Chapter 23

Sorvoliamo la lunga via che porta davanti alla torre, la mia mano saldata a quella di Peter che con i suoi fili si avvicina sempre di più all'edificio.
La preoccupazione sale, per entrambi.
Siamo vicinissimi alla Stark Tower adesso, l'insetto sta per tirare uno strattone alla ragnatela e portarci sul terrazzo, ma ciò non accade.
Il filo di Peter viene tagliato da qualcosa di sottilissimo e nero e passa poco o nulla dal sentire uno sparo che raggiunge la spalla del mio ragnetto.
Iniziamo a cadere.
-PETER!
Vedo il sangue che sale verso l'alto nella nostra caduta, mi sfiora la guancia mentre lo vedo con ancora il filo attaccato al braccialetto spara ragnatele.
Senza perdermi d'animo afferro il filo bianco, prendendo lo scudo e conficcandolo in una trave portante della Stark Tower.
Mi appendo con tutte le mie forze allo scudo, guardando sotto di me Peter che penzola per un braccio, la ragnatela che ci tiene collegati.
Il terrazzo non è troppo distante. Inizio a scalare la torre più bella di New York, usando lo scudo come piccone. Questa volta devo dividere la forza nelle braccia e nelle gambe.
Ad ogni passo verso la terrazza sento i miei piedi che scivolano sulla superficie liscia e pendente della torre.
Con uno sforzo disumano arrivo di fianco alla A della ex Avengers Tower, saltando su di essa per posizionarmi sopra in posizione prona.
Metto lo scudo sulla schiena e afferro la ragnatela con tutte e due le mani, tirando verso di me il corpo inerme di Peter. Non appena arriva a portata di mano lo afferro per la vita e lo porto verso il terrazzo enorme, inginocchiandomi di fianco alla sua spalla ferita.
Sento il suo polso e sale il panico nel non sentire alcun battito.
-Non ci provare.
Inizio a fare un massaggio cardiaco ma nulla, lui non si muove. Gli sollevo la maschera e premo le mie labbra sulle sue, li dono il mio ossigeno e finalmente lui si muove con uno spasmo. Tolgo completamente la maschera e lo vedo mentre boccheggia per poi calmarsi. Controllo la sua spalla e noto che il proiettile l'ha solo sfiorato, provocando però una gran perdita di sangue.
Premo la mia mano spalla ferita e Peter si alza lentamente, accettando il mio aiuto.
-Lascia, tu dovrai combattere nel caso ci fossero dei nemici.
Lo vedo mentre sostituisce la mia mano con la sua e si rimette la maschera, invitandomi ad andare avanti. Quel gesto mi ricorda così tanto la prima volta che mi ha portata qua. Quante cose sono cambiate.
Non mi lascio sopraffare dalle emozioni e premo il bottone sul mio braccio, la mini mitragliatrice che si assembla e lo scudo pronto a difendere.
Entriamo nella torre dove tutto è macerie e distruzione.
Peter arranca dietro di me e si guarda attorno.
Un proiettile rimbalza sul mio scudo e vedo un uomo armato di un fucile correre verso di noi, cascando a terra non appena punto il mio braccio armato verso di lui.
-Stammi vicino.
Sussurro a Peter.
Esploriamo la zona, osservando con rammarico la vecchia sala dove guardavamo i film con Tony ora distrutta completamente.
-Lily sento una fonte di calore al laboratorio.
-Come fai?
-I miei sensi sono sviluppati.
Ci incamminiamo prudenti verso il laboratorio ancora intatto, vedendo ciò che ci toglierà il cuore. Tony è nella sua armatura scarlatta e sta cercando di disinnescare una bomba abbastanza forte da distruggere l'intera Stark Tower.
Non appena accenniamo a correre verso di lui si blocca e dietro i due occhi illuminati si può vedere l'eroe.
-J crea la bolla di protezione.
Una bolla si crea dal nulla isolandoci da Tony che tira un pugno sulla bomba e questa inizia ad illuminarsi sempre più.
-TONY!
Urliamo io e Peter quando lo vediamo sollevarsi in aria mentre lo sentiamo urlare dal dolore. La luce della bomba aumenta. Ci scaraventiamo contro la bolla e iniziamo a colpirla, Peter con deboli pugni e io con possenti fendenti.
Ironman è in aria senza usare i propulsori e sta urlando come un animale in trappola.
La disperazione cieca ci spinge a cercare di rompere la protezione che ha messo per noi, per contenere l'esplosione.
Non appena noto che la bomba sta per esplodere davvero salto come un ghepardo verso Peter, portandolo a terra lontano dalla bolla con lo scudo davanti a noi per proteggerci.
Ed è disarmante il boom che ci fora i timpani, degli oggetti che colpiscono lo scudo e un ultimo, inumano grido di sofferenza esce dalla bocca di Tony Stark.
Non appena cala il silenzio mi alzo di scatto, lasciando Peter ancora confuso per terra.
Corro verso il corpo di Tony avvolto da una tuta nera aderente.
L'armatura è distrutta.
Mi fermo a metà strada con le lacrime agli occhi, lasciando cadere lo scudo a terra mentre mi tolgo il casco. Lo raggiungo e mi inginocchio di fianco a lui, vedendo la sua espressione ancora viva.
Dio mio è pieno di sangue.
Gli metto una mano sotto il collo e posiziono il suo busto sulle mie ginocchia, vedendolo sorridere debolmente.
Peter arriva e con gesto impetuoso si leva la maschera, cadendo in ginocchio di fianco a me mentre gli occhi scuri di Tony ci fissano fieri.
Peter sta già piangendo silenziosamente mentre io...io sto morendo dentro. Il mio sopracciglio è rivolto verso l'alto e gli angoli della bocca piegati per un espressione incontrollabile di puro terrore e distruzione.
-I miei piccoli eroi...
Mormora lui, sorridendo sempre di più.
Noto che ora il suo sguardo morente si è concentrato solo su di me che indissolubilmente inizio a far scendere la prima lacrima di perla lungo il mio viso.
-È il tuo turno.
E fu così che i due occhi marroni e grandi, forse i più belli del mondo, si spensero per sempre. Gli accarezzo il viso e gli chiudo gli occhi, piangendo su quel sorriso morto.
Peter urla dalla disperazione e si accascia sul petto del suo eroe, lasciando che il mio urlo si aggiunga al suo.

*devo farlo, è una cosa triste ma devo farlo. Commentate e votate altrimenti vi crucio...*
Qua da Shinimal è tutto
Al prossimo capitolo.

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