Capitolo 5~Papercut
[Mike]
-Joe, smettila di raccontare balle, lo sappiamo benissimo che quella non te la sei portata a letto.- sbuffò Rob passandosi una bacchetta da batteria fra i capelli lunghi.
Che poi, perché diavolo aveva in mano una bacchetta da batteria? Gesù: stavano andando a prendere l'autobus, mica a un concerto... seriamente: perché? Che senso aveva? Forse soltanto Dio lo sapeva... e forse Mike preferiva non saperlo.
Era venerdì: era semplicemente troppo stanco per aver anche solo voglia di pensare, figurarsi di sapere qualcosa. Era a pezzi... ed era comunque messo meglio di Dave che nemmeno si degnava di farsi vedere a scuola, da quanto era a pezzi.
-Vi dico che è la verità!- ribatté Joe gesticolando -Mica sono innamorato di Bennington come Mike, io!-
-Joe, te l'avrò detto un paio di miliardi di volte ormai.-
Mike sbuffò, chiedendosi cosa cavolo potesse aver fatto di così male nella sua vita per meritarsi un'Apocalisse formato Joe come migliore amico.
-Non sono innamorato di Chester e non sono neanche gay. Smettila.-
Scosse la testa e si ficcò le mani nelle tasche dei jeans, artigliando la stoffa della fodera: aveva una voglia matta di sbattere la testa di quello stupido di un coreano contro un muro fino a farlo svenire. Niente di particolare, comunque: la voglia di fargli male diventava impellente praticamente ogni volta che Joe tirava fuori quell'argomenento schifoso. In effetti però, ora che ci pensava, avrebbe potuto sbatterci anche la sua, di testa, contro quel maledetto muro. L'importante era che Joe stesse zitto, in un modo o nell'altro...
-Sarà, ma a me la storia delle occhiaie ancora non va giù.- ridacchiò il suddetto Joe lanciandogli uno sguardo divertito.
-Gesù Cristo Joe, è successo quasi due settimane fa!- esclamò Mike esasperato.
Lo avrebbe ammazzato, prima o poi. Mike era una persona essenzialmente pacifica, ma visto il tipo di individuo che Joe incarnava, probabilmente se non lo avesse fatto lui ci avrebbe pensato qualcun'altro, prima o poi. Almeno si sarebbe assicurato che il lavoro fosse fatto bene e che Joe morisse in modo lento e doloroso... molto lento e doloroso.
-Basta Joe, lascialo in pace: non hai fatto così tante storie con me e Rob.-
Brad si intromise sorridendo, con la solita sfumatura da santo nella voce e le dita che andavano ad intrecciarsi a quelle di Rob.
-Sì, ma tu e Rob siete due bravi ragazzi. Chester Bennington è tutta un'altra cosa: se ci corrompe Mickey ci perdiamo la nostra unica voce, poi come facciamo?-
Gesù, lo avrebbe seriamente ucciso... anzi: trucidato. Insomma, che cavolo centrava la band? Non c'era nessuno al mondo, e probabilmente nemmeno nell'universo, che riuscisse a scatenargli gli istinti omicidi meglio di quel cretino di Joe Hahn. E vista la sua natura pacifista in genere ci voleva tutta la buona volontà che una persona potesse avere, e forse anche di più, anche solo per svegliarli.
-A proposito della band, qualche idea per il nome?- chiese Rob sviando finalmente l'argomento proprio mentre passavano davanti alla presidenza.
Mike non ci era mai stato, in presidenza, e nemmeno aveva tutta questa gran voglia di andarci, tuttavia era curioso. Curioso della classica curiosità che prende i bravi ragazzi quando si trovano davanti qualcosa di proibito o di sbagliato. Il tipo di curiosità che spinge la gente normale a visitare posti come Alcatraz, per farla breve.
