Puppy & Date

"Harry, tesoro." La voce delicata di mia madre cerca di ridestarmi dal sonno.

"Harry, Lou è qui." Continua, scuotendo leggermente la mia schiena.

"Ancora cinque minuti." Bofonchio, senza realizzare pienamente ciò che ha appena detto. Mi rigiro nel letto, mugolando infastidito quando avverto il tremendo cigolio della porta della mia stanza, accompagnato dal suono di piccoli passi che si avvicinano sommessamente.

All'improvviso avverto un paio di labbra morbide e profumate posarsi sul mio collo. Baciano dolcemente la mia pelle, vagando fino alla spalla.
Il respiro caldo, all'aroma di vaniglia e tabacco, sfiora la mia guancia facendomi rabbrividire.

"Sveglia, sveglia." Una vocina tenera e quasi infantile, si fa strada nel mio orecchio.

Sorrido quando la sua lingua inizia a leccare e succhiare il mio lobo con veemenza e passione.

"Mhh." Sospiro rapito dal piacere.

Allaccio le braccia attorno al suo collo, trascinandolo verso di me per unire le nostre bocche. Inizio a muovere le mie labbra sulle sue, mugolando quando percepisco il familiare sapore di fragola e menta.
È un bacio dolce che sa di noi.

"Buongiorno baby, ci stai prendendo gusto a baciarmi non è così?" Chiede appena in tempo prima che le sue labbra divorino le mie.

"Mhh." Annuisco nel bacio.

"Usa le parole piccolo."

"Sì Lou, mi piace baciarti. Sei buono, e poi così capisco cosa hai appena mangiato." Pronuncio con la voce ancora impastata dal sonno.

"Un po' inquietante questa cosa, non pensi?" Sussurra, scorrendo la lingua sul mio labbro inferiore.

"No. Mi piace." Sorrido.

"Di cosa so io Lou?" Aggiungo, accogliendo la sua lingua contro la mia.

"Di dolce, come gli orsetti gommosi che mangi spesso." Passa la sua lingua sulla mia, leccandola per assorbirne tutto il sapore.

"Sono buoni."

"Tu mi piaci di più però."

Ridacchio imbarazzato, carezzandogli il viso.

"Non è vero." 

"Sì invece." Posa un bacio sul mio collo, per poi leccare e succhiare un lembo di pelle fino a farlo colorare di viola.

"Lou!" Mi lamento.

"Che succede?" Annusa fiero il succhiotto fresco.

"Smetti di lasciarmi segni. Li vedranno tutti, compresa mia madre. Chissà cos'ha pensato quando sono tornato da casa tua, avevo il collo pieno, era più viola che color carne."

"Cosa vuoi che abbia pensato, che ti sei divertito. E poi mi piace far sapere al mondo a chi appartieni."

"E a chi appartengo?" Scorro il polpastrello sul cenno di barba che gli contorna il viso, scrutandone ogni centimetro.

È bellissimo.

"A me. Sei mio." I nostri occhi si incastrano. È serio nel pronunciare queste parole.

"Il tuo sub?" Mi mordicchio le labbra innocentemente, sapendo bene che lo eccita tantissimo questo gesto.

Scuote il capo. "Il mio angelo."

Abbasso la testa imbarazzato.

"Sei stupendo." Appoggia due dita sotto al mento per guidare i miei occhi nuovamente nei suoi.

"E sei tremendamente tenero." Posa un bacio leggero sulle mie labbra.

"E sei prezioso. Sei una piccola gemma preziosa. La mia bellissima gemma." Mi lascia un bacio dopo ogni singola parola, facendomi sorridere ampiamente.

"Che ne dici di alzarti ora? È tardi baby, dobbiamo muoverci se vogliamo arrivare in tempo." Inizia ad accarezzare i miei ricci.

"Dove?" Lo spingo verso di me per catturarlo in un abbraccio. Con i polpastrelli inizio a tracciare la sagoma della sua colonna vertebrale, sentendo i suoi muscoli rilassarsi sotto al mio tocco.

