Capitolo XI: O & P - Ceniælle
Il moto dei piccoli punti luminosi si interrompe di fronte a un secondo vicolo cieco, cominciando a convergere verso la parete rocciosa, incendiandola.
«Aah...!» Ceniælle urla indietreggiando per evitare di essere bruciata dalle fiamme, inciampando e cadendo nel fango. La parete scompare, rivelando un ingresso a quella che sembra essere una piccola biblioteca. Si alza da terra cercando di ripulirsi alla meglio e procede verso il varco appena aperto; la puzza di bruciato le penetra nelle narici, facendole girare la testa.
Alcune fiaccole sono fissate alle pareti, illuminando appena i numerosi scaffali in legno. Un tavolo in legno si trova al centro della piccola stanza ricolma di libri e, dietro di esso, due figure incappucciate consultano alcuni dei tomi presi da uno degli scaffali più in alto.
«Eccola, finalmente» dice una delle due. Ha una voce familiare, ma Ceniælle ci mette alcuni secondi per riconoscere Prunea, la quale rimane girata di spalle. L'altra persona, cappuccio de mantello ancora sul capo, si volta verso di lei: Orchivar le sorride luminosa, andandole incontro con gioia e abbassandosi il cappuccio.
«Oh, sei arrivata, Ceniælle! Ti stavamo aspettando!»
«Lady Orchivar, Lady Prunea» le saluta, attendendo di sapere perché si trova in quel posto.
«Ma guardati, hai i vestiti sudici! L'ho detto subito che sarebbe stato meglio scegliere un altro nascondiglio. Fosse toccato a me...!»
'Nemmeno stavolta sono riuscita a tenere il confronto estetico con loro due', pensa. Più che altro, cerca un modo per distrarsi e provare meno ansia di quanto ne prova al momento. Poi, chiede: «Cosa ci faccio qui, se posso? E da chi sarebbe dipesa la scelta di questo nascondiglio molto ingegnoso?»
Orchivar sembra incupirsi. Prunea chiude il libro che ha fra le mani e lo ripone nella libreria, dirigendosi verso Ceniælle mentre si scopre il capo, rispondendole: «Da tuo padre, ragazzina».
«Mio... mio padre?!» Ceniælle rimane sorpresa: sentire nominare suo padre da qualcuno che non fosse sua nonna o suo nonno era qualcosa di fin troppo particolare. «Che c'entra mio padre? Voi lo conoscevate?! Vi prego, spiegatemi».
«Certo cara, accomodati» la invita Orchivar, indicandole una delle sedie attorno al tavolo rettangolare. «Abbiamo tanto di cui parlare».
Ceniælle si accomoda rapidissima, pronta ad ascoltare cosa avessero da dirle le due donne.
«Allora?»
«Innanzitutto, lascia che ci presentiamo sul serio, 'sta volta» le dice Prunea. «Io e Orchivar viviamo al palazzo degli Axelynf, questo è vero, ma non siamo davvero Lady alla corte di Re Gaardog. Non abbiamo fatto alcun giuramento, né discendiamo da famiglie nobili. La nostra è una copertura».
«Una... copertura?»
«Esatto» risponde Orchivar «Siamo riuscite a introdurci al castello come Reggenti, grazie ad un aiuto speciale. In questo modo siamo riuscite a stare il quanto più vicine al Re e ai suoi veri fedeli, per poter raccogliere informazioni».
«D'accordo, ma mio padre cosa centra in tutto questo?!» chiede Ceniælle, evidentemente spazientita. Sapere di suo padre è la priorità in questo momento, nient'altro conta.
«Tuo padre era un Guardiano di Selvatossa, questo lo sai» continua Prunea «E come tale, aveva il compito di trovare qualunque tipo di traccia che potesse condurre al ritrovamento dei Teradicei. Sai di cosa sto parlando, vero?»
«Credo di sì» risponde ansimante la giovane «I miei nonni mi hanno raccontato che vivevano ad Artifisia, un tempo, prima che avesse questo nome».
«Proprio così. I Guardiani di Selvatossa hanno il compito di scovare qualunque Teradiceo si nasconda e... puoi immaginare il seguito».
«Tuo padre, tesoro» continua Orchivar «invece li aiutava, i Teradicei. Ed è per questo che pensiamo sia sparito, e probabilmente anche tua madre. Erano entrambi nostri cari amici, sai».
Nel sentir nominare anche sua madre, Ceniælle non riesce a trattenere i fiumi lacrime.
«Che cosa gli hanno fatto?» chiede loro, tremando.
Prunea si avvicina alla giovane, accovacciandosi di fronte a lei e stringendole le mani, mostrandole un affetto e una vicinanza che Ceniælle non si aspettava, dicendole: «Non lo sappiamo. Sappiamo solo che i tuoi genitori hanno voluto comunicare con te».
Orchivar avanza, porgendo alla ragazza un blocco di appunti con una lettera allegata.
«La lettera è per te, da parte loro» le dice.
