[sei]
Sento la porta della mia stanza aprirsi e io sono ancora sdraiata sul letto col vestito da buttare addosso, e lui compare sulla soglia, perfetto, bello, amato.
Vedo che si appoggia allo stipite e mi guarda, mi osserva da lontano, non si avvicina, faccio così schifo.
"Bea mi dispiace."
Dice passandosi una mano a scompigliarsi i capelli scuri, e vorrei tirare e tenere fra le dita quei ciuffi troppo lunghi.
Non rispondo, sono già crollata tante volte, spezzandomi in mille pezzi, e non c'era nessuno.
"Non so che cazzo le sia preso."
Dice ancora, e sbuffa, perché non gli ho risposto neanche stavolta.
Mi metto seduta sul letto e lo osservo, troppo bello per essere qua davanti a me nella mia stanza, perché non se ne è stato giù alla festa con la Barbie?
E di nuovo lui punta gli occhi su di me, irremovibili e profondi.
"Togliti il vestito."
Dice in un soffio, provocandomi la pelle d'oca.
"Non con te nella stanza."
"Perché?"
Chiede semplicemente, come se fosse normale che io mi spogli davanti a lui.
"Perché di no, e ora vattene."
Dico, cercando di essere decisa anche se mi trema la voce.
"Non dire cose che non pensi."
Mi canzona lui e mi fa salire i nervi.
"Che? Sei un cazzo di bugiardo lo sai? Perché hai detto alla tua Barbie che siamo amici?"
Mi guarda e si mette a ridere, tanto che mi fa scordare perché gli ho appena urlato contro.
"La mia Barbie? Non ci avevo mai pensato."
Dice, tra una risata e l'altra, e poi aggiunge tornando serio.
"Io e te siamo sempre stati amici Bea, solo perché non ci siamo parlati per anni non vuol dire che io non ti guardavo da lontano."
Si avvicina a me e mi poggia una mano su un fianco, facendomi alzare dal letto.
"Da lontano appunto."
Dico stizzita.
"Avresti preferito da vicino?"
Mi chiede avvicinandosi ancora di più, tanto che i nostri respiri si confondono, e lui può sentire il battito accelerato e irregolare del mio cuore marcio.
Non riesco a rispondere perché la sua mano raggiunge la cerniera laterale del mio vestito, e io resto immobile, mentre lui tira giù la zip.
Mi accarezza il fianco con le dite, senza staccarmi gli occhi di dosso, provocandomi brividi lungo la schiena.
"Che..che stai facendo?"
Balbetto, non riesco neanche a fare una frase quando c'è lui intorno.
"Voglio vederti, togliti questo vestito."
"Hai la tua ragazza per queste cose."
Gli rispondo infastidita, perché vuole passare dalle stelle alle stalle?
Lui sbuffa e alza gli occhi al cielo.
"Non ti faccio niente Bea, voglio vederti e basta."
E intanto lui arriva già alle spalline del vestito e me le sta sfilando.
Cazzo, ora vedrà che sono un bignè ripieno alla panna.
Non riesco a finire i miei pensieri che il vestito è già a terra e lui mi sta davanti, mi osserva, mi studia, fino a quando il suo sguardo si ferma sulle cosce.
Cazzo, ha visto i miei graffi.
Ha visto i tagli.
Ha visto che sono debole.
Si inginocchia davanti a me e mi guarda negli occhi.
"Cosa sono questi Bea?"
Chiede, ma capisco dal tono che sa già la risposta.
Deglutisco e distolgo lo sguardo, non posso guardarlo negli occhi mentre sto affogando.
"Guardami."
Dice severo, prendendomi le gambe fra le mani.
Sento gli occhi bruciare, le lacrime stanno arrivando e chiudo gli occhi, non voglio vedere, non voglio sentire, non voglio essere così fragile.
Sospira, e poi sento le sue labbra sulle mie cosce, sui graffi, sui tagli, sui miei dolori, su ogni ferita che mi sono provocata, e li percorre tutti.
"Non farlo più Bea, promettimelo."
Mi dice mentre si rialza e mi prende il viso fra le le mani, per costringermi a guardarlo negli occhi.
"Non posso promettertelo, è più forte di me."
"Fallo per me."
Dice, senza distogliere lo sguardo, fermo, irremovibile, sicuro.
"Tesoro sei qui?"
Sento la voce di mia madre al di là della porta, e solo ora mi accorgo che sono ancora mezza nuda davanti a lui, che continua a guardarmi.
Prendo una maglia e dei pantaloni dall'armadio aperto e messo in disordine ore prima, e apro la porta.
Lei mi guarda indispettita e so già che non servirà a nulla spiegarlo come stanno le cose, penserà sempre con la sua testa, senza sentir ragioni, senza credermi, senza guardarmi veramente in faccia.
"Oh Mattia."
Dice sorpresa, e vedo che le spunta un luccichio negli occhi.
"Torno giù."
Dice, ma prima di uscire mi guarda un'ultima volta, con i suoi profondi occhi neri che mi stanno vagliando ancora.
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