31. La Seconda Prova
«Che cosa significa 'Non ho la più pallida idea di dove sia' Louis?» Chiesi, dopo aver raggiunto il tavolo dei Grifondoro per avere spiegazioni sulla mia migliore amica. «Significa che non risponde alle mie chiamate, non mi ha scritto e stamattina non è scesa per la colazione.» Disse in tono tranquillo, mentre beveva dalla sua tazza. «E te ne stai qui impalato a bere caffè mentre non sai neanche se è tornata in dormitorio?» Domandai, aggredendolo con le mie parole. «Bonnie, calmati per favore.» Albus mi mise una mano sulla spalla facendomi voltare verso di lui. «No Albus, mi dispiace ma non mi calmo.»
«Magari non vuole venire a vederti per la Prova e ha deciso di starsene in camera sua. Non farne una tragedia. Non sai neanche più se è la tua migliore amica.» Fissai Roxanne sconvolta. «Ma certo che sono ancora migliori amiche Roxanne. Hanno solo litigato, si sistemerà tutto.» Esclamò Rose, difendendomi. Scossi la testa e mi girai verso di Albus. «Al, ti prego. Devo trovarla. E se le succedesse qualcosa di male? Il sogno, ti ricordi del sogno?» Mi fissarono tutti stupiti. «Quale sogno?» Chiese Fred. «Bonnie ha sognato Camille nel cortile dell'orologio che duellava fino alla morte con qualcuno.» Louis scattò in piedi non appena Albus finì la frase. «E tu adesso pensavi di dirlo?» Chiese con rabbia. «Che problema c'è, era solo un sogno. In più oggi c'è la Prova del Torneo, non ci sarà nessuno in cortile.»
«Dominique, dimentichi che Bonnie è una delle streghe con la Vista più potente di tutta Hogwarts. Tu non segui Divinazione, ma la Cooman parla sempre di profezie e tutte quelle cavolate lì tra cui i sogni premonitori. Zio Harry ne è l'esempio vivente. Era al centro di una profezia e tramite un sogno ha salvato nonno Arthur dalla morte. Mi fido di Bonnie.» Prese il suo zaino, diretto verso il cortile. «Aspetta, ti fidi di me?» Chiesi incredula. «Mi fido del sangue magico che ti scorre nelle vene.» Rispose prima di uscire definitivamente dalla Sala Grande. Mi mossi per seguirlo, quando Albus mi si parò davanti. «Non puoi andare, hai la Seconda Prova. Devi prepararti.»
«Stai scherzando? Chissene frega del Torneo, stiamo parlando della vita della mia migliore amica.» Il corvino mi mise le mani sulle spalle. «C'è Louis con lei. E tutti gli altri.» Guardò i suoi cugini dietro di me e con un cenno della testa li invitò a seguire Louis. «Andiamo a prepararci. Saranno lì, con Camille sana e salva, a guardare la Prova che supererai brillantemente.» Ci avviammo verso la sala d'ingresso, diretti alla tenda delle Campionesse. Mi bloccai vicino alle scale. «Aspetta. Andiamo in camera mia prima.» Gli presi la mano, trascinandolo alla Torre di Corvonero. «Hai dimenticato qualcosa?» Chiese preoccupato. «No, non credo. Ma ho una sensazione. Come se qualcosa mi chiamasse. Ed è nella mia stanza.» Aprì la porta della camera e rimasi ferma sulla soglia. Albus al mio fianco in silenzio. Dopo qualche minuto, andai a passo spedito verso un cassetto della scrivania. «I quattro ciondoli? Hai già scoperto in cosa consiste la Seconda Prova, a che cosa ti servono?»