"Dobbiamo davvero andare?" Inizio a posargli piccoli baci sulla tempia, circondando i suoi fianchi esili con le mie gambe.

"Sì baby. Hai già preparato i tuoi vestiti?"

"Sono sull'appendiabiti." Lo indico, lamentandomi sonoramente quando il corpo caldo di Lou non è più contro il mio.

"Vuoi che ti aiuti a vestirti?" Domanda, appoggiando gli abiti accanto a me.

"Mhh."

"Harry. Usa le parole."

"Sì Lou, santo cielo." Mi volto a pancia in su, osservando il suo corpicino avvolto da una maglietta a manica lunga nera e da dei pantaloni grigi a righe nere.

"Ti stanno molto bene." Indico il suo completo.

"Grazie." Mi concede un enorme e meraviglioso sorriso, così ampio da mettere in risalto le docili fossette che adoro.

Senza potermi trattenere ci infilo il mignolo, facendolo ondeggiare su e giù.

"Harry!" Mi richiama, ma continuo imperterrito a analizzare le sue graziose fossette.

"Harry smettila. Ma che stai facendo?" Ridacchia, spostando il mio dito fino alla sua bocca, dove vi posa un bacio.

"Mi piacciono le fossette." Mi stringo nelle spalle.

Di rimando Lou scuote la testa divertito, facendomi cenno di alzare le braccia. Con un colpo secco toglie la mia maglietta del pigiama per sostituirla con una t-shirt bianca e nera.

"Lou non guardare!" 

"Non sto guardando Harry, ma mi hai chiesto di vestirti e capisci che è impossibile che io non veda nulla del tuo corpo."

"Chiudi gli occhi." Ammicco divertito.

"Come?"

"Lou chiudi gli occhi!"

"Ok, va bene." Alza le braccia all'aria in segno di resa, iniziando a infilarmi gli skinny jeans neri.

"Non sbirciare." Inizio a scompigliargli i capelli giusto per infastidirlo.

"Non sto guardando." Asserisce, allacciando i bottoni all'inizio dei pantaloni per poi trascinarmi di peso fuori dal letto per infilarmi gli stivaletti neri.

"Ti piacciono Lou?" Domando poco prima di lasciarmi sfuggire uno sbadiglio.

"Che cosa piccolo?" Mi afferra gentilmente un braccio, guidandomi al piano di sotto.

"I miei vestiti. Non hai ancora detto nulla in merito. Sono brutto vero? Non ti piaccio più con questi semplici abiti addosso."

"Harry cosa stai blaterando?"

"Sei così elegante Lou. Invece io..." Osservo il mio fisico, fasciato da indumenti sportivi e non appartenenti ad un brand particolare.

"Ehi." Mi abbraccia teneramente.
"Lo sai che non mi interessano queste cose. Non hanno importanza i vestiti che metti, l'importante è che tu sia contento."

Serro le palpebre, godendomi il più caldo dei contatti che abbia mai riservato per me.

"State uscendo?" Mia madre ci osserva stranita mentre scendiamo le scale con i corpi spalmati l'uno sull'altro. Non voglio lasciarlo nemmeno per un secondo.

"Arrivederci Anne, lo riporto a casa per l'ora di cena." Queste le ultime parole che sento prima di percepire una portiera sbattere. Sfrego gli occhi, stiracchiandomi tranquillamente mentre cerco di nascondermi dalla luce del sole.

"Harry, non sei ancora sveglio?"

"Sono stanco Lou, per colpa tua avrò dormito quattro ore questa notte."

"Allora visto che sei troppo stanco temo che dovrò tenere per me tutti i regali che volevo darti oggi."

"Regali?" Apro gli occhi di scatto, sentendomi troppo curioso per dormire.

"Già, peccato."

"Ora sono sveglio Lou."

"Aspetterò comunque, per sicurezza sai."

Sbuffo indispettito, mettendo un broncio profondo.

"Però nell'attesa possiamo ascoltare della musica, ti va?"

"Tanto decidi tutto tu." Mi volto di spalle.

You think that you know my heart
And you probably do
That's why I'm always with you

Inizia a canticchiare, guardandomi dritto negli occhi. Riesce sempre a trasmettermi un senso di benessere e pace.

