6 Loki, lo stregone nero

'Non essere assurdo' Thor si era scocciato, Loki lo stava angosciando da tre quarti d'ora. Si era presentato alla base senza avvisarlo, con una borsa di pelle chiara a tracolla, blaterando un mucchio di scemenze.

'Fratello, devi ascoltarmi; non sono pazzo...l'ho visto...' l'altro era maledettamente insistente e non mollava.

'Certo...durante un incantesimo, nel fumo delle foglie che bruciavi? Con la lettura della mano o dei fondi del caffè, magari solubile? Abbi pazienza, badiamo alla concretezza. Che prove hai?' Tony, di principio, non era contrario all'esoterismo e le arti magiche lo interessavano; la scienza ed il pragmatismo, però, erano le linee guida della sua esistenza.

'Non ci crederete, concordo con Stark' Rogers, in piedi vicino all'inseparabile russa, sospirò; il moro era sempre stato una fonte inesauribile di problemi, nonostante la recente redenzione.

'Accomodatevi' Iron Man fece cenno di entrare, con la mano, a Bruce e Brooke, rimasti sulla porta della sua stanza, in attesa e interdetti dal tenore della conversazione. Erano passati per aggiornare i colleghi sulle attività svolte insieme e non si aspettavano di trovarli presi in un'accorata discussione.

'Lui è Loki, mio fratello adottivo, Brooke! E' il capo dell'esigua comunità di asgardiani che, sopravvissuti a Thanos, si è stabilita in Norvegia, in una città chiamata New Asgard; ahimè, non hanno avuto molta fantasia, nella scelta del nome. E non è proprio una cittadina, sono quattro case di legno, impregnate dall'odore di pesce e di birra' il biondo lo sottolineò, con gli occhi al cielo. Detestava il paesello. Anzi, quando ci pensava, lo assaliva una rabbia crescente: erano passati da un palazzo dorato e meraviglioso, centro di una terra rigogliosa, a un luogo di quart'ordine.

'Fratello, non hai l'animo per apprezzare le cose semplici. Ci dipingi come sfortunati, ma il nostro popolo è felice, sereno...' ribatté Loki, l'occhietto interessato alla giovinetta dai lineamenti delicati.

'Da quando filosofeggi?' Natasha lo fissava, allibita. Il principe sembrava aver trovato la pace dei sensi, in maniera repentina; e sì che lo aveva conosciuto in circostanze molto diverse, ovvero la battaglia con i Chitauri, nel cielo newyorkese, che aveva lasciato alle loro spalle macerie, soprattutto emotive.

'Vedova...sei la solita vulvetta lamentosa! A differenza tua, mi sono dato una calmata. Ho messo la testa a posto, mi sono sposato e io e mia moglie abbiamo quattro figli!' spiegò, soddisfatto.

'Quattro? Ero rimasto a due...' Bucky chiese, curioso.

'Erika, la mia dolce metà, è specializzata in parti gemellari...un maschio e una femmina a botta...' con un sorrisetto a incurvare le labbra, tirò fuori uno smartphone dalla tasca dei pantaloni e si avvicinò a Barnes, cingendolo con un braccio sulla spalla bionica e mostrandogli lo screensaver affollato, molto orgoglioso, lo sguardo di sbieco verso il professore.

'Lo dico sempre, i miracoli possono accadere ed esiste una speranza per ogni essere vivente... Mostro verde, ti sei fidanzato persino tu, con una donna di gran calibro...' non era affatto una domanda per Bruce; Loki ridacchiò, facendosi subito serio, rimettendo a posto il cellulare.

'La vera fortuna di certa gente è la mia educazione' gli sibilò Bruce, in cagnesco; lo aveva strapazzato ben bene, strizzandolo come uno straccio per pavimenti, sul parquet della Stark Tower, con le sue altre sembianze. Non aveva voglia di litigare con lui e il modo in cui si interessava alla bruna lo impensierì.

Quello, fregandosene di controbattere, si mosse verso la Brown e le girò intorno, lentamente, con le braccia dietro la schiena, scrutandola...fin dentro l'anima, percepì lei.

Gli occhi color smeraldo del giovane - di aspetto assai gradevole e distinto, molto alto, sottile e muscoloso, i capelli corvini all'orecchio, vestito con jeans scuri, camicia azzurra e giubbotto di pelle nera, una tracolla marrone addosso - non la mollavano; non era un'attenzione sentimentale o una lusinga per la sua avvenenza - esaltata dall'abito corto e stretto, nero, con un profilo bianco sul davanti - ad averlo colpito... lo aveva capito, immediata.

'Sei una strega potente...' sibilò, ammirato, nella sua direzione, al terzo giro.

La ragazza sussultò, intanto che Thor alzava la voce 'Basta con le fesserie, finiscila, non darle fastidio'.

'Sciocco ed ignorante che altro non sei; principe asgardiano, un Dio, e non vedi ad un palmo dal naso, pur avendola avuta sotto gli occhi da molto più tempo di me. Non si tratta del ciondolo che indossa, è chincaglieria...lo messinscena è finita, strega!' sfiorò, con la punta delle dita, la collanina col pentacolo, a sfregio, e prese la bruna per il polso; spostandola in avanti verso la scrivania di Tony, avvertì un brivido in lei, che li percorse entrambi, attraversandoli.

Nel girarsi e scrutarla in viso, lo colpirono le sue iridi, divenute per un attimo di un colore rosato, e la premura immediata di Bruce, che le si affiancò, comprendendo stesse avendo una visione. Come previsto, spiegarlo ai colleghi sarebbe stato complesso e le immagini erano certamente spiacevoli, giacché il volto della sua ragazza appariva contratto, deformato.

