'LITTLE' SNAG; PARTE DUE (T-BAG)


Appoggio la fronte sulla superficie del tavolo ovale e chiudo gli occhi, con la speranza di trovare un attimo di sollievo dal mal di testa che continua a perseguitarmi da diverse ore.

Anche se è passato appena un mese e mezzo dalla sbronza che mi è quasi costata la vita, e la detenzione a Sona, sarei pronto a dare qualunque cosa per avere una bottiglia di whisky in questo momento.

Perfino l'unica mano che mi è rimasta.

"Allora? Che cosa ha detto Self?" la voce lagnosa di Bellick non fa altro che restringere il cerchio che ho attorno alla scatola cranica "si sta adoperando per far uscire Mahone?"

"Ha detto che non può farlo e che abbiamo creato un bel casino" anche quella di Michael non contribuisce a migliorare la situazione.

"Cosa? Ma... Ma non è possibile! È riuscito a tirare fuori noi di prigione, che avevamo accuse ben più gravi, e non può fare nulla nel caso di Alexander, che è stato fermato per resistenza a pubblico ufficiale? Non capisco"

"C'è un'altra cosa che io non riesco a capire, invece. E vorrei avere qualche chiarimento riguardo al suo arresto".

Il silenzio che segue mi costringe ad alzare la testa, e scopro di avere gli occhi dell'intera squadra puntati contro, in particolar modo quelli dell'ottuso gorilla.

"Scusa, stai parlando con me?"

"Credevo fosse ovvio"

"E quali chiarimenti vorresti avere riguardo al suo arresto, di grazia?"

"Vorrei che raccontassi ancora una volta come è successo"

"Ve l'ho già spiegato come si sono svolti i fatti: io ed Alex abbiamo cercato un'altra via di fuga, ma siamo stati visti da una guardia. Io sono riuscito a scappare, lui no. Punto. Fine della questione. È così difficile da capire?"

"No, assolutamente no, ma c'è un piccolo dettaglio che continua a sfuggirmi: perché tu sei riuscito a scappare e Mahone no?"

"Magari perché sono stato più veloce?" rispondo, con una breve risata divertita, ma Lincoln continua a fissarmi con uno sguardo truce, a braccia incrociate; spalanco gli occhi quando, finalmente, capisco che cosa si nasconde dietro le sue insistenti domande "oh, mio dio. Stai insinuando che Mahone sia stato arrestato per colpa mia? Che l'ho spinto appositamente tra le braccia dei poliziotti e poi ho tagliato la corda?"

"Sto solo valutando i dati che ho in modo oggettivo, e ciò che è successo mi suggerisce questo"

"Stai parlando sul serio?" chiedo, ancora incredulo "cazzo, ma sei proprio convinto di quello che hai detto! E secondo te sarei stato così stupido da tendere una trappola a Mahone, pur sapendo che era lui ad avere il dispositivo? Apri bene le orecchie, Burrows, e metti in funzione il cervello per una buona volta: se avessi davvero voluto fregare Alex, non pensi che mi sarei assicurato di prendere il dispositivo prima di tagliare la corda?"

"Come se a te importasse davvero qualcosa dell'operazione"

"Ragazzi, adesso basta!" esclama Nicole, interponendosi tra noi due, ed appoggia la mano destra sul mio petto "non è il momento migliore per litigare e per scambiarvi accuse reciproche. Mahone è stato arrestato, ed a meno che Self non decida d'intervenire in prima persona, possiamo fare ben poco per lui. Sapevamo che poteva accadere, era un'opzione che avevamo preso in considerazione fin dall'inizio"

"No, no, no" ribatto, allontanando Nickie con un movimento brusco, perché non sono intenzionato a lasciare la questione in sospeso "invece questo è il momento perfetto per mettere tutte le carte in tavola. Forza. Qualcun altro la pensa come Burrows? C'è qualcun altro che condivide ciò che ha detto?".

Allargo le braccia, esasperato, in attesa di ricevere una risposta.

Incredibilmente, la prima a farsi avanti è Sara.

"Non possiamo confermare la supposizione di Lincoln, ma non abbiamo neppure prove per smontarla. Solo tu ed Alexander sapete come sono i fatti si sono svolti veramente, e noi possiamo sentire solo la tua versione, Theodore" afferma, guardandomi con freddezza, e Sucre non perde tempo a farle da eco.

