Prologo
Talenti si nasce
Non si diventa
Lucy's Pov
Il rumore dei miei tacchi neri rimbombava nei corridori deserti.
Passo dopo passo, con postura sicura, arrivai davanti la lussuosa porta rossa con rifiniture nere lucenti.
Mi passai una mano trai capelli biondi lucenti, per sistemarli un po' meglio e mi abbassai la cintura nera posizionata sul mio giro vita, che precedentemente si era alzata mentre stavo guidando.
Ero pronta.
Bussai e subito dopo sentii una calda e ferma voce accogliermi all'interno della sala.
Posai la mia bianca mano sulla porta ed automaticamente si aprii, lasciandomi un po' sorpresa.
<<Benvenuta signorina Heartfilia, prego si accomodi.>>
Appena fui entrata completamente nella sala la porta si chiuse.
Guardai il muro alla mia destra e notai un sensore.
<<Sorpresa? Le dico solo che questo palazzo è completamente dotato di tecnologia di ultima generazione>>
Alzai un sopracciglio e di conseguenza la testa. Come di mia abitudine.
<<Ma davvero?>>
Ovviamente la mia era una domanda retorica e questo l'uomo l'ho capii all'istante mettendosi a ridacchaire.
<<Come mai non vedo la presenza degli altri tre membri come stabilito dal contratto?>>Chiesi un po' infastidita, non notando la loro presenza.
<<Abbiamo dato loro degli orari diversi dal suo, così l'incontro sarà più interessante>> Disse mettendo entrambi i gomiti sul tavolo, unendo poi le mani e posandoci sopra il mento, guardandomi con un sorrisetto stampato sul volto.
<<Visto che lei è quella più puntuale di tutti, abbiamo deciso di assegnarle mezz'oretta di anticipo, giusto il tempo necessario per chiarirle i dubbi.>>
Con gli occhi indicò una sedia rossa e nera facendomi intuire la frase: "Prego, si sieda"
Con passo deciso mi avvicinai al tavolo rotondo in legno massiccio, di colore scuro.
L'uomo biondo, come un gentiluomo dovrebbe fare, si alzò e mi tirò la sedia, giusto il minimo per farmi sedere e successivamente mi avvicinò al tavolo.
Tornò al suo posto e incominciò a fissarmi.
Ignorandolo inspezionai la sala.
Grande, bella e altamente costosa.
Come mi sarei aspettata. Era una delle case discografiche più ricche al mondo. Aveva creato e dato vita a pop star famose in tutto il mondo.
Mi risvegliai dai miei pensieri quando vidi volare un piccione. Davanti a me, infondo alla stanza, vidi una grossa vetrata che occupava un'intera parete, al di fuori si potevano notare gli altri grandi grattacieli, molto più piccoli della casa discografica Blu Pegasus.
Girai la testa alla mia destra notando tutti i dischi d'oro e di platino incorniciare il muro. La parete sinistra non aveva niente di particolare.
<<Penso che dopo il contatto tu e gli altri finirete su quella parete, dipende tutto da voi.>>Disse l'uomo alla mia destra.
<<Mi chiamo Hibiki>>
<<Lucy, ma penso che questo l'ho sappiate già...>>
Lui ridacchiò.
<<Datemi del tu>>
Annuì e subito dopo sentii bussare alla porta. Gauradi l'orologio. Una smorfia si impadronì della mia faccia.
<<Entra pure.>> Disse Hibiki con lo stesso tono che aveva usato con me.
Dalla porta entrò un ragazzo alto dai capelli scuri.
Grey's Pov
La sveglia come di consuetudine suonò. Oggi era il giorno dell'incontro con la casa discografica e quei tipi lì.
Mi alzai dal letto ancora assonnato ed andai a fare una doccia fredda.
Dopo dieci minuti uscii con un asciugamano intorno al bacino ed aprii le ante dell'armadio.
In teoria mi sarei dovuto presentare elegantemente ma non era di mio gradimento farlo e così optai per il mio solito look.
Una maglia a maniche corte nera una felpa blu, dei jeans neri e le Vans anch'esse nere.
