Donazione di _Volpettina_ - Adottata -

Donazione
di _Volpettina_

- Adottata -

Titolo: Figlia di nessuno

Genere: Fanfiction Percy Jackson

Oggetto: Storia

Stato: Storia interrotta da continuare dal punto di interruzione (revisionare o meno, libera scelta del futuro autore)

Contenuto:

Qualche anno fa mi venne l'idea di questa a semidea con i poteri di tutti gli dei, che si ritrova a dover mettere pace tra gli dei dell'Olimpo. Spinta dall'impeto, cominciai subito a scrivere la storia di Leya, figlia di genitori assolutamente normali, che per qualche motivo si ritrova a possedere un potere più grande di quello che possa controllare, arrivando quasi a eguagliare gli dei.
Ora però la passione per questa storia, a cui ho lavorato per quasi un anno, è sparita.
A dunque deciso di donarla a qualcuno magari più vogliato di me, qualcuno a cui dirò tutto quello che avevo in mente per Leya, e che magari riesca a dare a questa storia il finale che tanto aspetta.

"Leya non è una ragazza comune.
Lei non è neanche una comune semidea.
Lei è qualcosa di unico, che neppure gli dei sono in grado di controllare.
E questa non sarà neanche la solita storia di una semidea, perché Leya non è una semidea.
Questa sarà una storia diversa da tutte le altre.
Perché lei è Leya Mirter, la luce dell'Olimpo, figlia di nessuno"

***

"Loro ti cercano, vero?
Leya annuì.

- Da quasi un anno ormai... vengono, dicono cose strane, e cercano di portarmi via. Nessuno apparte me, però li vede.

- Cercano di portarti via? Non di ucciderti?

Lei scosse la testa.

- Una volta o provato a cacciarne via uno con un coltello, ma non ha funzionato... per questo mi sono stupita che la tua spada lo abbia eliminato con tanta facilità.

Nico annuì, poi gli sorse un dubbio.

- Aspetta, ma se non sei riuscita scacciarlo con un coltello, come hai fatto a sopravvivere?

Lei abbassò lo sguardo di colpo.

- Si è polverizzato..."

***

"Si voltò, e vide avanzare un uomo di mezza età su una sedia a rotelle, un ragazzo dai capelli neri scompigliati e gli occhi verdi, con al fianco una ragazza bionda, poco più bassa di lui, con degli occhi grigi.

Tutti e tre sorridevano e stavano parlando con Nico, che avanzava vicino all'uomo, davanti alla fila.

Poi Leya non sentì più niente.

Cominciò a provare un forte mal di testa, e centinaia di immagini cominciarono a invadere il suo cervello. Il problema è che erano tutte contemporaneamente.

Vide l'uomo, solo che era più alto, e non aveva le gambe: al suo posto aveva il corpo di un cavallo.

"Un centauro..."

Lo vide in centinaia di posizione diverse, mentre gli sorrideva, lo vide puntargli l'arco contro, poi mentre parlava con la ragazza bionda, in un'altra stanza. Poi cerano le immagini del ragazzo: lui che cavalcava l'acqua, che si sfidavano a duello con una spada, poi lui che saltava giù da una nave, mentre lei rimaneva ferma sul ponte.

Quindi fu il turno della ragazza.

Le sue furono più numerose. La vide da piccola, con un coltello in mano, poi distesa sull'erba, che dormiva ( o forse era svenuta? Leya non avrebbe saputo dirlo) lei che combatteva, poi la vide piangere, parlare, gesticolare, ridere.

Leya si sentiva la testa esplodere e si accasciò per terra con un gemito.

Le mani alla testa, gli occhi chiusi. Sembrava che la testa stesse per esploderle.

Sentì delle voci, passi, e poi avvertì due mani che la tiravano su.

Con fatica riuscì ad aprire gli occhi e si trovò davanti il ragazzo dagli occhi verdi.

Fu troppo."

***

Queste sono piccoli estratti dai capitoli che avevo già scritto, che siete liberi di mantenere intatti o di revisionare. Desidererei fare da Beta a chiunque decida di adottare questa storia, così da poterla seguire nonostante l'ispirazione di per se sia finita; a chiunque deciderà di adottarla potrò dire ciò che avevo in mento per Leya, e voi sarete liberi o meno di seguire le mie idee ;)

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