Per dirla in due parole: non era mai finito in una presidenza in tutta la sua carriera di studente, e gli venne lo schizzo di vedere come fosse fatta dentro.
-Aspettate un attimo.- disse cominciando ad avviarsi verso la porta socchiusa.
-Aspettate un attimo? Che razza di nome è Aspettate un attimo?-
-Oh, sta zitto Joe.- borbottò Rob da qualche parte dietro di lui.
Era la classica porta da presidenza... ammesso e non concesso che le porte delle presidenze avessero un modello classico. Era di quelle di plastica bordeaux, comunque, con una specie di finestra di vetro opaco che lasciava intravvedere i contorni sfocati e indistinti di quello che c'era dentro. Mike sospettava che quello fosse più o meno il modo in cui si poteva vedere qualcosa dopo aver bevuto qualcosa come un negozio di liquori.
Lo spazio tra la porta e il muro era largo appena un paio di centimetri: l'ideale per guardare dentro senza essere visto.
Avrebbe dato soltanto una sbirciatina, non se ne sarebbe accorto nessuno... e anche se qualcuno se ne fosse accorto, in fondo chi se ne fregava? Mica c'era qualcosa di male, se dava solo una sbirciata.
In effetti, non è che ne valesse esattamente la pena: era una stanzetta dall'aria piuttosto stupida, la presidenza. C'erano una scrivania, un paio di sedie, un computer e un esercito di schedari scassati che sembravano montare la guardia su un ragazzo biondo ossigenato che se ne stava seduto, o meglio stravaccato, su una delle due sedie, con i vestiti scuri che gli pendevano addosso e gli occhiali crepati abbandonati sul naso come se quello non fosse il loro posto nel mondo. Una stanzetta piuttosto stupida, come dicevamo. Talmente stupida che Mike stava quasi per andarsene, prima di rendersi conto che il ragazzo in questione era Chester.
I suoi occhi scuri si muovevano dietro alle lenti scheggiate degli occhiali mentre si guardava attorno, come se volesse controllare se qualcosa si fosse spostato rispetto all'ultima volta che era stato lì. Oppure come se stesse cercando qualcosa di divertente da rompere. Chissà perché, ma Mike non era per niente sorpreso di vederlo lì.
Scosse la testa fra sé e sé: stare lì, con Joe che poteva vederlo e
farsi una marea di filmini mentali, era una pessima idea, quindi si girò per raggiungere gli altri, e all'improvviso si ritrovò sommerso in un mare di fogli.
-Oh Santo Cielo, scusami!- sentì esclamare mentre cercava di capire quale cataclisma lo avesse appena travolto.
-Stai bene?- chiese la stessa voce.
Quando fu di nuovo in grado di vedere qualcosa attraverso lo shock e l'uragano di carta che gli era appena piovuto addosso, aveva davanti una ragazza castana parecchio più bassa di lui, che lo guardava con due occhioni preoccupati che facevano quasi tenerezza.
-Sì, sì, tranquilla.- si affrettò a dire -Scusami, non guardavo proprio dove andavo.- aggiunse bofonchiando ancora mezzo rincretinito, mentre si chinava per aiutarla a raccogliere i fogli sparsi per terra.
-Aspetta... tu sei Mike Shinoda, vero?- domandò lei all'improvviso - Quello nuovo.-
Voltò un po' il viso per cercare di vederlo meglio
-Sì...- confermò Mike -Ma tu come...?-
-Come lo so? Ho visto quello che hai fatto con Chester il mese scorso, e mi sono informata. È stato davvero carino da parte tua aiutarlo.-
Aveva un sorriso dolce, e non faceva allusioni strane citando quel fatto come invece qualcuno non voleva decidersi a smettere di fare. Mike decise che quella ragazza gli piaceva.
-Che stupida: ti starai chiedendo chi diavolo sono.-
Mike annuì, sorridendole... in fondo era anche carina.
-Mi chiamo Anna Hillinger, è un piacere conoscerti.- disse Anna.