Mi passai una mano tra i capelli ed ero pronto per uscire.
Sbadigliando mi incamminai verso l'ingresso ed afferrai al volo le chiavi di casa e dell'auto posate sulla una mesolina.
Uscii di casa sbattendo la porta e scesi le scale.
Odiavo uscire di giorno. Io ero un tipo notturno. Indovinate il perché?
Lo spacciatore si fa di notte non di giorno.
Una volta scese le scale aprii il portoncino che divideva me ed io mondo la fuori. Un fascio di luce mi acciecò e subito portai una mano al viso per coprire gli occhi. Che giornata di merda. E come se non fosse abbastanza era pure lunedì.
Incazzato sbattei la porta dietro di me e raggiunsi la mia BMW nera. L'aprii e salii il più veloce possibile. Accesi il motore e guardai dallo specchietto, nessuno. Perfetto.
Misi la prima e portai il muso dell'auto sulla strada.
Nel mentre della mia azione una Porche gialla sfrecciò davanti a me. D'istinto posai rapidamente il piede sul freno. Troppo tardi. Quel bastardo mi aveva distrutto il muso dell'auto.
Incazzato nero uscii dal parcheggio con una fretta simile a quelle delle auto di Fast and Furious, inseguii la Porche gialla. Ma che cazzo di colore è il giallo per una Porche?! Soprattutto se il colore è giallo limone scaduto...
Inseguii l'auto e mi segnai la targa su un taccuino, che tenevo sempre nel cruscotto dell' auto in caso dovessi segnare qualche incontro per la droga o qualche idea che mi veniva in mente.
A quel deficente glie l'avrei fatta pagare cara.
Io non avrei mai usato un solo centesimo per riparare un danno che non avevo causato io.
Dopo essermi ricordato dell'incontro accellerai e girai a destra facendomi sentire da tutto il quartiere, lasciando sulla strada il segno delle mie gomme. Mancavano solo cinque minuti.
Parcheggiai in doppia fila ed entrai rapidamente nel grattacielo. Salii sull'ascensore e premetti il tasto 422. L'ultimo piano. Sperai vivamente di trovarla lì dove l'avevi lasciata e di non andare a recuperarla da qualche parte.
Una volta che le porte si aprirono sfrecciai e percorsi tutto il corridoio. Mi fermai e alzai il cappuccio della felpa per non far notare il mio sudore, infine bussai.
<<Entra pure>> sentii dall'altra parte della porta.
Poggiai la mia fredda mano sulla porta ed essa si aprii automaticamente. Rimasi stupito ma ripresi il controllo delle mie emozioni. Entrai e vidi davanti a me un grande tavolo circolare con cinque sedie attorno. Davanti a me notai Hibiki, il capo della casa discografica. Alla mia destra notai una bionda. Era vestita in modo impeccabile. I capelli erano sciolti e ben sistemati, un trucco leggero, indossava una maglia rossa infilata in una gonna nera che le arrivava fino a metà coscia, sui fianchi, per reggere la gonna c'era una cintura anch'essa nera con al centro una decorazione d'oro, le gambe erano coperte da dei collant scuri e ai piedi indossava delle scarpe col tacco. A completare il tutto, una lunga collana d'orata le arrivava fino sopra i prosperosi seni.
Era una bella donna.
Mi sedetti sulla prima sedia che mi capitò davanti ed aspettai gli altri due.
Il biondo per infastidirmi più di quanto non lo ero già mi fece ricordare il mio ritardo. Facendomi girare le palle.
<<Sei in ritardo di cinque minuti e ventitré secondi>>
<<Lo so. Un bastardo mi ha rovinato il muso dell'auto. Glie la farò pagare.>>
Dissi il tutto ghignando.
<<Dovresti andare dalla polizia...>>
Rivolsi il mio sguardo alla bionda.
<<Senti bambolina, la polizia non è mai stata affidabile, nemmeno la prigione non mi fa più paura. Un giorno ti sbattono il galera ed il giorno dopo sei fuori. In più non sanno fare altro che mangiare ciambelle>>
<<Prima di tutto a me bambolina non lo devi nemmeno accennare, secondo si vede che sei un delinquente, terzo io mi fido della polizia ed infine se pensano solo al mangiare c'è una nuova riforma, che forse tu, ignorante plebeo non sai, la denuncia.>>
Stavo per mettermi a rispondere quando il boss ci interruppe.
