La lettera (parte 1)

Un fascio di luce improvviso, colpisce i miei occhi. Sembra caldo, splendente come il sole del mattino. Spalanco le palpebre, scorgendo l'oscurità del soffitto. Ancora non ho realizzato ciò che è accaduto ieri. Sarà giusto perdonarlo così alla svelta?

Osservo la sua figura spalmata sul pavimento. Solo un piccolo cuscino e una coperta, fasciano il suo fisico sdraiato sul tappeto della camera. Il viso è cupo e triste, le occhiaie accentuate sottolineano quanto questa notte sia stata dura per lui. Ieri è parso così dispiaciuto, lo era a tal punto che si è impegnato per ore a massaggiarmi le spalle e la schiena. Ha acceso delle luci a led tutte colorate e ha messo il mio vinile preferito. Per cercare il mio perdono ha anche acconsentito a guardare i cartoni con me. Sarebbe potuta essere una serata perfetta, eppure era molto distante da me. Non mi ha abbracciato, neppure toccato o detto qualcosa di malizioso come suo solito. Per concludere ha persino optato per dormire al suolo, lontano da me, in modo da non condividere lo stesso letto. So bene che lo ha fatto spinto dai profondi sensi di colpa, so bene che non ha nulla contro di me ma solo contro se stesso. Dopo questo fatto penserà sicuramente che non è degno di stare con uno come me. Si sbaglia, perché noi siamo perfetti insieme.

Dalle labbra esili appena spalancate, escono flebili sussurri. Credo stia avendo un incubo. Vederlo star male, mi rende triste. Scendo dal letto per sdraiarmi accanto a lui e stringerlo a me. Gli carezzo la testa, lasciandogli teneri baci su tutto il viso, per poi soffermarmi maggiormente sulle sue labbra color pesca.

"Shh, va tutto bene. Sono qui Lou, sono qui per te e non andrò da nessuna parte." Sussurro dritto al suo orecchio per rassicurarlo.

"Harry?" Pronuncia incredulo, stropicciandosi le palpebre.

"Dimmi amore."

Un ampio sorriso si dipinge sul suo viso non appena pronuncio quella parola. Non so bene perché io l'abbia detto, ma ne è di sicuro valsa la pena.

"Amore?"

"Sì, è quello che sei. Tu sei amore, il mio."

Il suo sorriso si allarga ulteriormente. Assomiglia ad un angelo, un docile essere celeste che ha dovuto proteggersi dalle tenebre della sua esistenza.

Senza dargli il tempo di controbattere, unisco le nostre labbra in un bacio violento, bisognoso.

"Detesto litigare con te." Dico, in affanno tra un bacio e l'altro.

"Mi dispiace."

"Anche a me Lou, anche a me."

Mi posiziono a cavalcioni sul suo corpo, strusciando le nostre intimità tra loro.

"Mhh." Continuo a muovermi, deliziato dal nostro contatto.

"Sei proprio un piccolo dolce pervertito." Ammicca eccitato, e questa visione basta a farmi perdere la ragione.

"Ti voglio." Mi limito a dire in un sussurro. Il mio corpo vibra, freme, impazzisce per lui. Lo desidero, lo desidero ardentemente.

"Ti voglio Lou. Fammi stare bene, ti prego." Mi spingo con foga su di lui, ansimando ogni volta che avverto il suo membro già duro su di me.

"Toccami, piccolo." Afferra le mie mani, posandole sulla patta dei pantaloni. Il suo tono è sexy e accattivante, il giusto mix per far impazzire i miei ormoni.

Adagio le mani su di lui. Il tessuto leggero permette di identificare al dettaglio la protuberanza. Inizio a toccarlo, ruotandoci sopra le dita.

"Mi stai forse massaggiando Wonka?" Ridacchia, e la mia improvvisa spavalderia si trasforma in imbarazzo.

"Oh...i-io..." Balbetto timido, dispiaciuto di aver fatto qualcosa che non gradisce.

"Non fermarti. Mi piace." Sussurra, togliendosi completamente i vestiti. Osservo il suo Wonka, grande, eretto e pieno di vene sporgenti. è stupendo, dotato di un equilibrio talmente paradisiaco da renderlo irresistibile.

"Cosa stai pensando?" Domanda con un sorrisino compiaciuto, sedendosi difronte a me.

Lo fisso, diventando completamente bordeaux.

