Capitolo 28
Quando non puoi dire una cosa gentile, è molto meglio starsene zitti.
(Bambi)
"Bianca, tesoro, dobbiamo staccare, il medico ti sta aspettando per il controllo di routine." Dichiara Jessica.
"Devo andare. Mi sarebbe piaciuto continuare a parlare con voi ma, purtroppo, non posso." Dice dispiaciuta. "Ciao a tutti, vi voglio bene."
"Ciao, amore." Le risponde Niger.
Io la saluto con la manina, provando a sorridere ma fallisco miseramente.
"A Natale ti farò vedere quanto posso essere un cattivo ragazzo, quando voglio." Le promette Jace.
Il collegamento si interrompe.
"Beh, io direi di andare, altrimenti arriveremo tardi nel posto in cui voglio portarvi." Prova a dire Niger.
"Sai benissimo che dobbiamo parlare." Lo fermo.
"Già." Mi da ragione il mio fratellino. "Cosa voleva dire quell'infermiera? Cosa avete fatto ieri sera?" Gli chiede al mio posto.
"Nulla di che, ve lo giuro."
"Niger." Protesto.
"Ok, va bene. Ieri mia sorella, Cloe, è uscita insieme a Matt. Non sono riuscito a tenere a bada l'ansia e li ho seguiti. Sono andati ad una festa e lì c'era anche Jessica. Ovviamente ha provato ad attaccarsi a me come un polpo ma l'ho subito rifiutata. Sono andato via dopo nemmeno dieci secondi, puoi chiedere a chi vuoi." Mi spiega.
"Ti credo, Niger, non c'è bisogno di mettersi sulla difensiva, volevo soltanto delle spiegazioni logiche per ciò che ha detto quella tro...ta." Fisso Jace, sperando che non abbiamo compreso la parola che volevo realmente dire.
"Cavolfiore, trota. Wow, siete proprio fatti per stare insieme." Ci prende in giro Jace.
"Principessa, sabato c'è una festa fuori città. È organizzata da alcuni miei vecchi amici e ci tenevo a rivederli. Ti andrebbe di venire con me?" Mi domanda il mio ragazzo. Porca paletta, posso seriamente chiamarlo così adesso.
Non ho mai amato molto le feste, soprattutto dopo quella in cui Austin e i suoi amici hanno bullizzato Cloe, ma non voglio lasciarlo solo. "Certo, ci sarò." Annuisco.
Lui mi sorride, scoccandomi un bacio a fior di labbra.
Mette in moto la macchina, fa un paio di metri e poi si ferma. "Forse vi conviene portarvi un cambio." Ci avverte.
Spalanco gli occhi. "Non puoi nemmeno darci un indizio sul posto in cui ci stai portando?" Mi lamento.
"Ecco." Continua Jace.
"Vi ho già dato un indizio, vi potrebbe servire un cambio." Ci prende in giro.
"D'accordo, d'accordo. Vado un attimo a prendere tutto, voi aspettatemi qui." Scendo dall'auto e mi dirigo velocemente verso casa.
Mi volto a guardarli e noto che stanno ridendo animatamente. Vanno proprio d'accordo.
Salgo in camera mia e afferro un piccolo borsone, depositando all'interno un paio di jeans, un top che adoro e, per sicurezza, anche l'intimo.
Mi dirigo, poi, verso la camera di Jace. Prendo una t-shirt e cerco i suoi pantaloni preferiti- che sarebbero anche gli unici puliti, visto che ho dimenticato di fare la lavatrice- ma non li trovo.
Sbuffo, quando un colpo di genio mi illumina la mente. "Li ho lasciati in camera di mamma." Ricordo.
Mi dirigo lì e, dopo aver appurato che sul letto non ci sono, frugo velocemente nei cassetti. Emetto un urlo di gioia quando li trovo. Li afferro ma cade una busta che era nascosta tra le pieghe del pantalone.
La prendo, curiosa, e spalanco gli occhi quando mi rendo conto che si tratta della busta che contiene i fogli sui quali la mamma piangeva quella sera.
Osservo lo stemma e mi accorgo che avevo ragione. Non si tratta delle bollette. Questo è il simbolo dell'ospedale. Provo ad aprirla ma il suono del campanello che suona mi fa sussultare.
Devono essere Jace e Niger. Richiudo frettolosamente il cassetto, poi mi dirigo in camera mia e nascondo la busta nella fodera del cuscino.
Stasera, dopo essere tornata, leggerò il contenuto, ho bisogno di sapere.
Infilo velocemente i pantaloni nel borsone e scendo di corsa le scale. Come immaginavo, sulla soglia trovo Jace che sbatte impazientemente un piede sul portico. "Forza, il nostro eroe ci sta aspettando."
Scoppio a ridere e insieme ci avviciniamo al mio cavaliere oscuro.
Dal riflesso del finestrino noto che, per fortuna, il fiore è ancora intatto. Lo prendo e lo metto al sicuro in una tasca del borsone. Mi occuperò di farlo essiccare affinché rimanga sempre con me.
Salgo in macchina, felice, provando a dimenticarmi, almeno per un secondo, di quella strana busta. Ho la sensazione che il suo contenuto porterà soltanto guai.