You're my other half
You're what makes me me
What makes me smile
When I fall down and can't get back, get back, get back up
On my feet

Cantiamo insieme, riempiendo l'abitacolo di note e sguardi.

Without you here, I am boring
Something inside you is triggering
It makes me myself
Makes me funny

Si ferma al semaforo rosso, con la nostra canzone ancora in sottofondo.

"Tieni." Mi porge un meraviglioso mazzo di margherite legate insieme da uno spago con attaccato un dolce orsetto di peluche. 

"Lou!" Urlo sorpreso.

"Dimmi."

"È perfetto!" Afferro il suo viso tra le mani, unendo le nostre labbra. Lou ricambia all'istante il bacio, sorridendo ogni qualvolta tento di infilare impacciatamente la lingua nella sua bocca.

"Ti adoro!" Sussurro, aggrovigliandogli i capelli.

Lou inizia ad accarezzare amorevolmente il mio viso. Chiudo gli occhi. Il mio corpo vibra sotto le sue mani che sanno di casa. Scruta ogni dettaglio del mio viso con gli occhi che gli brillano come due enormi ed incantevoli stelle. Punto gli occhi nei suoi.

Verde nel blu. Blu nel verde.

Ed è solo in lui che mi ci perdo ogni volta. Il mio cuore inizia a battere all'impazzata, il respiro rallenta e le labbra si separano non riuscendo a resistere alla bellezza di Lou. Boccheggio, sentendo il mio stomaco aggrovigliarsi.
Lou mi sorride, come se riuscisse a comprendere pienamente quello che sto provando ora. Riesce sempre a comprendermi, a leggere ogni mia espressione e ogni singolo gesto.
Alterno lo sguardo dai suoi occhi alla sua bocca, che si spalanca come se stesse per pronunciare qualcosa di importante quando il clacson della Jeep dietro di noi ci fa sobbalzare.

"Il semaforo è verde!" Strilla un uomo sulla cinquantina, evidentemente irritato.

Io e Lou ci guardiamo ridendo mentre la nostra auto parte, allontanandosi sempre più da quell'individuo.

"I semafori rossi sono fatti per baciarsi." Dico, schioccando un rapido bacio sulla sua guancia.

Mi osserva stupito un momento, afferrando le mie dita per baciarle una ad una.

"Esatto piccolo." Stringe la mia mano, tenendola nella sua per tutto il resto del tragitto.

Dopo una ventina di minuti, pieni di battute, buffi balletti e canzoni, l'auto si ferma difronte ad un ristorante.

"Siamo arrivati." Lou scende dalla vettura, precipitandosi dal mio lato della macchina per assicurarsi di aprire la mia portiera, mi prende per mano e come un gentiluomo mi aiuta ad uscire dalla sua Maserati.

"Wow." Mi lascio sfuggire notando un magnifico laghetto circondato da un campo fiorito.

"Sapevo ti sarebbe piaciuto." Borbotta soddisfatto, abbracciandomi da dietro.

"Infatti è molto più che bello, è sensazionale." Esalo senza fiato, completamente assorto dalla bellezza del paesaggio che ho davanti.

"Entriamo? Siamo in ritardo di circa quaranta minuti."

"Mi spiace Lou. È tutta colpa mia."

"Non preoccuparti." Mi accarezza la testa, guidandomi all'interno dell'edificio.

"Abbiamo prenotato a nome Tomlinson." Gli sento dire ad una delle numerose cameriere.

"Ma certo, da questa parte signori, prego." 

La gentile ragazza di nome Tess, ci guida al nostro tavolo, porgendoci i menù e gli stuzzichini di benvenuto.

Mi guardo attorno. Il pavimento fatto interamente in vetro lascia spazio alla vista di colorate carpe giapponesi che nuotano tranquille nell'acqua dolce del laghetto. Sul fondale è possibile scorgere delle curiose pietre rosa cipria, affiancate da dei faretti che illuminano l'acqua di tonalità differenti.

"Ci completiamo." Esordisce all'improvviso.

"Come?"