"A cosa pensi quando lo vedi." Prende il mio viso tra le dita, costringendomi a guardarlo. Sono seduto sulle sue ginocchia, il suo volto vicino al mio, il suo respiro a colpire la mia pelle. Lo guardo come ipnotizzato, incapace di emettere un suono.

Si morde il labbro, scrutando intensamente il mio viso. Non pretende una risposta, credo che siano la mia inesperienza e la mia innocenza a eccitarlo più di ogni altra cosa. Scorre il polpastrello lungo il contorno delle mie labbra. Ripete il giro più volte, fissando incantato i suoi movimenti, prima di portarlo nella sua bocca, dove lo lecca in modo assolutamente mozzafiato. Deglutisco, avvertendo il liquido pre-seminale colare dritto sui miei boxer. Osservo le piccole gocce sul tessuto bianco delle mie mutande, si notano perfettamente. Guardo quel punto, sentendomi incredibilmente in imbarazzo.

"Cosa fissi con così tanto trasporto?" La sua voce dominante e seria, mi distoglie d'improvviso dai miei pensieri. Segue il mio sguardo, sorridendo furbo quando capisce di cosa mi stavo preoccupando.

"Sei già vicino al limite? Non ti ho nemmeno sfiorato." Scorre una mano sul mio viso. Mi carezza dolcemente, con una lentezza disarmante. Il suo tono decisamente eccitato è in contrasto con la dolcezza dei suoi gesti. Sembra che mi desideri in modo carnale e assoluto mentre al contempo è in grado di rendere tutto calmo e tranquillo.

Mi sento confuso, eccitato, impaziente, frustrato. Tutte emozioni contrastanti che alimentano il mio piacere. Non ho idea di come faccia a provocarmi così bene, ma non voglio che smetta.

"L-Lou, per favore. P-Per favore..." Esalo appena, con le sue dita a coccolare il mio viso.

"Cosa desideri da me Harry, dimmelo chiaramente." Sussurra al mio orecchio, succhiando e inglobando il lobo nella sua bocca.

Un brivido mi percorre il corpo e il desiderio di averlo in me si fa lacerante.

"Voglio che mi possiedi Lou, fammi tuo." Quasi strillo dalla frustrazione. La mia mente al momento mi urla una sfilza di 'lo voglio', appannando il mio giudizio.

"Bravo piccolino, era proprio quello che desideravo sentire."

Detto questo, si sposta dal mio fisico per prendere qualcosa chiuso a chiave in un cassetto.

"Togliti i boxer e sdraiati sul letto." Ordina, e non posso far altro che eseguire. Ogni volta percepisco l'adrenalina fluire selvaggia in me. è una sensazione stupenda. L'attesa, il desiderio, gli ordini, la lussuria nei suoi occhi. Andare a letto con lui è tutto questo e molto altro ancora. Una volta conosciuti, questi sentimenti sono difficili da lasciare.

"Oggi, giocheremo con un nuovo personaggio. Un amico di Wonka, che lo aiuterà a farti sentire ancora meglio."

Si avvicina a carponi sul letto, con uno strano oggetto in mano.

"Sai cos'è?"

"N-no."

Sorride sghembo, ancora più eccitato di prima.

"Si tratta di un vibratore. Lo inserisci nel tuo buchino e lui si muoverà in te. Ti va di provarlo? Non ti farà male, anzi sarà proprio l'opposto, te lo assicuro."

Appoggia lo strumento a lato del mio corpo, unendo le nostre bocche. Subito la sua lingua si insinua in me, esplorando ogni centimetro. Con una mano arriva a stuzzicare un capezzolo, mentre l'altra si concentra sul mio membro. Le muove a ritmo, un ritmo veloce e turbolento, che mi fa gemere di piacere.

"Oh Lou! Mhhh."Gemo senza riuscire a controllarmi. I miei fianchi si alzano, allacciandosi intorno a lui.

"Oh baby, sì così, fammi sentire quanto ti piace." La sua voce roca e profonda, provvede a far avvicinare sempre più il mio orgasmo.

"Oh daddy! Non fermarti!" Lo incoraggio, rendendo l'atmosfera ancora più piccante.

Neppure un istante dopo, la sua lingua scorre tra le mie natiche, leccando e succhiando in profondità il mio buchetto. Mi contorco, urlo. Ho perso la capacità di realizzare quello che sta succedendo. Lui è ovunque, bacia, lecca, succhia, morsica, marchia ogni centimetro del mio corpo.

