Chapter 4
-Senti insetto, liberami da queste...cose e ridammi il mio scudo.
Fisso sempre più incuriosita quei due occhi bianchi che si restringono e si allargano a loro piacimento e la voce che esce fuori da quel strano umanoide è la voce calda e giovane di un ragazzo che ad occhio e croce avrà la mia stessa età.
Si erge in tutta la sua statura, rivelando di essere alto non più di un metro e sessantotto, quindi alto esattamente come me.
Il ragazzino ragnettino si avvicina a me, il mio fottuto scudo ancora in suo possesso.
-Altrimenti?
Soffio sul ciuffo di capelli color pece che mi sono caduti davanti al viso, sfidando il piccolo principino che si crede grande abbastanza da poter tenere per più di due secondi il mio piccolo tesoro.
-Uh, non ti piacerà.
Intanto inizio a fare forza sulle braccia per liberarmi dalle ragnatele, iniziando a sentire il muro a cui sono appiccicata scricchiolare.
Il ragnetto si avvicina e fissa il mio scudo e già sento il dovere di liberarmi e prenderlo a calci finché non diventa davvero delle dimensioni di un insetto.
Vedo una crepa formarsi sul cornicione mentre continuo a spingere in avanti le mie mani all'insaputa del ragazzo rosso.
-Sai, ho già visto uno scudo come questo, ma devo ammettere che il tuo è molto più dark e ti si addice.
Non hai idea di cosa ti farebbe quello scudo nelle mie mani.
Si avvicina fino a posizionarsi di fronte a me, porgendomi la sua mano rossa decorata con filamenti neri.
-Come ti chiami?
Gli sorrido.
-Lily Taylor.
-Piacere di conoscerti.
Ah. Ah. Ah. Lui mi porge la mano ma io sono ancora bloccata al muro, molto divertente. Già.
-Smettila di usare l'ironia perché non fa per te, ti prego.
-Allora tolgo il disturbo.
Alza una mano e vedo un filo quasi invisibile uscire da quei suoi due bracciali neri che ha sul polso, okay, non sto a descrivervi la sua "armatura" perché è davvero impossibile.
Non appena lo vedo volare via con il mio scudo con un ultimo strattone mi stacco dal muro, vedendone due pezzi abbastanza grossi ancora attaccati alle mie mani.
-Andiamo!
Esclamo io.
Guardo il ragazzo in aria e, con uno slancio, carico il braccio all'indietro e lancio il pezzo di cornicione verso di lui, beccando però il filo, facendolo cadere.
Ne approfitto e senza permettergli di crearne un altro gli tiro addosso l'ultimo pezzo di muro che questa volta lo becca in piena pancia e lo fa cadere sul tetto della casa davanti a me.
Corro velocemente dalla parte opposta del tetto con le mani ancora avvolte nei fili, dove però sono riuscita a far uscire le dita così sembrano dei guanti come i miei neri solo meno appariscenti.
Salto nel vuoto appena in tempo per afferrare il mio scudo che quel irresponsabile aveva lasciato cadere nel momento in cui un pezzo di muro gli era arrivato addosso con una velocità discutibile.
Atterro sul tendone di un mercatino e salto giù, iniziando a correre più veloce del vento con lo scudo che ricopre metà del mio braccio sinistro.
Corro senza meta, perché nei momenti in cui ti insegue qualcuno che non è il tuo solito nemico ti dimentichi di dove sei.
Arrivo senza saperlo dove passano i binari del treno, mi accosto dietro la centralina elettrica che si trova a pochi passi dalle rotaie dove sta per passare un treno.
Sotto di me ci sono delle macchine che viaggiano, quindi sono di un ponte.
Respiro silenziosamente e mi accosto con lo scudo pronto all'angolo della centralina, sbriciando.
Quello che vedo è il ragazzo di prima, fermo immobile sopra un container che non avevo visto, la sua maschera adesso la tiene stretta in una mano e posso ammirare il suo viso dolce, occhi nocciola e capelli uguali sbarazzini.
Ma che sto dicendo mai? Quella birra deve aver fatto effetto perché se lo becco di nuovo in giro quel ragnetto lo spiaccico.
Si guarda attorno e intanto il treno sfreccia dietro di lui.
Un colpo sordo al costato mi fa piegare in due, facendomi tornare alla realtà dove davanti a me c'è un uomo con due tirapugni sulle nocche con addosso una maglietta con su stilizzato il nome di PROGETTO SEDICI.
Tira un altro pugno al mio scudo che si mette tra di noi grazie ai miei riflessi, ed io, nascosta dalla mia arma, lascio che un espressione di puro terrore mi si dipinga in faccia dopo aver letto quelle due parole sulla maglietta.
Se non arriva qualcuno a salvarmi davvero potrebbe essere l'ultima volta che combatterò.
*ciao! Vaffanculo, io voglio dormire quindi non dico nulla e tante care cose. Prima di andare vi avviso che Tom Holland è alto 1.73, ma nel trailer di Homecoming sembra essere di più uno e sessantotto messo a confronto con Robertino quindi io userò quel l'altezza lì.Commentate e votate altrimenti vi crucio...*
Qua da Shinimal è tutto
Al prossimo capitolo.
Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top