13. Festa a sorpresa per Camille

Era passata circa una settimana ed io avevo radunato tutti in salotto. Camille era l'unica che mancava, era in camera nostra a dormire. Di recente aveva avuto un mal di testa molto forte. Non sappiamo se a causa degli sforzi dell'allenamento o per il potere.

«Ragazzi fra qualche giorno, il 25 agosto, è il compleanno di Camille. E come abbiamo festeggiato quello di Albus, Lucy e Louis pensavo che potevamo festeggiare anche il suo.»

Vidi Fred sedersi più comodo sulla poltrona, mettersi un paio di occhiali presi non si sa dove, prendere piuma e pergamena, anch'essi sbucati dal nulla, e iniziò a parlare come uno psicologo, chiedendomi se avessi in mente qualcosa. Ridacchiai. «Ho già in mente cosa vorrebbe. È il primo che passiamo assieme e mi ha sempre detto che il primo suo compleanno passato con me lo voleva così: falò sulla spiaggia e tanti balli. Alla sera.»

«È un'idea stupenda. Meglio dividerci i compiti.» Propose Scorpius. «I malandrini si occuperanno di prendere alcolici in abbondanza.» Disse subito Frank. «No ragazzi. Niente alcol. L'ha specificato lei. Anche perché poi sappiamo come va a finire.» Esclamai, guardando bene i Malandrini soprattutto Louis, che abbassò lo sguardo.

«Per la musica?» Chiese Alice. «Della musica pensavo di occuparmi io. E poi Louis tu sai suonare la chitarra, giusto?» Il biondo annuì. «Bene, allora tu suonerai la chitarra.»

«Ho saputo che anche tu la sai suonare.» Disse Albus mentre beveva del succo. Lo fissai male. 

«Come diamine hai fatto a scoprirlo?»

«Ehy piccola, ho i miei segreti. Non verrò certo a dirli a te.»

«Allora? La sai suonare?» Chiese Teddy. «Sì, qualcosina la so suonare. Se mi chiederà di suonarla gliela suonerò.»

«Io mi occupo del cibo!» Esclamò Hugo. «Io e te ci occuperemo delle cose da mangiare e da bere.» Disse Rose. 

Sentimmo un rumore strano provenire dal piano superiore. «Ragazzi sta arrivando.» 

Camille stava scendendo le scale con le sue ciabatte gialle che facevano un rumore bestiale. 

«Quindi per cena volevate ordinare una pizza?» Chiese Victoire, lasciando da parte l'argomento "festa a sorpresa" iniziando a parlare della cena. «Camille a te va bene?» Le domandò Louis mentre andava da lei. Quest'ultima annuì e allora non si parlò più della festa.

Il giorno dopo l'allenamento di Camille durò meno del solito a causa del suo mal di testa. Così decisi di fare una pausa parlando un pochino, così magari il dolore si sarebbe affievolito.

«Allora, come va con Albus?»

«Non va.»

«In che senso "non va" spiegati meglio.»

«Nel senso che quando prova a parlarmi, finiamo col baciarci. Ma quando prova ad approfondire, io mi stacco. E non chiedermi il perché, non lo so nemmeno io. Invece di parlare di me, con Louis come va?»

«Fa finta che non sia successo nulla alla festa.» Disse con la voce triste. «Perfetto direi. Siamo proprio fortunate eh. Dai ricominciamo, altrimenti non ci riuscirai mai per l'inizio della scuola.»

«Hai trovato qualche modo per aiutarmi meglio?»

«Ci ho pensato e penso che una buona idea sia quella di chiedere aiuto a Tom quando andrò a fare il corso. Non lo voglio chiamare per non disturbare i suoi ultimi giorni di vacanza.» Lei si dichiarò d'accordo con me e l'allenamento proseguì.

***

I giorni passarono ed il 24 agosto radunai per la seconda volta gli altri per fare il punto della situazione. Avevamo inoltre saputo che la mattina del 26 avremmo preso una passaporta per tornare alla Tana, quindi quella festa poteva essere anche un ottimo modo per festeggiare l'ultimo giorno di quella incredibile vacanza.

«Ok domani è il suo compleanno. Come siamo messi con i preparativi?» Chiesi con la lista delle cose da fare in mano.

«Io e Rose abbiamo preso il cibo.» Una spunta. «Io, Domi, Roxy e Teddy abbiamo preso i festoni.» Disse Victoire facendomi vedere le foto di tanti addobbi colorati. Un'altra spunta. 

«Noi abbiamo preso gli alcolici.» Esclamò Louis mentre sentivo rumore di vetro. Chiusi gli occhi mettendomi le dita sulle tempie cercando il modo più doloroso per ucciderli lentamente. Intanto la stessa sensazione che avevo sentito alla festa ritornò e sentì il calore entrare e uscire dal mio corpo.