"Oh sì! Oh sì!" Esalo, avvertendo due delle sue dita sgusciare in me con relativa facilità. Inizia a muoverle, ruotandole nel modo meraviglioso che conosce. 

"Oh oddio, oh!" Stringo tra le dita le lenzuola. Le sue dita entrano ed escono dalla mia fessura in modo frenetico e veloce, donandomi un piacere mai provato prima.

"Ti piace così, vero piccolo?" Domanda, iniziando a succhiare la punta del mio membro mentre mi fissa dritto negli occhi.

"Lou, Lou oh no, Lou sto p-per, i-io s-sto per..." Esalo, poco prima di lasciarmi andare ad un intenso orgasmo. Il mio seme finisce dritto nella bocca di Lou, che lo deglutisce come fosse nettare sacro. Mi accompagna con le dita e con la bocca fino a quando il piacere travolgente non mi abbandona, lasciandomi stremato e sudato.

"Cavolo." Sbuffo appagato, scrutando il soffitto.

"Non rilassarti troppo baby, il secondo round non tarderà molto ad arrivare." 

Lo guardo mentre lubrifica il vibratore e il mio buchetto, assicurandosi di ricoprire tutto con il liquido biancastro.

"Lou?"

"Che succede, hai paura? Se non ti va possiamo farlo un'altra volta, non preoccuparti di nulla..."

"Lo so questo Lou. Volevo solo chiederti se potevi baciarmi mentre lo metti."

"Non farà male, te lo giuro."

Si sdraia su di me, accarezzandomi e baciandomi con gentilezza e cura. Il fatto di riuscire ad alternare momenti di passione a istanti di tenerezza, mi fa apprezzare ancora di più questo ragazzo.

"Allarga più che puoi le gambe e tieni le natiche aperte con le dita, ok? Lo riesci a fare?"

Mi osserva con amore, aiutandomi nei movimenti.

"Andrà tutto bene baby boy, non farei mai nulla che so non potrebbe piacerti."

Dopo quest'affermazione, ritorna a baciarmi. Baci lenti, controllati. Mi permette di controllare la velocità, così da distrarmi e non farmi pensare a ciò che succede.

Dopo pochi istanti, avverto il materiale di gomma ruotare attorno alla mia entrata.

"Puoi farlo." Pronuncio, spinto dalla curiosità di provare questo strumento. Ho paura, ed è normale quando ci confrontiamo con cose nuove, ma non permetterò alla paura di spingermi a non avere fiducia in Lou e nelle sue parole.

"Ok, avvertimi se provi dolore." Sorride felice, notando tutta la sicurezza nella mia voce.

Il giocattolo si fa strada piano piano in me, riempiendomi completamente. è molto più piccolo rispetto al Wonka di Lou, tuttavia riesce comunque a farmi sentire divinamente.

"Come ti sembra?" Dedica un minuto per accertarsi che stia bene.

"Bello. Cosa dovrebbe fare questo strumento ora?"

Lo sento ridacchiare di gusto.

"Perché ridi?" Chiedo puntiglioso.

"Perché sei pessimo a mentire. Cosa non va?"

"Niente, solo che si sente che non sei tu. Il tuo pulsa, è caldo ed è diverso."

"Già, ma lui riesce a fare una cosa che ancora io non so fare."

"E sarebbe?"

Mi mostra un piccolo telecomando nero, schiaccia il primo pulsante ed il giochino in me inizia a muoversi in modo concitato e piacevole.

"Oh!" Mi lascio sfuggire, avvertendo il mio muscolo stringersi attorno allo strumento che rimbalza su e giù tra le mie pareti.

"Questi numerini segnano le diverse velocità a cui riesce ad andare. Vedi?"

Seleziona il secondo pulsante e l'aggeggio dentro di me aumenta notevolmente d'intensità.

"Oh Lou! Oh mio Dio!" Urlo. Il mio fisico si contorce tra le lenzuola. è una sensazione indescrivibile. Mi sento pieno, come se riuscisse a colpirmi dappertutto.

La bocca di Lou si getta sul mio membro. Lo ingloba completamente, muovendosi veloce. Con le mani stringe i miei testicoli, facendoli gonfiare a vista d'occhio nelle sue mani. Sto esplodendo dal piacere. Così mi sento. In un gesto inaspettato Lou colpisce con il palmo la mia natica, senza farmi male. In compenso il giochino si sposta in me, regalandomi ancora più piacere. Non ancora soddisfatto, afferra il limite del vibratore per ruotarlo in me. Lo fa uscire di poco per poi rimetterlo dentro con un colpo deciso. Ripete questa sessione più volte, donandomi talmente piacere da lasciarmi senza fiato. In tutto questo la sua bocca non ha mai smesso di deliziare il mio membro. In pochi attimi vengo copiosamente, intraprendendo l'ennesimo viaggio tra le profondità del piacere.