«Non lo so.» Risposi girandomi verso di lui. «Ma sento come se dovessi portarli.» Indossai le collane e nascosi i ciondoli sotto la felpa. Poi andammo nella tenda giusto in tempo per l'inizio della Prova. Albus mi salutò con un bacio sulla fronte, dicendomi che sarebbe rimasto sugli spalti a guardare la prova. Mossi la mano per salutare Cecile e Katia, mentre andavamo davanti al Ministro della Magia e la Preside che ci avrebbero spiegato la Prova.
«Bentornate per la vostra Seconda Prova del Torneo Tremaghi ragazze.» Cominciò Hermione, mentre Minerva ci consegnava i kit del pronto soccorso. «Spero abbiate decifrato gli indizi dati dai ciondoli e vi siate preparate per questa Prova. Ieri sera, abbiamo preso la cosa a cui tenete di più al mondo. Al momento si trova in una torre in mezzo alla Foresta Proibita, protetta dalle creature che la popolano. Avrete un'ora per recuperare il vostro tesoro e tornare. Buona fortuna.» Avevamo tutte un punteggio di 38, quindi saremmo partite tutte contemporaneamente. Uscimmo dalla tenda, a ridosso della Foresta Proibita. Riuscivo a vedere la cima delle torri in mezzo agli alberi. Gli spalti semicircolari circondavano l'ingresso della Foresta Proibita. Riuscivo a vedere Albus e qualcuno dei suoi cugini, ma di Louis e Camille nemmeno l'ombra. «Campionesse, ai vostri posti.» Andai davanti alla mia entrata, preoccupata. «Partenza. Via!» Corsi dentro la Foresta, girandomi un'ultima volta. Louis si stava sedendo di fianco ad Albus. Ma era solo, sereno e senza Camille.
Fermai la mia corsa di scatto, ma oramai ero già circondata dagli alberi e se fossi tornata indietro mi avrebbero squalificata dalla Prova. Feci un respiro profondo, mentre ricominciavo a correre in direzione di una delle tre torri. Dopo poco sentì il caldo avvolgermi e una fiamma mi sfiorò la spalla, bruciando la manica della maglietta e ustionandomi il braccio. Un Fiammagranchio mi stava attaccando. A causa del suo carapace coperto di gemme, che lo rende immune dalla maggior parte degli incantesimi, non sapevo cosa fare. Percepì un calore all'altezza del petto, dove si trovavano i ciondoli. Li tirai fuori, schivando un'altra fiammata. Il ciondolo rosso fuoco, che avevo trovato nelle uova di Ashwinder, stava brillando in mezzo agli altri ciondoli. Nascosi le tre collane sotto la maglietta mentre prendevo quella rossa. Ero così concentrata sul ciondolo che non vidi la fiammata che mi stava per investire in pieno. D'istinto portai le mani avanti per proteggermi e funzionò: tra di esse stringevo il medaglione del fuoco, che creò uno scudo rosso. La fiamma ci rimbalzò contro, tornando al mittente e mettendo in fuga il Fiammagranchio. Infine, dopo aver lampeggiato per qualche secondo, il ciondolo smise di brillare.
Ricominciai a correre, mentre mettevo la collana di nuovo al collo. Arrivai ad una delle tre torri. Ci girai attorno, cercando di capire per quale delle Campionesse fosse destinata. Sentì il rumore delle foglie secche e alzai subito la bacchetta in guardia. In mezzo all'erba vidi un piccolo orango tango dal manto argentato e gli occhi tristi: un Demiguise. Non mi preoccupai troppo e continuai la mia perlustrazione, fino a quando qualcosa non mi fece inciampare e cadere di sedere. Ora il Demiguise era davanti a me. Mi rialzai ma dopo pochi secondi ero con la faccia a terra e la piccola creatura dietro di me. «Ok, non è divertente. Smettila.» Cercai di pietrificarlo, ma diventò invisibile e colpì il vuoto. Tentai un altro paio di volte ma era una battaglia persa. Cercai ancora qualcosa che identificasse la torre, pensando che il Demiguise se ne fosse andato, ma ancora una volta finì con la schiena a terra. Decisi di prendere i ciondoli, per vedere se qualcuno fosse illuminato. Con mio stupore, un bagliore blu si levava dalle collane. Presi la collana azzurra, che avevo preso dal collo del Kelpie, e puntai il medaglione dell'acqua in alto. Apparve una cascata di acqua gelida, che mi inzuppò da capo a piedi. Mentre battevo i denti, notai il Demiguise bagnato in mezzo all'erba. Lo pietrificai prima che potesse scappare di nuovo e poi mi asciugai con i miei poteri. Notai che dalla torre c'era qualcosa che gocciolava e alzai di più lo sguardo: appeso ad uno spuntone di legno c'era un cappotto rosso bagnato.