"Ci siamo vestiti abbinati senza farlo apposta. Tu hai jeans neri, esattamente come il mio maglione mentre io ho i pantaloni molto simili alla fantasia della tua maglietta. Ci completiamo."

"Hai ragione, non l'avevo notato." Ridacchio a questa inaspettata coincidenza.

"Vado in bagno un secondo se non ti dispiace. Nel caso ordina anche per me." Indica Tess, intenta ad arrivare al nostro tavolo con un bloc notes tra le mani.

Cerco di borbottare contrariato ma ormai Lou è troppo lontano. Mi lascia solo con la cameriera, sapendo benissimo quanto mi innervosisca parlare con le persone che non conosco.

"Salve signore. Siete pronti ad ordinare?" Si rivolge a me con tono educato e gentile, scrutandomi con i suoi bei occhioni castani.

"Io... io ecco." Inizio, grattandomi imbarazzato la testa.

"Se desidera più tempo, posso passare anche dopo."

"N-no, va bene... prendiamo due porzioni del menù speciale di oggi, una coca cola ed una birra, per favore."

"Perfetto, saranno da voi tra pochi minuti." Si congeda galantemente, facendomi sospirare in sollievo.

Dopo pochi istanti ritorna con le bevande.
Inizio a sorseggiare nervosamente la mia bibita, attendendo impazientemente l'arrivo di Lou.

"Oh cavolo!" Inizio a sentire il panico attraversarmi quando noto un viso familiare nella sala. Mi alzo, correndo frettolosamente verso Lou.

"Che cosa succede?" Chiede divertito, vedendomi affannato.

"Lou! Lou! Oddio!" Mi nascondo dietro la sua figura.

"Harry, cosa succede?" 

"Shh" Poso il palmo della mano sulla sua bocca. "Non dire il mio nome."

"Se non mi spieghi subito cosa sta succedendo"

"Taylor è qui! È a quel tavolo con un signore." Bofonchio senza fiato, cercando di incamerare più aria possibile.

Lou afferra subito il mio braccio, trascinandomi dietro la porta dei servizi.

"Taylor? E cosa ci fa qui?" Domanda incredulo.

"Io, io non lo so Lou. Non ne ho davvero idea."

"Sei sicuro di quello che hai visto?"

"Certo, è la mia fidanzata, come potrei sbagliarmi." Lo vedo irrigidirsi alla parola fidanzata.

"Ok, allora guardiamo da qui. C'è una visuale migliore."

Apre appena la porta, sporgendosi il necessario per vedere al di fuori. Faccio lo stesso, ridacchiando alle occhiate interrogative che gli altri clienti ci riservano.

"Hai ragione, è proprio lei."

"Certo che è lei James Bond, te l'ho detto circa una vita fa questo. Il punto è capire perché e chi è quel ragazzo."

"Sei geloso Styles?"

"No, mi fido di lei. Solo che non possiamo restare, potrebbe vederci."

"Lascia fare a me."

"Cosa stai pianificando?"

"Sono io qui tra i due la spia di fama internazionale. James Bond risolve tutto." Mi strizza un occhio prima di recarsi a passo svelto e sicuro verso il tavolo della mia fidanzata.

Lo seguo, mantenendo una distanza di sicurezza affinché lei non mi veda.

Mi nascondo dietro ad una pianta poco distante, così da poter sentire le sue conversazioni.

Lou mi scambia un sorriso soddisfatto, stupito dalle mie doti di mimetizzazione. Mi osservo attorno, notando un cameriere abbandonare la sua casacca su un carrello.

Intercetto lo sguardo di Lou, indicandogli la giacca della divisa del ristorante.

Lui comprende all'istante, avvicinandosi con nonchalance. 

"Grazie baby." Mi lascia un rapido bacio sulla guancia mentre indossa il capo.

Inizia a camminare con sicurezza verso la ragazza, scrutando ogni dettaglio del sospettato davanti a lei.

"Salve signori, posso portarvi altro?" Domanda in tono cortese, ricevendo da parte di entrambi risposte negative.

"Siete una coppia?" Domanda schietto, ottenendo dei visi sconcertati in tutta risposta.

