The Guardian Wolf

"Siete pronto, vostro erede?"
Chiese il secondo genito, chino con un ginocchio sull'erba bagnata e la testa china verso essa, le mani a coppa che tenevano il ciondolo dalla pietra azzurra, erano tese in avanti.

Davil, prese un respiro profondo, per poi prendere quel ciondolo donatoli, infine, finalmente, inserì il cristallo lunare nella serratura della grotta. Subito dopo un forte bagliore lunare prese a sprigionare. E la sagoma della persona che era stata imprigionata al tronco si reincarnò.

Un ragazzo dai capelli rossi e dagli occhioni cielo, molto più basso di lui, vestito con una tunica bianca che moderava le forme di quel corpo minuto, fece inchinare al suo cospetto tutti gli abitanti di quel bosco, compreso il guardiano lupo che lo aveva liberato. Erano tutti abbagliati dalla sua presenza.

"V-vi prego alzatevi".
Irruppe il nuovo arrivato, avvicinandosi al suo salvatore. Colui che gli aveva ridato la libertà.
"Come vi chiamate?".

Davil, parlò ma senza osare alzare il viso, non voleva mancare di rispetto nei confronti del principe della foresta.
"Davil. Vostro principe".

"Davil. Potete guardarmi mentre parlate" disse dolcemente, con quel suo sorriso che illuminava le labbra di boccioli di rosa.

Il salvatore, abbagliato dalla tanta nobiltà, con titubanza alzò gli occhi giada, incrociandoli con quelli azzurro cielo.

E giurò che niente di più bello avesse mai visto. Quegli occhi erano il riflesso della bontà fatta in un persona, scrutatori e dolci allo stesso tempo. Lui era il prototipo, non di un principe che di solito il più delle volte risultavano essere viziati e arroganti, ma parlando in tutto rispetto, di un semplice ragazzino dal cuore umile. Completamente diverso da ciò che fino a quel giorno aveva creduto e fu questo a rubargli una parte del suo cuore ora palpitante.

Sperava solo che il piccolo principe non potesse percepirlo da quella distanza. Che figura c'avrebbe fatto a quel punto? Sarebbe passato per la parte del lupo sciagurato, che si faceva catturare facilmente e in poco tempo. No. Non voleva questo.

Lui era il guardiano di quella foresta e come tale doveva avere il rispetto di tutti e la fiducia del loro principe. Per ovvie ragione non si sarebbe mai abbassato a quel livello.

Il giovane, li si avvicinò fino a chinarlisi davanti, poi con tocco leggero come un battito di farfalla li accarezzò una guancia e in quel momento Davil potè constatare quanto fosse calda quella temperatura corporea. Per uno che per anni era stato del tipo incarnato ad un albero, la circolazione del sangue, vagava e molto bene anche.

"Fatevi vedere meglio, vi prego. Voglio vedere i vostri occhi" lo supplicò il più piccolo.

Richiesta che di certo non li poté essere negata. Il più grande si sentiva in qualche maniera attratto da quell'essere tanto bello da mozzare il fiato. Prese un lungo respiro e con il fare di chi sta per andare verso il patibolo, pronto per una morte certa, alzò da terra il viso.

Acora una volta, non poté fare niente per fermare quelle farfalle allo stomaco che sentiva o per quel vecchio cuore che batteva furioso contro petto. Cosa avrebbe dato solo per strapparsi il cuore e sotterrarlo. Non voleva provare certe emozioni. Certe cose lo spaventavano.

"Voi... Voi... Hmmm ecco. Perché mi guardate così?" chiese, anche se non volendo forse in modo sgarbato.

Ma in realtà quello non era nemmeno il suo intento. Sapeva solo che essere guardato in quel modo, come di chi ti volesse strappare l'anima l'aveva reso agitato.

"Scusatemi".
Aggiunse, pensando di averlo ferito.

Il principe rise, una risata sincera.
"Suvvia, non dovete sentirvi a disagio in mia presenza. Avevo soltanto voglia di vedere in faccia il lupo guardiano che tiene protetta questa foresta e di questo vi ringrazio. La vostra presenza è indispensabile per tutti noi" rispose, per nulla arrabbiato dal modo arrogante in cui gli aveva posto la domanda.

"Voi.. Non siete arrabbiato?"
Alzò un sopracciglio e guardò la figura davanti a sé come se fosse stato chissà quale creatura strana.

"Ci vuole ben altro, stiate tranquillo".

Davil, vedendo quello sorriso, si sentí in bisogno di allontanarsi, aveva bisogno di tutt'altra aria. Un aria che non corrispondesse al principe. Non sapeva il perché, ma avere quelle labbra a poca distanza li facevano venire voglia di sfiorarle anche solo per sentirne la loro morbidezza, il loro sapore.

No. Non doveva pensare una cosa del genere e ne tanto meno verso quel ragazzino innocente. Non era da lui.

E proprio per questo non potè fare altro per rimproverarsi e scappare da lí. Da quella attentazione. Come scottato da quel tocco ancora sul viso, allontanò quella mano da sè, per poi alzarsi e andare dove nessuno l'avrebbe trovato.

***

Il vento li soffiava sulla pelle, mentre lui se ne stava seduto sull'erba ad osservare l'orizzonte davanti a sé. Il sole che pian piano stava tramontando, presto avrebbe lasciato spazio alla sera e con lei le loro compagne della notte, la luna e le stelle.

Ma anche se sembrava che la sua attenzione fosse realmente attirata da ciò, nessuno sapeva che in realtà non riusciva a togliersi dalla testa l'immagine del viso sorridente di quel piccolo angelo.