"Vogliamo ricordare tutte le volte che ci hai voltato le spalle a Fox River? O quando sei scappato con i cinque milioni? O tutte le volte che hai provato ad uccidere qualcuno di noi? A Panama mi hai impiantato un cacciavite nella spalla sinistra! Non sei riuscito a trafiggermi in pieno petto solo perché sono riuscito a spostarmi in tempo! Per colpa tua sono stato rinchiuso a Sona e per poco non mi hanno calpestato vivo durante l'incendio che tu stesso hai appiccato!"

"Frena la lingua, Papi" ribatto, puntandogli l'indice destro contro, alzando la voce "da quando siamo evasi, ognuno ha sempre pensato per sé, ed io mi sono limitato a fare lo stesso. Vuoi dirmi che davvero quei cinque milioni sarebbero stati divisi in modo equo? Ohh, andiamo, a chi vuoi darla a bere, Sucre? Non avrei visto neppure un dollaro, se non vi avessi fregati. E ciò che è successo a Panama rientra nella categoria 'legittima difesa', dal momento che tu e Scofield volevate consegnarmi all'ambasciata americana. E per quanto riguarda Sona, te l'ho già spiegato una volta: se non avessi dato la colpa a te, quelle guardie mi avrebbero fritto i gioielli di famiglia. Avresti fatto lo stesso, se ti fossi trovato al mio posto, sei solo uno schifoso ipocrita! È vero, a Fox River ho giocato sporco più volte, ma perché voi per primi eravate impazienti di farmi fuori dalla squadra. E nonostante ciò, ho dimostrato più volte di avere spirito di squadra! Chi ha pensato al poker per racimolare i soldi per avere la cella di Scofield? E chi ti ha aiutato a pararti il culo da Bellick, quando dovevi richiudere il buco nella stanza delle guardie?"

"E ti aspetti davvero che tutti noi ti crediamo?" domanda Lincoln, avanzando nuovi ed assurdi dubbi "e chi ci assicura che finora non hai fatto nulla perché stavi aspettando il momento giusto? Un paio di giorni fa hai quasi aggredito Mahone, e per puro caso viene arrestato. Nessuno di noi era presente in quel momento, ad eccezione di te, T-Bag. Direi che i fatti parlano chiaro. Smettila con questa recita e dì la verità, sempre se hai le palle di farlo"

"Io non ho nulla da confessare, vuoi mettertelo in testa? Non sto remando contro di voi" ringhio, a denti stretti; nessuno è intenzionato a credermi, e così provo a giocare la mia ultima carta, invocando l'aiuto della persona che odio di più al mondo, che non ha ancora pronunciato una sola parola "bellezza, ti prego, dimmi che almeno tu non credi al mare di stronzate che continua ad uscire dalla bocca di tuo fratello. Tu lo sai che non sto assolutamente cercando di fregarvi. Che cosa ci guadagnerei? Io più di tutti voglio avere una fedina penale di nuovo candida, non credi? Ti ho dimostrato di essere in grado di collaborare sia durante il nostro soggiorno a Sona sia dopo l'evasione. Avanti, Michael, abbiamo trascorso intere settimane da soli. Tu ed io. Quante occasioni ho avuto per ucciderti, se davvero avessi voluto farlo? E se avessi voluto liberarmi di Mahone, non avrei fatto lo stesso anche con lui, anziché farlo cadere in una trappola e rischiare di essere arrestato a mia volta? Ormai dovresti conoscermi molto bene...".

Scofield, senza aprire bocca, mi osserva in silenzio per qualche minuto.

La mia credibilità, adesso, è completamente nelle sue mani.

"È vero. Ci sono state occasioni in cui ti sei dimostrato collaborativo, ma perché dietro c'era sempre un tornaconto personale, quello che fai non è mai dettato da un disinteresse personale. Se non c'è qualcosa da guadagnare, non alzi un solo dito. Forse davvero, in questo caso, si tratta solo di un enorme malinteso e tu non c'entri niente con la cattura di Alex, ma la domanda che mi pongo è questa: se la Compagnia dovesse offrirti ciò che Self ci ha promesso, in cambio delle nostre vite, tu che cosa risponderesti?"