"No, sono solo il suo manager. Questa bellissima ragazza che vede sarà la prossima stella della musica."

"Bene, buona fortuna allora. Quindi voi non siete una coppia, ma siete impegnati con qualcuno?"

"No, io no ma Taylor sì." 

"Mi sembra giusto, una meravigliosa ragazza come lei Taylor non passa di certo inosservata." Conclude, per poi voltarsi ed andarsene.

"Sono a inizio pranzo baby." Si unisce a me dietro la pianta, abbracciandomi stretto stretto come a volersi scusare di questo inconveniente.

"Non fa niente, possiamo portare via il cibo e mangiarlo nel prato qui fuori o in macchina."

"D'accordo baby, andiamo."

In pochi attimi ci ritroviamo nuovamente nella sua auto. Il lago a fare da sfondo ed il sole a illuminarci.

"È perfetto qui. Molto meglio rispetto a dentro. Siamo solo io e te."

"Sei davvero bello Harry." Sussurra, scrutandomi intensamente.

Arrossisco, trovando tremendamente difficile rispondergli un banale 'anche tu'. È quello che penso, quello che provo, eppure è più difficile del previsto. Dovrebbe essere naturale, ma ci sono sempre delle eccezioni, e puntualmente io rientro in una di quelle.

Mi limito a giocherellare con il mio nuovo adorabile peluche, notando cucita ai suoi piedi un H.

"Lou, hai fatto fare questa lettera apposta?" La indico stupito.

"Sì, così se dovessi perderlo sai che è tuo. Andiamo ora, voglio mostrarti una cosa." Si alza spronandomi a seguirlo.

"Ma Lou, il nostro pranzo?"

"Prendilo."

Camminiamo sereni in mezzo ai fiori. Gli uccellini cinguettano allegre melodie, rendendo il nostro cammino rilassante e piacevole. Serro gli occhi, beandomi della brezza delicata che accarezza il mio corpo.

"Questo è stato il primo posto in cui mi hanno portato dopo l'adozione. Ero a pezzi, volevo la mia vera famiglia..."

Inizia a parlare. Guarda dritto davanti a sé, la voce esce flebile e secca come fosse un soffio di vento. Non mi ha mai raccontato nulla sulla sua vera famiglia o su come mai l'hanno abbandonato, in realtà non conosco praticamente nulla sul suo passato e a quanto pare so poco anche del suo presente.

Gli prendo la mano, cercando di aiutarlo ad esprimersi.

"Mi ricordi tanto il vecchio me. Innocente, casto e in grado di meravigliarsi per ogni cosa." Punta i suoi occhi nei miei, trasmettendomi infinita gratitudine e apprezzamento.

"Sono scappato dal ristorante quel giorno e mi sono rifugiato qui, in mezzo al verde. Guardavo il cielo chiedendomi se sarei riuscito a vedere i miei genitori fluttuare tra le nuvole.
Pregavo affinché tornassero, ma non l'hanno mai fatto." Inizia ad accarezzare il mio viso con le sue piccole dita.
Riesco a sentire tutto il suo dolore come fosse il mio.

Una lacrima solca la mia guancia. Ho sempre pensato di essere stato sfortunato ad avere dei genitori separati ma presenti, ed è terribile vedere una persona a cui tieni sperimentare qualcosa di ancora peggiore.

"Mi fa male saperti triste Lou." Bofonchio, appoggiando il viso sulla sua mano.

"Non sono rammaricato piccolo. La famiglia Tomlinson mi ha trattato bene, mi ha dato sicuramente di più di quello che i miei genitori avrebbero potuto. Avevo solo dieci anni quando è successo, ero un bambino, non capivo molte cose." Mi bacia la fronte con amore, stringendomi in un abbraccio.

Siamo proprio buffi noi due, alla fine è lui a consolare me e non viceversa.

"Mio piccolo, dolce Harry. Sei tu il motivo per cui ringrazio ogni giorno di essere stato scartato dalla mia famiglia biologica. Se non fosse accaduto non ti avrei mai incontrato e non penso che la mia vita sarebbe stata così magica."
Scaccia le lacrime con i suoi polpastrelli, sorridendomi sereno.

