[otto]

Papà è venuto e se ne è andato, silenziosamente, in punta di piedi, neanche me ne sono accorta quando sono tornata da scuola che era seduto in cucina.

Mi ha abbracciato, ma era uno di quegli abbracci obbligati, solo perché era stato il mio compleanno due giorni prima, un abbraccio vuoto e che non mi ha fatto stare meglio.

Alla sera poi se ne era andato, la sua vita sono il lavoro e i soldi, noi non contiamo un accidente, ci mantiene e basta, magari ha pure un'amante, non mi stupirei.

****

L'ultima settimana di scuola è sempre la più faticosa e dura, è piena di interrogazioni per salvare il salvabile, per fortuna almeno in questo, me la sono cavata.

Tra i corridoi ho incontrato Veronica, ci siamo scambiate il numero di cellulare, anche se non credo la chiamerò, non vorrei attaccarle la mia depressione cronica, ma mi farebbe piacere la sua allegria.

Ho visto anche la Barbie e Mattia, appiccicati, che pomiciavano come se non ci fosse un domani, lui a volte mi guarda e mi sorride sornione, mentre lei mi trucida con lo sguardo.

Non faccio che pensare all'altra sera davanti a casa sua e al giorno della mia festa, quella stupida promessa sta incombendo su di noi come un temporale.

Quando lui mi è intorno la mia testa va in tilt, il cuore accelera i battiti, il respiro si fa irregolare, le gambe mi tremano e mi viene la pelle d'oca: se questo non è amore non so cosa sia.

Mi sento stupida perché non sono in grado di fermarlo, di bloccare queste emozioni che mi soffocano, questi sentimenti malati che provo da una vita.

Mi sento fragile come il vetro, come la neve che si scioglie al sole, come le foglie che cadono in autunno, come una piuma spinta dal vento.

Sono come un soffione, se ci soffi sopra si sgretola e si scompone in mille pezzi che si perdono nell'aria.

Il mio muro solo lui riesce a superarlo, senza fatica, senza aiuti, solo guardandomi negli occhi.

Forse per lui non conto nulla, sono solo un gioco, una promessa da mantenere, e poi scomparirà, come è già successo.

E io crollerò, di nuovo, ancora, senza freno, senza controllo, senza paura, definitivamente.

Crollerò e dopo sorriderò, come sempre, come per dire che va tutto bene, che sto una meraviglia, e poi fisserò un punto a caso e tratterrò le lacrime.

Lui è l'unico che mi può salvare ma allo stesso tempo mi distrugge, e mi fa crollare di nuovo.

Sono a pezzi, come un puzzle da ricostruire, e nessuno riesce a ricompormi.

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