«Oh no, sembra che stia per scoppiare.» Disse Frank mentre si riparava dietro un divano. «E quindi? Chi l'ha deciso che deve essere lei a dirigere?» 

«Tu ne sai qualcosa di Camille?» Chiesi a Fred guardandolo in faccia. «È una ragazza?» Come la mia migliore amica si sia innamorata di lui, non lo so proprio.

«Caramellina calmati. Li stai per incenerire.» Mi voltai, ancora arrabbiata, verso il corvino. Appena vidi i suoi occhi tutta la rabbia che avevo accumulato, svanì improvvisamente.

«Hai ragione. Devo stare calma. Quello che avete preso ve lo tenete per voi, ok?»

«E va bene.» Disse James. «Noi abbiamo preso la legna per il falò.» Abbracciai i miei gemelli preferiti. «Faremo solo il falò?» Chiese Teddy.

«Apparte la festa, pensavo di farle una sorpresa alla caverna. Le dirò che è l'ultimo allenamento prima di partire. Invece le farò la sorpresa.» Dopo qualche minuto passato a sistemare gli ultimi ritocchi, potevamo sciogliere la riunione.

La mattina dopo salutai Camille come se nulla fosse. «Bonnie ti ricordi che giorno è oggi, vero?» Mi chiese mentre scendevamo per il pranzo.

«Oggi è mercoledì 25 agosto del 2021. Che c'è di particolare? Ah giusto! Domani partiamo, dobbiamo fare le valigie.» Vidi la delusione nei suoi occhi, ma sapendo la gioia che l'avrebbe travolta quella sera non ci feci molto caso. Dopo pranzo le annunciai che andavo alla spiaggia, dove a volte facevamo degli allenamenti, a prepararne un ultimo prima di ripartire. La sarei andata a chiamare io.

Mi diressi alla caverna e mi diedi da fare. Mi feci passare di nascosto da Albus e Louis un aggeggio babbano per il karaoke e lo portai dentro. Sistemai un po' di festoni e dopo un'oretta era tutto pronto. Era perfetto. Ad un certo punto sentì qualcuno fuori dalla grotta, ma non feci in tempo a visualizzare la figura che iniziai ad avere un mal di testa allucinante e la vista iniziò a diventare sempre più sfocata. Poi il buio. 

Mi svegliai molto tempo dopo, alla villa. Ero stesa sul divano, Albus mi teneva la mano e tutti gli altri mi fissavano. «Che mal di testa. Perché sono alla villa? Ero alla caverna. Non sono svenuta e qualcuno di voi è venuto a prendermi, vero? Ma aspetta... Sono le sette! Io ero andata lì alle tre!» Dissi tutto d'un fiato.

«Calmati.» James mi passò un bicchiere con dell'acqua mentre Albus mi aiutava a mettermi seduta e mi sentiva il polso.

«Bonnie è successo qualcosa di strano, stai tranquilla. Ora ti raccontiamo tutto.» Mi rassicurò la mia migliore amica. «Niente di che. Un'ora fa abbiamo scoperto che eri stata stregata.» Disse Fred tranquillo.

«Oddio. Che ho detto?»

«Ci hai un po' insultato, hai detto qualcosa su dei discendenti e... Hai detto il mio secondo nome davanti a tutti.»

«Oddio Camille. Scusa era scritto nel tuo diario, non volevo!» Esclami mentre mi coprivo il viso con mani. «Tranquilla. Quella non eri tu. Invece dimmi, perché eri alla caverna? Non dovevamo allenarci alla spiaggia?»

«Beh visto che oggi era il tuo compleanno pensavo di farti una sorpresa alla caverna, per poi portarti ad una festa a sorpresa che era il regalo che volevamo farti tutti. Ma poi è successo questo...» Mi sentivo terribilmente in colpa per qualcosa che nemmeno ricordavo.

«Te lo sei ricordato. Però ora voglio andare a questa festa.» Esclamò Camille entusiasta.

«Ragazzi avete già preparato tutto, vero?» Chiesi voltandomi verso gli altri. «Sì lo abbiamo preparato sulla spiaggia qui dietro la villa. Mancano il cibo e le bevande che sono in frigo.» Disse Lily. «E beh manchiamo noi.» Aggiunse entusiasta Roxanne.

«Ok, non resta che prepararci. Aspettate. Che ho detto riguardo quei discendenti?»

«I discendenti non devono mettersi contro chi deve salire al potere. Il tuo battito è normale e hai ripreso colore. Stai bene ora.» Disse Albus sorridendomi.

«Secondo me c'entra con le voglie.» Risposi mentre sorridevo al corvino per ringraziarlo di avermi "curata" un'altra volta. Pensai ininterrottamente per tre minuti. Nessuno parlò in quel tempo, probabilmente si sentiva il mio cervello ragionare. «I quattro Fondatori di Hogwarts.» Esclami dopo poco.

