Dott. Lecter

Silenzio.
Attorno a te percepivi solamente un calmo e piatto silenzio.
Il silenzio che hai imparato ad amare e ad attendere con una sofferente impazienza, ormai spezzato.
Beh, l'incoscienza era l'unica cosa che ti salvava da quelle mostruosità che ormai hai imparato a vivere con un freddo distacco emotivo, smettendo di cercare di soffocare le grida di dolore ed abbandonandoti a quello, prostrato.
Il tuo aguzzino d'altra parte non era molto fantasioso.
Già, anche in situazioni del genere la mente ha bisogno di staccare per un po', iniziando ad elaborare informazioni senza un nesso logico o direttamente senza senso, volendo solamente staccare per un po' la spina.
Beh, anche tu vuoi staccare la spina.
Quella del respiratore a cui quell'uomo, o meglio, quel mostro ti ha costretto.
Esatto.
Sono passati sei mesi dall'ultima volta che sei riuscito a respirare autonomamente.
Sei mesi di un inferno forse peggiore a quello in cui vivevi prima.
O meglio, in cui hai vissuto per quasi un anno.
A volte ti stupisci anche tu di quanto il tuo corpo abbia saputo resistere in quella situazione.
La maggior parte delle altre persone si sarebbe arresa, supponi.
Beh, è quello che è successo alla tua mente.
Non hai più un'umanità. Sei un concentrato di cinismo estremo ed apatia, giusto?
Ah, no, dimenticavo. Ami vedere le persone soffrire. Ti diverte, vero?
Sadico.
Hai una spiccata vena di sadismo, mh?
Benissimo.
Voglio assaggiarla.

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