Photoshoot

"Buongiorno babe. Hai dormito bene? Ieri sera eri proprio distrutto." Fisso Lou stropicciarsi gli occhi, lamentandosi subito della troppa luce presente nella stanza e del fatto che io lo abbia svegliato a furia di fissarlo con il mio sguardo inquietante. Mi sono svegliato circa un'ora fa e ammetto di non aver potuto fare a meno di osservare mio marito mentre dormiva beato. Assomigliava proprio a un bimbo dispettoso. Sorrideva rilassato, colpendomi con dei calci agli stinchi prima di bofonchiare qualcosa. è un mistero anche mentre dorme, ma lo amo infinitamente.

"Per colpa tua adesso tutto il mio corpo mi fa male. Ti sembra opportuno scoparmi in quella posizione come prima volta? Per non parlare del fatto che a un certo punto sembravi un demone del sesso, ho avuto paura che mi avresti letteralmente sfondato il sedere da quanto andavi veloce." Si siede sul materasso, toccandosi con dolore il sedere e fissandomi in cagnesco. "Inutile marito." Sbuffa, precipitandosi in bagno a farsi una doccia.

Dal canto mio resto immobile, non mi aspettavo di certo un risveglio simile.

"Lou?" Busso alla porta.

"Lou per favore rispondi. Mi dispiace se ti ho fatto tanto male, hai ragione, ho perso il controllo pensando solo al mio piacere e non al nostro. Scusami." La mia voce è strozzata, esce in un sussurro mentre le lacrime cadono copiose dai miei occhi. L'ho ferito. Mi appoggio alla porta tentando di percepire qualche suono, ma solo l'acqua e una musica rilassante sono udibili. Il pensiero che stia piangendo e cerchi di nascondere i suoi singhiozzi tra la musica e l'acqua mi spezza il cuore. D'improvviso l'uscio si spalanca, rivelando la figura di Lou fasciata in un accappatoio. Non mi guarda neppure in viso, si limita ad avvicinarsi all'armadio per tirar fuori degli abiti puliti. Toglie l'asciugamano da sé, mostrando il suo corpo nudo pieno di segni. Succhiotti e l'impronta delle mie unghie contornano il suo corpo delicato. Deglutisco, ricordandomi quanto violento sono stato.

"Nemmeno la colazione mi hai portato. Ammirevole." Sibila severo, massaggiandosi il corpo con una crema esfoliante.

"Oh, scusami. Vado subito!" Esclamo, uscendo di fretta dalla stanza, per andare al buffet di sotto e prendere tutto ciò che offre per poi portaglielo in camera.

"Ecco quì, non sapevo di cosa tu avessi voglia quindi ho preso un po' di tutto." Dispongo con cura i piatti sulla mensola accanto a lui. Lou li fissa, poi guarda me e sbuffa contrariato.

"Un caffè bastava ed è l'unica cosa che non vedo qui." Scuote il capo rassegnato, infilandosi i pantaloni ed una maglietta bianca.

"Scusami Lou, mi dispiace. Torno subito, farò veloce. Vedrai, sarò da te con la tua colazione in men che non si dica." Inizio a correre. Rifaccio nuovamente sei rampe di scale a scendere e sei a salire, portandogli un delizioso latte freddo macchiato e un caffè.

"Eccomi Lou. Ho preso anche un cappuccino, del succo, del caffè freddo e del latte macchiato freddo-"

"Va bene così idiota. Hai trasferito il buffet nella nostra camera, tra poco gli ospiti dell'albergo vengono qui a mangiare." Ride sarcastico, afferrando la tazzina del caffè.

"Scusami Lou, perdonami. Riporto tutto giù-"

"Fermati. Se ti dicessi di buttarti dall'ultimo piano di questo palazzo lo faresti?"

"Mi stai chiedendo di farlo ora?"

"Ti sto chiedendo solo se saresti disposto a farlo."

"Beh...capisco che mi odi, ma incitare al suicidio non credo sia una bella cosa."

"Sei più idiota di quanto pensassi."

"Come? Perché non obbedirei al tuo comando fa di me un idiota?"

"No, ma è da stamattina che faccio finta di essere arrabbiato con te e tu non te ne sei reso conto. è stato divertente, dovremmo rifarlo ancora."

"Tu, tu hai finto...i-io non ti ho fatto male?"

"Ammetto che vederti così dominante mi ha sorpreso. Ha fatto male, quello ovviamente un pochino sì, ma ho amato essere il tuo passivo. Willy è talmente grande da riempirti completamente e per essere stata la tua prima volta, i tuoi movimenti erano perfetti."

"Quindi, quindi perché sei arrabbiato se non ce l'hai con me?"