'Cos'hai visto, amore?' la interloquì Banner, colpito, altresì, dal cambiamento della nuance dei suoi occhi, tornate cerulee.

'Un uomo...un essere...non saprei se fosse davvero umano! Era enorme, muscoloso, calvo e con un pizzetto nero. Il suo aspetto mi ha fatto paura: aveva una cicatrice sull'occhio, altre sullo stomaco e dei tatuaggi sbiaditi, indossava solo dei pantaloni e portava stracci sulla spalla. Teneva una spada enorme, nella mano destra, aveva i polsi cinti da catene ed era...inquieto, arrabbiato...e cercava qualcuno...tuo fratello' si voltò verso il biondo e poi verso Loki 'Chi è?'.

'Piuttosto che fare domande, dovresti darci delle spiegazioni...' si intromise Stark; era turbato dal racconto, dal viso impallidito della Brown e dall'esatta coincidenza delle sue parole con le frasi ascoltate cinque minuti prima, proprio dalla bocca di Loki, a cui aveva dato del pazzo, forse troppo in fretta.

'Brooke ha delle premonizioni' il professore, strettala per la vita, rispose al suo posto 'sono iniziate diversi anni dopo la comparsa dei suoi poteri. Si sono sempre avverate'.

All'espressione allibita degli astanti, il moro intervenne; mai, in un millennio, aveva incontrato un'entità tanto forte 'E' una strega bianca; e non sono avvertimenti, vede il futuro. Probabilmente i presagi non si accompagnano a dettagli, il che significa che non sa quando si verificheranno gli eventi. E' certo che accadrà, il se non è indubbio, signori miei'.

La ragazza annuì 'E' come sostieni; tuttavia non sono una fattucchiera, le mie abilità sono connesse ad un farmaco che assumo'. Gli espose, in breve, la propria storia.

L'altro, scettico, scosse la testa 'Uhm, non è così...'.

'Mi interessa il motivo per cui sei venuto...Kratos...dicci di più' lo spronò Steve. Conoscere il pericolo imminente era fondamentale.

'Faccio, periodicamente, delle invocazioni dei miei nemici...ehm, nostri, fratello' si rivolse a Thor 'meglio essere preparati a ciò che può venirci in sorte. Il rito è molto semplice: si unge una candela nera con olio di oppio, si carica di energia, si accende l'incenso e la candela stessa e si inizia l'evocazione vera e propria'.

L'altro rabbrividì 'E' il modo di lanciare una maledizione, non di invocare i nemici...la tua è magia nera'.

'Più o meno...stregoneria e basta!' Loki lo sfidò. 'Ovviamente, tanto più è forte il potere dello stregone, tanto più è facile che si generi una proiezione e veritiera; durante l'ultima invocazione, l'altro ieri, dal fumo sprigionato della candela, si è materializzata l'immagine spaventosa...Kratos...esattamente come è apparso a Brooke'.

'Pensavo fosse una leggenda o così narrava nostro padre' Thor era perplesso più che mai.

'Forse lo disse per proteggerci o perché amava i segreti' si riferì alle menzogne sulla propria discendenza 'comunque ho fatto delle ricerche per mio conto; Kratos era un guerriero spartano che, spaventato di perdere la vita in battaglia, chiese ad Ares, Dio della guerra, di essere salvato. Fu risparmiato, in cambio della sottomissione a quest'ultimo, che legò alle sue braccia due enormi spade. Si macchiò di delitti ed azioni turpi, ed entrando in villaggio che la Dea Atena gli aveva ammonito di risparmiare, non si accorse che lì c'erano sua moglie e sua figlia, che adorava, e le uccise. La sua pelle divenne bianca per le ceneri dei corpi bruciati delle due, che gli si attaccarono addosso come una maledizione...lo chiamano il Fantasma di Sparta'.

'E poi?' esortò il Capitano.

'Si liberò dell'influenza di Ares, ma mai dei suoi incubi, legati alla perdita delle persone che amava. Divenne Dio della Guerra lui stesso e protagonista di battaglie e azioni in apparenza eroiche. Scoprì di essere figlio di Zeus...acquisì la capacità di uccidere un dio e la Spada dell'Olimpo, e arrivò a un punto di rottura proprio con gli Dei, che manipolavano gli uomini come burattini. Purtroppo, a suo tempo, i peccati che uscirono dall'apertura del vaso di Pandora si trasferirono sugli Dei stessi, prendendo il sopravvento e rendendoli ostili verso l'umanità, che però assorbì la Speranza, proprio da Kratos, che riuscì, sacrificandosi a risollevare il mondo dalle proprie rovine'.

'Credevo che fossero storie che si studiavano al liceo' mormorò la Romanoff.

'Dietro il mito esiste una verità; per millenni, se ne sono perse le tracce. L'ultima sua ubicazione nota è la Scandinavia...vicino casa mia. Si trasferì lì, si sposò di nuovo ed ebbe un figlio. Quando sua moglie si ammalò, prima di morire, gli chiese di essere cremata e di spargere le proprie ceneri sul monte più alto dei Nove Regni' chiarì.

Suo fratello sbuffò, borbottando 'La cima più alta è a Jotunheim, la terra dei Giganti di ghiaccio, e non si può raggiungere...'.

'Esatto, il Regno di cui sarei sovrano...' Loki precisò, gli occhi al cielo.

'Da quando il Bifrost è stato distrutto, insieme a tutto ciò che c'era su Asgard, non esiste un modo per andarci...per fortuna!' Point Break sembrò sollevato.

