17. La Campionessa Di Hogwarts
Il 29 di ottobre, a due giorni dall'estrazione, misi il mio nome nel Calice. Mi aveva accompagnato Camille dato che quel giorno mancava Neville e quindi avevamo l'ora di Erbologia vuota.
«Quindi tu non lo vuoi mettere?» Le chiesi mentre tornavo da lei dopo aver visto il mio pezzo di carta bruciare tra le fiamme blu. «No. Preferisco fare il tifo per te.» In quel momento arrivò Cecile a salutarmi con un caldo abbraccio, così decisi di presentarla a Camille.
«Ehy Cecile. Lei è Camille, la mia migliore amica.» La mora la salutò con un cenno della mano e un sorriso, ma i francesi amano il contatto fisico. Infatti la bionda andò subito ad abbracciarla; Camille rimase un attimo stupita e mi guardò. Io mi limitai ad alzare le spalle come per dire "Sono fatti così" e sorrisi.
«Hai già messo il nome?» Chiese Cecile, sciolto l'abbraccio. «Sì, l'ho appena messo dentro. Tu vuoi partecipare?»
«Sì mi piacerebbe molto. Soprattutto per far felice la mia famiglia, credono molto nelle mie capacità.» Pensai se anche i miei genitori, che mi guardavano dal cielo, sarebbero stati fieri di me. «Allora spero che la Campionessa di Beauxbatons sia tu.»
Ci mettemmo a parlare tutte e tre di pettegolezzi vari. «Cecile che ne pensi della scuola?» Chiese dopo un po' Camille alla francesina. «Bonbon! Cece! Due in un colpo solo.» Non si poteva mai parlare in pace ad Hogwarts, infatti arrivò Xavier. Lui e i suoi dannati soprannomi accompagnati dai sorrisini maliziosi. Io, oramai abituata, sospirai mentre Cecile infastidita gli alzò il dito medio senza degnarlo di uno sguardo.
«Dovrai abituarti, con Bonnie lo fa tutte le volte che la incontra.» Disse Camille mentre le accarezzava la spalla. La mia migliore amica era molto empatica. Come aveva compreso subito il mio stato d'animo, dopo la rottura con Xavier, comprese subito anche quello di Cecile. «Sopravvivrò... Spero. Vado a mettere il mio nome, ci vediamo all'estrazione.»
***
«Sei in ansia?»
«In ansia? No no, non sono in ansia. Mancano meno di dodici ore e sapremo chi saranno i Campioni ma no, non sono in ansia.» Sarcasmo allo stato puro. Era il 31 ottobre, era ora di pranzo ed ero seduta al tavolo dei Grifondoro insieme a Camille.
Tutti gli anni, al 31 di ottobre, vedevamo sempre la famiglia Weasley-Potter con i loro amici seduti al tavolo dei Grifoni. Ogni anno, quel giorno, non vedevo Lysander e Lorcan per tutta la giornata perché stavano con loro. Per i Weasley-Potter, in particolare per Albus, Lily e James, quello era un giorno abbastanza triste essendo l'anniversario di morte di Lily e James Potter. I loro amici andavano sempre lì per fargli pesare di meno questa mancanza. E per quest'anno anche io, Camille e Maia abbiamo pensato di andare lì da loro.
Io e Camille eravamo faccia a faccia, io avevo alla mia destra Rose e a sinistra Molly mentre Camille aveva alla sua destra Scorpius e a sinistra Frank. «Era puro sarcasmo vero? Stasera ci sediamo vicine?» Finì di mangiare la torta, mentre io le rispondevo. «Non sai quanto vorrei. Ma ho sentito dire che i tavoli saranno messi in un modo particolare. Quindi noi Corvonero saremo mischiati ai Serpeverde e voi Tassorosso ai Grifondoro.»
«Uh qui qualcuno starà di fianco ad Albus.» Aveva abbassato la voce mentre con un cenno del capo e un sorrisino malizioso indicò Albus che era seduto di fianco a Scorpius. «E allora tu starai di fianco a Louis.» La imitai mentre con lo stesso sorrisino e cenno del capo indicai Louis che era seduto vicino a Rose.
In quel momento suonò la campanella e tutti gli studenti si diressero alle loro ultime lezioni della giornata. Finite le due ore di Divinazione con i Grifondoro avrei avuto due ore di Pozioni ma Lumacorno, in quanto direttore di una delle Case, era occupato per la cerimonia di quella sera. Così portai Albus nel mio dormitorio, per passare insieme quelle ore buche e non farlo sentire solo.
«Wow, le stanze da Prefetto sono stupende. Avete anche le stelle sul soffitto.»
«Oh no, quelle le ho messe io. Una settimana fa i gemelli sono rimasti a dormire da me e le ho messe con un incantesimo. Mi sono dimenticata di toglierle.» Presi la bacchetta e la puntai in alto, per fare il contro incantesimo, ma il corvino mi fermò. Mi abbracciò da dietro con un braccio, mentre con l'altro abbassava il mio. «No, lasciale. Sono bellissime.» Mi stritolò in un abbraccio mentre mi dava tanti bacini sulla guancia.
