FIORI D'ARANCIO PER LA PRINCIPESSA
*6 mesi dopo la fine di Rise of Light*
La principessa Leia Organa, senatrice di Naboo della Nuova Repubblica, scrutava il suo riflesso nello specchio con occhio critico. L'abito che indossava le aderiva ai fianchi per poi aprirsi in una lunga gonna a sirena. Il corpetto era decorato con inserti in pizzo e le aderiva al petto per aprirsi in una scollatura a onde. Le spalline sottile erano decorate con piccole pietre preziose verde chiaro. Dalla corona di capelli scuri che le circondavano il viso aristocratico pendeva un lungo velo che le arrivava fino a metà schiena e si perdeva nello chiffon dello strascico del vestito. Il tutto era un insieme di motivi Anderini e Nabuiani.
Leia sorrise soddisfatta e si voltò verso le sue accompagnatrici. Mara Jade e Ahsoka Tano in teoria erano lì come scorta in Jedi, ma in pratica erano lì più come consulenza che per altro. Leia non aveva mai avuto molte amiche femmine nel corso della sua adolescenza, forse a causa del suo carattere forte e deciso decisamente poco incline e alle sciocchezze femminili, un po' perché fin dalla tenera età tutto ciò che lei aveva in mente era la carriera politica e la ribellione contro l'impero. Ora che era tranquillamente stabilita a Coruscant da sei mesi l'amicizia tra le tre donne era nata e cresciuta libera e spontanea.
"Allora, cosa dite, è lui?" chiese con un largo sorriso.
Entrambe le risposero con un cenno affermativo e Leia si voltò verso la commessa. "Lo prendo."
La donna, che avrà avuto circa 40 anni, si mise a saltellare in maniera molto poco professionale esplodendo in coro di urlettini eccitati per aver venduto l'abito da sposa ad un cliente di tale spessore, scatenando la stessa reazione anche in Mara e Ahsoka, che si alzarono e tirarono Leia in un abbraccio di gruppo.
"Ce l'abbiamo fatta principessa." disse Mara con un largo sorriso. "Era ora. Non ne potevo più di girare negozi."
Leia le lanciò un'occhiataccia, ma senza il consueto sguardo assassino. "Nessuno ti obbligava a venire sai."
Mara alzò le spalle e finse indifferenza. "Qualcuno doveva farti da scorta. Volevi davvero venire a fare shopping con Anakin e Luke? Non avrebbero resistito 5 secondi in queste poltroncine di chiffon." Disse indicando le suddette poltroncine sul cui lei ed Ahsoka aveva passato l'intero pomeriggio ad osservarla provare un vestito dopo l'altro.
"E poi, Skycosa, ti serviva un consiglio femminile." Rispose Ahsoka strizzandole l'occhio.
Il commento era volto a sollevarle l'umore, ma in realtà riuscì, anche in quel momento felice come quello, a farglielo precipitare. Perché riapriva una questione dolente che la attanagliava da quando aveva accettato la proposta di Han due mesi prima. Chi l'avrebbe accompagnata all'altare? Sapeva che se glielo avesse chiesto il generale Dodonna le avrebbe fatto volentieri quel favore. Lo conosceva da quando era piccola, quando Bail Organa la portava segretamente alle riunioni dell'Alleanza, e lo considerava un po' come un eccentrico nonno. Non per la prima volta negli ultimi giorni si chiese perché avesse iniziato a chiamare il suo padre adottivo nella mente semplicemente Bail.
Leia sospirò e diede le spalle allo specchio.
Ahsoka estrasse il comunicatore dalla tasca e si diresse verso la porta. "Vado a fare una chiamata ad Anakin." Annunciò.
Mara sogghignò. "Preoccupata per averlo lasciato solo con i padawan per un pomeriggio intero?"
"Oh dai," intervenne Leia. "C'è Luke con lui. E poi non è così male, non succederà niente ai piccolini."
"E' per lui che sono preoccupata." Rispose Ahsoka. "Sanno essere delle vere pesti." Ed uscì dalla stanza lasciando Mara e Leia sole.
"Allora, Leia," disse Mara con tono casuale. "Vuoi illuminarmi su quale è il problema?