'Veramente, debbo contraddirti...esiste, piuttosto, ed è un luogo dove si può viaggiare per i Nove Regni, che si trova a Alfheim; da lì in direzione di Tyr, attraverso un sentiero segreto che conduce al Regno dei Giganti, ci si può arrivare...senza questo, però, il varco per il Regno, non si apre' il moro sganciò i lacci della borsa di pelle color brandy, tirando fuori un cubo azzurro e luminoso.

'Maledizione, è il Cubo cosmico, avevi giurato di averlo distrutto...Lokiiiiiiiii' Thor sbottò, avvicinandosi al fratello, tentando di strapparglielo dalle mani, con impeto, in un parapiglia in cui i colpi volarono all'impazzata.

Gli altri rimasero muti testimoni di quanto accadeva, poiché nessuno di loro era in grado di poter nemmeno sfiorare l'oggetto conteso.

Il Tesseract sfuggì dalla presa di entrambi i contendenti, in tempo perché, d'improvviso, una sfera di energia rosa lo avvolgesse, indirizzandolo verso Brooke, che, spontaneamente, si era ritrovata a custodirlo, avendone compreso l'importanza. Era stato più forte di lei...aveva generato il campo di forza senza pensare.

'Ce la fai?' le chiese Bruce, angosciato.

'Banner, è una strega assai potente!' Loki lo ribadì.

Il professore, sbuffando, teso, le spiegò 'Tesoro, è il contenitore della Gemma dello Spazio. Non serve per viaggiare nel tempo, tuttavia potrebbe condurre su un altro pianeta o in qualunque luogo si desideri; si arriverebbe in un altro posto, nel momento storico attuale. Loki, dopo lo scontro con Thanos - che ci ha visto vincitori e sopravvissuti - aveva promesso di liberarsene. Con le Gemme nascoste o assenti, assemblare di nuovo il Guanto dell'Infinito ed annientare mondi e intere comunità, come è avvenuto per la Terra, sarebbe impossibile'.

Thanos, il Titano pazzo, al fine di uccidere la metà degli esseri senzienti dell'Universo, era riuscito a recuperare le sei Gemme che rappresentavano il Tempo, lo Spazio, la Mente, l'Anima, la Realtà e il Potere e che, riunite assieme, davano al loro possessore potere e conoscenza indescrivibili.

A fronte dello scoriandolamento, ovvero della distruzione fisica della metà dei terrestri, cinque anni dopo, gli Avengers avevano trovato il modo di viaggiare nel tempo e rimpossessarsi delle Gemme, per riportare in vita gli scomparsi; in tale occasione, erano riusciti a sconfiggere lo stesso Titano, che, con un'astuzia, era sbucato per affrontarli in battaglia, con la speranza di prendere le pietre stesse.

'Tre anni fa hai avuto il compito di eliminare il Cubo! Mi sono occupato personalmente delle altre Gemme...allora? Che hai combinato?' Steve, agitato, era arrivato sotto il naso di Loki e lo guardava, minaccioso.

Lui alzò le mani in verticale, con i palmi verso il petto di Rogers 'Calma, calma, Capitano...non ce l'ho fatta a liberarmene. Vi assicuro di non averlo mai utilizzato ma solo conservato...'.

'La Gemma che è nel Cubo, detto Tesseract, rende il possessore onnipresente, capace di esistere in ogni luogo nel medesimo istante, e permette di muovere qualsiasi oggetto attraverso la realtà, di modificare a piacimento lo spazio e alterare il moto e la velocità degli oggetti e delle persone; se cadesse nelle mani sbagliate, sarebbe un vero disastro' Vedova Nera riassunse i loro timori.

'Adesso Kratos lo vuole per sé, per andare a Jotunheim e spargere lì le ceneri di sua moglie...e era molto astioso, nell'immagine che ho visto; non credo si fermerà davanti a nulla, fin quando non ne entrerà in possesso...e se ci riuscirà, poi sarà suo' sottolineò Brooke, avvilita. L'energia che sprigionava l'oggetto che teneva fra le braccia era pazzesca, incredibile. Era quasi un piacere la sua vicinanza e non lo aveva ancora restituito a Loki.

'E sapendo questo, lo hai portato da noi? Alla base?' Point Break era fuori di sé e strillava, a pieni polmoni, contro quest'ultimo.

'Dovevo lasciarlo al paesello, come lo chiami tu, per farlo prendere al Fantasma? Avrebbe trovato la mia famiglia e i nostri concittadini, che non sono proprio degli assi nel combattimento, a meno che le canne da pesca non si trasformino in spade e pugnali, per respingere una sorta di Dio' ribatté il fratello, ironico.

'Invece noi possiamo affrontarlo; pensi questo?' Bucky lo pungolò.

'Non ne ero proprio sicuro...finora' squadrò la Brown 'io e lei, sì! Saremmo in grado di tenerlo lontano dal Cubo e tu' dette a Barnes un buffetto sul braccio metallico 'e i tuoi compari lo fareste fuori...siete ben messi'.

'Sei un imbecille! Sarebbe il tuo piano?' tuonò Thor.

'Non gridare, fratellone. Alternative?' laconico, sedette, sbracato, su una delle seggiole in pelle rossa, davanti alla scrivania di Tony, alzando le gambe e incrociando i piedi sulla base del cristallo che ricopriva la base lignea, con le braccia conserte e le labbra incurvate verso Stark.

Nessuno rispose e valse come un implicito assenso.

***

'Insomma, il tuo fidanzato non ti ha raccontato molto delle nostre scorribande?' appollaiato al centro del sedile posteriore del Maggiolino, Loki tormentava Brooke di domande 'Ad Asgard non era il solito mostro verde; si dava un sacco di arie, peggio di un Dio'.

