Capitolo V: Ricette di Zia Monia - Ceniælle

Le due giovani donne pare bisbiglino qualcosa alle sue spalle, ma Ceniælle non ci fa troppo caso.

Arrivate al secondo piano, chiede loro: «Posso domandarvi cos'è che cercate di preciso?»

«Oh, ma certo cara» risponde la donna alta, quasi colta di sorpresa. È la più loquace delle due e porta i suoi capelli biondi raccolti in uno chignon bello dritto. «Per prima cosa mi presento: sono Lady Orchivar, e questa è la mia cara amica Lady Prunea». Con un movimento molto elegante, Orchivar indica l'amica: sono entrambe molto giovani, ma Prunea ha qualche hanno in meno e più che timida sembra distratta.

«Piacere di conoscervi, io sono Ceniælle»

«Si, lo sappiamo» dichiara all'improvviso Prunea.

Orchivar si gira di scatto verso di lei, rivolgendole uno sguardo che Ceniælle non riesce a vedere ma che paralizza la più giovane Lady. Come se nulla fosse accaduto, la portavoce della coppia ritorna a guardare la ragazza, sorridendole.

«Certo che lo sappiamo!» le dice con un tono di voce acuto «La signora Grasper ci aveva già detto che una brillante ragazza ci avrebbe guidato nella ricerca dei tomi che ci servono».

C'è decisamente qualcosa di strano. La Grasper non avrebbe mai usato quelle parole per descrivere Ceniælle, eppure ella non si lascia andare ad alcun tipo di strana supposizione.

«Sono sicuramente la più competente. Dopo la signora Grasper, questo è ovvio» precisa la ragazza. «E con me anche i miei due colleghi, Polgiume e Squiria. Eccoli lì» dice loro mentre indica i due giovani. Entrambi accennano un sorriso e salutano timidamente da lontano con la mano. Orchivar ricambia il saluto, Prunea pare quasi ignorarli.

«E dunque, cos'è che cercate di preciso?» riprende Ceniælle.

«Credo tu conosca 'Ricette di Zia Monia', mi sbaglio?» chiede Orchivar.

«Si, certo che conosco questo libro. Mia nonna l'ha usato per un po' di tempo, fin quando si è specializzata e non ne ha avuto più bisogno».

«Ah, tua nonna? Capisco...» Lady Orchivar usa un tono sinceramente affettuoso nel pronunciare queste parole. «E allora, dove possiamo trovarlo? Abbiamo fretta di portarlo ai cuochi a palazzo»

«Seguitemi, è al piano successivo, nella sezione 'Libri da Cucina'»

Ceniælle fa strada alle due donne per il terzo piano, entrambe di nuovo alle sue spalle, di nuovo a bisbigliare qualcosa di incomprensibile. Tenta così di interromperle: «Allora, se posso permettermi, com'è la vita a palazzo?» chiede loro, stupita del fatto che fosse riuscita a far loro una domanda in tutta tranquillità.

«Se devo essere sincera, non è un granché» le risponde Orchivar in modo annoiato «Sai, il Re è fin troppo preso da sé stesso, e la Regina Flasiar non è molto presente» continua con tono incupito. «È un peccato, è sempre stata gentile con noi. Chissà che le passa per la testa ultimamente».

Ceniælle non sapeva esattamente cosa rispondere, si limita ad un semplice: «Eccoci qui» dopo aver superato le sezioni 'Cura del Corpo e Benessere' e 'Il fai da te'.

«Se mi date un attimo, recupero il libro. Non so perché ma si trova parecchio in alto».

Orchivar fa un cenno di assenso col capo, mentre Prunea continua ad essere distratta da qualcosa.

Così, Ceniælle si aggrappa alla scala di legno e comincia a salirne i pioli fino ad afferrare il tomo poco più in alto. Mentre percorre a ritroso la scala, un piolo si spezza, facendo perdere l'equilibrio alla giovane la quale sta per cadere verso il basso. Per fortuna, Prunea la afferra prima che ella possa sbattere sul pavimento.

«Oh, la ringrazio» le dice Ceniælle, incrociando lo sguardo della giovane Lady, non potendo fare a meno di notare l'eterocromia: un'occhio era di colore marrone, l'altro grigio.

«Stai bene mia cara?» le chiede preoccupata Orchivar «C'è mancato poco, brava Prunea». Lady Prunea pare rispondere con un accenno di un sorriso.

Ceniælle si sforza di non pensare a quella particolarità alquanto unica e singolare di Prunea.

«Sul serio, grazie. Non so come sia successo, uso questa scala tutti i giorni».

«L'importante è che tu non ti sia rotto niente, tesoro. Ti ringrazio per l'aiuto che ci hai dato, ora dobbiamo proprio andare».

Le tre fanciulle si dirigono verso il piano terra, dove la signora Grasper le ha attese impaziente.

«Eccovi, mie signore! Allora, avete trovato cosa stavate cercando?» chiede loro in modo esaltato.

«Si, grazie all'aiuto di Ceniælle» la elogia Orchivar. «Se non fosse stato per lei avremmo vagato per la Biblioteca per giorni!»

«Non lo metto in dubbio» afferma poco convinta la vecchia bibliotecaria.