Leia sussultò di sorpresa e fissò Mara che le lanciò un'occhiata significativa. "Luke ti ha insegnato qualche trucchetto Jedi?" chiese Leia stringendo gli occhi.
Mara scoppiò a ridere. "Non serve un Jedi per capire che qualcosa ti turba."
Leia si mordicchiò e sospirò di nuovo. "Riguarda mio padre."
Mara aggottò le sopracciglia. "Anakin o Bail Organa?"
Leia sbuffò sonoramente e iniziò ad uscire dal lungo abito bianco. "Entrami credo."
Attese qualche secondo poi spiegò meglio. "Vorrei chiedergli di accompagnarmi all'altare. Però allo stesso tempo ho paura di tradire la memoria di Bail. Insomma, ha dedicato tutta la sua vita a tenermi al sicuro, ed non è qui ora proprio a causa dell'impero per cui lavorava Anakin. Io... l'ho davvero perdonato per tutto quello ha fatto. Vedo quanto si sta impegnando per ricostruire l'Ordine e poi... non so, è come se riuscissi a percepirlo che è una persona diversa." Disse Leia collassando su una poltroncina di chiffon in nient'altro che la biancheria intima.
Mara si sedette accanto a lei e la fissò stringendo gli occhi. "C'è un però."
Leia sbuffò di nuovo. "Sì, c'è un però. E cioè che ho paura di tradire in qualche modo la memoria di Bail se glielo chiedo. A volte mi chiedo se non lo stia già facendo." Concluse con un sospiro.
Mara la osservò per un lungo istante. "Io posso dirti che ho conosciuto tuo padre quando si faceva chiamare Darth Vader e portava una stupida maschera sul viso. L'ho sempre considerato un fastidioso arrogante con un ego stratosferico." Disse lentamente con la sua sincerità caratteristica. Mara non era il tipo di persona che addolciva la verità e per quello Leia l'aveva sempre apprezzato molto.
"Poi l'ho conosciuto come Anakin Skywalker e la mio opinione è rimasta più o meno la stessa, anche se devo trattenermi dall'urlarlo a voce troppo alta. Dopotutto è pur sempre un Maestro Jedi e, fattore frenante numero 1, è il padre del mio ragazzo." Continuò Mara e Leia ridacchiò.
"Però, nonostante lui sostenga che il mio unico scopo nella vita sia quello di contraddire qualsiasi cosa esca dalla sua bocca, che poi non è così sbagliato, qualche volta andiamo d'accordo. E devo ammettere che molto molto molto in fondo non è una cattiva persona." Concluse Mara con sospirò, poi si alzò e si posizionò davanti alla finestra che dava sul trafficato paesaggio di Coruscant.
"Io non ho mai conosciuto i miei genitori." Disse Mara all'improvviso, il tono di nuovo serio. "Ho sempre considerato mia madre Babette, una specie. Ma so che alla mia madre naturale non sarebbe dispiaciuto, è come se me lo sentissi." Disse voltandosi verso la principessa.
Leia annuì piano, chiuse gli occhi per un secondo poi scattò in piedi con aria determinata. "Voglio fare una visita al Tempio." Dichiarò.
Mara sorrise e alzò un sopracciglio. "Ti conviene metterti dei vestiti addosso, ti ricordo che sei una donna fidanzata."
Leia si rese conto solo in quel momento di essere mezza nuda. Si infilo alla svelta il suo vestito viola lungo e, dopo avere dato a Mara una sberletta sul braccio la seguì fuori dal negozio.
***
Quando arrivarono al Tempio trovarono tutti bambini più piccoli radunati intorno ad un lungo tavolo al centro della sala mensa, concentrati su un gioco di Battaglia spaziale. Era stata un'idea di Anakin. I bambini doveva cercare di capire le coordinate delle navi spaziali avversarie usando la Forza e in questo modo si divertivano ed imparavano contemporaneamente.
"Noo. Ci hanno distrutto un caccia!" esclamò Oscar con voce drammatica, appollaiato sulle gambe di Luke.