"Oh Lou!" Stringo la sua mano nella mia, notando che ha iniziato a darsi piacere da solo mentre mi osserva riprendermi dall'orgasmo. Il vibratore si muove ancora in me, accompagnandomi fino alla fine.

"L-lou, aspetta." Blocco le sue azioni. "Vieni dentro di me, per favore." Allargo le gambe, posizionando la mia fessura verso di lui. 

Lou la osserva senza parole, non aspettandosi questa mia richiesta.

Senza attendere oltre, avvicina il suo membro, dolorosamente grosso e duro, al mio buchetto per penetrarlo con un colpo secco e deciso.

"Ah!" Geme chiudendo gli occhi. Le piccole mani si trovano appoggiate ai miei fianchi, li stringe leggermente per darsi la forza nelle spinte.

"Sei ancora così stretto." Sussurra, affondando ancora e ancora in me.

"Siamo solo alla quarta volta Lou, come posso-" 

Le sue labbra sulle mie spezzano il discorso. Posso sentire tutti i suoi piccoli sospiri di piacere e i flebili gemiti che emette nella mia bocca. Dopo qualche spinta, sento qualcosa di caldo attraversarmi.

"Oh sì!" Si spalma sul mio corpo. Parte del suo seme gocciola fuori da me, facendomi sospirare di piacere. Le sue spinte si fanno via via più calme, fino a bloccarsi completamente.

Alla vista del suo viso contratto dal piacere, dalle sue spinte e dal suo liquido che gocciola dalla mia fessura, vengo nuovamente, colto alla sprovvista. Il mio seme si riversa tutto sul suo petto e sul suo viso, con schizzi rapidi e incontrollati. 

"Sei davvero troppo sensibile, penso che mi ci vorrà una doccia." Ridacchia, recandosi a prendere il cambio pulito.

"No Lou e le coccole?"

"Appena entrambi saremo puliti, avrai tutte le coccole che desideri."

"Mentre ti lavi vado a prepararti la colazione." Mi avvicino abbracciandolo da dietro, lasciandogli un bacio sulla guancia.

"Grazie baby, ti amo." Mi bacia, stringendomi al suo petto.

"Anche io."

Saltello allegro verso la cucina, solo il grembiule a coprire le mie nudità. In casa ancora non vi è nessuno. Non so come mai, ma ultimamente ci sono davvero pochissimi domestici. Accendo la radio e cucino la colazione preferita di Lou mentre danzo a ritmo di musica. Cucinare è piacevole, anche ballare lo è ma farlo insieme è davvero perfetto.

"Se ti presenti di prima mattina in questo modo, rischi di avere anche il quarto round oggi." Sussurra al mio orecchio, palpandomi le natiche scoperte.

"Mhh, almeno fammi mangiare, altrimenti non avrò energie." Tengo il suo gioco, cercando di risultare seducente.

"Bene, è un patto questo allora." Inizia a lasciare succhiotti sul mio collo, strusciandosi contro di me.

All'improvviso il campanello suona, lasciando entrambi sopresi.

"Vado io!"

"Harry no, sei nudo."

"Shh, siediti e mangia." Lo spintono sulla sedia, costringendolo a iniziare a mangiare il suo piatto di uova e bacon.

"Non osare aprire la porta, parla attraverso il citofono, è chiaro?" Si arrende subito al mio volere, e questo aumenta la mia gioia.

"Sì certo, lo giuro!" Esulto felice, saltellando verso la porta d'ingresso dove noto una lettera al suolo.

"Che strano, come ha fatto a finire qui questa? Il cancello principale dovrebbe essere chiuso." Penso a voce alta, non aspettandomi di certo di vedere un pezzo di carta.

Lo raccolgo, aprendolo, leggendone il raccapricciante contenuto:

Lou è un bulletto e non è sempre onesto,

se attento non stai, lui ti metterà nei guai.

Ti avverto e lo dico

se non ti arrendi a noi sei finito.

O caro curly

prepara i bagagli che so già dove riporli.

                                   TA.

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