Chapter 25
Io e Peter ci alziamo non appena la lunga bara di quercia coronata da una corona di gigli bianchi entra nella navata centrale.
Un sacco di persone si alzano con noi.
La chiesa sembra tacere per lui, per l'uomo che è stato. Peter indossa uno smoking nero mentre io sono vestita abbastanza semplice ma nera, come questa giornata.
Nessuna telecamera presenzia al funerale di Tony Stark, la sua morte è diversa dalla sua vita sotto i riflettori. Sfortunatamente sediamo in prima fila, di fianco agli ex Avengers. Sento il sangue che pulsa e ovatta il mio udito quando sposto lo sguardo su Steve Rogers, il responsabile dei dolori di Tony. Sapesse quante volte ho dovuto convincerlo a non bucarsi per dimenticare, osasse anche solo pensare quanto sia doloroso sentire il suo grido inumano infrangersi contro le pareti della mia mente ogni volta che chiudo gli occhi.
Lo uccido con lo sguardo e torno a concentrarmi sulla cerimonia, incapace di staccare gli occhi da quella scatola che contiene forse l'uomo più coraggioso del mondo.
Naturalmente Peter inizia a singhiozzare silenziosamente e io cerco la sua mano stretta a pugno e districo il suo dolore, cercando di donargli l'ultimo calore umano che mi è rimasto.
Lo guardo per dargli forza anche quando io non ce l'ho, perché non posso sopportare di vederlo distrutto.
Ricambia il mio sguardo e deglutisce, fermando le lacrime con un espressione stoica.
Torno a guardare la bara e questa volta sono io che inizio a far scendere lacrime lunghe e crudeli sulle mie guance, senza produrre alcun suono.
Peter stringe la mia mano e sento che l'unica fonte di vita ce l'ho qua di fianco.
Non c'è tempo per tenersi dentro il dolore, da quel giorno alla torre l'unica colonna sonora alle nostre giornate sono le risate di noi e di Tony.
E Peter continua a darsi la colpa, testardo.
Lascio scorrere la giornata, i discorsi, fino a giungere al cimitero, osservando vuota la bara che viene sepolta nella fossa tra le lapidi dei suoi genitori.
Buffo leggere la frase I am Iron Man incisa nel marmo della sua pietra. Rimaniamo in disparte finché tutti se ne vanno, osservando con stizza il capitano che sosta più degli altri davanti al suo errore più grande.
Non appena finisce ci passa di fianco, incrociando per un secondo i miei occhi oramai fusi dal dolore, solo un liquido di metallo racchiuso nelle iridi.
Ci avviciniamo alla tomba, chinando il capo in segno di rispetto e rimanendo in silenzio per più di un'ora, mano nella mano, dolore col dolore.
Torniamo a casa esausti, anche se la mia casa adesso è la casa di Peter, sua zia che crede che io stia lì perché i miei sono in vacanza e non ho parenti da cui andare.
Ci chiudiamo nella sua piccola stanzetta con le mani tra i capelli, quando la sua adorabile zia entra nella stanza e porge un pacchetto portato dal postino a Peter per poi uscire.
Strappa l'involucro per rivelare un disco che inserisce subito nel lettore display del televisore.
A bocca aperta vediamo Tony Stark mentre armeggia con le sue armature e la telecamera lo insegue, come manca al mondo.
Sorridiamo nel vederlo mentre se la prende con il suo ferro vecchio.
Ad un certo punto smette di armeggiare e si avvicina alla telecamera, fissando dritto l'obbiettivo, fissando noi.
-Io un giorno me ne andrò, so che succederà. Voglio che voi due, Lily e Peter, faceste una cosa per me, un'ultima cosa: portate a termine la missione, trovate la provetta e sconfiggete il nemico. Nel mio testamento ho lasciato la mia Stark Tower a voi diavoletti, perché voglio che la rendiate una nuova base per gli eroi come voi, gli eroi di strada.
Sarà dura essere degli eroi, ma voi avete la stoffa per diventarli e, francamente, io non sbaglio quasi mai.
La città vi aspetta, miei piccoli eroi.
La registrazione si spegne e un nuovo motivo per andare avanti ci infonde forza. Frugo tra i miei effetti che sono riuscita a ricavare dalla mia vecchia casa e trovo la provetta che avevo nascosto, osservandola da vicino.
La lancio con rabbia contro il muro, frantumandola e sporcando il muro di un liquido trasparente.
-Sei impazzita?!
Sbotta Peter.
Lo guardo seria, perché ho capito che essere eroi è la cosa più difficile del mondo.
-Non era la vera provetta, ci hanno incastrato.
*prima o poi finirà. Commentate e votate altrimenti vi crucio...*
Qua da Shinimal è tutto
Al prossimo capitolo.
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