"Non preoccupatevi, abbiamo ancora un'ammiraglia e tante corvette." Luke tranquillizzò la sua squadra di marmocchi dopo aver lanciato un'occhiata divertita a suo padre.
"Salve, ragazzi." Esclamò Ahsoka entrando nella stanza seguita da Mara e Leia.
"Salve, Maestra Ahsoka." Esclamarono i piccoli padawan in coro.
"Forza, piccole pesti." Ordinò Ahsoka. "Mettete via tutto. Tra poco Melissa servirà la cena e voglio che l'aiutiate a preparare."
I bambini si misero immediatamente in azione spostando il gioco e andando a prendere forchette e coltelli in cucina.
"Camille," disse Anakin, chiamando una delle ragazze più grandi. "Vai a chiamare Peter e Lily dalla sala di allenamento."
"Certo, Maestro Skywalker." Rispose la ragazza e scattò immediatamente a portare a termine la sua missione.
Leia sorrise tra sé e notò lo sguardo di suo padre saettare su di lei con un sorriso. Leia alzò la mano in segno di saluto, poi raggiunse Anakin e Luke al tavolo insieme a Mara.
"Ehi," le salutò Luke. "Come mai da queste parti?"
"Non ti fa piacere vederci, contadino?" chiese Mara, alzando un sopracciglio.
"No, certo che mi piacere. Mi stavo chiedendo il motivo, tutto qui." Rispose Luke.
"Beh, si dà il caso che io qua ci viva. Quindi muoviti e vieni a darmi una mano con le posate." Ordinò Mara, prendendolo per mano e tirandoselo dietro.
Leia e Anakin rimasero a guardarli allontanarsi entrambi sorridendo e scuotendo la testa. "Fanno sempre così?" chiese Leia.
Anakin ridacchiò. "In pubblico sì, in privato non lo so e non lo voglio sapere."
Leia scoppiò a ridere. Anakin riportò lo sguardo su sua figlia. "Tutto bene oggi? Non avete incontrato problemi vero?"
Leia fu molto tentata di alzare gli occhi al cielo. Padre iper-protettivo dell'anno. "No," rispose scuotendo la testa. "No, oggi è andato tutto alla grande."
Anakin annuì, chiaramente rassicurato. "Non perché la tua presenza mi dia fastidio, anzi, ma c'è un motivo particolare per cui sei venuta al tempio?" chiese Anakin, con un pelo di esitazione.
Leia fece un respiro profondo poi lo guardò negli occhi. "In realtà volevo parlare con te." rispose guardandolo dritto negli occhi. In essi potè leggervi chiaramente la sorpresa e anche una sorta di felicità repressa, come qualcuno che non osa sperare.
"Ho deciso di cambiare cognome." Annunciò con voce decisa.
Anakin sbattè le palpebre e aggrottò le sopracciglia. "Credo di esserne consapevole. Non stai per sposarti? Anche se devo dirtelo, sono più per il trattino in mezzo." Disse con voce confusa.
Leia alzò gli occhi al cielo. "Non intendevo un quel senso. Ho intenzione di cambiarlo prima."
Anakin continuava a fissarla come se stesse parlando wookiee antico. Leia fece un sorrisetto. "Allora, come ti suona Leia Organa Skywalker? Ci metto il trattino in mezzo se vuoi."
Anakin strabuzzò gli occhi e per un momento si irrigidì completamente, poi d'impulso la tirò in un abbraccio spacca-costole. Leia ridacchiò e ricambio l'abbraccio con solo un momento di esitazione. Avevano molti progressi negli ultimi tempi, doveva ammetterlo.
Dopo qualche secondo Anakin la lasciò andare e Leia gli rivolse un sorriso sghembo. "Immagino che tu abbia un vestito adatto per accompagnarmi all'altare, vero?" chiese con nonchalance.
Anakin rimase di nuovo pietrificato sul posto e stavolta Leia scoppiò a ridere.
"Salutami Luke e Mara. Noi ci vediamo domani alla riunione in Senato. E sì, la tua presenza è proprio necessaria." Disse Leia sventolando una mano in segno di saluto. "Buonanotte... papà." Disse mentre si era già voltata e si stava già incamminando verso l'uscita. Quando pensava che Anakin non l'avesse sentita o non volesse rispondere una voce si infilò nella sua mente con dolcezza. Buonanotte Leia Skywalker.
