The Kiss

NB In questo capitolo sono presenti scene di smut, se questo in qualche modo vi turba vi consiglio di interrompere la lettura quando vedete l'asterisco (*).

Un forte profumino di pizza mi travolge. Si fa spazio tra le mie cellule sensoriali, facendomi miagolare dal piacere. Spalanco di poco le palpebre. I flebili raggi solari illuminano appena il mio volto riposato, allietando il mio risveglio.
Mi guardo attorno, notando un piccolo vassoio sul mio comodino.
Un tenero piattino colorato, arricchito con dei piccoli orsetti bruni, sembra contenere un delizioso trancio di pizza ricoperto di patatine fritte.
Stiracchio gli occhi, incredulo di quello che ho davanti.

Come ci è finita la pizza nella mia stanza?

Accanto al piatto una radiosa margherita ha lo stelo ricoperto da un pezzettino di carta. Lo afferro tra le mie dita, srotolandolo con cura dal fiorellino.

'Buongiorno bellissimo.'

Questo recita il biglietto.
Arrossisco violentemente.
Lou ha fatto tutto questo per me?

Un sorriso spontaneo si dipinge sul mio volto.
Mi sento così fortunato. Lui trova sempre un modo di farmi percepire quanto speciale per lui io sia.

Inspiro forte l'odore di pizza misto al suo profumo.
Lui è dovunque. Sul mio cuscino, tra le mie coperte, in questa stanza. Tutto sa di lui e questo mi fa impazzire.

Mi lascio cadere sul letto, con un'espressione ebete dipinta sulla faccia. Sono dannatamente felice, lui mi rende dannatamente felice.

Muovo il mio corpo sul materasso, come se stessi fluttuando spensierato  su una soffice nuvola. È così che mi sento, è come se fossi talmente leggero da poter raggiungere il cielo sopra la mia testa.

Osservo il soffitto. È azzurro come il colore dei suoi occhi. I suoi meravigliosi occhioni che non mi stancherò mai di fissare.
Prendo tra le dita il cuscino su cui ha dormito stanotte. Ha ancora l'orma della sua testa incastonata sopra.

Ridacchio. Realizzando solo ora che abbiamo dormito completamente abbracciati. Non era mai accaduto prima. Certo abbiamo condiviso lo stesso letto almeno un migliaio di volte, ma ieri, ieri è stato diverso. Ieri ho sentito qualcosa di nuovo, che non avevo mai provato prima.

Questo mi è rimasto dalla scorsa notte. Solo l'impronta del suo corpo, che presto svanirà come un sogno bellissimo che non puoi vivere per sempre.

Mi volto verso la fetta di pizza, sentendo il mio stomaco già impaziente di addentarne almeno metà. La porto alla bocca, lasciandomi travolgere dal suo squisito sapore.

"Pizza Hut." Biascico, capendo immediatamente il nome della pizzeria.

Solo in quella infatti, fanno i bordi della pizza ripieni. Ed è per questo che vado unicamente lì a mangiarla. È a dir poco squisita, e vale decisamente la pena fare quasi due ore di strada in macchina per andare a prenderla.

"Buongiorno." Il visino sorridente di Lou, sbuca d'improvviso dalla porta del mio bagno.

Sbianco di colpo, scioccato dalla sua presenza.

"Ho fatto una doccia, spero non ti dispiaccia." Continua, passandosi una salvietta sui capelli bagnati.

"N-no." Balbetto, imbambolato dal suo fisico allenato e snello. Gli addominali scolpiti, i bicipiti e le spalle muscolose.
Apro la bocca in un gesto incontrollato, sentendo l'aria mancare.
Un piccolo asciugamano allacciato in vita, copre il necessario, ma non è abbastanza per nascondere l'enorme protuberanza al disotto.
Deglutisco a fatica, costringendomi ad ignorare il suo corpo nudo a pochi passi da me.

"L'ho lasciata." Sussurra piano, mentre apre il cassetto dove tengo i boxer puliti per afferrarne un paio.

"C-cosa?" Chiedo, senza aver ben sentito ciò che ha detto.

"Ho lasciato Eleanor." Mi scruta a fondo, con uno sguardo che non riesco a decifrare.

"COSA? Lou stai bene?" Strillo sconcertato, precipitandomi da lui.

Saltello impacciatamente tra le pile di vestiti sparsi per la stanza. Mi attacco al suo corpo bagnato, stringendolo forte a me. So che gli è dispiaciuto farla soffrire, il fatto che non lo ammetta è tutta un'altra storia.

"Ehi Hazza sto bene, davvero. Sono qui con te ora e non potrei essere più felice." Punta i suoi occhioni nei miei, accarezzando amorevolmente i miei ricci.