«Beh, è giunto il momento per noi di tornare al castello. Vi ringraziamo per il vostro aiuto». Poi, Orchivar si avvicina a Ceniælle, mentre Prunea è già verso l'uscita.

«Sono sicura che ci rincontreremo. Ah, e attenta a non gettare subito i tuoi vestiti macchiati in acqua: assicurati di aver tolto tutto dalle tasche, prima. A me capita spesso di dimenticare oggetti importanti nelle sacche!» e così dicendo, si congeda assieme all'amica.

'Che tipe strane' pensa la ragazzina.

Le lunghe e fluenti gonne delle giovani Lady ondeggiano sinuosamente, mentre in maniera aggraziata si dirigono verso l'uscita della Biblioteca. La campanella affissa in alto suona all'aprirsi della spessa porta dai vetri colorati, emettendo un moderato tintinnio.

«Allora? Cosa volevano?» chiede eccitata e incuriosita la signora Grasper.

«Cercavano un libro di cucina»

«Beh, almeno sembravano soddisfatte. A quanto pare sei riuscita a concludere qualcosa, ragazzina».

Ceniælle accenna appena un sorriso e annuisce, accettando quello che ha tutta l'aria di essere l'unica cosa vicina a un complimento che potrà mai ricevere dall'acida bibliotecaria.

Ormai la Nova Madre(1) è quasi calata, e Ceniælle non vede l'ora di concludere un'altra stressante giornata da sottoposta di una insopportabile megera. *(1) Nova Madre: una delle Novæ più grandi che illumina Artifìsia.

«Miss Grasper, io andrei».

«Oh, tu andresti? E dove, di preciso?» la provoca la signora.

«A casa. Il mio turno di lavoro finisce ora. O ha qualche richiesta particolare per me, anche 'sta volta?»

Due giorni prima, la bibliotecaria aveva incaricato Ceniælle di pulire i pavimenti di tutti piani, minacciando di fare rapporto al palazzo se non avesse obbedito. Così, la giovane decide di provocare leggermente la vecchia.

«Che insolenza. Per oggi non ho nessun lavoretto extra da farti fare. Se ne parlerà domani» le risponde irritata.

«A domani, allora» saluta la ragazza, senza ricevere nessuna risposta dalla Grasper mentre quest'ultima le volta le spalle.

Ceniælle sale di corsa al secondo piano per prendere la sua borsa e alcune pergamene, non riuscendo a non pensare alle due misteriose donne che poco prima le avevano fatto visita. Queste scale le aveva salite con molta lentezza e un po' di agitazione assieme a Orchivar e Prunea, mentre le aveva sentite farfugliare alle sue spalle. Ma di cosa? Per giunta, la frase di Orchivar prima di congedarsi fu anche alquanto inusuale e per nulla casuale. Qualcosa sul non lavare subito i vestiti, nel caso avesse lasciato qualcosa... nelle tasche. Subito, la ragazza comincia a frugare nelle tasche dei pantaloni beige e della camicia verde palude, in cerca di chissà cosa.

Ed ecco che, nella tasca posteriore dei pantaloni, trova un bigliettino. La carta è stropicciata e ripiegata ben quattro volte.

'Ma quando? E come?' si chiede. 'Oh, penso di aver capito. Geniale'. Si ricorda immediatamente di quando stava per cadere e Prunea l'ha prontamente afferrata. 'Sì, deve essere stato quello il momento in cui mi ha lasciato il biglietto, che prontezza'.

Ceniælle si presta a leggerne il contenuto: 'Incontriamoci nel viale poco prima della Taverna Lavanda, stanotte. Cerca i petali rosa e viola. OP'.

OP. Orchivar e Prunea.

'Petali? Che vuol dire? E che cosa vorranno da me? Possibile che vogliano semplicemente restituirmi il libro? Impossibile'. 

Ceniælle raccoglie in fretta la sue cose per tornare a casa, incuriosita dallo strano messaggio lasciato dalle due giovani donne.

'Avevano qualcosa di strano, in effetti'.

«Ehi, Ceni».

Ceniælle trasale nell'udire la voce di Polgium, che si é avvicinato alquanto di soppiatto. O forse é semplicemente molto distratta.

«Scusami, non volevo spaventarti. Tutto bene? Vedo che sei di fretta».

«Tutto bene, Polgium, grazie. Ho finito il mio turno e devo correre a casa ad aiutare la nonna».

Non gli potrebbe mai parlare del biglietto; per quanto siano amici da molti anni, c'é un motivo se Orchivar e Prunea hanno trovato un modo indiscreto di recapitarle il pezzo di carta; e c'è un motivo se Prunea era sempre in silenzio, pensierosa e attenta a non farsi notare dalle altre persone presenti nella biblioteca. Non può rischiare, anche se non sa di cosa si tratta.

«Oh, giusto. Sicura che é tutto apposto? Sai che puoi dirmi tutto» insiste Polgium.

«Davvero, va tutto bene».

«D'accordo, ti credo. Allora a domani, Ceni».

«A domani. Salutami Squiria».

La ragazza si dirige a passo svelto all'uscita della biblioteca,
rinnovando il saluto alla Grasper che fa finta di non aver sentito.

'Non sono mai stata così emozionata' pensa.

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