<<Amo questa rivalità interna, adesso fate silenzio, deve arrivare la prossima.>>
Qualcuno bussò, io e la bionda rivolsimo lo sguardo alla porta.
<<Entra.>> disse Hibiki.
Una ragazza dai capelli rossi entrò dalla porta.
Era vestita in modo elegante.
Capelli scarlatti raccolti in una coda alta, maglia gialla, leggins neri accompagnati da delle scarpe con tacco nere.
Il mio sguardo si posò sulla grande sacca che teneva in mano, sembrava davvero pesante.
<<Prego si siedi pure.>>
Dietro di lei arrivò una dipendente e le prese la borsa.
Con portamento deciso si sedette alla mia sinistra e scrutò uno ad uno. Che strana tipa. Chissà com'è l'ultimo.
Erza's Pov
L'acqua calda mi stava scivolando sulla mia pelle fredda provocandomi brividi su tutto il corpo e nel mentre la mia testa volava. Oggi si sarebbe tenuto l'incontro con la casa discografica e gli altri tre componenti della forse nuova band. Chissà come sarebbe andata...
"Io ho sempre avuto problemi a relazionarmi con le persone..." Pensai infastidita. Non ero io il problema, erano gli altri. Mi stavano vicine solo perché ero abbastanza ricca da potermi permettere un viaggio di lusso o una villa e poi, di conseguenza quando scoprivo i loro giochi li picchiavo a sangue.
La pelle, iniziò a scottatmi ed allora mi risvegliai dai miei pensieri.
Una volta finito il bagno uscii dal box doccia ed avvolsi il mio prosperoso corpo in un asciugamano in lino, proveniente dall'Egitto.
Indossai il mio intimo in pizzo bianco ed uscii dal bagno,non prima di aver aperto la finestra.
Aprii l'armadio e iniziai a scegliere un'abbigliamento comodo ma elegante allo stesso tempo.
Optai per una maglia blu, dei leggins neri; raccolti o capelli in una cosa di cavallo ed ero pronta. Deciso di non asciugare i capelli, si sarebbero asciugati durante il viaggio.
Una notifica sul mio cellulare squillò.
"Lezione Fitness"
Quasi dimenticavo. Oggi era la prima lezione di Fitness dell' anno.
Presi un borsone e ci buttai dentro una maglia gialla,delle scarpe sportive, una boraccia d'acqua, delle fasce per tenermi indietro i capelli e un'asiugamano rosa pallido. Tutto era pronto.
Misi in spalla il mio borsone e indossai le mie scarpe col tacco preferite.
Chiusi la porta a chiave e corsi verso la fermata dell' autobus.
Di sicuro vi chiederete: se è ricca perché non ha l'auto? Dovere sapere che io non sopporto gli istruttori di guida e perciò... Niente patente.
9:40
Perfetto.
L'autobus arrivò. Appena le porte di aprirono un'ondata di pizza di sudore mi investiti. Merda. Ed io che mi ero appena lavata... Salii con tristezza. Mi purtroppo l'unico posto libero era uno vicino ad un grasso che mangiava ciambelle ed aveva un bicchiere di caffè in mano.
Sospirai e mi sedetti.
Oggi l'autista voleva imitare quelli di Fast and Furius. Dopo qualche pericolosa curva, l'uomo vicino a me mi versò il caffè sulla maglia. Che... Cazzo!!!
<< Ma di rende conto di quello che mi hai appena fatto?!>> Ormai isterica.
Il tipo mi guardo in secondo e con la bocca piena rispose.
<<Isterica>>
In quel momento perso il controllo.
Afferrai le sue ciambelle e le feci volare dall'altra parte del finestrino aperto sopra di noi.
Preso il borsone e gli tirai pugni a raffica. Erano talmente forti da far volare il suo sangue ovunque.