"Ho il tuo stesso profumo ora." Ridacchia, con la mia testa ancora fissa sul suo addome.

"Per forza, hai usato il mio shampoo al cocco." Metto un picco broncio, facendolo ridacchiare ancora più forte.

"Mi piace." Annusa dolcemente il mio capo.

"È ovvio che ti piaccia, io uso solo cose belle." Asserisco con tono saccente.

"No sciocco non parlavo dello shampoo." 

"E allora cos'è che ti piace?"

"Tu, mi piaci tu." Mi lascia un piccolo bacio sulla fronte, prima di sparire in bagno a vestirsi.

💙💚💙💚💙💚💙💚💙💚💙💚💙💚💙💚

Tu, mi piaci tu. Tu, mi piaci tu. Tu, mi piaci tu.

Oddio, in che senso gli piaccio? Mi apprezza come persona e come amico? O forse mi vede come qualcosa di più? 

Impossibile! Lou è etero. Ha avuto ben due ragazze, insomma persone di genere femminile, e anche se certe volte posso essere anch'io un po' femminile, la situazione è comunque differente.

Batto nervosamente le gambe al suolo, sentendomi improvvisamente irritato e agitato.

Era una dichiarazione d'amore?

"Ne hai lasciata una parte anche per me?" Chiede, indicando la pizza di cui mi ero completamente dimenticato.

Sbatto le palpebre più volte dalla sorpresa. Ero talmente perso nei miei pensieri, che non mi ero accorto della sua presenza.

"Chi è Aaron?" Pronuncio all'improvviso. Voglio capire, sono stanco di starmene in disparte e crucciarmi nel tentativo di comprendere cosa pensa o prova.

"Non sono stupido Lou, so che c'entri, so che eri tu." Ringhio terribilmente seccato.

In tutta risposta Lou abbassa la testa, incerto su cosa dire.

"Mi hai comprato tutte quelle cose per lenire il dolore? Davvero pensi io sia come le tue ex? Io ho solo bisogno di te, anche se ti odio." Lo spintono leggermente, incredibilmente ferito da questo suo gesto.

"Volevo fare qualcosa di carino per te. So che non sei come gli altri, non volevo darti questa idea." Cerca di difendersi.  

"Li hai ripresi i vestiti?" 

"Sì."

"Dove li hai trovati? Solo l'armadio valeva un sacco di soldi e poi hai pagato anche le cure, mi hai mandato in una delle cliniche più prestigiose Lou, sarà costato un patrimonio."

"Io tengo a te, tantissimo, e voglio darti il meglio."

"Io, non so cosa dire."

"Non devi dire qualcosa, solamente tienili. Lascia che sia anche io a darti qualcosa di bello."

"A me basti tu."

"Lo so bene. Anche a me basti tu."

"Allora..."

"Io voglio renderti felice."

"Non è vero. Non te ne andresti se no."

"Ci sono cose che non sai sulla mia vita, cose che devo sistemare da solo. È troppo pericoloso ora come ora farmi vedere con te, ti prego fidati."

"Mi fido solo se smetti di sentirti in colpa per quello che mi è successo."

Stringe forte i pugni. Lunghi tagli rossastri circondano i suoi polsi.

"Io non posso prometterti questo."

Afferro le sue mani, stringendole forte al mio petto, proprio all'altezza del cuore.

"Guardami." Sussurro.

"Guardami Louis." Ripeto, ottenendo finalmente la grazia delle sue perle che si schiantano sulle mie.

"Tu sei venuto ad aiutarmi, non mi hai abbandonato. Hai fatto un casino e hai cercato di risolverlo in ogni modo. I fiori, gli abiti, e tutto il resto non erano necessari. Io avrei solamente voluto averti accanto, ma tu ci sei stato. Mi hai salvato, mi hai difeso da Simon e portato subito in ospedale. Direi che hai fatto tutto quello che potevi per me."

"Vorrei vederla anche io in questo modo."

"Cosa sono?" Chiedo, indicando le ferite.

"Punizioni."

Lo fisso intensamente, sperando aggiunga altro.

"Chi te le ha fatte?"

"Non ha importanza." Risponde freddo.

"Lou, non ti sei ferito da solo vero?" Cerco di ignorare il pesante groppo che si è creato nel mio stomaco al solo pensiero.

"No."

Senza neppure accorgermene, il mio viso è contornato ancora da lacrime.

"Harry, non le ho fatte io, ma le ho meritate."

"Nessuno merita questo tipo di cose Lou, come puoi anche solo pensare una cosa del genere?" Gemo triste.

"Veniamo da due realtà diverse, Harry, forse troppo per capirci su certe questioni."

