Parte 18

Ok. Era un bel tipo. Ma questo poteva bastarmi? Potevo lasciarmi andare anche solo ad una stupida relazione occasionale con un tipo del genere? Che ne era di tutti i miei principi morali a riguardo? Reed era un uomo molto affascinante e sexy. Gli piaceva curare il suo aspetto in ogni minimo particolare e si allenava duramente in palestra quasi tutti i giorni per mantenere il suo corpo scolpito e tonico. Ma Alec era un dio greco al confronto. "Già un dio senza spina dorsale", pensai afflosciandomi avvilita sulla sedia.

Poi tirò fuori dalla tasca posteriore della tuta un mazzetto di banconote e gettò sul tavolo due biglietti da cinque euro.

«Stavolta pago io e spero di rivederti quanto prima magari potremmo fare una passeggiata e prenderci una birra in un pub in centro se ti va. Ora però devo correre a cambiarmi, mi dispiace, dolcezza» si congedò da me ridacchiando e continuando a guardarsi i pantaloni scuotendo la testa.

Era davvero esacerbante e spocchioso. Non ne sarebbe venuto fuori nulla di buono se mi fossi lasciata abbindolare da uno così, allora decisi che tutta quella situazione non meritava una seconda possibilità.

"Oh, a me non dispiace affatto che ti togli dai piedi e figurati se ti faccio l'onore di uscire con te per farmi sventolare in faccia il tuo smisurato ego. Piuttosto mi faccio suora, Mr. Stone" gli feci un sorrisino sardonico che lui non intese per fortuna.

Lo vidi finalmente allontanarsi e potei riprendere a respirare normalmente, come se fino a quel momento fossi stata in perenne apnea, quando lo vidi ritornare di corsa verso il tavolo, dove ero ancora seduta intenta a raccogliere le mie cose e, cogliendomi del tutto impreparata, mi schioccò un sonoro bacio a fior di labbra e si defilò tirandosi dietro la porta a vetro della caffetteria.

Sbattei le palpebre e rimasi con la bocca aperta per qualche istante finché non sentii il "ragazzo rasta" schiarirsi la voce dietro di me per attirare la mia attenzione.

«Ehm. Scusa. Tutto ok? Se vuoi asciugarti meglio, da quella parte c'è un bagno a qui ci penso io» disse indicandomi con l'indice una porticciola di legno d'acero dipinta di verde mela infondo alla sala.

«Oh. Grazie ma, vado direttamente a casa» sorrisi zelante.

Mio Dio. Mi aveva davvero baciata. Si trattava di un bacio casto ma pur sempre un bacio. Ero sconvolta perché non avevo più contezza della piega che stava prendendo tutta quella faccenda e la cosa mi inquietava alquanto.


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