Silence

Di nuovo.
Basta, voglio dormire!
Smettetela!
Volevo solo un po' di silenzio, la notte.
Mi basta solo questo.
Mamma, papà, Alicia, perché non volevate capirlo?!
Per dormire ho bisogno di silenzio.
Anche se fisicamente sono solo un bambino di otto anni, tutti me ne fanno almeno quindici di testa. Questo ovviamente mi porta ad una specie di isolamento sia da parte dei marmocchi che dei ragazzi.
Ma a me va bene cosí.
Entrambi non fanno altro che gridare e far rumore.
Odio il rumore.
Lo odio, perchè mi ricorda i momenti in cui lo facevo io. Quando mi usavano in quel modo in cui vuoi essere violato solamente da chi ami, non riuscivo a far silenzio. Mi era impossibile.
Ma forse, dice lo psicologo, è proprio questo che mi ha indotto a crescere cosí in fretta, mentalmente parlando. È tutta colpa di quegli anni.
Comunque, nella stanza accanto non riuscivano a fare silenzio.
Ah, il silenzio.
Lo amo. Mi aiuta a dimenticare quegli anni infernali. Mi aiuta a riflettere. A sognare tutto ciò che non ho mai avuto e che non avrò mai.
Ma a me va bene cosí.
Prima, però, non mi andava più bene.
Mi ero stancato.
Mamma, papà, Alicia, voglio farvi un regalo. Anzi, ve l'ho già fatto.
È il regalo più bello del mondo. Il più prezioso.
Per prepararlo ho dovuto sporcare tutto di rosso, mamma. Scusami. Dopo pulisco.
Eh, no! Dovete stare fermi! Non gridare! Dovete stare zitti! Smettetela! Fermi! Dai, Alicia, almeno tu. Tra poco è tutto finito, sorellina. Fidati di me. Chiudi gli occhi. Brava, sorellina. Bravissima. Ti voglio bene.
Altro rosso.
Dicevo, mamma, papà, Alicia, vi ho fatto il regalo più importante al mondo.
Il silenzio.
Il fantastico, piatto e sicuro silenzio della Morte.

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