[diciannove]

+ce l'ho fatta ahahah ecco a voi il penultimo capitolo, secondo i miei calcoli.

++è cortino si, come al solito, ma non vi ho fatto aspettare tanto e spero di scrivere la 'conclusione' abbastanza presto.

Non so che fare, seguire il consiglio di Tommaso o lasciare perdere per sempre ciò che voglio da una vita.

Fa così male e io non riesco a decidermi, nonostante il desiderio di sapere e provare sia forte dentro di me.

Ho paura di scottarmi di nuovo, di affogare dentro a un mare di dolore, eppure il mio cuore batte ancora.

Sbuffo e mi prendo la testa fra le mani, chiudo gli occhi e assaporo l'aria del mare, della salsedine e vorrei trasformarmi in una conchiglia, bella e innocua, protetta dal suo guscio.

«Chi era quel tipo con cui parlavi?»

Apro gli occhi di scatto e mi ritrovo Mattia a pochi centimetri da me, lo sguardo è serio e freddo, come se in realtà non gliene fregasse nulla.

Scuoto le spalle e mi fisso su un punto alle sue spalle «un ragazzo che ho incontrato prima»

Non mi devo giustificare davanti a lui, perché dovrei?

«Questo l'ho notato» dice paziente «ma che voleva?» mi guarda fisso, adesso sembra arrabbiato, i suoi occhi sono ancora più scuri.

«Niente, abbiamo parlato» rispondo e faccio un passo per superarlo ma lui mi afferra un polso con forza.

«Di che cosa?» ripete di nuovo, mi sta facendo male.

Sposto lo sguardo da lui al mare, mi mordo il labbro e sussurro «di noi due»

Lui spalanca gli occhi incredulo e salda di più la sua presa «ma sei completamente impazzita?» strilla a denti stretti per non farsi sentire dalla poca gente rimasta in spiaggia a godersi il tramonto.

«Non quanto te» ribatto «e ora mollami» ringhio, fissando truce la mano che stringe il mio polso.

«Per tua informazione io non vado in giro a raccontare i fatti miei» afferma duro, livido in volto.

«Fai male» ironizzo pungente «non sai quante cose si scoprono» dico in tono allusivo.

In questo momento mi sto odiando.

«Non scherzare con me» ghigna, senza il luccichio divertito negli occhi.

«Faccio quello che voglio» replico fredda «come hai fatto tu fino ad ora»

«Smettila, so cosa vuoi sapere» sputa fuori all'improvviso con espressione seria.

Mi irrigidisco e lo guardo interdetta «cosa vorrei sapere?» dico con voce strozzata.

Lui fa una smorfia e si lecca il labbro prima di rispondermi «tu non sai neanche quanto..» si ferma, forse per saggiare la mia curiosità.

Una voce mielosa compare alle nostre spalle e io vorrei sprofondare in questo istante «amoreee» la Barbie accorre, gli getta le mani al collo e lo bacia, senza pudore, davanti a me che sono immobile e sto cercando di farla fuori con lo sguardo.

Fanculo.
Davvero credevo che lui avrebbe scelto?
Lui non ha scelta che lei.

Entro in casa di fretta, senza guardare dove vado, con gli occhi bassi, e salgo in camera dove trovo Veronica indaffarata a cercare qualcosa in valigia.
La solita disordinata, ogni volta è una caccia al tesoro.

Mi siedo sul letto afferrandomi le ginocchia e fissando il pavimento.
Mi sento svuotata, ma non so di che cosa.

«Cazzo» sento imprecare «non ho un vestito adatto per stasera» bofonchia in panico, giro lo sguardo verso di lei e noto che ci sono varie maglie e pantaloncini buttati sul pavimento a casaccio.

Sorrido e scuoto la testa «a che ti serve?»

Lei sussulta e si gira di scatto con occhi spalancati ed impauriti «da dove spunti tu?» affanna, le ho fatto salire il cuore in gola «comunque, è perché stasera usciamo» riprende, parlando con più calma.

Aggrotto la fronte e mi sento inutile «buon divertimento allora» dico atona.

Lei frena la sua ricerca assatanata e mi guarda con un sopracciglio alzato «non ci pensare neanche» mi ammonisce appoggiando le mani sui fianchi mostrando un'espressione seria «tu ci vieni signorina»

Scuoto la testa «non ho voglia, davvero» la guardo, sperando di trasmetterle ciò che sento dentro di me.

Sbuffa e richiude la valigia messa sotto sopra «allora non vado neanche io» si avvicina a me e mi sorride «spero che anche il principino resti a casa»

«Che differenza fa?» mi sento una stretta allo stomaco, mi sembra di svenire.
Mi gira la testa, tutto si muove.

«Ogni cosa ha il suo perché» squittisce «vado di sotto a scoprire gli altarini» ridacchia «tu preparati»

Esce dalla stanza e si chiude la porta alle spalle.

Respiro forte e mi butto di peso sul letto.
Sembra che ho un intero masso poggiato sul cuore, sulla stomaco, sui polmoni, ovunque.

Per almeno mezz'ora sento un casino assurdo, un continuo avanti e indietro tra tacchi e urletti.
Odio tutto questo rumore.

Quando sembra che le acque si siano calmate mi rimetto in piedi traballante e vado ad aprire la porta.
Silenzio e calma.

Scendo le scale e mi blocco a metà.
Veronica è ai fornelli, intenta a riscaldare qualche piatto già pronto.
Mattia invece, è seduto scomposto sul divano e guarda con sguardo perso lo schermo della televisione che trasmette una partita di calcio.

La testa rossiccia si gira improvvisamente verso di me e mi fa l'occhiolino, sorridendo compiaciuta.

Siamo soli, noi tre.
La Barbie e le altre sue amichette sono uscite.

Avrò il tempo e il coraggio di farmi avanti e chiedere ciò che voglio sapere più di ogni altra cosa?

[che vi aspettate dal prossimo capitolo? Bea ce la farà a farsi avanti? bah]

Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top