Capitolo 11: Un tuffo nel passato di Lily Teenager!
L'idiota che aveva lanciato la moda delle labbra con le alucce che distribuivano baci a profusione si sarebbe beccato un morso sulla chiappa, giurò Lily, miagolando un'imprecazione.
Lee, il nuovo studente, cercando di fare il figo, si era tolto i suoi maledetti occhiali stile fondo di bottiglia appannato.
D'accordo, senza quegli occhiali, con quei capelli neri e gli occhi di un bel viola, era molto più carino, se non fosse stato per il fatto che era quasi totalmente cieco!
Risultato? Lee le si era avvicinato, in corridoio, sussurrando: «Ti amo anch'io, pallina mia!»
Lily si era raggelata e si era ritrovata una lettera fra le zampe. Prima che avesse avuto il tempo di reagire, lui se n'era andato, più veloce di una saetta, sotto gli occhi della vera destinataria, Lulù!
Era una delicata biondina dal volto a cuore e grandi occhi grigi che, fin dal suo arrivo nell'istituto, le aveva sempre sorriso.
L'unica.
Per tutti gli studenti, Lily non esisteva perché si ostinava a mantenere il suo aspetto felino, usando la sua borsa come un tappeto volante per muoversi fra le aule, sopra le loro zucche vuote. Grazie a una penna magica di sua ideazione, non doveva neppure scrivere mentre seguiva le lezioni.
L'opinione di chi rifiutava di essere se stesso, seguendo la massa in cerca di consensi, a Lily non interessava. Lulù era fra i pochi a godere della sua stima. Di indole gentile e solare, era un libro aperto quindi che fra Lulù e Lee fosse stato amore al primo sguardo le era stato subito chiaro.
Non che ci volesse un genio.
Era stato un continuo arrossire, cercarsi con lo sguardo e fingere di non farlo, il tutto condito con balbettii nel tentativo di parlarsi.
Non ce la faranno mai, si era detta Lily.
Prima che avesse potuto chiarire il malinteso, due labbrone color ciliegia erano spuntate dal biglietto e, con una zampata, Lily lo aveva ridotto a brandelli.
Un fatale errore!
Lulù era fuggita via in lacrime e ora Lily era ostaggio di mille mini labbra con le ali. Irritata, ne morse una e questa guaì in segno di protesta.
In quel momento, Lulù si fermò di colpo e le lanciò contro una nuvoletta nera carica di saette che le bruciarono le chiappe!
Miaw! Con una folata di vento magica, Lily se n'era liberò. Poi lanciò un sortilegio sui baciotti, su cui spuntarono due corna. «Segugi, portatemi quei due!»
Ululando, quei cosi obbedirono e, in pochi secondi, le riportarono Lee e Lulù.
Lulù cercò di fuggire, ma Lily le morse la capoccia e l'afferrò con le zampe.
«Prima mi rubi il ragazzo e ora mi mordi? Cattiva!» strillò Lulù.
«Guarda!» ruggì Lily, sbattendole in faccia il malefico biglietto. «Era per te!»
Il nome Lulù era scritto in oro sulla busta.
«Oh.»
Lee era arrossito. «Io...» balbettò.
Prima che potesse finire, Lulù gli saltò addosso dalla gioia e, in un istante, si ritrovarono felicemente seppelliti da mille baci.
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