero sopra uno dei letti, mentre aspettavo che Molly mi chiedesse una mano con la cena.

«Camille? Come stai?» Dissi quando mi rispose al telefono.

«Ehi Bonnie! Io sto benissimo, tu?»

«Si anche io sto bene dai. Come va da te?»

«Normale, da te?»

«Qui va tutto alla grande.»

«Ti sono mancata un pochino?» Mi chiese con la vocina da cucciolo.

«No, non mi sei mancata per nulla.» Dissi tranquillamente. «Ma-»

«Dai non te la prendere. Ti vedrò dopodomani!»

«Ok ok. Cosa hai fatto in questi giorni?» Mi domandò.

«Beh io adesso sono alla Tana. Mercoledì sera dopo il nostro ritorno abbiamo cenato insieme ai Malfoy, perché Astoria, Ginny ed Hermione erano amiche quando andavano ad Hogwarts. E dato che Astoria si era già vista con Hermione, insieme a Ginny avevano organizzato una cena. Ah sai qual è la novità? Cioè non è una novità, più una scoperta.»

«Sono pronta, spara.»

«Scorpius ha una sorella.»

«Cosa? Sei seria?? Wow.»

«Sì! Si chiama Maia Narcissa Malfoy ed è di un amore. Quest'anno inizierà Hogwarts.» Esclamai esaltandomi.

«Secondo te in che Casa finirà se è così gentile come dici?»

«Ah lei ha detto che spera di finire in Corvonero. Suo padre ha invece detto che se finisce in Grifondoro o Tassorosso la disereda.» Dissi ridacchiando.

«E perché mai?» Mi domandò lei, un po' arrabbiata. Probabilmente perché Draco aveva velamente insultato la sua Casa.

«Beh secondo lui Grifondoro è un disonore per i Malfoy. Mentre i Tassorosso secondo lui sono inutili, vabbè a detta sua.»

«Ok, tralasciando questo odio da parte di Malfoy Senior alla mia Casa, il resto?»

«Il resto, giovedì mattina ho insegnato a Ginny e Lily come cucinare cose semplici senza la magia. Di solito Ginny e Harry utilizzavano sempre la magia per cucinare il pranzo. Mentre la sera abbiamo fatto una sfida con i ragazzi, perché continuavano a pavoneggiarsi dicendo che loro erano i migliori a cucinare. Così gli abbiamo proposto di fare una sfida a chi cucinava la migliore pizza. Quella di noi ragazze era tipo super buona, Harry l'aveva quasi completamente bruciata ma non era male. Albus e James hanno fatto un casino. Non mi ricordo chi non ha messo il lievito, l'altro ha messo le uova nell'impasto. Poi sopra ci hanno messo di tutto, Nutella...»

«Non hanno messo frutta tipo ananas, vero?!» Chiese, schifata.

«Sì anche l'ananas! In più le avevano fatte carbonizzare, così abbiamo doppiato le nostre. Almeno mangiavano e non rimanevano senza cena. Stamattina ho spettegolato con Lily e ora so un sacco di segreti per ricattare i suoi fratelli anche se sapevo la metà della roba. Invece il pomeriggio abbiamo giocato una partitina a Quidditch, sai che voglio diventare Cercatrice di Corvonero. Così Albus mi ha dato dei consigli. Sia Albus, sia James, sia Harry dato che sono tutti e tre Cercatori. Cioè Harry è ex Cercatore, insomma hai capito. E basta, ora siamo alla Tana e a breve andrò ad aiutare Molly con la cena. Tu?»

«Non ho fatto nulla di che. Ho mangiato, dormito e letto qualche breve testo.» Rispose monotona. «E ho fatto le valigie.» Aggiunse dopo poco.

«Non hai fatto proprio nulla di speciale? Vabbè dai tanto-» Iniziai ma venni interrotta dall'urlo di Molly che mi chiamava.

«Ecco mi chiamano. Ci sentiamo- No ci sentiamo no, che tanto ci vediamo dopodomani. Va bene dai, ciao.»

«Ciao Bonnie, a dopodomani.»

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