"Ingrato figlio di puttana!"urlo, rovesciando una sedia sul pavimento "giuro che questa me la pagherai, Scofield. Me la pagherai molto amaramente".

Senza aggiungere altro, esco dal capannone a passo veloce e raggiungo la zona in cui sono accumulati dei vecchi container; la discussione mi ha nauseato così tanto che non voglio più vedere nessuno della squadra, almeno per le prossime ore.

Colpisco la parete di un container con un pugno, e sento una voce femminile esclamare il mio nome; Nicole mi raggiunge quasi correndo, con i capelli mossi dal vento e con il viso contratto in un'espressione preoccupata: prova a calmarmi, ma l'allontano nuovamente in modo brusco, perché sono furioso anche con lei, dal momento che non ha pronunciato una sola sillaba per prendere le mie difese.

"Teddy... Teddy, ti prego! Calmati, sei fuori di te dalla rabbia!"

"Certo che sono fuori di me dalla rabbia! Come dovrei reagire dopo le accuse infamanti che mi sono state rivolte? Mio dio, mi hanno fatto un vero e proprio processo! Mi hanno messo alla gogna!"

"Ti prego, così mi fai preoccupare"

"Potevi preoccuparti prima, adesso è troppo tardi. E ti ringrazio per non aver esitato un solo secondo per difendere il tuo uomo, sono commosso" commento, con una risata sarcastica, allontanandomi di qualche passo.

"Lo avrei fatto, ma non me ne hai lasciato il tempo"

"Ohh, non provare a mentirmi così spudoratamente, Nicole. Ti prego. Stai parlando con un criminale, non con uno stupido, quindi fammi il favore di non trattarmi più come tale, o potrei davvero perdere le staffe"

"D'accordo, scusami, ho sbagliato. Non era mia intenzione mancarti di rispetto, Theodore, ma cerca di calmarti, per favore, perché così non risolvi nulla. Ti prego. Prendi qualche respiro profondo e chiudi gli occhi".

Provo a seguire il suo consiglio: chiudo gli occhi, prendo un paio di profondi respiri, ma quando sollevo le palpebre, mi sento esattamente come poco fa.

Profondamente incazzato ed in procinto di perdere il controllo.

"Schifosi ingrati. Ecco cosa sono: degli schifosi ingrati. Non appena qualcosa va storto, scaricano tutta la colpa a me perché sono il capro espiatorio perfetto. E avrei dovuto immaginare che Scofield non avrebbe preso le mie difese... Ma tu... Tu mi hai davvero deluso! Perché non hai detto nulla?"

"Gli animi erano così accesi che avrei solo peggiorato le cose, Teddy, ma ho intenzione di parlare agli altri non appena tutti si saranno calmati, e non appena lo sarai anche tu" ripete "io sono dalla tua parte...".

La frase lasciata in sospeso mi fa socchiudere gli occhi.

"Ma? Su, avanti, continua"

"Davvero non c'entri nulla con l'arresto di Alex?"

"Ohh, mio dio!" esclamo, gridando di nuovo "fanculo! Stai dicendo che credi a quello che hanno detto loro? Non ti fidi delle mie parole?"

"Non sto dicendo questo, Theodore" si affretta a dire la mia compagna, tormentandosi il labbro inferiore "però non è un mistero l'odio che provi nei confronti di Alex. Adesso che siamo da soli, puoi dirmi cosa è successo all'ippodromo? Ti prometto che non dirò nulla agli altri e che non ti giudicherò, ma ho bisogno di sentire la verità"

"Ma io l'ho già detta la verità: l'arresto di Mahone è stata solo una spiacevole coincidenza, io non c'entro nulla"

"D'accordo, Teddy, ti credo. Forza, rientriamo"

"No, piccola, non sono intenzionato a muovere un solo passo ed a rientrare dopo il modo in cui sono stato trattato. Finalmente ho avuto la prova che aspettavo: non si fidano di me, mi odiano, di conseguenza perché dovrei continuare a sprecare il mio tempo per quelle persone e rischiare la vita per loro? Chi me lo fa fare? Nessuno. Fanculo Scylla, Self e la ricompensa che ci ha promesso, sempre se esista davvero: io mi chiamo fuori e tu verrai con me"

"Che cosa stai dicendo?" sussurra Nicole, spalancando gli occhi azzurri.

