Elogio al ballerino
Ispirato da Erasmo da Rotterdam - Elogio della follia
Io sono un ballerino. Sì, uno qualunque. No, non indosso un tutù, né mai ho indossato le punte (ebbene sì, quelle odiose scarpette color carne con il gesso in fondo).
Perché piuttosto non mi immagini con le scarpe, o scalzo? Sono uno qualunque, non tentare di definirmi troppo, potrei offendermi, perché non faresti altro che costruire una casa di pregiudizi.
Come reagiresti se adesso ti dicessi che io sono speciale? Ebbene sono un atleta e allo stesso tempo un artista. Non sia mai! Che bestemmia! Cosa potrebbe dire Cristiano Ronaldo dopo questa? Leonardo si starà di sicuro rivoltando nella tomba. Non credi?
Io no.
Dirai che io ballo su musiche già composte da altri artisti, e che non posso sfruttare il loro duro lavoro; in fondo, anche solo una canzone, può regalare enormi emozioni, non servo anche io.
Stai forse quindi affermando che, anche se il telefono fisso permetteva di comunicare perfettamente, nessuno avrebbe dovuto poi inventare il telefono mobile? Cooper non è quindi un vero inventore perché ha utilizzato un'invenzione di Bell e Meucci?
Ma in primo luogo, che cosa espongo al mio pubblico?
Non si può ascoltare la mia musica, non si può guardare un mio quadro e nemmeno una mia scultura. Qual è quindi la mia opera?
Non ho un campo di gioco predefinito, non utilizzo oggetti come racchette, palle o mazze, non corro, non accumulo punti e non gioco sfidando un avversario: sarei da considerare anche un atleta?
La risposta è evidente: il mio corpo è, nella maggior parte dei casi, il mio mezzo di comunicazione e allo stesso tempo ciò che mi rende un atleta.
Non utilizzerò cornici, non userò vernice, non suonerò uno strumento, né dirigerò un'orchestra: il mio corpo e la mia mente che si muovono a ritmo sulla musica dipingono il mio enorme quadro.
E per i veri capolavori, si aggiungono vari altri artisti, uno diverso dall'altro, che sono i miei compagni nella coreografia, le luci colorate del teatro, i vari sfondi, le scenografie, che fanno sì che questo possa essere un'unica e splendente opera.
Sono un artista completo che si esprime tramite diverse sfere sensoriali: la vista con la quale puoi studiare i movimenti e seguire le espressioni, anche facciali, del mio corpo, e il suono che può riaffiorare i tuoi ricordi più profondi e che trascina il mio corpo a fare ciò che vedi nei miei passi.
Non sono io che ballo sulla musica, è la musica che mi fa ballare.
Tutti quei movimenti che ti appaiono così semplici, in realtà non lo sono: non sai quanti sforzi ho fatto per raggiungere la perfezione visiva che ti si mostra davanti anche in un semplice salto, giro o figura. Quante volte sono caduto, quante volte mi sono ferito, quante volte ho concluso la "semplice sequenza" con il fiatone, come un atleta come tutti gli altri; ma soprattutto, quante volte non ho mai mollato.
E sai perché non ho mai mollato? L'ho fatto per me? Nulla di più sbagliato. Il mio intento come artista, è quello di trasmetterti un'emozione che ti possa colpire nel profondo e regalarti sentimenti puri.
Queste emozioni sono le più disparate: devo saperti trasmettere allegria, odio, passione, paura, inquietudine, tristezza, forza, rabbia, disgusto, disprezzo, stupore.
Ti sembra un lavoro semplice? Forse lo è di più per chi ha diversi strumenti musicali da utilizzare, lo è per chi ha diversi colori e una tela da riempire. Ma per chi ha solo il suo corpo? Mi basta utilizzare una musica allegra per rendere una coreografia gioiosa? Ah sì? Allora immaginiamoci me, in mezzo al palco, fermo immobile, con la canzone più felice che ti viene in mente. Ops... Mi dicono che non funziona così... Peccato, sarebbe stato molto più facile per me.
Comunque, per arrivare a suscitarti tutte quelle emozioni, però, devo allenare, ma soprattutto affinare il mio mezzo artistico, che è sempre lui, ormai dovresti intuirlo: il mio corpo.
Non posso però, purtroppo mi tocca dire, comprare un pennello nuovo o un pianoforte più costoso.
Il mio fisico va allenato di continuo per non perdere i progressi acquisiti e innanzitutto per avvicinarmi sempre di più alla perfezione. É per questo che mi alleno, mi sforzo, e lo faccio di continuo; posso quindi considerarmi un atleta, non credi?
Ma dato che questa forma di arte performativa, come il teatro, della quale esistono anche numerose competizioni, eleva al quadrato le performance di qualsiasi sport e di qualsiasi arte, deve essere per forza disprezzata da chi è capace di fare solo una delle due.
Non sia mai però, nel mondo di oggi, apprezzare il ballerino e la danza: finiremmo tutti per essere qualcuno "di loro" e ci toccherebbe ammettere che le emozioni che trasmette, anche solo una coreografia, possono essere ricordate sulla propria pelle molto più di migliaia di quadri.
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