«E perché scusa?» Chiese Lucy. «Non lo so ma è la prima e unica cosa che mi è venuta in mente su dei probabili discendenti. Io direi di fare qualche ricerca su questo. Se poi vediamo che siamo fuori strada penseremo ad altro. Adesso vieni Camille, dobbiamo prepararci.» Salimmo in camera ridendo.

Le feci mettere un vestito bianco a fiori rossi che le donava tantissimo. Io invece misi una camicetta a quadri bianchi e rossi e dei pantaloncini di jeans. Mentre ci preparavamo, io parlavo tramite comunicazione non verbale con Albus che era a qualche camera più in là.

«Ci avete impiegato tre ore per scoprire che ero stregata? Seriamente?»

«Scusami caramellina. In realtà hai passato le prime due ore a evitarci. Poi ti sei stesa sul divano a leggere e solo allora ho avuto modo di parlarti. E di capire che c'era qualcosa che non andava in te.»

«Come lo hai capito?»

«I tuoi occhi. Erano più scuri.»

«Ho gli occhi marroni, Albus. Sono già scuri di loro. Come potevano essere più scuri?»

«Erano diversi. I tuoi occhi sono delle pozze di cioccolata calda, potrei guardarli per qualche minuto e perdermi nel tuo sguardo. Quando non eri in te, avevi gli occhi neri. Freddi e lustri come il carbone.»

«Wow, nessuno aveva mai descritto i miei occhi come "pozze di cioccolata calda" prima d'ora. Poi cos'è successo?»

«Hai detto che avevi un messaggio da portare e che dovevi muoverti perché ti faceva schifo stare nel corpo di una Sanguemarcio. Camille ha protestato dicendo che tu sei una Mezzosangue. Ma quell'essere ha detto che essendo tu figlia di due Sanguemarcio, non vedeva nulla di Mezzosangue in te.»

«Molto gentile. Oltre ad aver preso possesso del mio corpo ha anche insultato i miei genitori.»

«Poi mi è venuto in mente un'idea per liberarti ed evidentemente ci sono riuscito. Parlando di altro, che ti metterai stasera? Magari un bel vestito bordeaux, ti sta molto bene quel colore.»

«Tranquillo, non avere fretta. Vedrai tra poco cosa mi sono messa, ma posso dirti che non ho messo nessun vestito. Puoi dirmi cosa hai fatto per-»

La conversazione finì lì, perché Camille aveva finito di truccarsi ed era ansiosa di andare alla festa.  Scendemmo giù alla spiaggia dove le ragazze sistemavano i festoni e le vivande mentre i ragazzi stavano accendendo il fuoco. Appena ci videro tutti andarono da Camille a farle gli auguri e io andai vicino al fuoco.

Non feci in tempo a scambiare due parole con Teddy, che James arrivò da me come una furia prendendomi di peso e correndo verso il mare. Potete immaginare quello che successe dopo. Lui era asciutto, nella sua camicia blu a fiori gialli, mentre io ero zuppa. Con i miei poteri riuscì ad eliminare l'acqua dai vestiti e a formare delle palle che feci volare verso James. Ma anche lui come il fratello, grazie ai suoi riflessi da Cercatore, le evitò tutte.

«JAMES SIRIUS POTTER CONSIDERATI UN UOMO MORTO!» Urlai contro di lui, su tutte le furie. Sentii il calore iniziare a entrare e uscire dal mio corpo. «Che ha fatto stavolta.» Chiese Albus venendo da me.

«Nulla, il tuo caro fratellino mi ha buttato in acqua vestita. Ora ho i vestiti asciutti perché li ho appena asciugati con i poteri.»

«Andiamo era solo uno scherzo, fiorellino.» Disse il Potter. Quanto lo odiava quando mi chiamava fiorellino, come faceva Stephen. Occhio per occhio, dente per dente dice un detto babbano. Misi le mani avanti e feci un piccolo terremoto solo dove si trovava il moro. Cadde come un sacco di patate.

«Non riesci a stare in piedi, Ramoso?» Chiesi retorica, mentre ridevo. «Non sono io quello zuppo.» Ribadì lui mentre si alzava. Prima che potessi ribattere arrivò Camille.

«Bonnie mi suoni una canzone con la chitarra?»

«Devo proprio?» Mi guardò con gli occhi da cucciolo. Acconsentì. Infondo era il suo compleanno e volevo che fosse felice. Entrai in casa e presi la chitarra dalla custodia di Louis.

«Ehy attenta a come la tratti.»

«Louis non sono James, io le cose le tratto bene.» Jamie incasso la frecciatina e si sedette vicino al falò. Camille si mise alla mia sinistra e Albus alla mia destra. Iniziare a suonare la canzone preferita di Camille, mentre diventava buio e il cielo sopra di noi si ricopriva di stelle.

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