Chapter 11

Inizio subito col dire che sto capitolo è una palla mostruosa. È propio brutto. Non ha senso di esistere. Non fa manco ridere. È solo noiosissimo.

Ceh... Io, perplessa dall'inizio alla fine, sto cercando di capire l'utilità di quello che ho scritto qui. Aiutateme a capire, ve prego.

Guardai Jace.

Il suo volto si era rabbuiato, non rideva più per le battute di Sarah, guardava semplicemente il fuoco.

Così... dal nulla.

La luce del fuoco era riflessa sulle sue guance arrossate dal calore.

Si accorse che lo stavo fissando.

Minchia guaddi?!?

Imbarazzata distolsi lo sguardo.

Lui si alzò di colpo e andò verso il molo.

"Di colpo" cosa significa esattamente?

"Lily, tu che dici?" Andrew richiamò la mia attenzione.

"Eh? Cosa?" Chiesi distratta.

Cos? Mi sono persa anche io.

"Che proponi? Che brano vuoi che suoni?" Mi chiese.

"Non so, 100 Suns" lo guardai.

"Bella!" Esclamò Mike, mettendo un braccio attorno al collo di Sarah per sorreggerla.

Lei mi sorrise.

Sean mise via il cellulare e mi strinse per la vita.

"Ricordami il ritmo" mi chiese provando qualche accordo.

"I believe in nothing..." Canticchiò Sean al mio posto posando il mento sulla mia spalla.

Mi strinse ancora di più a se.

Sorrisi.

Questo ragazzo è lunatico.

Tu invece sei sanissima.

Andrew iniziò a suonare dopo aver ricordato il ritmo e partirono i cori degli altri ragazzi che cantavano.

Sarah prese il telefono e ridacchiando fece un video ad Andrew mentre suonava.

Jace era ancora al molo, tornò solo dopo che finì la canzone senza dire nulla.

Sarà andato a fare pipì.

Rimasi qualche secondo a fissare il fuoco.

"Ho sonno voglio tornare a casa" piagnucolò Sarah.

"Ti accompagno io, non puoi guidare" le disse Mike prendendo le sue cose.

"Dov'è la tua macchina?" Le chiese facendola alzare.

"In parcheggio ovvio! Dove vuoi che sia?" Sbuffò Sarah trascinata da lui mentre bisticciavano andando via dalla festa.

Poco dopo che se ne andarono pensai al fatto che avrei dovuto trovare un passaggio per tornare a casa escludendo in partenza il mio vicino di casa.

Ma se sei lì con Sean mi pare ovvio che ti possa accompagnare lui, o no?!

Mi rifiuto a prescindere di rimanere in macchina da sola con Jace.

Ma cosa c'entra Jace, ma chi te l'ha chiesto, ma lascialo stare.

"Sei stanca?" Mi chiese Sean sussurrandomi.

"Un po'" risposi.

"Ti riaccompagno a casa?" Mi chiese.

Gli feci cenno di sì e mi alzai seguita da lui.

Salutai Andrew e Billy e mi affrettai verso Sean che era già a qualche passo più avanti di me.

Arrivati nel parcheggiò Sean tirò fuori le chiavi dell'auto bianca o del suo gioiellino -come la definiva lui-, schiacciò un pulsante e le luci della macchina lampeggiarono.

Va beh... ormai sapete che per me la punteggiatura è un concetto di cui so spaventosamente poco.

Si avviò verso il posto del guidatore e salii al posto del passeggero.

I soggetti sottintesi in questa frase sono tutto un programma.

Fece partire l'auto e ci avviammo sulla statale.

Fate un puttantour?

(Madonna questa era bruttissima, mi scuso con le minorenni)

Durante il percorso non parlammo molto, a parte quando mi chiese se avevo freddo e accese il riscaldamento.

Devo davvero parlare dei congiuntivi? Devo?

Dopo poco arrivammo davanti al vialetto di casa mia.

Scesi dall'auto seguita da lui che mi accompagnò davanti al portico.

Feci per salire i primi scalini ma Sean mi afferrò per un polso.

"Aspetta" mi disse facendomi scendere dallo scalino.

"Dimmi" mi guardò negli occhi.

Era più alto di me.

Quest'informazione adesso è del tutto inutile, tesoro.

Con entrambe le mani mi sfiorò le guance costringendomi a ricambiare il suo sguardo.

Poi mi baciò.

Le sue labbra erano morbide e calde.

Non so cosa stessi provando in quel momento, non sentivo i brividi lungo la schiena e non mi sentivo neanche me stessa.

Mamma che cubetto di ghiaccio.

Però stavo bene.

Si staccò da me e mi sussurrò "adesso sei la mia ragazza?" Non capii se la sua fosse un'affermazione o una domanda, ma non mi importava.

Ma Sean ci prova anche ad essere dolce, ma non ce la fa, poraccio.

Riavvicinò le labbra alle mie e ricominciò a baciarmi.

Ad un certo punto un rumore di una bottiglia che si ruppe richiamò la mia attenzione.

Ooooh ma allora succede qualcosa in sta storia?!?

Mi si gelò il sangue nelle vene.

Mi staccai da Sean e salii gli scalini in fretta.

Un urlo proveniente da dentro la casa mi fece risalire dei brividi lungo tutta la schiena.

Ero terrorizzata.

C'è un assassino.

Raga. Non ridete. È una cosa seria.

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