***
Anakin Skywalker, osservava sua figlia in abito da sposa, mentre le sue cugine Pooja e Ryoo e la zia Sola le si affaccendavano attorno dando gli ultimi colpi di grazia al trucco.
"Sei uno spettacolo Leia." Disse Sola. "Assomigli così tanto a Padmè." Aggiunse mentre la sua voce si velava di malinconia. Anakin sospirò e si voltò verso la finestra.
L'esterno della villa sul lago di Naboo era stato addobbato a festa per l'occasione. Da quella posizione riusciva a scorgere il cortile pieno di invitati che iniziavano ad accomodarsi sulle seggioline bianche e sul fondo il piccolo altare completo di archetto fiorito sul quale si sarebbe tenuta la cerimonia e che al momento ospitava ai suoi piedi un agitatissimo Han Solo. Se voltava la testa sulla sinistra riusciva anche a vedere la terrazza sulla quale si erano sposati lui e Padmè 22 anni prima. Sospirò e si voltò per vedere che le tre ragazze Naberrie erano sparite e Leia lo fissava con un sopracciglio alzato e un sorriso divertito.
"Sei bellissima." Dichiarò osservando sua figlia con sguardo affettuoso. "Assomigli davvero a tua madre." Aggiunse e, per una volta, nominare Padmè non gli provocò la solita fitta di dolore.
Leia sorrise con gli occhi d'un tratto lucidi.
"Sei pronta tesoro?" chiese Anakin mettendosi al suo fianco e allungando il braccio.
Leia fece un respiro profondo ricomponendosi immediatamente. "Sì." Dichiarò e lo prese sottobraccio.
"Bene." Disse Anakin. "Sono contento che almeno uno di noi due lo sia."
Leia scoppiò in una breve risata. "Solo non farmi cadere."
Anakin si voltò verso di Leia e le stampò un breve bacio sulla fronte. "Questo mai."
La musica iniziò a riversarsi in tutta la villa e piano piano Anakin e Leia iniziarono ad avanzare in cortile. Gli invitati si alzarono tutti in piedi per l'entrata della sposa.
Quando raggiunsero l'altare Anakin diede un bacio sulla guancia a Leia, poi mise la mano di lei in quella di Han e andò a sedersi in prima fila di fianco a Luke.
La cerimonia fu semplice secondo la classica tradizione di Naboo eppure molto bella esignificativa. Gli sposi si scambiarono anelli e promesse sullo sfondo di un magnifico tramonto. Dopo il primo bacio da sposati gli invitati li ricoprirono di riso e Leia lanciò il bouquet di violette bianche che atterrò dritto tra le mani di Mara. Questo scatenò un sacco di commenti piccanti che fecero diventare Mara della stessa colorazione dei suoi capelli e soffocare Luke nel suo bicchiere di champagne.
Per tutto il banchetto un clima di allegria e felicità imprimeva l'aria tiepida del luogo. Dopo tanti anni di guerra una festa semplice e felice come quella era una boccata di aria fresca, tanto che gli sposi sembrava non potessero sorridere più di così.
Alla fine tutti si fermarono per fare le congratulazioni agli sposi e per augurare loro la buona notte. Han e Leia si sarebbero fermati in viaggio di nozze due settimane alla villa al lago mentre gli altri sarebbero tornati a Theed. Quando ormai rimanevano solo Han, Leia, Luke e i Naberrie, Anakin si avvicinò alla coppia.
Leia gli sorrise dolcemente, mentre il sorriso di Han era un po' più tirato. Anakin si godette tutto il suo disagio. Lentamente abbracciò la figlia poi disse con un sorriso. "Vi faccio le mie più sentite congratulazioni."
"Grazie." Rispose Leia mettendo un braccio intorno alla schiena di Han.
Anakin poi spostò lo sguardo su Han che deglutì. "Solo," disse con voce decisa, sempre con il sorriso sulle labbra. "Spero che tu ti comporti bene." Annunciò guardandolo dritto negli. "Odierei il fatto di doverti spezzare le gambe."
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