"Perché sono confuso Harry, credevo di essere nato per fare il dom e invece mi sono messo a strillare come una ragazzina ieri sera. Di certo ero poco virile."

"E questo ha importanza? Sono stato io l'unico a vederti, a sentirti e a sapere che preferisci essere il passivo. Non c'è bisogno che altri lo sappiano e sicuramente nessuno lo capirebbe mai. Non è un disonore, non scegli con quale dei due ti senti più a tuo agio." Mi avvicino, strizzandogli una natica nel vederlo timido e paonazzo.

"Come è possibile che la situazione si stia ribaltando così." Sussurra, gemendo piano quando inizio a strusciarmi su di lui.

"Non ne ho idea, ma non mi dispiace scopare quel tuo bel buchetto roseo." Sussurro nel suo orecchio, sentendomi eccitato più che mai. Non so come la mia timidezza nel dire certe cose sia svanita e come la sua sicurezza sia scemata così all'improvviso, tuttavia non cambierei nulla.

"Harry! Non dire certe cose con quella voce!" Trema tra le mie mani, diventando paonazzo all'istante.

"E perché no?" Sussurro seducente, facendo scivolare la mia mano fino alla patta dei suoi pantaloni, dove il suo membro è già eretto e pulsante.

"Harry, non può..."

"Chi non può?" Domando lentamente, senza smettere di stimolare il suo membro.

"L-Lui." Indica a stento il suo sedere, tremando dal piacere.

"Lo so, infatti oggi non è lui che voglio." Lo fisso serio in viso, leccandogli le labbra. Con una spinta leggera, lo posiziono su una sedia poco distante, slaccio i suoi jeans e li accompagno fino alle sue caviglie assieme ai boxer.

"Cosa, cosa stai facendo. Tra poco meno di due ore verranno a prenderti."

"Lo so." Sussurro triste, afferrando il suo Wonka per portarlo nella mia bocca. Dopo la nottata magica passata insieme e questa mattina, me ne ero completamente scordato. è così che funziona quando sono con lui, mi dimentico del resto perché è lui per me l'unico che conta.

Scorro velocemente la mia testa su e giù. Ho paura, una malsana paura che uno di noi due non ne esca vivo. Egoisticamente voglio sentirlo, ieri era il suo addio e oggi tocca al mio. Non avrei mai voluto che finisse così, ma ogni cosa purtroppo deve finire, inclusa la nostra storia. Ho deciso che quando si avvicinerà il momento scapperò da lui. Ha già sopportato tanto e non voglio che nella sua vita già disastrata debba affrontare anche questo. Non ho la forza di vederlo mentre mi osserva morire. Non riuscirei ad andarmene in pace. Lui dice che ha un piano, ma a giudicare dai suoi comportamenti è come se sapesse che uno dei due deve sacrificarsi, conoscendolo si offrirebbe lui senza nemmeno pensarci e non posso permetterlo. è per questo che ho deciso di lasciarlo, lui merita la felicità e anche se nei primi momenti soffrirà senza di me, so che la sua famiglia lo riporterà a galla e lui potrà ricominciare da capo, potrà innamorarsi di nuovo e costruire una bella famiglia. Se lo merita e anche se questo è un suo nemico, ora è anche il mio e farò il possibile per proteggere la persona che amo, anche se questo significa rinunciare ad essa.

"H-Harry." Geme, osservando il mio viso inglobarlo sempre di più. Avverto la sua punta giù per la mia gola, i miei occhi lacrimano e strani versi soffocati escono dalla mia bocca. Rivoli di saliva contornano le mie labbra e il suo membro ne è completamente avvolto. Non deve essere una visione particolarmente piacevole, ma voglio imprimere tutte queste sensazioni al meglio dentro di me, così da ricordarle anche quando sarò morto. Prendo un minuto per osservare Lou, gli occhi puntati nei miei, la bocca spalancata per gemere sempre più forte, le mani ancorate ai braccioli della sedia e le gote rosse. è bellissimo, sono certo che gli angeli che incontrerò lassù non compareranno mai la sua bellezza.

"Sei l'amore della mia vita Lou, ricordalo sempre." Bofonchio appena, prendendo una pausa per far entrare aria nel mio corpo, per poi ritornare di nuovo su di lui. Lou rimane spiazzato per un po' prima di pronunciare un secco 'anche tu'. Temo che stia capendo, anche lui si è reso conto che sta per finire davvero.

"Signor Tomlinson?" La voce dell'agente di Lou, si fa viva oltre la porta. Lou mi fissa sbigottito, facendomi cenno di staccarmi per un attimo dal suo membro. Io sorrido furbo, scuotendo la testa in negazione.

"Oh, fa quel che ti pare allora." Dice contrariato.

