My Brother, he's my Alpha

Il sonno di Rin, venne interrotto da un soffio caldo sul collo e aprendo lentamente gli occhi verdi, per abituarli alla luce del sole, si ritrovò davanti un bel viso soddisfatto.

Strizzò gli occhi più e più volte, cercando di capire se l' apparizione che aveva davanti a sé fosse reale, oppure solo uno scherzo della sua mente malata.

Ma no.
Nessuna fervida immaginazione.
Il suo tanto atteso fratello maggiore era lí che li sorrideva.

Realizzato ciò, con tanta incontrollabile euforia, dopo un lungo anno di allontananza  abbracciò  quel pazzo che li era tanto mancato.

"Da quanto sei arrivato?"
Li chiese felice come un bambino mentre un sorriso li formò sulle belle labbra rosee.

"Non da molto".
Mormorò vicino ad un orecchio, avvolgendolo con le proprie braccia forti.

Il più piccolo si lasciò avvolgere dal quel calore tanto piacevole, sentendo una scossa di brividi percorrergli la schiena per la sola presenza del suo segreto amore.

Con svogliatezza slacciò l' abbraccio, per poi guardare il viso dai lineamenti marcati, che tanto gli era mancato, lasciandosi attirare dalle pozze blu acqua in cui tanto amava perdersi.

"Mamma e papà , ci stanno aspettando per fare la colazione" irruppe, baciandolo inaspettatamente a stampo sulle labbra, per poi fargli un occhiolino e uscire dalla stanza.

Rin spiazzato per quel gesto tanto sperato per anni, si toccò le labbra toccate, con il cuore che batteva all' impazzita.

Chiedendosi, se  il bacio che aveva ricevuto era dovuto solo per affetto fraterno o per qualcos'altro che lui continuava a sperare?
Ma sapeva che molto probabilmente Alan non provava niente nei suoi confronti, se non per sentimenti fraterni. Perché in fondo era questo che erano, due fratelli di sangue.

E forse niente mai sarebbe cambiato.

***

Rin prese posto davanti ai genitori, vicino ad Alan e mentre presero mangiare con gesti di finta casualità si ritrovò a sfiorare o toccare il braccio o la mano del fratello, ma questo non facendoci nemmeno caso continuò a raccontare del proprio viaggio in Canada, facendolo un poco esasperare.

Voleva solo che notasse o che capisse il perché di quei sfioramenti, ma il diretto interessato sembrava non farci caso, oppure era solo stupido e basta.

No, la  realtà era che capiva solo quando voleva.

"Allora, tesoro.... Sei riuscito a trovare qualcuna? chiese la madre con un sorriso di chi la sapeva lunga, mentre mandava giù un sorso di caffè .

Alan sogghignò, scuotendo la testa, mentre Rin che ripresosi dai suoi pensieri smise di mangiare e sentendosi una strana sensazione alla bocca dello stomaco, chiamata gelosia, ebbe paura della risposta che sarebbe potuta uscire.

Spostando lo sguardo dalla madre in attesa, fissò il più grande con ansia. Sperando egoisticamente che non avesse  trovato una ragazza tutta gnè gnè gnè, perché questo erano per lui.

E detto questo ammetteva che preferiva mille volte il genere maschile.

"Ma lascialo stare cara, quando arriverà , arriverà. Perché stargli col fiato sul collo?"intervenne il padre, guardando la moglie.

"Quante storie, volevo solo sapere".
Sbuffò lei, mettendo le braccia sul tavolo.

"Già, ma! Perché volerlo sapere? A me sinceramente non fregherebbe nulla" si lasciò sfuggire il più piccolo, ora sotto l' attenzione di tutti.

"Ah no! Perché sapete, non ho trovato ancora nessuno. Non ho tempo per correre dietro a qualcuno" disse per mandare giù il boccone del bacon, per poi volgere particolarmente lo sguardo sul fratellino.
" E tu? Ancora nessun Alpha che ti fa battere il cuore? Sarebbe anche ora sai. Ormai sei un omega maggiorenne, e più passano gli anni e poche possibilità avrai" aggiunse scherzosamente, alzando un sopracciglio. Ma dicendo questo non si accorse di averlo ferito.

Con forza cercò di mandare la pillola amara per poi riprendersi dallo trance in cui era caduto
"Sai, forse non ho trovato ancora nessuno ma il mio cuore già batte per qualcuno, a differenza tua, che non hai mai preso l'amore sul serio " sbottò, per poi alzarsi sotto lo sguardo preoccupato dei genitori e quello basito del più grande e chiudendosi in camera.

***

Rin dopo la litigata, preferí rimanere chiuso in camera.

Arrabbiato con sé stesso,  perché si sentiva uno stupido a credere in qualcosa che non si sarebbe mai avverato.

Cosa poteva mai sperare da parte di Alan, che era chiaro che non lo vedeva con occhi diversi e questo aveva avuto modo di vederlo.

Per lui sarebbe sempre rimasto il suo piccolo fratello, ma Rin non voleva questo. Voleva che lo vedesse come qualcosa di più . Come un compagno di vita.

Ma questo non era possibile e a dire la verità, per questo un poco provava odio verso i confronti del maggiore.