Non faceva altro che chiedersi, perché proprio lui doveva essere colui che lo aveva salvato. Perché lo aveva prescelto per essere il guardiano lupo, quando a lui nemmeno gliene fregava. Ad essere sincero non li faceva alcuna differenza.

Preso dalla frustrazione, portò le mani a tirarsi i capelli corvini, stringendoli con rabbia, poi un crack di un ramo spezzato lo fece voltare.

E ogni sua buona azione andò completamente a farsi fottere, con poco e niente di dolcezza. Lui cercava di allontanarsi da quello che sembrava essere a tutti gli effetti proibito e per poi cosa? Per vedere il proibito andare direttamente nella fauci del predatore, davvero bella cosa.

"Non volevo disturbarvi, fate pure come se io non ci fossi, vi prego"
proruppe un imbarazzato principe.

Ma quella affermazione alle orecchie dell'alpha sembrò più una presa in giro.

Si alzò di scatto e come una furia li andò dritto e spedito fino a fermarlisi davanti, poi senza nemmeno pensarci si ritrovò a bloccarlo alle braccia, il più piccolo scioccato lo guardò con fare timoroso.

E solo quello sguardo in parte riuscì a fermare il lato irrazionale del guardiano.
"Scusatemi, non volevo spaventarvi".
Si riscosse, lasciandolo andare, per poi voltargli le spalle.

"Non andatevene, rimanete. Vorrei solo della compagnia. Sapete qui ci venivo spesso, era il mio posto speciale. Quello in cui ogni volta ci venivo mi sentivo protetto"mormorò con tono nostalgico, spostando poi lo sguardo.

Il più grande in parte in colpa, li prese il mento tra l'indice e il pollice, facendo scontrare nuovamente i loro occhi e solo per un secondo si ritrovò a guardare le sue piccole labbra.

"Vi racconterò, ma prima se lo volete prendiamo posto".

Il più grande annuí, per poi seguire il più piccolo fino alla sponda del fiume, poi si sedettero l'uno accanto l'altro e il guardiano tese le orecchie in ascolto, pronto per sentire quelle parole accarezzate dalla bocca del principe. Quella stessa bocca che in quel momento bramava ma che tanto non osava fare una mossa azzardata.

"Non voglio stare quí a raccontare la mia vita, su cosa mia sia accaduto e che mi abbia privato della libertà. Preferisco accantonarle in un angolo sperduto della mia mente, non voglio ricordarle. Perché ciò, comporterebbe rivivere quel dolore e io non voglio".

"Allora di cosa volete parlare?"
Chiese Davil, senza porre altre domande. Aveva deciso di rispettare le sue richieste e così avrebbe fatto. Con sguardo ammaliato guardo la figura vicino a sé, che guardava il tramonto. Da quella posizione poté vedere il luccichio dei suoi occhi. Quel luccichio di chi vede solo cose belle.

"Sapete, voi siete diverso e l'ho sentito dal profondo del mio cuore e so che questo non potrà mai sbagliare. Voi non siete soltanto il guardiano, ma siete mille volte più speciale. Credetemi" disse senza alcuna esitazione, ed'era vero. Quel buon lupo gli era destinato. Quel lupo provava le sue stesse cose. Lo sentiva.

Davil, scioccato da quelle parole, lasciò che la sua mano finisse in quella del più piccolo. Lasciò che se lo portasse sul petto, proprio all'altezza del cuore. E giurò di sentire quell' organo battere in sincrono con il proprio.

"Lo sentite, vero? Questo batte a tempo del vostro. Che ci crediate o no, noi siamo predestinati l'uno all'altro".

"Predestinati? Cosa ? No... Voi vi state sbagliando. Io non sono altro che un anima libera e sola. Non c'è nessuno che possa completarmi" rispose nella confusione più totale, sottraendosi dal quel caldo tocco.

"Stiate tranquillo, non voglio obbligarvi. Ci tenevo solo che lo sapeste. Nessuno vuole togliervi la libertà e amare non è imprigionare le ali del proprio amato. Voi siete libero di scegliere cosa crediate che sia giusto. Ma prima lasciate, che per una volta qualcuno possa amarvi e donare il proprio cuore e anima" il principe li si avvicinò, fino a fare sfiorare le loro labbra.

Contatto che spiazzò l'altro, ma non per questo infastidito da tale gesto. In realtà non sapeva ciò che davvero voleva, ma le sue labbra richiedevano un nuovo assaggio.

"Come?"

"Fidatevi solamente di me , di quello che sto per fare"li sussurrò sulle labbra.

E solo a quel punto Davil, decise di lasciarsi andare. Lasciò che il principe si mettesse a cavalcioni sulle sue gambe, lasciò che quella braccia li avvolgessero il collo, lasciò che quelle labbra li sussurrassero.

"Vorrei.... essere solo vostro".

****

Il più grande lo strinse fra le sue forti braccia, e stretti in quel modo poté sentire quanto vere fossero state quelle parole che gli aveva sussurrato.

"Avevate ragione, mio principe".
Li disse, per poi baciare le sue labbra.

"Chiamatemi semplicemente Noel, mio Alpha" lo corresse, ancora stretto tra quelle braccia.

"Noel".
Ripetè il guardiano, accarezzando dolcemente ogni lettera di quel dolce nome.

Un nome che si appropriava perfettamente a quella piccola, dolce, persona che avrebbe sempre tenuto con sè. Nel bene e nel male.

End

Nota Autrice: ragazzi, ho deciso di fare in questo spazio un piccolo consiglio. Se ad esempio siete in crisi di libri e non sapete cosa leggere, io vi consiglierei "alla scoperta di noi" di MessedGirl_ che dire io già la adoro😍

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