Sorrise e arrossì un pochino... sembrava veramente dolce.
-Piacere mio, Anna Hillinger.- rispose Mike sorridendole di rimando.
-Datti una mossa Mike: non ho voglia di perdere l'autobus per colpa tua!-
Mike si passò una mano sul viso, ripromettendosi che avrebbe spaccato il brutto muso di Joe la prima volta che si fossero trovati da soli.
-Scusa... quei cretini dei miei amici richiedono la mia presenza.- si scusò lanciando uno sguardo assassino a Joe.
-Tranquillo: ti capisco perfettamente.-
Anna sorrise di nuovo, mentre raccoglieva da terra gli ultimi fogli.
-Ci vediamo in giro, allora.- disse prima di riprendere la propria strada.
-Mike!- gridò di nuovo Joe.
-Sì, sì, arrivo... rompipalle...- bofonchiò Mike raggiungendo i propri amici.
-Allora: hai conosciuto la Hillinger, eh?- lo incalzarono ridacchiando.
-Scusatemi, ma io fino a dieci minuti fa non ero il frocio innamorato di Chester?- chiese ironico.
-Questa conta come ammissione! Siate tutti testimoni: lo ha detto!- quasi gridò Joe ridendo.
-Joseph, vaffanculo.- sbuffò Mike.
-Tornando a prima: avete pensato al nome della band?- domandò Rob giocherellando con la bacchetta.
Joe guardò Mike.
-Avevamo pensato a qualcosa?-
Mike alzò gli occhia al cielo. Sul serio: perché a lui?
-Sì, avevamo pensato a qualcosa. Qualcosa del tipo Hybrid Theory.- brontolò -E tu sei decisamente un idiota.-
Brad alzò un sopracciglio con aria scettica. Brad scettico? Quando mai Brad era scettico? Brad era un santo e basta... di solito.
-Hybrid Theory?- disse -Non è un po'... pretenzioso?-
-Be', quanto meno suona meglio di Super Xero...- rispose Rob ridendo.
-Va bene, allora vada per Hybrid Theory. Almeno finché non troveremo qualcosa di meglio...-
-Dai Brad: non è così male...- provò a rabbonirlo Rob.
-Cazzo, l'autobus è già pieno!- sbottò Joe fregandosene completamente del cambio di discorso e tirando un pugno su una spalla a Mike.
Perché doveva sempre, ogni dannata volta, sfogarsi su di lui, Gesù Cristo?
-Grazie Mickey, adesso ce li scordiamo i posti in fondo.-
E poi perché dovevano sempre stare in fondo? Era un'ossessione. Una maledetta ossessione.
Comunque pioveva forte: a mala pena lo vedevano l'autobus... come diavolo faceva a sapere che era pieno?
-Vado a cercare di prendere i posti, voi cercate di muovervi.- urlò cominciando a corricchiare verso la fermata.
-Ma che voi sappiate si fuma qualcosa?- chiese Mike agli altri due mentre Joe correva in avanti.
Brad e Rob si stavano tenendo per i mignoli. I mignoli. Mike non aveva niente contro la loro relazione, anzi: non l'avrebbe mai detto ad alta voce, ma spesso li trovava anche carini... però... Cristo Santo, i mignoli? Sul serio?
-Probabilmente margherite.- borbottò Rob con tono fintamente rassegnato -Perché, si vede così tanto?-
Brad e Mike scoppiarono a ridere mentre salivano sull'autobus... ma l'improvvisa esplosione di ilarità andò a farsi benedire non appena videro Joe che ringhiava a chiunque si avvicinasse ai due posti in fondo che era riuscito a conquistare e che cercava di tenere... e non per modo di dire, stava proprio ringhiando.