Gli uomini presenti sull' autobus mi fecero scendere ed una volta che tocca il marciapiede, l'autista spaventato accelerò e partii.
Mi ritrovai da sola sul marciapiede con una maglia e sporca di sangue, ciambelle (gli sputi del tipo), caffè e saliva.
Arrabbiata cambia i il mio povero indumento con la maglia gialla. Almeno si intonavano i colori.
Preso un taxi e giunco alla mia metà.
Salii fino al piano 442 e mi sedetti su una sedia scrutando tutti con massima attenzione.
Che brutta giornata...
Nastu's Pov
Semplicemente dormivo. Dormivo davvero bene se non fosse stato per il mio coinquilino biondo.
Questo mio simpaticissimo amico ebbe la geniale idea di versarmi dell' acqua in testa e buttarmi giù dal letto.
<< Ma che cazzo fai??>>
<<Idiota! Sei in ritardo di 45 minuti!!>>
<< Ritardo? Cosa devo fare?>> Sussurrai l'ultima parte tra me e me.
L'irritato si sbattè una mano in faccia.
<<Oggi avevi l'appuntamento con la Blu Pegasus!! Alle 10! Sono le 10 e 45!! Idiota!>>
D'improvviso mi ricordo tutto. Mi alzai subito dal pavimento e aprii l'armadio tirando futuro da quel macello una felpa nera e rossa, dei jeans blu scuri strappati e delle Nike nere. (È mia solita abitudine buttare le scarpe nell' armadio)
Mi passai una mano tra i capelli per pettinarmeli un po' e preso una merendina al cioccolato dal frigo bar che avevo camera.
<< Ci vediamo dopo Laxus>> Non attesi la risposta ed uscii di casa sbattendo la porta.
In fretta e furia aprii la porta dell' auto e con le chiavi acceso il morore e partii.
Sfrecciano sulla strada con una mano sul volante e con l'altra mangiavo la merendina.
Dopo un po' intravidi il grattacielo della Pegasus ed accellerai.
Notai un'auto uscite dal parcheggio ed un' altra che attendeva pazientemente per occupare il futuro posto libero.
<< Scusa amico>>
Con un'abile mossa rubai il parcheggio appena l'auto uscii completamente in strada.
Ovviamente l'altro autista mi mandò a fanculo ed io stronzo lo saluta gioioso.
Salii fino al 422 piano notando vari sguardi.
La sexy bionda mi stava uccidendo con lo sguardo insieme alla rossa, l'uomo biondo mi sorrideva e quello dalla capigliatura nera sembrava un'uomo con l'ergastolo scappato di prigione.
<<Yo>>
<<Signor Dragneel. Avevo previsto il suo ritardo ma non così lungo... 1 ora...>>
<< Ma cosa può pretendere dalla bella addormentata nel bosco? Anticipo?>>
<< Sta zitto ergastolato>>
<< Cos'hai detto?>>
<< Amplifon. Un mese di prova>> Recitai la stessa vocina della pubblicità.
Il tipo serrò la mascella e si alzò dal tavolo incazzato. Stava per avvicinarsi a me ma di fermatodalla tipa rossa e dalla voce del biondo.
<< Calmatevi voi due se non voleva te usi i pugno per la seconda volta in una giornata>> Ci avvisò la rossa.
<< Come osi ross->> Il nero non riuscii a finire la frase che il mostro rosso gli aveva tirato un pugno in faccia.
<< Come osi tu brutto idiota. Vieni qui che ti insegnò una lezione>>
Stavo morendo di paura...
<< Signori e signora calmatevi. Sedetevi.>>
Tutti presero posto compreso me.
<< Bene. Ora che ci siete quasi calmati procediamo con il contratto?>>
Tutti annuirono.
Ciao a tutti!!
Come va? Benvenuti in questa mia storia. Ci ho impiegato molto per scriverla e spero con tutto il cuore che ci piaccia.
Questo è solo l'inizio...
Come vi sono sembrati i personaggi?
E le descrizioni?
Vi è piaciuta la piccola cormparsa di Laxus?
Detto questo ci saluto.
Byeeee
MikiLidiaMac❤
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