Per la millesima volta, sospirò, per poi alzarsi dalla scrivania con l' intenzione che non  avrebbe passato tutto il giorno a rimuginarcini sopra, adesso aveva solo voglia di uscire per svagarsi, almeno un poco.

E chissà magari incontrando qualcuno adatto per lui. Ma ormai Rin non sperava piú in niente.

Dandosi un ultima sistemata ai capelli mori perennemente scompigliati, si avviò verso la porta, ma proprio quando la raggiunse questa venne aperta e un Alan fece la sua entrata.

Il più piccolo da quella comparsa inaspettata rimase esterrefatto.
"Cosa vuoi?"
Disse seccato, incrociando le braccia al petto.

"Dove stai andando e con chi?"
Chiese, mettendo in atto la famosa parte del fratello maggiore protettivo, mentre lo guardava dall'alto.

" E a te che frega scusa? E poi non sai che non si risponde a una domanda con un altra domanda?"si difese cercando di sorpassarlo.

Ma il più grande lo bloccò poco gentilmente per un braccio, ora guardandolo fuori di sé,  per il suo pessimo atteggiamento. L'altro nel frattempo sbuffò.

"PRIMA DI TUTTO, PICCOLO DEMONIETTO NON RIVOLGERTI COSÍ  A ME, E SECONDO COME TUO FRATELLO MAGGIORE HO TUTTO IL DIRITTO DI SAPERE COSA FAI, DOVE VAI E CON CHI".

"E se non vorrei dirtelo, come mi obbligherai? Hm, sentiamo".

"Non..."

"Non cosa ? Non sfidarmi ? Vuoi dire questo? ribattè, il più piccolo sempre con fare più deciso.

Il viso del suo interlocutore in quel momento era una faccia tesa di rabbia. Gli era chiaro, che se avrebbe continuato così, sarebbe esploso. Ma era proprio ciò che voleva. Farlo esplodere come una bomba nucleare, pronta per devastare tutto.

Alan non disse più niente e sbattendolo con forza al muro li fece cozzare la schiena, provocandogli un mugolio per il dolore.

E senza dargli tempo di ribattere lo baciò con furia.

Il più piccolo con le poche forze rimaste riuscì a scostarlo da sè, per poi guardarlo con gli occhi lucidi dalla sensazione orribile che sentiva dentro di sé .

"Fottiti!COSA CREDEVI DI OTTENERE FACENDO COSÍ? NON È CON LA FORZA CHE OTTERRAI CIÒ CHE VUOI, E  ORA ESCI DA QUESTA CAMERA, SPARISCI"urlò liberamente sapendo che in quel momento in casa erano soli, per poi pulirsi la bocca con la mano.

Era vero che attendeva un vero bacio da parte sua, ma non in questo modo, così prepotente .

Alan lo guardava solamente, per poi passarsi una mano sul viso. Ma non se ne andò .
"Scusami".
Disse solamente.

Sentendo quelle parole il più piccolo si sentì un poco colpevole. Perché alla fine anche lui aveva fatto la sua parte, facendolo innervosire.

Si passò una mano nei capelli rendendoli ancora più scompigliati, per poi calmarsi dalla rabbia e cercando la calma.

"Okay...Ma non riesco a capire, come cazzo possa ragionare la tua testa. Non capisco...."

"Non capisco...."
Lo incitò l'altro.

Prese un momento di pausa per poi continuare
"Non capisco cosa tu voglia davvero da me, se mi vedi solo come il tuo piccolo fratellino. Prima mi calcoli a stento e poi mi baci così, aiutami a capirti ".

Il più grande li fece cenno di avvicinarsi.
E così lui fece, anche se un poco spaventato.

"Senti....Non so cosa mi stia succedendo, so che è sbagliato pensarti e non come nel modo in cui dovrebbe essere, però quando si tratta di te perdo la pazienza, con poco. Aiutami tu, a farmi capire di cosa si tratti, perché io non lo so davvero. So che provo qualcosa nei tuoi confronti e non in modo fraterno, ma non ne conosco il nome".

Rin spiazzato da queste parole ma anche contento si ritrovò a sorridere nella tenerezza del fratello più grande.
"Sarà forse Amore?"
Chiese, mordendosi un poco il labbro inferiore.

"Non lo so, non l'ho mai provato prima d'ora, mio omega ".

Rin invece, era sempre stato consapevole del fatto che suo fratello era da sempre stato il suo unico Alpha. E ora che aveva un opportunità con lui non voleva sprecarla.

Lo baciò ma con dolcezza, accarezzandogli amorevolmente i capelli castani. Poi li allacciò le braccia al collo, per abbassarlo alla sua altezza e presto si ritrovò nuovamente bloccato al muro, dal corpo possente del più grande.

Presto sentí, delle mani forti che presero ad accarezzare la propria pelle e delle labbra calde baciargli poi la fronte.

"Poco per volta imparerò il nome di questo sentimento, ma fino ad allora aspettami. Non cercare nessun altro. Perché sono io il tuo Alpha".

Quanto era felice di sentire queste parole, dopo tanto tempo? Ora il suo sogno stava diventando realtà.

Ricevere L'amore di Alan.

Fine.

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