-Scusate!- urlò per farsi sentire sopra il casino che regnava fra gli altri studenti non appena li vide -Ne erano rimasti solo tre di vicini.-
-Va bene!- gli rispose Mike sgolandosi -Lungi da me dividere i piccioncini: prendeteveli voi, io vado a mettermi là davanti.- aggiunse indicando un buco vicino a una ragazza magrissima, della serie magra anoressica, con i dread e le cuffie che se ne stava seduta subito dietro l'autista, il quale stava facendo beatamente le parole crociate mentre aspettava che quell'orda di adolescenti scalmanati prendesse posto.
Dovette combattere con le unghie e con i denti contro una decina di ragazzi che si pestavano fra loro e che probabilmente... e grazie al cielo... nemmeno lo notarono, per riuscire a buttarsi nel buco vicino alla ragazza, e comunque ci arrivò appena in tempo per non farselo fregare da un tizio alto un metro e uno sputo che se ne andò con uno sguardo assassino da cavaliere dell'Apocalisse.
Facendo il punto della situazione: era riuscito a sedersi, e questa era un'ottima cosa, ma adesso cosa avrebbe fatto? Normalmente si sarebbe messo ad ascoltare le cavolate di Joe e a fingersi sul punto di vomitare davanti alle smielosaggini da diabete di Brad e Rob, facendo fronte comune con Dave, che praticamente era l'unico sano di mente nella loro cricca di matti... il problema era che Joe, Brad e Rob erano dall'altra parte dell'autobus, e Dave era disperso in missione: che diavolo ci si aspettava che facesse?
Tanto per cominciare, in mancanza di altre cose, si guardò intorno e localizzò la testa ossigenata di Chester. In realtà era la prima cosa che faceva praticamente sempre, ma il lato non sono uno stalker del suo subconscio si rifiutava di notarlo e, se anche lo aveva notato, comunque evitava accuratamente di farlo notare al suo io cosciente, che da parte sua evitava accuratamente di pensarci.
Quando lo vide, seduto come al solito più o meno al centro dello scuolabus con le cuffie nelle orecchie e gli occhiali rotti in bilico sul naso, per un attimo, ma soltanto per un attimo, si chiese come diavolo potesse aver fatto ad arrivare prima di lui se quando lui aveva lasciato la presidenza doveva ancora muoversi, ma la domanda lasciò la sua testa così come l'aveva trovata: vuota e immota. Davvero, non aveva la minima voglia di pensare: era Venerdì, Gesù Cristo! Aveva pensato tutta la settimana, era decisamente ora di prendersi un po' di pausa. Era un bel mistero comunque: non era la prima volta che Chester faceva una cosa del genere. Forse era superveloce... o forse usava il teletrasporto. O magari aveva una Passaporta da qualche parte. Magari invece Mike si stava solo facendo un mucchio di seghe mentali per niente e Chester era così veloce semplicemente perché si sbrigava. Già: probabilmente l'ultima opzione era quella giusta.
Però restava il fatto che si stava annoiando e non aveva la minima idea di cosa fare.
Mike non pensò nemmeno a quello che faceva, perché, come detto, non aveva la minima voglia di pensare, e comunque sapeva che se ci avesse pensato si sarebbe pentito di aver fatto quello che avrebbe fatto ancora prima di averlo fatto, e quindi non gli conveniva pensare. Insomma, in parole povere tirò semplicemente fuori il telefono e scrisse.
To: Chester Bennington
Sn i Foreigner?
Si girò giusto in tempo per vedere le labbra di Chester smettere di cantare la canzone invisibile che stavano cantando e la sua espressione assorta abbandonare la nave per andare verso altri lidi mentre lui tirava fuori il telefono dalla tasca e lo guardava con aria decisamente parecchio incredula.
Per un attimo, e per un motivo talmente idiota che si rifiutava persino di pensarlo, Mike si senti fiero di sé. Incredibilmente fiero di sé.
From: Chester Bennington
E tu chi diavolo saresti?
Come cazzo fai ad avere il mio numero?