"Mi trovi magico?"

"Sì, riesci sempre a farmi stare meglio. Sai come comportarti se sono arrabbiato o triste e mi aiuti a trovare la gioia nelle piccole cose. Tu ricavi sempre il bello da ogni situazione rendendo ogni luogo e ogni istante, semplicemente magici." Mi posa un bacio a fior di labbra per poi iniziare a togliersi i vestiti.

"Lou?" Chiudo gli occhi, vergognadomi nel vedere il suo corpo fasciato solo da un paio di boxer.

"Vieni a farti un bagno?" Inizia a correre verso il laghetto. Arriva a toccare fino all'ultimo centimetro di terreno disponibile per poi staccarsi dal suolo con grazia e tuffarsi in acqua.

"Lou, va bene che siamo in California ma è ancora inverno!" Mi avvicino, sedendomi alla fine del breve ponticello in legno.

"Non entri?"

Scuoto la testa.

"Mi limito a mangiare." Ridacchio, aprendo le scatole contenenti il nostro pranzo d'asporto.

"Ravioli ed arrosto. Un classico." Sentenzia appoggiando le braccia accanto al mio corpo e rubare un paio di piccoli ravioli alla carne.

"Ho scelto male?"

"No, molto bene invece, sono i piatti più squisiti che offrono."

"Non ho dovuto impegnarmi molto in effetti, erano tra i cibi nella sezione 'da non perdere!'." Enfatizzo l'ultima parte, facendolo ridacchiare.
Amo il suono della sua risata, specialmente quando sono io a provocarla.

Il resto della nostra permanenza al lago scorre serena. In un silenzio piacevole in cui ho osservato a fondo Lou nuotare lungo la circonferenza del lago, visitandone ogni centimetro. Dal canto mio mi sono impegnato a finire le mie porzioni di cibo, prendere il sole, scuotere i piedi nelle acque gelide e sonnecchiare rilassato. Sono consapevole che questo per lui simboleggi un luogo importante, la sua mente sta viaggiando persa in ricordi passati che vorrebbe dimenticare. Così lui nuota, si muove all'impazzata per scordare qualcosa che ha marchiato sulla pelle.

"Sei pronto a tornare a casa dormiglione?"

"A casa?" Chiedo confuso, cercando di evitare gli schizzi d'acqua che colano dal suo fisico zuppo.

"Le sorprese per te non sono ancora finite principessa."

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"Apri la bocca."

"Non ci penso neanche Harry, sto guidando." Ribatte serio, cercando di strozzare una risata.

"Avanti Lou, per guidare non ti serve la bocca. Non hai mangiato nulla e io sono qui anche per prendermi cura di te."

"Avanti. Non farmi cantare le canzoncine che mi rifilava mia madre quando non volevo ingerire la disgustosa sbobba che mi preparava. Sii un bravo bimbo."

"Ti cantava di come è morta-della?" Domanda, guardandomi con il viso divertito.

Lo fisso un momento per poi iniziare a ridacchiare assieme a lui. Le nostre risate riempiono la Maserati per dieci minuti abbondanti.
Preso dal momento gli infilo un altro boccone di carne in bocca, vedendolo strabuzzare gli occhi dalla sorpresa.

"Harry!" Mi rimprovera, mugolando al gusto delizioso dell'arrosto.

"Louis!" Lo prendo in giro, contorcendo il viso in una smorfia buffa.

Iniziamo a ridere di nuovo, perdendoci a riportare alla luce tutte le squallide battute che ci siamo scambiati nel corso di questi sei anni.

"Siamo arrivati lady Bond." Mi strizza una guancia.

"Ahi!" Sussulto, tentando di scacciare la sua mano dal mio viso.

"Sei così morbido." Continua, iniziando a tormentare anche l'altra guancia.

"Adesso devi entrare da solo baby. Solo così potrai avere le tue sorprese." Bacia ciascuna guancia con trasporto, riluttante al pensiero di doversi separare da me anche se solo per pochi minuti.