Singhiozzo. Non so perché, ma sapere che non riuscirò mai a comprendere a pieno Lou mi ferisce davvero tanto.

La sua mano calda raggiunge la mia guancia. Mi appoggio a lui, come ho sempre fatto nella mia vita.

"Non stare male per me." Sussurra, iniziando a muovere piano le sue dita su di me.

"Allora cerca anche tu di non sentirti in colpa per me." Biascico senza fiato.

Ad ogni suoi tocco, piccole scosse di piacere invadono il mio corpo. Non so definire bene il perché, ma vorrei non smettesse mai di toccarmi.

"Messa così, potrei anche provarci." Il suo indice scivola sensuale sul mio labbro inferiore, tracciandone il contorno.

Le sue bellissime gemme sono ipnotizzate, fisse su ogni suo movimento.

"Posso baciarti Harry? Sei sicuro di volermi come tuo primo bacio?" Domanda all'improvviso con voce ansante.

"Sì." Rispondo immediatamente, impaziente di sentirlo su di me.

"Ne sei davvero certo? È una questione importante." Poggia lentamente la fronte sulla mia. Le punte dei nostri nasi si toccano con veemenza, facendomi rabbrividire.

"Hai paura?"

"No. Voglio essere sicuro che questo è ciò che vuoi realmente. Mi sentirei davvero in colpa se mai lo dovessi  rimpiangere."

"Non lo farò Lou. Ti prego."

"Mi fai impazzire quando supplichi. Lo fa solo con me?" Avvicina le sue labbra alle mie, solamente per sfregarle tra loro in un movimento lento e frustrante.

"Forse." Sorrido.

"Fermami se dovessi cambiare idea, ok?"

Annuisco semplicemente, senza avere più la forza di proferire parola.

Di colpo, inizia a posare piccoli baci sulla mia bocca. Le sue labbra incontrano le mie per poi staccarsi rapidamente.

Sorrido, estasiato da questo piacevole contatto.

"Hai intenzione di ricambiare?" Ridacchia, solleticandomi la testa.

"I-io..." Balbetto in preda al panico, non sapendo che avrei dovuto fare.

"Chiudi gli occhi. Lasciati trasportare da me, dal momento. Viene tutto da sé Harry, non ti agitare, non ci pensare. Ok? Sono solo io."

"Ok."

"Bene. Ti va di ricominciare? Fa come me."

"Ok." Ripeto, mordicchiando il labbro.(*)

"Harry." Mi osserva con gli occhi lucidi, di un luccichio che non gli avevo mai visto prima.

"Ti scongiuro, non rifarlo." Sospira, portandosi una mano sui pantaloni.

"Perché?" Domando, fissando la sua mano infilarsi sotto l'orlo dei suoi jeans.

"Davvero non sai il motivo?"

"N-no, che stai facendo?"

Senza avere nemmeno il tempo di realizzarlo le sue labbra premono bramose sulle mie. Si muove lentamente ma con una passione talmente scottante da farmi gemere forte il suo nome.

"Lou." Pronuncio con un tono così roco che stento a credere che la voce che sento è davvero la mia.

"Ti piace piccolo, non è così?" Domanda con quella sua maledetta voce profonda.

Gli schiocchi dei nostri baci riecheggiano attraverso i muri, eccitando ogni mio senso.

"Rispondi." Ordina, tirando appena il mio labbro inferiore.

"Oh... sì, sì Lou." La mia voce decisamente troppo eccitata ed estasiata lo incita a fare di più.

Mordicchia intensamente le mie labbra, le tira, le lecca senza tregua.
Questo bacio non ha nulla di quello che avevo sempre immaginato. È carnale, devastante, sensuale, tutte cose che non avrei mai immaginato potessero piacermi.

Con un colpo secco infila la sua lingua nella mia bocca. La fa roteare, toccando ogni singolo centimetro a sua disposizione.

"Oddio!" Esclamo in preda a spasmi di piacere non appena la sua lingua sfiora la mia, iniziando una danza proibita che sa di peccato.

Seguo i suoi movimenti, cercando di respirare il più a fondo possibile.

"Sei così buono." Mugola soddisfatto, iniziando a ruotare i suoi fianchi sul mio basso ventre.

Immediatamente, il mio membro inizia a pulsare, mandandomi ulteriori scariche di adrenalina e piacere.

Non ci sono parole per descrivere quello che sento in questo istante. È estasi, pura estasi.

"L-lou, aspetta, aspetta..." Bofonchio senza fiato.

"Stai bene?" Pone all'istante le sue attenzioni su di me, interrompendo qualsiasi cosa stesse facendo. Arrossisco imbarazzato, notando i suoi capelli sfatti e le labbra gonfie e arrossate a causa dei nostri baci.

"S-si, io... sta succedendo qualcosa." 