Mike sorrise, malgrado tutto: almeno aveva risposto, ed era già di più
di quello che si era aspettato.
To: Chester Bennington
Sn Mike Shinoda.
From: Chester Bennington
Chi?
-Eh dai: non fare così...- si disse rispondendo.
To: Chester Bennington
Qll dll fermata. Sai, qll volta o avuto in custodia il tuo cell x 1 po'... e x ql dannato motivo ai il tuo nmr salvato in rubrica?
From: Chester Bennington
Ah, quel Mike Shinoda.
Perché non dovrei averlo?
Di solito comunque la gente non spia dentro i fottuti telefoni quando li trova...
Per quello che ne so io.
-Tu, amico mio, ti fidi troppo degli altri... il che, in effetti, è abbastanza paradossale.-
To: Chester Bennington
Ero curioso
From: Chester Bennington
Non erano affari tuoi comunque.
Ora fammi il favore di cancellare questo cazzo di numero.
E magari anche di lasciarmi in pace.
To: Chester Bennington
E se nn volss farlo?
-In effetti così suona un po' da stalker...-
-Ma tu parli da solo?- chiese all'improvviso la ragazza accanto a lui.
-Sì, a volte...- ammise senza nemmeno guardarla.
From: Chester Bennington
Perché ti sei messo in testa di starmi perennemente tra le palle?
To: Chester Bennington
In effetti nn lo so. Mi smbri 1 k a bisgn d 1 amico.
From: Chester Bennington
Tu non sai niente di me.
-Scommettiamo?-
-Scusa, potresti smetterla? Sei giusto un pelo inquietante.- tentò la ragazza con un filo di esasperazione nella voce.
-Sì, scusa...-
To: Chester Bennington
Sl il tuo nmr, il tuo complnn e k t piaccn i Foreigner.
From: Chester Bennington
Non sono i Foreigner.
E ti prego basta fottutissime abbreviazioni.
Mi danno sui nervi.
To: Chester Bennington
Okay
From: Chester Bennington
Okay un cazzo.
Cancella il mio fottutissimo numero.
Lasciami in pace.
To: Chester Bennington
Perché?
From: Chester Bennington
Perché sì. Perché non sai niente di me.
-E allora raccontamelo...-
-Hai mai pensato di farti vedere da qualcuno? No, sai: dicono che siamo tipo l'unica scuola dello stato ad avere una psicologa decente. Ho sentito che fa miracoli...-
Ormai la ragazza a fianco a lui gli stava praticamente abbaiando dietro... da dove lo tirava fuori tutto quel fiato con la cassa toracica rachitica e il top strizza budella che si ritrovava?
To: Chester Bennington
Prg, sn ttt orekki. Be', no, sarbb orribile, ma... si è capito, no?
From: Chester Bennington
Non racconto gli affari miei a un coglione che non conosco.
Soprattutto se è un coglione che non sa nemmeno scrivere.
To: Chester Bennington
Se mi konoscss me li rakkntersti?
From: Chester Bennington
No. Non capiresti.
To: Chester Bennington
Provaci.
-Per favore...- sussurrò, attento a non farsi sentire dalla vicina che lo ormai guardava praticamente in cagnesco.
Mike non si era accorto del fatto che avesse la faccia così tanto da mastino, prima.
From: Chester Bennington
È che tu non lo sai.
Non sai cosa vuol dire sentirsi come se fosse sempre fottutamente notte.
Non sai cosa vuol dire sentirsi come se ci fosse sempre qualcosa che non va.
Non so nemmeno perché cazzo sono così nervoso.
So solo che mi sembra tutto maledettamente avvolto dalla paranoia.
Non so cosa cazzo mi faccia scattare.
O cosa alimenti la pressione che mi sento dentro.
Non sai come ci si sente ad avere una cazzo di voce nel retro della testa.
Come una fottuta maschera che resta dietro le quinte.