«Albus mi fai il solletico.» Dissi ridendo, cercando di non soffocare. Smise subito, guardandomi negli occhi e mi baciò dolcemente. Mentre le nostre lingue danzavano, una musica dolce invase la stanza.
«È opera tua questa, o c'è qualcun'altro con noi nella stanza?»
Gli chiesi mentalmente, per il semplice motivo che non volevo staccarmi dalle sue labbra. Fu lui a staccarsi da me, mentre mi porgeva una mano e lanciava le nostre bacchette sul letto. «Sì, è opera mia. Eri talmente concentrata da non accorgerti che ti ho preso la bacchetta e ho usato la mia. Ora, caramellina. Vuoi concedermi questo ballo?»
«È imbarazzante da dire ma... Io non so ballare.» Risposi prendo la sua mano. «Ti guiderò io, tranquilla.» Intrecciò la sua mano sinistra con la mia e mise l'altra sulla mia schiena, poco sopra il sedere. Mi irrigidì un attimo, pensando a Xavier, ma ero intenzionata a godermi quel momento quindi cercai di non badarci. Il Potter lo capì perché spostò la mano più sopra mentre io mettevo l'altra mano sulla sua spalla.
Ballare con Albus è una di quelle cose indescrivibili. Ballammo in modo semplice, soprattutto perché io non lo avevo mai fatto prima di allora. Piccoli passi, avanti e indietro, mentre giravamo per la stanza. Quando la musica si fermò, lui si staccò e mi fece il baciamano mentre io ridacchiavo. Poi ci stendemmo sul letto, parlando mentre aspettavamo l'ora di cena.
«Tra poco ci sarà la Ballo del Ceppo.» Disse il corvino, steso tra le mie gambe, mentre giocavo con i suoi capelli. «Tra poco? Mancano due mesi, Albus!» Esclamai io ridacchiando. «Due mesi posso passare in fretta. Soprattutto se devi imparare a ballare.» Sbuffai, sapendo che aveva ragione. «Se verrò scelta come Campionessa dovrò aprire le danze. Ed è d'obbligo che io faccia bella figura, visto che Hogwarts è la scuola ospitante.»
«Già. Quando mio padre ha partecipato al Ballo, ha scoperto cinque minuti prima che avrebbe aperto le danze. In effetti, da come lo racconta zia Hermione, non se l'è cavata molto bene. Ma com'è possibile che tu non sappia ballare, se la tua migliore amica balla sempre?»
«Camille fa danza classica, è diverso. Oddio è già ora di andare. Muoviamoci, ho fame e non voglio fare tardi.» Mi alzai e andai verso lo specchio per pettinarmi i capelli mentre mi sistemavo la gonna. Albus si alzò, sbuffando e lamentandosi che voleva rimanere steso per tutto il tempo. Poi andammo in Sala Grande e ci sedemmo vicini.
I tavoli erano stati spostati e al centro della stanza troneggiava il Calice. Dopo cena, un impiegato del Ministero annunciò che stava per iniziare l'estrazione dei nominativi. Di fianco al Calice c'erano l'impiegato, i tre presidi ed Hermione, Ministro della Magia, che era riuscita ad esserci per quel giorno. Albus si avvicinò a me sulla panca e mi abbracciò da dietro, cosa che mi tranquillizzò. La sala sprofondò nel silenzio. Tutti erano in attesa, mentre il Calice diventava rosso e sputò fuori il primo biglietto.
«Il Campione o la Campionessa di Durmstrang è... KATIA KARLSSON!» Tutti si misero ad applaudire, tranne Albus che teneva ancora le mani allacciate alla mia vita. «Complimenti! Il Campione o la Campionessa di Beauxbatons è... CECILE DURAND!» Mi misi ad applaudire molto forte, contenta per Cecile. Però, quando nella sala tornò il silenzio, l'ansia tornò a tormentarmi.
«Complimenti! Ed infine il Campione o la Campionessa di Hogwarts è...» Chiusi gli occhi e mi rannicchiai di più contro il corpo di Albus. «BONNIE SULLIVAN!»
Il mio nome echeggiò nell'immensa Sala. Ed io, ancora attaccata al corpo di Albus, ero a bocca aperta. Mi risvegliai solo quando il corvino mi sussurrò all'orecchio con voce sensuale un "Benvenuta Campionessa di Hogwarts" e poi, senza lasciarmi il tempo per realizzare, mi spinse oltre la panca verso il Calice per andare a stringere la mano ai Presidi.
Poi, ancora sotto shock, mi avviavi in una stanza dietro il tavolo dei professori: la Sala dei Trofei. Lì ci trovai Cecile che ammirava alcune medaglie e Katia che stava seduta su una sedia a fissare una targa. La riconobbi subito: la targa del 1992 che avevano dato a Harry e Ron quando erano entrati nella Camera dei Segreti e avevano ucciso il Basilisco. Mi avvicinai a Cecile che fissava le medaglie del Quidditch. E in particolare quella data alla Professoressa McGrannit.