La bruna ridacchiò 'Me lo immagino'. L'altro era simpatico, arguto e sembrava...comprenderla.

'Quindi sei Little Witch...mi piace, ti si addice; delicato e femminile, sempre di strega trattasi. Ammetto che il professore' gli dette una pacca sulla spalla, con forza, facendogli perdere la presa sul volante, con l'auto che sbandò leggermente 'abbia delle uscite geniali'.

'Smettilaaaa!' l'uomo lo ammonì, dal posto di guida. Gli faceva perdere la pazienza come nessuno!

Sentendo squillare il cellulare e vedendo il numero chiamante, la bruna lo zittì 'Scusa. Vediamo se la strega riesce a fare un incantesimo contro sua madre! Ciao, mamma...' si dilungò ad arginare Sheila, a cui aveva comunicato, con un messaggio, che avrebbe dormito a casa di Bruce. Era una novità epocale e la sua ansiosa genitrice aveva subito voluto parlarle.

Gli Avengers erano stati concordi che lei stessa e Loki fossero gli unici in grado di gestire il Cubo; per cui avrebbero trascorso la notte nell'appartamento di Banner, insieme ai colleghi, Thor in testa e l'oggetto delle mire di Kratos. Soltanto che non poteva rivelare ai suoi genitori il perché dell'inaspettata trasferta a Washington Heights.

'Mi aspettavo di peggio...' mormorò Brooke, stringendo la mano destra di Bruce 'se n'è fatta una ragione...'.

'Odino pensava che la severità fosse la linea guida principale nella gestione dei figli. L'ho odiato per la sua rigidità; adesso che sono padre a mia volta, mi ritrovo spesso a ragionare nello stesso modo...' l'asgardiano riflette, saggiamente, ad alta voce.

'Sono colpito...sei strano' Banner faceva strada fino al proprio appartamento, rimuginando sulla trasformazione prodigiosa che aveva radicalmente modificato l'approccio del principe a...tutto! O quasi!

'Carino qui: casa mia è più spartana, dato che siamo in tema è il termine giusto' Loki poggiò lo borsa di pelle, contenente il Tesseract, con indifferenza, sul divano grande del salone, iniziando ad accatastare i libri che lo avevano invaso, uno sull'altro, formando una pila piuttosto alta. Riordinava...

'La camera da letto è per voi, suppongo. Mi sistemo qui...uff... temo che non dormirò...che pallosi, già sono qui': un lungo ed energico scampanellio aveva interrotto la conversazione.

Brooke aprì la porta d'ingresso e Thor, Steve e Bucky si precipitarono all'interno del trilocale, trafelati, in abiti normali, ognuno con una grande busta di stoffa scura.

Senza dire una parola, si piazzarono in soggiorno, aprendole e tirandone fuori il singolo contenuto...particolare. Il Capitano agganciò lo scudo in vibranio all'avambraccio, Thor strinse nella mano il Mjollnr e Barnes un mitragliatore di medie dimensioni.

'Esagerati...' il moro li squadrò.

'Meglio essere preparati, casomai arrivasse Kratos...' spiegò Steve, sobillato.

'Materializzarsi, nel caso del nostro nemico, è un verbo più adeguato, Rogers' Loki guardò la Brown, scuotendo la testa.

'Ordiniamo la cena?' Banner, teso all'inverosimile, provò a concentrarsi su altro che non fosse l'imminente pericolo in cui la ragazza era coinvolta e che era evidente avrebbe affrontato coi suoi poteri. Passati molti anni, realizzò di essere poco lucido e di avere difficoltà a tenere sotto controllo la rabbia e la paura che lo attanagliavano.

Lei se ne accorse: Bruce era trasparente come l'acqua cristallina dell'oceano dal fondo di sabbia bianca. Lo strinse a sé, davanti agli altri, zero remore, per ritrovarsi nel suo caldo abbraccio, che la confortò. Aveva il suo Hulk, cosa doveva temere?

Preso dalla tenerezza della loro effusione, il Capitano collocò lo scudo a terra, ai piedi del divano, facendo segno agli altri due colleghi di deporre le armi.

'Aborro la robaccia consegnata a domicilio...se non vi spiace...' il moro si diresse verso il frigorifero, per esaminarne il contenuto, unitamente ai pensili della cucina 'È una dispensa triste, me la caverò ugualmente!'.

'Da quando sei chef? Non credevo...' Buck si toccò il mento, perplesso.

'Soldato...' gli piaceva usare l'epiteto legato al Soldato d'Inverno, l'ex assassino condizionato e crudele, che era stato James 'ti stupirò. Quando ci si innamora e si decide di donare la propria esistenza ad un'altra persona, si cambia...'.

Il professore annuì, il ragionamento era semplice e condivisibile. Persino se proveniva da una mente contorta come quella di Loki. Per lui maggiormente, da quando Brooke era diventata un pezzo del suo cuore, e del suo tutto.

'Sei stato fortunato a trovare un'anima gemella...noi siamo single, da sempre' borbottò Steve, con leggera invidia.

'Perché avete un brutto carattere, una rigidità di stampo militare che si riflette in ogni aspetto, siete aggressivi. Tuttavia, probabilmente incontrare Erika era nel mio destino, non un caso. Dopo aver deciso di stabilirmi a Midgard, ho viaggiato un po'. Ammetto che New Asgard sulle prime mi sia sembrato...squallido. Al contrario, molte capitali europee mi hanno affascinato, per la ricchezza di storia e cultura. Ho trascorso a Londra qualche settimana e io e la mia futura sposa ci siamo letteralmente scontrati, camminando nel parco di Kensington Garden; le nostre strade e le nostre vite si sono incrociate, in senso letterale.