Tu sei il fottuto protagonista, l'attore principale, ma lei si sveglia quando chiudi gli occhi.
Controlla quando menti.
Ride ogni fottuta volta che cadi.
Non sai com'è il fatto che quella cosa schifosa osservi tutto.
Non sai com'è non sapere quando cazzo annegare o quando nuotare.
La figlia di puttana ascolta.
È sempre sotto la mia pelle...
A volte mi sento solo un fottuto paranoico che si guarda alle spalle.
È come un dannato vortice nella mia testa.
Non riesco a fermare ciò che sento dentro...
È esattamente sotto la mia pelle.
Evidenzia tutti i miei fottutissimi errori.
Non sai com'è chiedersi per anni se sia normale.
Ritrovarsi a pensare che magari anche tu ne hai una.
Magari la tua paranoia è ancora peggio della mia, ma tutti agiscono come se fosse la realtà delle cose.
Forse tutti ne hanno una, ma nessuno è abbastanza fottutamente intelligente da accorgersene.
Non ne ho la più pallida dannatissima idea.
E non so che cosa cazzo tu creda di poter fare.
Non so che cosa cazzo tu possa fare veramente.
Probabilmente un fottuto cazzo di niente.
Mi sento come se il sole stesse sempre tramontando, come se la luce mi stesse tradendo.
Non credo proprio che tu abbia anche solo la più piccola dannatissima idea di come sia.
Quindi lasciami in pace.
-Wow... hai praticamente scritto un tema...-
-Basta, vado a cercarmi un altro posto...- disse la ragazza alzandosi di scatto.
-Ciao...- rispose Mike senza nemmeno accorgersene mentre rileggeva il messaggio.
[Chester]
Chester si sentiva quasi meglio, come se si fosse sfogato.
Il telefono vibrò nella sua mano.
From: Mike Shinoda
Sai, adesso penso ancora di più che tu abbia bisogno di un amico... e anche che tu abbia delle doti poetiche.
Scosse la testa fra sé e sé.
Fece un sospiro a metà tra il seccato e il divertito.
To: Mike Shinoda
Con te è tutto inutile, vero?
La risposta arrivò un secondo dopo.
Neanche il tempo di prendere un fottuto respiro.
From: Mike Shinoda
Puoi giurarci, Chester.
Alzò lo sguardo dal telefono.
Fissò la nuca del ragazzo tre file avanti a lui.
Mike si stava girando.
Chester gli sorrise.
Senza sapere né come né perché.
Che cazzo sto facendo?
Non sa un cazzo di me.
Non sa quello che ho passato.
Non capirebbe,
Gli sorrise.
Senza sapere né come né perché.
ANGOLINO NERO PER UN'ANIMA NERA
Alzi la mano chi sta facendo il contro alla rovescia per la fine della scuola (io...). Forza gente, manca poco!
Devo dire la verità: adoro questo capitolo, anche se so che non è granché... innanzitutto perché amo questa canzone (credo sia inutile dire dove sono quasi tutte le citazioni...), in secondo luogo perché qui c'é il primo vero contatto tra Mike e Chester e... bo', mi partono i feels ogni volta che lo rileggo. Mi sono divertita un botto, anche se normalmente mi danno sui nervi da morire, a scrivere tutti i messaggi di Mike con le abbreviazioni. Non so perché, ma è stato un sacco divertente.
Ok, ho finito le puttanate da dire (almeno credo), quindi ci leggiamo il 17 Giugno... se tutto va bene. In effetti la prossima pubblicazione potrebbe saltare perché non sarò in Italia il 17, ma al limite aggiornerò quando torno, o pubblicherò due capitoli il 3 Luglio, dipende anche dai feedback di questo capitolo e della storia in generale. Nel frattempo se avete domande o teorie esprimetevi pure, i commenti esistono anche per quello.
Buona notte
Cursed_Soldier
Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top