"Aspetteremo la notte e, quando tutti si saranno addormentati, ce ne andremo. Ohh, ovviamente dopo esserci sbarazzati di queste maledette cavigliere dotate di GPS"

"Sai che non possiamo farlo"

"Perché? Chi ce lo impedisce? Il piccolo pesciolino? Burrows? Don Self? Quando si accorgeranno della nostra fuga, ormai sarà troppo tardi. Avanti, Nickie, come puoi non volerlo anche tu? Come puoi credere alle parole di quell'uomo? Siamo le persone più ricercate d'America, non ci permetteranno mai di tornare ad essere liberi. Sai che cosa accadrà, se mai dovessimo recuperare le sei schede e riuscire a fare irruzione nel quartier generale? Verremo arrestati, rinchiusi in diversi carceri di massima sicurezza e Self si prenderà tutto il merito di aver sgominato l'intera Compagnia. Dobbiamo andarcene questa stessa notte" insisto, appoggiando la mano destra sul suo viso, e gioco l'asso che ho nella manica "e poi... Non dirmi che non hai notato quanto l'operazione Scylla sta avendo un impatto negativo sulla nostra relazione, Nickie. Ormai non facciamo altro che litigare. Ti ho già persa una volta, non voglio che accada ancora. Io ti amo, e voglio stare con te".

Nicole mi passa le braccia attorno alle spalle, si alza in punta di piedi e mi posa un fugace bacio sulle labbra.

"Anche io ti amo, e non desidero altro che stare con te" mormora poi, con un sorriso che si spegne rapidamente "ma non da ricercata. Sono stanca di continuare a scappare e di vivere nella paura, Teddy. Voglio avere una seconda possibilità. Voglio avere una vita normale insieme a te. Non desidero altro che avere una bella casa, in quartiere tranquillo, dei vicini gentili e cordiali, un lavoro ben retribuito, e di costruire una famiglia insieme a te"

"Sai che non posso avere figli, abbiamo già affrontato questo argomento"

"Sì, lo so" sussurra la mia compagna, abbassando lo sguardo per qualche istante, prima di tornare a fissarmi "io voglio credere alle parole di Self, perché anche tu non vuoi farlo? Lo so che sei stato fregato tantissime volte ed hai paura che accada di nuovo, ma chi te lo dice che questa volta non sia tutto reale? Io ti credo, se mi dici che non hai colpe per l'arresto di Alex, che importanza ha quello che pensano gli altri? Mancano altre due schede da recuperare, siamo sempre più vicini alla fine, ti chiedo di fare un ultimo sforzo per me, e poi non vedrai mai più le loro facce per il resto della tua vita: Michael, Lincoln e gli altri diventeranno solo un ricordo sgradevole e lontano, che piano piano scomparirà, come se non fossero mai esistiti. Pensi di farcela, Theodore? In nome della nostra relazione, e del sentimento che provi per me, pensi di poter accantonare ciò che è accaduto e di fare un ultimo, piccolo, sforzo?".

Emetto un profondo sospiro, ed appoggio la fronte contro quella di Nicole.

"Sì, penso di potercela fare".

Lei mi sorride, io ricambio e le chiedo di essere lasciato ancora un po' da solo per sbollire le ultime tracce di rabbia.

In realtà resto fuori per intere ore, e quando rientro è ormai notte.

Salgo al piano superiore del capannone, nella zona delle camere da letto, ed entro in quella che condivido con la mia compagna: la trovo profondamente addormentata, sdraiata sul fianco sinistro, rannicchiata in posizione fetale e con le mani nascoste sotto al cuscino.

Mi siedo sul bordo del materasso, le scosto con delicatezza una ciocca bionda dal viso, e la guardo a lungo, per imprimermi con chiarezza la sua immagine nella mia mente; poi, con cautela, slego la cavigliera e l'appoggio in corrispondenza del posto che di solito occupo io, e faccio lo stesso anche con la catenina a cui è appesa la mia fede nuziale.

Esito ancora qualche istante e poi, finalmente, abbandono il quartier generale, la squadra e l'operazione Scylla per sempre.

Ho chiuso con questa merda.

So che Nicole mi odierà per questo, non la biasimo, ma non potrà dire che sono un bastardo, insensibile, ed egoista, perché le ho dato la possibilità di tagliare la corda insieme a me.

E lei ha rifiutato.

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