Lei era lì per vacanza; era giunta dall'Italia per assistere alla pièce teatrale di un famoso attore britannico. Nemmeno ci andò, per rimanere insieme a me. E non mi ha più lasciato; invece, ha mollato tutto ciò che aveva, lavoro e famiglia di origine compresa, per vivere in Norvegia e...' fissava, davanti a sé, con gli occhi innamorati 'è rimasta incinta la prima volta che abbiamo fatto l'amore'.

'Risparmiaci i dettagli sconci' lo rimproverò Thor, in imbarazzo, subito colpito sull'avambraccio da Barnes con la mano bionica 'Zitto tu, voglio ascoltare!'.

'E' ovvio che quando sei tanto preso, vuoi che la vita a due inizi prima possibile. Così è stato, nel nostro caso. Potete guardare in galleria' lanciò il cellulare a Rogers, seduto sul divano accanto a suo fratello, che esaminò le foto della famigliola.

Una donna esile, dai capelli chiari, lunghi alle spalle, un bel paio di occhi verdi in un'espressione furba e intelligente, sorrideva all'obiettivo di molti selfie, abbracciata a suo marito. In altre immagini, la coppia era immortalata con dei frugoletti; prima fra le braccia, e poi in marsupi moderni indossati a mo' di zaino. Nelle ultime immagini, i bambini erano raddoppiati. I due più piccoli erano nel doppio passeggino, i primogeniti in piedi, mano nella mani con i genitori.

'Proprio bellini!' esclamò il Capitano, intenerito. 'Come si chiamano?'.

'Thomas e Lisa i primi, William e Ariel i secondi; i nomi sono stati scelti dalla mia sposa' Loki aggiunse, assai compiaciuto.

'Le tue figlie hanno qualcosa di nostra madre, nei tratti del volto' il biondo sapeva che non fosse geneticamente possibile - Loki non era figlio naturale di Odino e Frigga ancorché lo avessero cresciuto come tale - ma ne era convinto.

'Ci ho pensato molte volte' gli rispose, pulendo il piano della cucina, su cui rivoltò della farina bianca da un sacchetto, a cui unì acqua e olio, iniziando a impastare di gran lena, per poi comandare 'Bucky, metti un pizzico di sale e inizia a tagliare le verdure...le poche che Banner ha nel cassetto del frigo: zucchine, carote e peperoni. La cena prevede una focaccia farcita ed ho bisogno di una mano... per quell'aspetto, non ti batte nessuno'.

Alla battuta sciocca, James, messosi in piedi, cercò il barattolo ed obbedì, dedicandosi all'attività richiesta.

'Ah, in freezer c'è un arrosto da scongelare. Mostro verde, ci pensi tu?' il moro continuava, sull'andazzo dell'ironia spinta.

'Lokiiiiiii' Thor strillò all'indirizzo del fratello; ci mancava che offendesse il padrone di casa.

'Che permalosi. La carne va quindici minuti al microonde, Bruce, successivamente lo inforno, assieme alla focaccia. Farò una salsa tonnata, le scatolette non ti mancano. Per l'apparecchiatura, mi affido a voi nullafacenti portatori di armi' il dito sporco di farina si posò, idealmente, su Steve e Point Break, che sbuffarono come locomotive.

'Li aiuto!' si offrì Brooke.

'No, Little Witch, per favore...raccontami di te. Voglio sapere tutto' la pregò, fattosi serio, ad un tratto.

Lei si bloccò, indecisa. Lo aveva conosciuto da meno di due ore; purtuttavia era intrigante, sfacciato, ed incredibilmente intelligente. Per di più, Dio degli inganni...e l'unico maestro di arti oscure e magia nera disponibile; le sembrava così convinto che fosse una vera strega, da voler approfondire la sua teoria, per smentirla. La storia della magia era un giochino divertente tra lei e il professore, non c'era nulla di reale.

'Siediti accanto al cuoco' la mano gentile di Banner, che ne aveva letto i pensieri, l'accompagnò, affettuoso, fino allo sgabello alto vicino alla penisola della cucina 'il nostro ospite è un tipo interessante!'.

La Brown prese posto vicino a Loki, poi fece un bel respiro e si concentrò, raccontando la storia della propria breve esistenza.

Il suo interlocutore ascoltava, attento, ponendo domande e, nel contempo, terminando la preparazione delle due pietanze promesse, a cui aggiunse una variegata macedonia.

Bruce, Cap, Thor e Bucky rimasero in disparte, con discrezione, sistemando il tavolo della sala.

'E' pronto' Loki portò l'arrosto e la focaccia già porzionati, affinché ognuno potesse servirsi facilmente e i commensali, sedutisi, fecero girare i vassoi, col professore che mesceva il vino rosso da una bottiglia recuperata nello studio, regalo dei suoi allievi.

'Ammetto che sei bravo' a bocca piena, Steve, perenne ipercritico, si complimentò col novello chef.

'Si fa quel che si può' lui si schernì, mantenendo volutamente la conversazione su temi neutri, fino al termine della cena.

'Dunque...streghetta, veniamo a noi! Molti credono che la magia sia l'arte di lanciare incantesimi, invocazioni e scongiuri. E' alquanto limitativo, come concetto. Non è sufficiente un grimorio per esercitarla, in caso contrario avremmo più stregoni che terresti, Rogers compreso...' il morò parlava, con pacatezza 'si tratta di possedere doti innate...e tu le hai, non è questione di reazione chimica del corpo col principio attivo scoperto da tuo padre. Forse è stato l'evento iniziale, il motore del tutto, ma se non avessi preso la medicina e fossi rimasta in vita e in grado di gestire il tuo fisico e la tua mente, saresti arrivata allo stesso punto...'.