Me ne andai perché evidentemente quella torre era per Katia, ma tolsi l'incantesimo alla povera creatura prima di correre via. Arrivai alla seconda torre e cominciai il solito giro di perlustrazione. All'improvviso qualcosa mi sfiorò il braccio ustionato, che tornò a farmi male dopo un breve periodo di quiete. Vidi un insetto blu che volava velocemente attorno a me: un Billywig. Indietreggiai fino a finire con le spalle al muro della torre, mentre tiravo fuori le collane. A venirmi in mio aiuto fu il ciondolo grigio, che avevo raccolto sulle rive del Lago Nero dopo aver sconfitto il Dissennatore. Misi le mani davanti alla faccia per proteggermi, cercando di ignorare il dolore al braccio. Un forte vento venne prodotto dal medaglione dell'aria, che scacciò via il Billywig. Rimisi la collana al collo e combattei contro il mal di testa e le vertigini che stavo provando. Il Billywig mi aveva sfiorato il braccio con il suo pungiglione. Chi veniva punto provava delle vertigini e finiva per fluttuare, ma per mia fortuna mi aveva solo sfiorato. Sedendomi per prendere fiato e aspettare che il malore si attenuasse, portai la testa all'indietro, appoggiandola al muro della torre alle mie spalle e fissai il cielo. Notai uno spuntone di legno, al quale era appeso una borraccia trasparente: la borraccia dalla quale gli studenti di Beauxbatons bevevano la loro bevanda viola.
Sapendo che la prossima sarebbe stata quella destinata a me, mi alzai e corsi via. Arrivata all'ultima torre, a ridosso del Lago Nero, cercai subito lo spuntone di legno. Quando lo trovai, vidi appesa una cravatta di Tassorosso. «Camille!» Urlai sperando che mi sentisse. In risposta sentì qualche mugolio. Lanciai l'Incantesimo di Levitazione per prendere la sua cravatta, ma mentre mi preparavo per trasfigurarmi nella mia forma da Animago, una creatura uscì dall'acqua. Davanti a me si parò una scimmia acquatica, con le squame al posto del pelo e un buco colmo d'acqua sulla sommità del capo: un Kappa. Il mugolio si fece sentire ancora. «Tranquilla Camille, sto arrivando.» Dissi, cercando di tranquillizzarla. Il demone acquatico si avvicinò ed io tirai fuori l'ultima collana rimasta, quella verde. Puntai il medaglione della terra sul Kappa, sperando che gli tirasse addosso un cetriolo con il mio nome inciso sopra, uno dei pochi metodi per non essere attaccati da un Kappa. Con mio stupore, invece, il ramo di un albero si mosse e spinse la testa del demone in avanti, facendogli chinare il capo e far cadere l'acqua dal buco. «Ma certo, l'acqua è la loro fonte di energie. Così sarà innocuo. Camille sto arrivando.» Lasciai le collane, la cravatta e il kit di pronto soccorso a terra mentre mettevo la bacchetta in bocca e diventai un corvo.