Immediatamente, Ceniælle salta dalla sedia e afferra il mucchio di carta, aprendo per prima cosa la lettera. La carta ha un forte profumo di porpùrie, i fiori che sua nonna Radya usa per preparare la sua purea, un profumo che le ricorda casa. Inebriata dal dolce odore, legge il contenuto del messaggio di suo padre:
"Cara e dolce Ceniælle,
Spero che tu e i nonni stiate bene. Se hai ricevuto questa lettera, vuol dire che Orchivar e Prunea hanno fatto un buon lavoro; sono nostre care amiche, puoi fidarti di loro. Ma ciò significa anche che noi due, io e tua madre, non ci siamo più. Ciò che ho da dirti in queste poche righe è di fondamentale importanza. Abbiamo raccolto dati di una qualche sorta di oggetto molto importante. È tutto scritto nei miei appunti, in questa lingua molto particolare con cui so che tu hai una certa familiarità. Non a caso, io e tua madre ci assicurammo che i nonni ti spronassero a studiare e imparare tutto quello che c'è sul passato del Continente. È molto importante che tu trovi questo oggetto. Ci fidiamo di te.
Ti amiamo tanto, piccola Ceniælle. Speriamo tanto di poterti rivedere, ancora una volta.
I tuoi genitori,
Cortiqon e Fadyah"
«...Cortiqon e Fadyah...»
Ceniælle è in lacrime, e Orchivar e Prunea si avvicinano a lei nel tentativo di consolarla.
«Ti amavano... ti amano tantissimo, tesoro» le dice Orchivar «Non voglio credere che Cortiqon e Fadyah non siano più qui tra noi, no».
«Ceniælle, ascoltami» le dice serissima Prunea «Dobbiamo andare alla Biblioteca. Ci serve tradurre...»
«Da quanto tempo avevate questa lettera?» la interrompe Ceniælle.
«Tesoro, purtroppo solo da poche settimane» interviene Orchivar. «Abbiamo trovato la lettera e gli appunti... per caso, e adesso ci serve il tuo aiuto. Aiutaci a portare a termine le ricerche dei tuoi genitori, è importante per la nostra causa».
«Quale sarebbe la 'vostra causa'?» chiede la ragazza, confusa. «E miei genitori cosa c'entrano in tutto questo?»
«Ceniælle...» Prunea la guarda dritta negli occhi. «Io discendo dai Primordiali. So come plasmare Il Flusso, sai di certo di cosa sto parlando».
Ed ecco che Ceniælle si ricorda di quel piolo spezzato della scala, alla Biblioteca: era stata Prunea.
«Orchivar è umana, ma ci dà una mano: stiamo cercando i Teradicei, o almeno quello che rimane di loro. Vogliamo proteggerli, e vogliamo che loro ci diano una mano. E per farlo ci serve il tuo aiuto».
Ceniælle è ancora provata da tutte le informazioni ricevute. I suoi genitori sono di nuovo presenti nella sua vita, in qualche modo. 'Saranno ancora vivi?' si chiede. 'Devono esserlo, ci voglio credere. Li renderò orgogliosi'.
«D'accordo, vi aiuterò. Credo di sapere da dove cominciare per la traduzione, ma avrò bisogno di un po' di tempo. Domani, durante le pause al lavoro, potrei iniziare...»
«No, tesoro. Aspetta» la interrompe Orchivar «Non puoi rimanere alla Biblioteca. Prenderai i volumi che ti servono e ci incontreremo qui».
«Perché mai? Anche i miei colleghi potrebbero darmi una mano».
«Ragazzina» Prunea aspetta un istante prima di parlare, come se non sapesse come dire ciò che ha in mente «Sappiamo per certo che alla Biblioteca si è infiltrata una spia dal palazzo. Non puoi fidarti di nessuno».
Le due Lady si sistemano i mantelli e si coprono la testa col cappuccio, mentre Ceniælle rimane impietrita dinanzi a loro.
I suoi genitori sono ricomparsi nella sua vita dal nulla, con una lettera contenente una richiesta di aiuto da parte loro.
'E questi appunti? Che cosa saranno mai?'
Troppe domande riecheggiano nella testa della ragazza, su Orchivar e Prunea, sui suoi genitori, sul suo passato, sul suo futuro.
'E poi, una spia? Nella Biblioteca?'
«Sei pronta, Ceniælle?» le chiede gentilmente Orchivar, interrompendo i suoi pensieri.
«Perché pensate ci sia una spia nella Biblioteca?» chiede lei ignorando completamente la domanda che le è stata appena posta.
«Perché così ci hanno detto» le risponde freddamente Prunea. «Possiamo fidarci di questa fonte. Sappiamo per certo che qualcuno ti tiene sotto controllo, ma non sappiamo chi sia o perché lo faccia».
'Sto impazzendo, sento che sto per perdere la ragione. Ma devo stare calma'.
«Prunea, forse è meglio se evitiamo di caricarla di ulteriori informazioni» le suggerisce Orchivar, la quale ha notato il volto pallido e in preda al panico di Ceniælle.
«G-grazie...» tentenna la giovane.
Le due Lady si guardano annuendo e, raccolti gli appunti di Cortiqon e Fadyah, prendono dolcemente Ceniælle per le braccia e la conducono fuori dal nascondiglio.
Gli sguardi della coppia si incrociano nuovamente dopo un secondo, questa volta in allerta: qualcuno le osserva.
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