Brooke mise la mano su quella di Bruce, sopra il tavolo 'Le mie abilità, i colpi che lancio... sono una conseguenza del farmaco'.

'Non ti sei mai domandata perché fossi l'unica? Eppure mi hai detto che è una terapia molto diffusa, somministrata a milioni di persone...e tu sei la sola a cui ha fatto quell'effetto? Strano...Per di più, hai smesso di assumerla per pochi giorni, nelle prove che fecero tuo padre e Stark a suo tempo...secondo me, in un lungo periodo di mancata somministrazione, avresti avuto, di nuovo, i sintomi della distrofia muscolare, ma non avresti, al contrario, perduto le tue abilità.

Le premonizioni sono alla base delle tua natura... ehm...incantatrice. Sappi che i presagi non vengono mai da soli, si accompagnano al resto...e, di conseguenza, anche le sfere di energia sono legate alla magia bianca. Sei una strega molto potente' lo ribadì, per l'ennesima volta.

'Quale resto?' domandò il professore. Conosceva il principe, non parlava mai a caso ed i suoi ragionamenti erano validi, e non avrebbe potuto smentirli.

'Vieni' Loki si spostò al centro del soggiorno, pregando la bruna di seguirlo.

Lei si alzò dalla seggiola, lentamente, e gli altri lo stesso, posizionandosi, a semicerchio, intorno ai due.

L'asgardiano si esibì un ghigno buffo e...bum... si levò in alto...volò, letteralmente, fino a toccare il soffitto con la testa, per riposizionarsi a terra, accanto alla Brown che lo fissava, incredula. 'Non so farlo!'.

'Credo di sì; tenta, usa la forza che è in te, senza sprigionarla in sfere o lingue di fuoco. Trattienila, come se dovesse rimanere dentro le tue viscere e datti uno slancio, mentalmente' le suggerì, pacato.

Scoccata un'occhiata a Bruce, che assentì col capo per incoraggiarla, lei provò...una spinta potente e improvvisa la sollevò dai piedi, come un ballerino in una presa con la propria partner; arrivò al limitare della volta del corridoio alle sue terga, a lato del lampadario, in posizione stabile, sentendo un coro stupefatto sotto di sé.

'Fai lo stesso sforzo psichico per tornare giù, è più semplice' il moro la esortò e Brooke, eseguendo l'ordine impartito pedissequamente, gli atterrò accanto, con leggiadria. Gli sorrise, con gratitudine, spostando la mano indietro le cui falangi si incollarono a quelle di un silenzioso Banner. Dovette ammettere con se stessa di averlo sempre saputo... di essere speciale, non convenzionale.

'Fratello, che altro dobbiamo aspettarci?' Thor detestava dar ragione a Loki.

'Me li porto bene, ma ho molti anni sulle spalle e... non ho mai percepito un potenziale tanto immenso in un entità che esercita le arti magiche. Potresti fare qualsiasi cosa, a mio avviso, sta a te scoprirlo...' gli smeraldi splendenti ed arguti cercarono la giovane strega.

'Mi insegneresti? Non saprei da che parte cominciare. Per favore' la Brown sperò nel suo appoggio.

'Se sopravviviamo a Kratos...forse. Vorrei tornare a casa mia e poi...' esitò 'per tirare fuori la tua energia e la tue capacità non esiste un metodo oggettivo. Ognuno ha il proprio e finora il tuo' scrutò il professore 'ha dato risultati eccellenti. La strada che avete percorso è giusta...' sembrò volersi sottrarre a istruirla.

Point Break percepì un tentennamento nell'altro, un timore. E Loki era spavaldo, impavido allo strenuo. Possibile avesse paura della piccola strega, tanto da non volerla aiutare? La propria riflessione lo turbò oltre misura, poiché non fu in grado di comprenderne il vero motivo.

'È un bene averti fra noi, Brooke' Rogers volle essere solidale e positivo, meno razionale del solito; era un'arma incredibile, e lui se ne intendeva...

'Concordo...' Barnes le sorrise, con i suoi bei trentadue denti candidi.

'Ci sarebbe un'ultima questione da sviscerare; ho presunto che Kratos si sarebbe manifestato in un luogo dove ero presente, per via del Tesseract, e di aver fatto da esca, portandolo fino a voi...a noi, che insieme, possiamo tentare di sconfiggerlo' il moro era lì per quel motivo 'Brooke, dobbiamo capire come e quando lo farà. La tua visione è stata inutile, ti propongo di evocarlo assieme...possono farlo streghe e stregoni di qualsiasi, ehm, categoria. Sono venuto preparato, con l'occorrente'.

Non dandole il tempo di rispondere, si diresse alla propria borsa, estraendone due ceri neri arricchiti di venature color oro, dei bastoncini di incenso e una boccetta di vetro marrone scuro, contenente un liquido oleoso.

Dall'acquaio in cucina, prese tre piattini, e mise gli oggetti sul tavolinetto basso di fronte ai divani, sedendosi a terra, a gambe incrociate, sopra il tappeto; in uno dei piatti posizionò le anime in legno ricoperte di polvere profumata, accendendole, con dei fiammiferi tirati fuori dalla tasca dei jeans.

Thor, rassegnato e pieno di pensieri, si sedette a sua volta, con gli Avengers limitrofi, e la Brown davanti a suo fratello.