«Minerva McGrannit non è la vostra Preside?» Annuì sorridendo. Minerva McGrannit. Una donna stupenda e piena di talenti. Anche nel Quidditch. «E quando era giovane ha preso una medaglia nel Quidditch? Fantastico...»
«Ti hanno scelta! Sei la Campionessa di Beauxbatons!»
«Grazie! Se è per questo anche tu. Benvenuta Campionessa di Hogwarts. Ti ho vista attaccata al figlio di Harry Potter per tutta la sera.» Arrossì al solo pensiero. «Oh sì. Albus. È un mio amico.»
«Solo amico? Nah non ci credo. Avevo Xavier vicino a me che continuava a inveire contro di lui.»
«Ok non è solo un amico. Ci stiamo frequentando da un po' di mesi.»
«Xavier? State parlando di Xavier Bernard?» Io e Cecile ci girammo verso Katia. «Sì. Sei di Durmstrang, come fai a conoscerlo?» Chiese Cecile. «È il mio ex ragazzo. L'ho lasciato a fine estate.»
Io e Cecile spalancammo gli occhi. «Aspetta, il tuo ex? Perché lo hai lasciato?» Chiesi. «L'ho lasciato perché ho scoperto che mi tradiva. Ci eravamo messi insieme al corso per speciali quando frequentavamo il quarto anno.»
«Quindi sei tu. Io ho lasciato Xavier a inizio estate perché avevo scoperto che mi tradiva con qualcuno. Quel qualcuno eri tu.» Disse Cecile sbigottita. «Ed io l'ho lasciato alla fine del mio secondo anno perché anche io ho scoperto che mi tradiva e mi tradiva con Cecile.» Conclusi io, mentre tutti i tasselli combaciavano.
In sostanza: Xavier mi ha tradita con Cecile, Cecile l'ha tradita con Katia e Katia l'ha tradita con qualcun'altra. Per fortuna arrivarono i Presidi con Hermione che ci spiegarono un po' il Torneo. Con anche Katia che era una speciale, sarebbe stato un Torneo tutto al femminile e con poteri supplementari. Ci ricordarono che la prima prova era il 24 novembre e poi si dileguarono.
«Signorina Sullivan potrei parlarle un momento?» Chiese la Preside, mentre stavo per accompagnare le altre Campionesse ai loro alloggi. «Certo professoressa. Ragazze iniziate ad andare, io vi raggiungo.»
«Volevo congratularmi con lei per essere la Campionessa di Hogwarts.» Le ragazze uscirono chiudendo la porta e Minerva, dopo un'ultima occhiata alla porta, mi guardò in faccia con un sorriso. «Sono felice che sia TU.»
«Grazie, Minerva.» Sorrisi. Dopo i primi incontri insieme abbiamo iniziato a darci del Tu, invece che del Lei. Lo usiamo solo quando siamo da sole però sono contenta. È come una madre per me. Non so perché, ma non lo abbiamo detto a nessuno. Ci è venuto naturale darci del Lei in pubblico.
«Sei emozionata? Tranquilla, sarai fantastica!»
«Grazie. Ma non fare favoritismi.»
«Certo che no, signorinella. Da come sei rimasta attacata al Signor Potter per tutta la sera deduco che le vacanze siano andate bene e tu non abbia più bisogno di fare le nostre chiacchierate settimanali.» Disse con un sorrisino. Io arrossì, mentre le dicevo che non mi sarebbe dispiaciuto se ogni tanto facevamo ancora i nostri incontri.
«Ora vado. Ci vediamodomani a lezione, Professoressa McGrannit.» Esclamai, mentre mettevo su un'aria formale. «Non faccia tardi, Signorina Sullivan.»
Andai dalle ragazze e le accompagnai ai loro alloggi. Katia e tutta la delegazione di Durmstrang dormivano nell'enorme vascello con cui sono venuti, mentre Cecile e gli altri studenti di Beauxbatons alloggiavano nella mini carrozza trainata da quei meravigliosi cavalli alati di cui Hagrid va letteralmente pazzo. C'era palesemente un incantesimo Estensivo Irriconoscibile perché non era possibile che trenta studenti stiano in una carrozza così piccola.
Le salutai e mi avviai nella mia Sala Comune dove trovai tutti alzati per farmi i complimenti. Vidi i gemelli, i Paciock, Scorpius si era unito alla sorella Maia, Camille, tutti i Weasley-Potter e gli altri Corvonero. Fecero una mega festa che durò fino alle quattro di notte ma io me ne andai via prima. Verso le due ero talmente stanca che Albus mi prese in braccio e mi portò in stanza. Rimase con me, mentre mi faceva le coccole per farmi addormentare in un sonno profondo.
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