"Ok, daddy Lou." Dico, vedendo il suo membro spingersi ancora di più verso l'alto, e del liquido uscire da esso.

"Sì?" Pronuncia tremolante all'agente nel corridoio, nell'esatto momento che ha iniziato a parlare, ho attaccato la mia bocca al suo membro. Non solo ho iniziato a succhiarlo con foga ma ci ho aggiunto anche la lingua, così da leccarlo nel contempo.

"Il servizio fotografico che ha ordinato è pronto. C'è un'auto proprio qui sotto che vi attende."

"Oh!" Geme, mordendosi il labbro per non far percepire la sua voce all'agente fuori.

"Signor Tomlinson? Sta bene? Devo chiamare qualcuno?"

"Oh, merda!" Urla, per poi tapparsi subito dopo la bocca. La mia mano è giunta fino ai suoi capezzoli nascosti sotto la maglia ed ho iniziato a solleticarli. Sono turgidi e già sensibili anche solo sfiorandoli, così, per fargli provare più piacere, li strizzo, rigirandoli tra le dita.

"Signore? Mi è parso di sentir urlare-"

"No, sto bene, ho capito, tra poco arriviamo." Dopo aver preso un respiro ed essersi irrigidito, ha pronunciato queste parole tentando di risultare normale anche se è chiaro che è affannato.

"D'accordo. A dopo signore."

Solo dopo aver sentito i passi allontanarsi, Lou si è rilassato, riprendendo a gemere. A pensarci bene, avrebbe potuto scansarmi in ogni momento, ma conoscendo la sua mente, gli piace farlo quando c'è il rischio di essere scoperti o sentiti.

"Ti conviene prenderlo bene visto che hai deciso di farmi disperare." Sorride, spingendo la mia testa sempre più verso di sé, fino a quando il mio naso non arriva a toccare la sua pancia. Il suo membro è completamente dentro di me, e se prima già non mi permetteva di respirare bene, ora mi sento soffocare. Poggio le mani suo suoi fianchi, cercando di reggere il movimento che lui detta alla mia bocca. Lo spirito dominante, da dominatore che lo caratterizza ritorna vivo in lui. 

"Apri." Dice secco, ed io ritorno ad obbedire, spalancando all'istante la mia bocca. Con dei colpi potenti Lou mi penetra la bocca, facendo sbattere con violenza il suo membro sul fondo della mia gola. Ad ogni stoccata, il rumore osceno dei nostri corpi che si scontrano risuona violento. Scorro una mano verso il mio membro, per porre rimedio all'erezione chiusa tra i miei pantaloni.

"Non toccarti." Comanda, iniziando a far fare a Wonka movimenti circolari nella mia bocca.

Di tanto in tanto mi permette di prendere dei lunghi respiri, per poi ricominciare a fottermi la bocca.

"Oh sì!" Ogni volta si spinge sempre più in profondità, godendo a pieno di questo istante.

Di colpo, dopo qualche altra spinta mi serra la bocca con le mani e poi viene dritto nella mia gola. Fiotti di seme attraversano il mio corpo, facendomi vibrare dall'eccitazione. Io li deglutisco con piacere, gemendo forte mentre con la lingua vado a leccare per bene la punta.

"Sei proprio un piccolo pervertito." Esordisce dopo attimi di silenzio in cui era impegnato a godersi l'orgasmo. "Abbassa i pantaloni." Ordina, e io come un cane obbediente faccio come dice con gioia. Una volta tolti tutti gli indumenti presenti dalla vita in giù, mi dispone con le ginocchia sulla sedia e il petto contro il suo spalliere. Ho i brividi da quanto sono impaziente di sentirlo dentro di me. Le sue piccole dita mi spalancano le natiche, e una falange fa il suo ingresso nel mio cerchietto di muscoli.

"Ah!" Il mio copro reagisce subito al suo tocco perfetto, facendomi provare molto piacere.

"Non posso più dire che sei stretto piccolo, ormai il tuo buchetto ha preso la forma del mio membro. Guarda com'è facile inserire tutte le mie dita usando solo la saliva come lubrificante." Dice con tono sexy, sputando sulla mia entrata per infilarci altre due dita e iniziare a penetrarmi.

"Daddy! Mi eri mancato!" Sussurro in un sorriso, voltando appena il viso per guardarlo.

"Anche a me ero mancato." Ammette, sostituendo subito le dita con il suo membro. Si spinge forte in me, muovendosi anche in modo circolare. Ad ogni spinta va sempre più in profondità, come se volesse veramente arrivare a sentire ogni parte di me. Con colpi precisi lascia degli schiaffi sulle mie natiche, facendole diventare rosse. Afferra i miei fianchi per spingerli contro di sé e aumentare l'attrito tra noi.