'E' il rito di cui vi accennai...apri le mani a conca' col contagocce Loki depositò un piccolo quantitativo di olio di oppio sui palmi della bruna e sui propri 'ora ungi una delle due candele nere, io farò lo stesso'. Massaggiò l'unguento sul cilindro scuro, che aveva impugnato, in ogni sua parte, osservandola obbedire; accese entrambi i ceri, con un altro fiammifero, fissando il proprio con una goccia di cera liquefatta per posizionarlo in verticale sul piatto più vicino.

La bruna lo seguì, nel gesto, utilizzando il terzo ed ultimo piattino, nelle orecchie il respiro pesante e angosciato di Bruce.

'Inizia l'evocazione...formiamo una catena con le mani...pure se non siete stregoni o avvezzi alle arti magiche, è indubbio abbiate un'inequivocabile energia' Loki dette la destra a Thor e la sinistra a Rogers, che scettico, congiunse l'altra con Buck; dovette ricredersi all'istante, poiché, per ogni lato del corpo, fu attraversato da una sorta di corrente elettrica a basso voltaggio, sprigionata dall'asgardiano e da Brooke... ci avrebbe scommesso lo scudo.

Il Capitano sentì uno spiffero alle spalle, malevolo, e nemmeno lieve, perché gli spostò il ciuffo di capelli castani dalla fronte. La stretta di Barnes, nervoso, divenne più vigorosa; quest'ultimo, a sinistra, aveva Little Witch, che era congiunta con Bruce, ovviamente, che chiudeva il cerchio, stringendo la destra di Point Break.

Un'atmosfera nefasta permeava il soggiorno del professore; osservarono lo spazio fra la fiammella delle due candele accese, che, agitate, si mossero, lasciando una scia opaca, un'onda di cerchi concentrici da cui comparve un'immagine...sconvolgente, di un essere calvo, il naso imponente, il mento adunco, il fisico massiccio, armato con una spada...ben poco amichevole. Riconobbero, con facilità, nei pochi secondi della visione, il luogo su cui poggiava i piedi: una terrazza che, per la Brown, aveva avuto ben altro significato.

'E' l'ottantaseiesimo piano dell'Empire State Building, io e Bruce ci siamo stati di recente' segnalò, affranta, alla dissolvenza della visione: probabilmente non era stato un caso.

'Manca il quando...' il moro, disgiunte le mani e spenti ceri e incensi, sospirò. 'Il suo arrivo è imminente, pareva avesse il diavolo alle calcagna; avvertite Stark, che faccia presidiare il grattacielo. Forse sarebbe meglio interdire l'accesso al pubblico, magari con una scusa, lavori di ristrutturazione o simili'.

'Buona idea, lo chiamo' Banner usò il telefono cordless di casa, per avvisare Tony e Nat, rimasti al Quartier Generale per un precedente impegno.

'Io sparecchio' Thor si sgranchì le gambe e portò in cucina le stoviglie sporche; James le sciacquava e Rogers caricava la lavastoviglie. Dissimulavano la tensione provocata dall'evocazione, e non era trascurabile!

'In economia domestica avreste preso il massimo dei voti' li sbeffeggiò Loki, vedendosi arrivare, in mezzo agli occhi, lanciato da suo fratello, incavolatissimo, un coltello che afferrò al volo e rimandò al mittente che, a sua volta, lo schivò, facendolo atterrare direttamente nel lavandino.

'E dai...' si lamentò Bucky 'dobbiamo pure dormire assieme. In quattro sui divani, che scocciatura' con un sguardo rassegnato spizzò i sofà, immaginando la schiena a pezzi del giorno seguente.

'Nello studio ci sono due poltrone letto; non le ha mai usate nessuno, le comperai a suo tempo, potevano essere utili nel caso in cui avessi avuto ospiti...almeno non litigherete' il professore li informò.

'Prenotate!' per il Capitano esisteva un'unica opzione: che Point Break si sacrificasse, stando lui con suo fratello.

'Va bene, va bene...' il biondo rinunciò a opporsi.

'Guarda che dovrei essere io a non volere la tua compagnia in notturna. Russi sempre come una locomotiva? Dovrai vedertela con me...e non sarò da solo' Loki si esibì in un'ultima provocazione, proiettando la propria forma astrale ovunque nel soggiorno...decine di immagini di sé che, vorticosamente, ruotavano nello spazio.

'Caspita...niente male! E' tardi. Noi vi lasciamo, buonanotte' la Brown, divertita dall'ennesima magia, si diresse verso la camera da letto, con un cenno del capo al suo fidanzato a seguirla; aveva bisogno di riordinare un po' le idee.

'Meglio se ti porti la mia borsa...' il principe moro segnalò l'elegante contenitore del Cubo cosmico, che la ragazza sollevò, con delicatezza, fino a depositarlo sopra il comò della stanza.

'Stai bene?' Bruce le carezzò il viso, amorevole.

'Uhm, credo di sì. Loki mi inquieta per un verso; tuttavia è simpatico e stimolante, i suoi poteri sono incredibili...'.

'Vuoi venire a vivere con me?' il professore lo domandò, di getto, tirando fuori la frase direttamente dai propri polmoni e senza ampollosi preamboli, udendo, nello stesso momento, la voce di Brooke che si sovrapponeva alla propria 'Mi ospiteresti a tempo indeterminato?'.

Avevano avuto un identico desiderio e lo avevano espresso, nel medesimo istante. Fu la coincidenza a stupirli, non il resto.

Entrambi sussurrano un sì, abbracciandosi alla morte, entusiasmati, tuffandosi sul letto.

'Perché ti è venuto in mente ora?' lei era curiosa.

