La ragazza sbadigliò sonoramente, ancora assonnata.
Si strofinò un occhio con una mano, sedendosi sul letto.
Si sentiva stranamente leggera, come se fosse appena scesa dalle montagne russe.
Ridacchiando, mise un piede per terra, alla ricerca della pantofola.
La trovò.
Il piede passò attraverso l'oggetto.
Terrorizzata, la ragazzina si guardò meglio alla luce dei soffusi raggi del sole che tagliavano la penombra della stanza.
Era quasi trasparente.
Non aveva più un aspetto solido, sembrava fatta di fumo.
Gridò.
Gridò, Gridò, e gridò ancora, ma nessun suono uscì realmente dalle sue labbra.
Vide sotto di sè il proprio corpo, ancora tiepido per le coperte sotto cui era stato per tutta la notte, dormire profondamente.

"Fai silenzio, piccola mia. Non è ancora il momento."

La ragazza sbadigliò sonoramente, ancora assonnata.
Si strofinò un occhio con una mano, sedendosi sul letto.
Si sentiva stranamente leggera, come se fosse appena scesa dalle montagne russe.
Subito si guardò, terrorizzata, e ciò che vide la fece urlare di nuovo, questa volta piangendo.
Il suo corpo era su un tavolo operatorio, ed i chirurghi si affaccendavano attorno a lei per completare la delicatissima operazione ai polmoni.

"Fai silenzio, piccola mia. Manca poco."

La ragazza sbadigliò sonoramente, ancora assonnata.
Si strofinò un occhio con una mano, sedendosi sul letto.
Si sentiva stranamente leggera, come se fosse appena scesa dalle montagne russe.
Si guardò per l'ennesima volta, scoppiando in forti singhiozzi nel percepire il freddo dell'obitorio ospedaliero attorno a lei.
Il suo corpo giaceva ora coperto da un telo, steso su un lettino di metallo.

"Finalmente, piccola mia, ora possiamo stare insieme."

<Agatha Roods, quindici anni, è deceduta in conseguenza ad un delicato intervento ti rimozione di una massa tumorale all'apoarato respiratorio.
La ragazzina aveva perso la madre dieci anni prima per lo stesso male, ed a quanto pare il Destino le ha riservato la stessa triste sorte.
Ma ora, passiamo alle notizie sportive...>