Sono dappertutto, sento la loro presenza insinuarsi alle mie spalle come un'ombra di morte, avidi di anime e carne. Le loro grida perforano i miei timpani e mi incutono un arcano terrore. Si fanno beffe di me, un normale essere umano che lavora come ogni brav'uomo e che sta semplicemente cercando di giungere al suo amore.
Non ce la faccio più a stare in questa maledetta magione infestata, mi sento fin troppo osservato da quelle cose.
Devo uscire.
Mamma mia! Una si è avvicinata! E' dietro di me, lo sento, sento il rumore delle sue onde ectoplasmatiche che ondeggiano nell'infestata aria, posso udire la sua lingua schioccare ritmicamente e la sua sommessa e acuta risata avvicinarsi sempre di più.
Hanno fame.
E così perderò di nuovo, e poi dall'inizio, ancora in questa bolgia infernale. No! Devo vincere le mie Paure!
Mi giro di scatto, non è poi così grande come lo immaginavo, è al pari della mia inutile altezza.... Lo osservo dal basso del mio cappello rosso, sperando che quella "M" mi porti fortuna.
Come inizio a fissare l'immonda creatura essa si ferma, fissandomi e sgranando gli occhi pieni di odio e fame. Poi li chiude, nascondendosi. Che abbiano paura di vedermi? No, si sta solo sbeffeggiando di me!
Continuo a fissare colui che aleggia nei miei peggiori incubi; i suoi occhi, che fino a poc'anzi erano lingue di fuoco, ora non son altro che due piccole fessure. Sembra scrutarmi, vuole sembrare nascosto.
Indietreggio lentamente. Devo trovare una porta e uscire da questo incubo. Sono sicuro che di quei mostri ce ne sono molti altri qui dentro. Mi sento oppresso. Devo scappare!
Ecco di nuovo quell'inconfondibile risata alle mie spalle. Ma questa volte sembra più grosso.

Dovrò patire le pene dell'Inferno ancora, e poi ricominciare da capo.