'Sognavo di averti tutta per me e le parole di Loki mi hanno spronato' rispose Banner, con sincerità, intanto che le sfiorava il mento ed il contorno della guancia sinistra, con il dorso della mano.

'Anche a me, forse non è fortuito...' si leccò le labbra, sensuale, in un gesto che sapeva il suo compagno adorasse, trovandosi avvinta a lui l'attimo seguente.

'Dobbiamo festeggiare la convivenza...ho chiuso la porta a chiave' specificò Bruce, con una smorfietta, liberandosi degli abiti, con maestria e voluta malizia nell'espressione.

'Mossa audace, mostro verde! Contraccambierò con la stessa moneta!' la bruna si tolse il vestito nero e bianco dalla testa, spogliandosi, alla velocità della luce; la bralette a triangolo in pizzo scuro e la brasiliana abbinata, invece, vennero via celermente, ma con studiata provocazione.

Banner la guardava, ammirato, steso sul letto, nella sua bellezza innocente, le carni lattee e morbide che, da ora in avanti, avrebbe avuto a disposizione ogni notte, sospirando.

Capì che lei non voleva attendere oltre per unirglisi; lesta, Brooke, si posizionò all'altezza dei suoi fianchi, a cavalcioni, complice la sua eccitazione piena ed evidente, frizionandogli contro il proprio fiore già colmo di rugiada. Comprendeva la sua impazienza, che era la propria, e, in fondo, un modo per sfogarsi della carica di negativa che avevano assorbito.

L'uomo provò a rallentarne il passo amoroso, per farle assaporare gli attimi che vivevano assieme. Le sagomò il corpo splendido, con entrambe le mani, raccogliendo le sfere dei seni, tonde come arance mature, sotto i palmi, per trattenerle; le soppesava, come ogni volta, nella loro perfezione, con le dita a giocare sui chiodini purpurei che emergevano, sfrontati, duri a tal punto che sperò di non farle male.

Ed era così... a riprova dell'effetto provocatole dalla torsione del loro apice fra i pollici e gli indici maschili, un lungo mugolio voluttuoso le uscì dalle labbra.

Si rialzò a sedere, immediato...spettatore passivo del miracolo che gli era capitato in sorte, mai. Raddrizzandosi, la baciò sulla spalla destra, sotto il manto dei soffici capelli profumati di shampoo alla ciliegia, strofinando il naso contro la sua pelle, fino ad arrivare al collo e succhiarle il lobo dell'orecchio, strappandole l'ennesimo gridolino.

Scivolò dolcemente in lei, quasi cullandola fra le braccia.

Sapeva di buono, di un paradiso a cui gli era stato concesso di accedere. Era Brooke la chiave dell'immensa felicità che lo aveva travolto, come un fiume in piena: era un dogma scolpito nella pietra.

Non la strega, né la donna che aveva avuto in dono i colpi d'incanto, solo Brooke Brown!

'Brookeeeee' era il mantra che ripeteva nella testa, un bisbiglio continuo dell'anima, una nenia infinita che accompagnava ogni suo gesto mentale e che le esplicitò.

La spostò, su di sé, riempendola di carezze e di buffetti, tenendola per il bacino, imprimendole un ritmo delicato e sollecito, al tempo stesso.

Gli effluvi femminei, piacevolissimi e odorosi, che li avevano ricoperti copiosamente, li aiutavano a scorrere l'una nell'altro, intanto che le loro labbra si rincorrevano, in una gara di passionalità, che li vedeva entrambi vincitori.

La Brown, al termine della strana giornata trascorsa, si liberò delle sue angosce e paure, che volarono via, come uno stormo di falchi, unitamente ai suoi sospiri, che creavano un'eco nello spazio vuoto della stanza.

Inarcò la schiena, per liberare anche se stessa, sentendo montare un'esplosione di calore dal fulcro della propria intimità, nel percorso di estrema soddisfazione in cui il suo uomo la stava conducendo.

Ergendosi verso di lui, lo contemplò, osservandolo con attenzione; aveva le palpebre chiuse, in preda a un'ebbrezza di sensi, con la mano sinistra finita nel solco delle sue natiche che la serrava, imperioso, in un gesto di possesso che la emozionò, ulteriormente. Era sua, gli apparteneva, e viceversa.

Destandosi come da un incantesimo, Bruce la guardò, con gli occhi lucidi d'amore, sussurrando il suo nome, ancora; Brooke sentì il piacere puro che la inondava, che la invadeva, che iniziava a scorrerle nelle vene e in ogni particella del corpo.

Si contrasse, sotto la sua bocca, in piena estasi 'Ti amo, ti amo, Bruce, ti amo da impazzire' non riusciva a smettere di ripeterlo, ricordando, nel preciso frangente, che la posa erotica nella quale si erano ritrovati, fosse la medesima delle due visioni che aveva avuto su di loro.

***

N.d.a.

Loki di Asgard è un vecchio pallino; ironico, affascinante, un personaggio dalle molte sfaccettature. La sua positiva storia familiare spinge Bruce e Brooke a completarsi nella convivenza.

Ringrazio Sis, che mi ha ispirato per la presenza del principe e di Erika (giacché è lei stessa) e che mi ha aiutato per la parte dell'evocazione 'magica' di Kratos.

Cercavo un nemico originale da far affrontare agli Avengers e a Little Witch, in particolare, e, per mero caso, mi sono imbattuta proprio nell'immaginario protagonista della saga videoludica 'God of War'. Approfondendo, ho scoperto che il gioco chiamato 'Una nuova vita' del 2018 è davvero connesso ai Giganti di Ghiaccio e alla mitologia norrena... la coincidenza ha fatto il resto.

Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top