"Ok." Rispondo semplicemente, scendendo dall'auto solo per trovare una strada fatta con petali di rosa blu.

"Lou, cosa significa? Cosa hai architettato stavolta, sai che non è necessario vero?"

"Questa volta lo è. Ora va sunshine, non temere." Mi bacia la punta del naso, salutandomi dolcemente non appena inizio il mio viaggio alla scoperta dei doni di Lou Tomlinson.

Avanzo divertito, seguendo la meravigliosa e romantica scia fino alla porta d'ingresso dove vi trovo un pacchetto con all'interno un maglione della Ralph Lauren fucsia ed una nota.

Sei grazia, leggiadria, passionalità e dolcezza.

Continuo a seguire la strada fino in salotto dove scovo un maglione identico al precedente solo che ora è di colore arancione. Scarto la carta trovando un altro biglietto.

Sei creativo e ambizioso.

Proseguo fin sopra le scale dove un altro maglione, questa volta blu come i suoi occhi giace indisturbato in corridoio.

Sei leale e pacato.

Continuo a camminare, giungendo fino alla porta della sua stanza da letto dove incappo in un maglione rosa ed una camicia bianca a righe della stessa marca di tutte le altre.

Sei puro, romantico, affascinante, raffinato, tenero, delicato e dotato di una bellezza senza euguali.

Questo sei per me piccolo Harry, il significato di questi colori incarna solo alcune delle caratteristiche che più amo di te. Tu sei fucsia, arancione, azzurro, rosa e molto altro di più. Tu simboleggi il mio tutto. Sei il mio piccolo angelo Harry Styles e non importa come andranno le cose, perché ai miei occhi sarai sempre e comunque il mio adorabile bimbo.

Leggo gli ultimi due biglietti con il fiato sospeso. È tutto così romantico e speciale. Lou sa trasformare anche i piccoli momenti in un qualcosa di indescrivibile.

I petali a terra vanno oltre l'uscio della camera, invitandomi a proseguire fino al centro della stanza dove noto una chiave ed una cassaforte. La apro immediatamente, sentendomi curioso ed emozionato alla vista di un tenero cucciolo di labrador bianco disteso in una morbida cuccia.

"E tu chi sei?" Chiedo, stupito ed estasiato da questa inaspettata scoperta.

"Ti piace?" Lou si appoggia allo stipite della porta così da non perdersi la mia reazione.

"È il nostro nuovo cucciolo. Così avrai qualcuno che ti farà compagnia se dovesse mancarti troppo casa." Si avvicina, accarezzando la dolce creaturina che ho tra le mani.

"Come lo chiamiamo?" Saltello allegro, cullando il cagnolino.

"Non lo so baby, scegli tu. Sappi che è un maschietto."

"Larry." Pronuncio semplicemente.

"Larry?"

"Sì, l'insieme di Louis più Harry. Larry."

"Mi piace molto."

"Anche a me."

"Vuoi provare a pettinarlo? Abbiamo ogni genere di oggetto consigliato per i cani, almeno questo è quello che mi hanno detto al negozio."

Inzio a spazzolarlo immediatamente, non riuscendo a resistere al dolce visino di questo piccolino. Larry sembra gradire perché mi lascia piccoli baci sulle mani. È allegro, pieno di vita ed energia. È ciò che mi serve per sentirmi al settimo cielo. Alzo lo sguardo su Lou, che ci osserva estasiato da questa dolce visione. Non ho più dubbi, lui si prenderà ottima cura di noi.

"Voglio firmare subito il contratto."

Spazio autore:
Questi sono gli outfit dei due ragazzi! Ditemi cosa ne pensate a riguardo! Ah e poi sopra abbiamo una foto raffigurante i nostri due cuccioli preferiti (Larry e fetus Harry!!) sono super carini! E poi dobbiamo festeggiare l'arrivo del nuovo membro di casa Tomlinson quindi se vi va lasciate un cuore pieno d'affetto per il piccolo Larry!! Vi aspettavate il suo arrivo?

Ad ogni modo cosa ne pensate? Spero vi piaccia!!

-A presto! 💚💙

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