"In che senso?" Osserva preoccupato il mio visino tinto di porpora.

"Qui." Indico il mio membro dolorante tra i pantaloni.

Lou abbassa lo sguardo, leccandosi maliziosamente le labbra mentre mi fissa tra le gambe.

"È normale, Harry." Cerca di calmarmi, carezzando dolcemente le mie spalle.

"Anche... anche tu h-hai..."

"Sì, e non devi vergognartene. È una reazione comune, vedi?" Mi sprona a guardare le sue parti intime. Poso appena lo sguardo sul suo basso ventre, allontanandolo dal suo corpo non appena noto una grande gobba in mezzo alle sue gambe. Alla vista del suo membro, il mio svetta verso lo stomaco, iniziando a dare fastidio.

"Fa, fa male Lou. Cosa, cosa significa, che devo fare?" Mugolo di dolore.

"Oh piccolo, dolce, innocente Harry. Ti sei mai toccato là sotto?"

"N-no, mamma dice che è peccato."

"Mhh, fammi pensare. No, l'ultima volta che ho controllato darsi piacere da soli non è una cosa brutta."

"No?"

Scuote la testa.

"E come, come faccio a farlo smettere?"

"Mi stai chiedendo di insegnarti anche questo?"

"Io...io non lo so."

"Togliti i pantaloni." Ordina seducente.

"Cosa? Lou, ma che..."

"Toglili, fidati."

Faccio come mi ordina ritornando a sedere sul letto. Poso una mano davanti al mio membro, ormai grosso e duro.

"Dio mio." Esordisce con il respiro corto.

"Cosa, cosa c'è che non va?" Mi faccio piccolo piccolo, cercando di nascondermi dal suo sguardo indagatore.

"Sei enorme. È enorme. Lo si capisce solo guardandolo dai boxer." Rimane a bocca aperta, fissandolo insistentemente.

"È, è brutto? Non guardarlo per favore."

"Non è per nulla brutto Harry, è un dono."

"Cosa devo fare ora?" Cerco di cambiare discorso, sentendomi tremendamente a disagio.

"Baciami."

"Come?"

"Vediamo se hai appreso la prima lezione. Baciami, adesso."

Lo guardo negli occhi. Dal suo sguardo serio capisco che non sta scherzando.

Mi avvicino lentamente verso il suo viso, l'agitazione fluisce ancora nelle mie vene.
Lui mi sorride e questo basta a farmi ammorbidire.
Appoggio timidamente le mie labbra sulle sue, iniziando a muoverle lentamente. Lou segue i miei movimenti senza mettermi fretta, assecondando ogni mia mossa.

"Muovi il bacino su di me." Il suo tono autoritario, fa rizzare ulteriormente il mio amico qui in basso. È eccitante quando mi impone le cose.

"Sì Lou." Rispondo, ottenendo una leggera pacca sul sedere che mi fa emettere un gemito acuto.

"Mia madre... è in casa, se lo scopre mi uccide."

"Shh."- posa un dito sulla mia bocca, introducendolo subito dopo per farmelo succhiare-"lei non è qui ora, non ci pensare."

Ruoto la lingua attorno al suo polpastrello, senza smettere di muovermi sul suo membro coperto da strati di tessuto.

"Lou!" Urlo, sentendomi esplodere dal piacere.

"Vieni Harry, vieni per me, sii il mio bravo bambino." Sussurra al mio orecchio per poi succhiare astutamente il lobo.

All'udire quelle parole il mio membro inizia a secernere un liquido appiccicaticcio, bagnando completamente i miei boxer.
Serro gli occhi, lasciandomi portare da fiumi di piacere che scuotono il mio fisico.

"Bravo, piccolino." Mi posa un rapido bacio sulla fronte, distendendo il mio corpo inerme sul letto.

"Cosa è successo?" Domando non appena sento quel piacere viscerale diminuire.

"Hai appena avuto il tuo primo orgasmo." Mi sorride compiaciuto, sdraiandosi accanto a me.

Spazio autrice:

Hello hello mie Larries, come state?  Questo è il primo capitolo 'spinto' che abbia mai scritto in vita mia e non so voi ma io sono abbastanza contenta di come è uscito!                                               Allora ve lo aspettavate lo smut dopo soli otto capitoli? 

Come sempre spero che vi sia piaciuto, a presto!!!

PS visto che purtroppo non riuscite a ricevere le notifiche dei miei aggiornamenti, ho pensato di stabilire dei giorni e degli orari in cui posterò i capitoli così chi è interessato sa quando esce un nuovo capitolo. I giorni in questione, per ora sono il mercoledì e il venerdì verso le 19. Spero vi garbi come nuova organizzazione! Ciao! 

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