Volai fin sopra la torre, entrando da una finestra abbastanza larga. Ritornai alla mia forma umana e lanciai l'Incantesimo di Levitazione sulle mie cose ai piedi della torre per farle arrivare fino a lì. Di Camille nessuna traccia, ma delle scale a chiocciola portavano ancora più su. Trovai la mia migliore amica a terra, mani e piedi legati con delle corde alle mura in pietra e delle lanterne. «Camille stai bene?» Chiesi preoccupata. Mi rispose mugolando e notai le sue labbra incollate. «Finite Incantatem.» La Tassorosso boccheggiò un attimo prima di parlare. «Maledetti i creatori di questa Prova.» Quasi piansi dalla felicità. Provai a lanciare il contro incantesimo anche sulle corde ma non funzionò. «Questi maledetti li hanno annodati alla babbana. Sciogli prima i nodi sui polsi così poi ti posso aiutare con quelli sulle caviglie.» Annuì e feci come mi aveva chiesto. «Da quanto tempo sei qui?»
«Mi hanno convocata ieri sera nell'ufficio della Preside. Mi hanno spiegato quello che sarebbe successo e mi hanno lanciato un incantesimo per farmi dormire. Mi sono svegliata qui stamattina, legata e con un incantesimo per non farmi parlare. Maledetti.» Si tirò su e si slegò la caviglia sinistra mentre io slegavo la destra. Le consegnai la sua cravatta, che si annodò al collo e scendemmo le scale. «Che hai fatto al braccio?» Mi guardai il braccio sinistro rosso. «Un Fiammagranchio mi ha ustionato e un Billywig mi ha sfiorato con il suo pungiglione.» Le diedi il kit di pronto soccorso e le misi le collane al collo. «Non posso portarli con me mentre sono un corvo e lasciarli qui sopra per poi prenderli con un incantesimo dopo che siamo scese sarebbe troppo impegnativo.» Lei annui. «Allora come facciamo?»
«Ora ti lancerò Levicorpus e mi metterò la bacchetta in bocca. Mi trasformerò in un corvo e volerò fino a terra, portandoti con me. Quando saremo arrivate giù, correremo fino ai confini della Foresta per finire questa Prova.» Annuì ancora una volta e si preparò a quello che avevo detto. Grazie ai miei allenamenti della sera prima non fu molto complicato scendere. «Quello è un Kappa?» Chiese indicando il demone ancora in ginocchio sulle rive del Lago. «Sì, mi stava attaccando prima che potessi salire da te.» Con un gesto della mano, creai una lingua d'acqua che prese il Kappa e lo portò di nuovo in acqua. «E ora corriamo. Sperando di essere le prime.»
Arrivate ai margini della Foresta, venimmo investite dalle urla della folla. «Ed ecco la prima Campionessa a spuntare dalla Foresta con il suo tesoro. Ovviamente è Bonnie Sullivan, la Campionessa di Hogwarts, con la sua migliore amica, Camille Finnigan. Un applauso gente.» Sorrisi in direzione di Fred, in cabina dei presentatori. «Signorina Sullivan devo curarle la ferita.» Madama Pomfrey cercò di tirarmi verso la tenda dell'infermeria, mentre vedevo Tom che scendeva dagli spalti. «No aspetti non posso andare.» Mi girai verso Camille alla mia sinistra. «Devo chiederti scusa.» Lei scosse la testa. «Non è importante adesso, devi farti curare.» Tom ci aveva raggiunte. «Bonnie è importante che tu ti faccia curare quella ferita, potrebbe essere grave.»
«No questo è più importante. Ieri sera ti ho lasciato un messaggio di scuse nella segreteria del tuo telefono visto che non mi rispondevi ed ora so anche perché. Spero solo che non sia troppo tardi.» Finita l'adrenalina del momento che mi teneva vispa, iniziai a sentire le forze abbandonare il mio corpo. «Bonnie io ti ho perdonata già da molto tempo.» Sorrisi. Iniziai a vedere nero ai lati del mio campo visivo e, prima che me ne accorgessi, svenni prontamente sostenuta tra le braccia del mio coach.
Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top