"OH LOU! OH!" Inizio a gemere forte, senza trattenere il mio piacere. "Oddio!" Esalo con ormai poca voce a disposizione quando solleva il mio busto per far aderire la mia schiena al suo petto. Appoggio la testa nell'incavo del suo collo, annusando la sua pelle delicata. Da così vicino posso sentire i suoi gemiti, il suo respiro, il battito accelerato del suo cuore. Affondo le dita tra i suoi capelli mentre lui inizia a masturbarmi, rendendo la vicinanza all'orgasmo sempre più imminente. Dopo pochissime altre spinte infatti veniamo entrambi. Lui dentro di me e io nella sua mano. Per soffocare i nostri gemiti Lou mi bacia, un bacio dolce che trasmette tutto l'amore che sente per me. Gemiamo l'uno nella bocca dell'altro mentre continuiamo a strusciarci tra noi in modo da accompagnarci lungo la fine dell'atto. Questo ho capito, nella coppia sai di amare davvero l'altro perché in questi momenti, nonostante tutto, il tuo primo pensiero è accompagnare l'altro, porre il piacere dell'altro davanti al proprio. Così ci prendiamo cura del partner anche a letto, sembra una cosa banale, ma azioni come questa uniscono sempre più due individui.

"Colazione già smaltita. Ora sei pronto per fare il modello." Bofonchia sulle mie labbra subito dopo essersi staccato dal bacio.

"Servizio fotografico?"

"Sì, ora vai a farti una doccia. Puzzi di sesso." Mi caccia in malo modo, spingendomi nella doccia.

"Non vorrei essere sgarbato quanto te, ma anche tu puzzi!"

"Infatti ora ci laviamo." Sorride malizioso, afferrando una spugna e iniziando a passarla sul mio corpo.

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"Perfetto. Fermi così!" Il fotografo aziona la sua macchina digitale e una luce fastidiosa mi acceca, impedendomi di tenere gli occhi aperti. Durante il nostro bagno, durato circa cinquanta minuti, ci siamo lavati a vicenda tramite delle spugnette morbide, ci siamo baciati a lungo sotto il getto d'acqua per poi restare abbracciati per minuti interminabili. L'abbiamo sempre fatto, eppure questa volta sembra tutto diverso, come se fosse l'ultima volta. Dopo il bagno siamo giunti in auto a questo studio fotografico e un bizzarro fotografo ci sta scattando una miriade di foto in outfit diversi da ore. A Lou sembra non dispiacere per nulla, anzi, pare a suo agio a fare il modello per un giorno, in effetti non è male, ma questa luce così brillante mi sta facendo impazzire.

"Ecco fatto fiorellini belli. Abbiamo finito. Tra qualche minuto potrete ritirare tutte le vostre splendide foto. Intanto potete guardare quelle già sviluppate."

Ci porge un album, con all'interno alcuni dei nostri primi scatti.

"Sono bellissime." Sussurro incredulo, i miei occhi sono irritati ma ne è valsa davvero la pena.

"Ne sono felice, queste andranno di certo nel nostro album di nozze. Le foto della luna di miele sono importanti. Quando tutto questo sarà finito, ti porterò alle Hawaii. Prenderemo il sole e berremo cocktail mangiando frutti tropicali. Farà sempre caldo e saremo tanto felici."

"è una promessa?"

"Puoi scommetterci! Inoltre queste foto ti faranno ottima compagnia."

"Per cosa?"

"Nulla, come ricordo, sai, nel caso qualcosa andasse storto nelle nostre vite."

"Non provare nemmeno a dirlo Lou! Noi siamo per sempre e-" Un fazzoletto premuto sul mio viso blocca qualsiasi mia mossa. Solo ora che mi sono voltato verso di lui ho notato la presenza di almeno dieci uomini vestiti di nero con il volto coperto. Ognuno di essi ha una pistola puntata alla tempia di ogni persona presente nello studio, anche sulla testa di Lou. Si sono mossi con furbizia e velocità, senza essere assolutamente sentiti. Credo che entrambi abbiamo sottovalutato la bravura di Brianna e i suoi uomini. Se solo fossi stato più attento, forse, sarei riuscito almeno a salvare Lou.

"Tutti in ginocchio!" Urlano, mentre con la coda dell'occhio scorgo uno di loro guidare mio marito verso un'auto dai finestrini oscurati. Scalcia, cerca di liberarsi e guarda verso di me probabilmente per dirgli di lasciarmi andare. Una lacrima cade sul mio viso. Sto morendo? È davvero finita per me?
Il mio corpo diventa molle e senza riuscire più a resistere serro gli occhi, accogliendo l'oscurità.

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