***
"Oh mio Dio! Niger, sei veramente il mio eroe!" Urla Jace, con gli occhi sgranati e il nasino appiccicato al finestrino dell'auto.
Niger ridacchia, felice di essere riuscito a stupirlo. E devo dire che anch'io sono meravigliata.
Apro lo sportello e metto piede in questo magico mondo. Siamo in uno dei lunapark più belli che io abbia mai visto.
"Voglio provare tutte le giostre! Tutte!" Continua a strillare mio fratello.
Mi avvicino a Nig e gli stringo la mano. "Perché mi hai chiesto di portare il cambio?" Chiedo.
"C'è un fantastico gioco qui ma ci si può anche bagnare. Bagnati alla fine di novembre avreste potuto ammalarvi." Mi spiega.
Sgrano gli occhi. "Ma tu non hai un cambio." Constato preoccupata.
Lui sorride e poi mi da un bacio sulla punta del naso. "Non preoccuparti per me, non sarà un po' d'acqua e una temperatura bassa ad abbattermi." Mi conforta.
Annuisco titubante. Scoppio a ridere quando noto Jace appollaiato su una delle statue a forma di leone poste all'entrata.
"Su, avvicinati a lui, vi scatto una foto." Mi esorta Niger.
Eseguo immediatamente.
"Mettetevi in posa e dite Niger." Ci ordina.
Aggrottiamo entrambi le sopracciglia. "Niger?"
"Fantastico, è venuta benissimo." Ci prende in giro.
"Stupido." Strilliamo io e Jace contemporaneamente, scoppiando tutti a ridere.
***
Sono seduta su una panchina cercando di non vomitare. Non è stata una grande idea salire sulle tazze rotanti.
"Ti prendo qualcosa da mangiare?" Chiede Nig, estremamente preoccupato.
Scuoto la testa.
"Vuoi andare al bagno?" Mi domanda Jace, preoccupato quanto il mio ragazzo.
"Tranquilli, adesso mi rimetto." Li rassicuro, alzandomi.
"Il parco sta per chiudere ma prima volevo portarvi a vedere la mia attrazione preferita." Ci spiega.
Mi attira verso di sé, arpionandomi un fianco con la mano per paura che io possa essere instabile a causa del mio malessere.
Camminiamo per pochi minuti e spalanco la bocca notando la vista che mi si staglia dinanzi.
Un piccolo ponte collega il parco ad un vero e proprio castello, con le torri alte, le cupole azzurre e un portone gigante.
Niger si avvicina al mio orecchio. "Come potevo non portare la mia principessa al suo castello?" Bisbiglia.
"È...è meraviglioso." Balbetto. "Possiamo entrare?" Chiedo curiosa.
Lui si stacca da me, prende per mano Jace e poi mi fa un inchino. "Se vuole seguirmi, mia principessa, posso condurla all'interno."
Ridacchio e lo seguo. Attraversiamo il ponte e arriviamo dinanzi al portone.
"Aspettate! Vi faccio una foto." Urla Jace. Poi prende il telefono e si allontana.
Niger mi abbraccia da dietro, incurvando la schiena per i centimetri di distanza. "Non sorridi abbastanza spontaneamente, principessa."
Comincia a farmi il solletico e io inizio a contorcermi e a ridere a squarciagola. Tutti i malesseri che avevo prima sembrano essere spariti.
"Scattata." Ci avvisa Jace.
"Grazie, piccoletto." Nig gli da una pacca sulla spalla.
Il portone improvvisamente si apre, lasciandoci entrare in un castello che riproduce minuziosamente quello presente nel film de La bella e la bestia.
"Oh mio Dio! Oh mio Dio!" Urlo cominciando a saltellare dappertutto. "Hai appena realizzato il mio sogno, amore." Mi lascio prendere dall'entusiasmo. Lo stringo a me e lo bacio.
Peccato che Niger sembra essersi immobilizzato. "C-come mi hai chiamato?"
Faccio mente locale e sgrano gli occhi quando mi rendo conto dell'errore che ho commesso. "Mi dispiace, non ti chiamerò più in quel m-"
Un suo bacio mi interrompe. "Scherzi? Mi piace veramente tanto."
Un sorriso si fa largo sul mio viso. "D'accordo...amore."
"Vi ho fatto un book fotografico, sembrate proprio il principe e la principessa che vedo nei film." Dice squillante il mio fratellino.
E, in questo momento, non posso dargli torto. Mi sento proprio in un film.
Spazio Me:
Ciao a tutti!❤️🔥 Come state? Come va con il caldo?🥵
Oggi capitolo abbastanza di passaggio ma che chiarisce quanto detto da Jessica nel capitolo precedente e si focalizza sul rapporto dei nostri due protagonisti. Voi che ne pensate?✨
Pensate come Nives che quella busta porterà guai? E che cosa conterrà?🙈
Anche il ventottesimo capitolo di #Likeinafairytale è online😍
Nel caso in cui pensaste che questi capitoli siano troppo sdolcinati, non temete: si tratta solamente della quiete prima della tempesta😈
Se volete, lasciate un commento e/o una stellina⭐️ A presto!❤️
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